DIMENTICATE I MIEI CAPEZZOLI! - LA MINISTRA-OMBRA LABOUR, GLORIA DE PIERO, CONTRO I TABLOID INGLESI CHE INSEGUENO LE FOTO DEL SUO TOPLESS A 15 ANNI

Fabio Cavalera per il "Corriere della Sera"

La caccia a quelle foto, che quando aveva appena 15 anni la riprendono col seno scoperto, la manda su tutte le furie. «Mi umilia». E ha ragione da vendere, Gloria De Piero, ministro ombra laburista per le Pari opportunità e nuova icona politica della sinistra inglese. Era un'adolescente e per ragioni di povertà si lasciò immortalare in topless. Aveva bisogno dei soldi. E ne avevano bisogno i suoi genitori Giorgio e Maddalena che, tra l'altro, all'epoca non sapevano degli scatti clandestini. Piccoli «guadagni extra» che servivano per mangiare e per vestire.

È da anni che i tabloid frugano in ogni angolo per ritrovare i negativi della presunta «vergogna» di Gloria De Piero, mezza italiana (papà e mamma) e mezza inglese (è nata a Bradford), ma non ci riescono.

Però insistono e in modo particolare il Daily Mail, con titoloni che (nelle loro intenzioni) creano scandalo per l'ascesa di una donna, oggi quarantenne, capace di costruirsi una bella carriera e reputazione (fra i colleghi di partito e i colleghi del fronte avversario) a Westminster, dove è parlamentare dal 2010.

Si cerca di trasformare la signora Gloria De Piero in una velina o ex velina, quasi che essere o essere state veline sia un peccato mortale. Non lo è. Conta, piuttosto se entri e fai politica perché sei intelligente (ovvio che la grazia non guasta) o se la fai perché hai un bel corpo, poco sale in zucca e uno o più santi in paradiso.

Gloria De Piero ha bellezza e tanto cervello, è laburista da quando ha 18 anni, ha superato le selezioni del partito ed è arrivata in Parlamento (nel frattempo si è presa laurea ed è diventata giornalista). E adesso, da poco nominata ministro ombra il che significa che se i laburisti vinceranno sarà ministro a pieno titolo, si è davvero scocciata che, di nascosto, qualcuno insegua la testimonianza del suo spogliarello.

È sempre stata Gloria De Piero ad ammettere di avere posato. Per quale motivo nasconderlo? Già nel 2010 il Daily Mail (fiancheggiatore dei tory) sparò in prima pagina, alla vigilia delle elezioni, che la candidata laburista aveva una macchia nel suo passato.

Nei giorni scorsi, guarda caso appena diventata ministro ombra per le Pari opportunità, ancora il Daily Mail ha ridato fiato alle trombe. Poi, a proseguire la telenovela, una agenzia «su incarico di una quotidiano a tiratura nazionale», ha ricevuto il mandato di ribaltare cassetti e archivi, nonché di pagare il necessario per raggiungere il tesoro o supposto tale. E, a questo punto Gloria De Piero si è infuriata.

«È parte di me, della mia vita, è parte della mia storia». Ha raccontato alla Bbc. E la storia è semplice: i suoi genitori, emigrati italiani, a un certo punto si ritrovarono a casa senza lavoro, il papà ammalato, la mamma a curarlo, e la giovanissima Gloria pensò di racimolare un po' di denaro confidando, ancora immatura, sulla sua armoniosità.

«Sognavo del denaro per la famiglia». L'esistenza di quelle foto, ha confessato, sono la testimonianza «della mia povertà». Non se ne vergogna però trova «umiliante che si vada a ficcare il naso nel mio passato». È ora che si interrompa «la caccia».

Chissà se ascolteranno il suo appello. Certo è che siamo alla vigilia di una data importante per i giornali britannici. Sta per entrare in vigore il documento (sottoscritto da maggioranza e opposizione), è il «royal charter», che avvia il processo di regolamentazione della stampa.

Gli editori, specie dei tabloid, lo respingono e agitano lo spettro della secessione minacciando di creare una loro commissione, ma il dado è tratto. Sono perplessi, anche se possibilisti, pure i giornali autorevoli perché temono un'invasione di campo della politica. I laburisti e i libdem sono i più determinati nel volere mettere nuovi paletti sulla privacy. Il caso di Gloria De Piero e della foto inseguita li spinge ancora di più nella direzione interventista.

 

 

GLORIA DE PIERO GLORIA DE PIERO GLORIA DE PIERO GLORIA DE PIERO GLORIA DE PIERO GLORIA DE PIERO

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - MA "LA STAMPA"

DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI (POI SBARCHERA' FLAVIO CATTANEO?)

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?