quanti libri hanno venduto i virologi

CHE FLOP I LIBRI DEI VIROLOGI-STAR! - NONOSTANTE LE CONTINUE PRESENZE IN TV, IN LIBRERIA NON SE LI FILA NESSUNO: TRA I SAGGI PUBBLICATI NELL'ULTIMO ANNO, GLI UNICI A SUPERARE LE 10MILA COPIE VENDUTE SONO STATI QUELLO DI ILARIA CAPUA, PUBBLICATO NEL MAGGIO DEL 2020, E QUELLO ROBERTO BURIONI, SEMPRE DURANTE LA PRIMA ONDATA...

Gianluca Veneziani per “Libero quotidiano”

 

QUANTI LIBRI HANNO VENDUTO I VIROLOGI

Vogliamo considerarlo un sintomo positivo: gli italiani erano talmente documentati sul Covid e ne conoscevano a menadito le pericolosità, che non avevano bisogno di approfondire la questione sui libri. Fatto sta che la ricca bibliografia sulla pandemia fiorita in questi due anni in Italia non ha generato, volendo usare un eufemismo, dei successi editoriali.

 

In occasione della fine dello stato di emergenza, ci pare giusto fare una rassegna dei tanti saggi pubblicati sul tema, firmati perlopiù dai virologi, e cercare di comprendere il perché non abbiano sfondato sul mercato letterario.

ilaria capua foto di bacco (2)

 

Grazie alla società Nielsen Bookscan, ci siamo procurati i dati di vendita dei principali testi pubblicati sul coronavirus a partire dal 2020: i risultati sono poco confortanti per gli autori, sebbene essi siano ormai volti noti della tv.

 

In particolare i saggi pubblicati nell'ultimo anno registrano numeri deludenti, quasi che l'oggetto Covid abbia perso l'effetto novità. Il libro più performante tra quelli da noi presi in esame è quello di Ilaria Capua che nel maggio 2020, alla fine della prima ondata, ha dato alle stampe Il dopo. Il virus che ci ha costretto a cambiare mappa mentale (Mondadori): per lei 17mila copie, numero significativo se si pensa anche alla prudenza dei cittadini nel tornare in quel periodo in luoghi pubblici come le librerie.

 

roberto burioni

Anche un altro libro scritto nel cuore della prima ondata, quello di Roberto Burioni del marzo 2020, Virus, la grande sfida (Rizzoli) si è difeso discretamente con 12mila copie. A distanza di tempo dallo scoppio della pandemia i riscontri di vendite peggiorano di molto: la stessa Capua nell'ottobre 2021 ha pubblicato La meraviglia e la trasformazione verso una salute circolare (Mondadori), che si è fermato a 5.000 copie vendute; mentre la sua opera di divulgazione per ragazzi intitolata Il viaggio segreto dei virus (DeAgostini), edita a inizio 2021, si è attestata sulle 7.000 copie.

matteo bassetti a cartabianca

 

PERDITA DI INTERESSE 

Un processo analogo di progressiva perdita di interesse dei lettori per il tema riguarda un altro nome ultranoto, Matteo Bassetti. Nel novembre 2020 l'infettivologo genovese pubblicava con Martina Maltagliati Una lezione da non dimenticare. Cronaca della battaglia per sconfiggere il Covid-19 senza panico, né catastrofismo (Cairo) e strappava sul mercato 6.000 copie. Più di un anno dopo il suo libro Il mondo è dei microbi. La nostra battaglia contro i nemici invisibili (Piemme), scritto sempre con la Maltagliati, si fermava a sole 3.000 copie.

 

ANTONELLA VIOLA

Destino simile a quello dell'immunologa Antonella Viola che nel maggio 2021 con Danzare nella tempesta.Viaggio nella fragile perfezione del sistema immunitario (Feltrinelli) raggiungeva una platea di 15.000 acquirenti; andava molto meno bene il suo libro del settembre 2021, destinato a un pubblico di ragazzi e scritto insieme a Federico Taddia, Virusgame. Dall'attacco alla difesa, come si protegge il corpo umano (Mondadori), che non superava le 1.000 copie. Soglia critica, quella del migliaio di copie, che non è stata superata da tanti nomi della virologia.

MARIA RITA GISMONDO 2

 

L'ESPERTO

Al limite dei mille si sono dovuti arrendere Maria Rita Gismondo con Ombre allo specchio. Bioterrorismo, infodemia e il futuro dopo la crisi (La nave di Teseo), Giovanni Rezza con Epidemie. I perché di una minaccia globale (Carocci) nella sua nuova edizione, Andrea Crisanti con Caccia al virus (Donzelli), scritto con Michele Mezza, e Walter Ricciardi con Pandemonio (Laterza). Forse però, a fare più notizia, è il risultato fiacco dell'ex commissario straordinario all'emergenza, il generale Francesco Paolo Figliuolo, che ha scritto con Beppe Severgnini Un italiano. 

 

I VIROLOGI

Quello che la vita mi ha insegnato per affrontare la sfida più grande (Rizzoli), inchiodato finora a 2.000 copie vendute. A spiegarci le motivazioni del mancato boom dei libri dei virologi è Andrea Gentile, direttore editoriale de Il Saggiatore, casa editrice che ha scelto di non pubblicare libri sul Covid, in quanto «storicamente un marchio come il nostro lavora più sul futuro che sul presente». Il primo motivo del fiasco, ci dice, è che «testi relativi all'attualità rischiano di essere vecchi già nel momento in cui vengono pubblicati. Una pandemia è un fenomeno in continua evoluzione, difficile fotografarla nella sua complessità mentre è in corso».

 

 Altro motivo riguarda il metodo in cui questi libri sono stati scritti, ossia lo stile di scrittura e «la logica dell'instant book che prevede una produzione veloce ma anche un consumo rapido» e quindi un esaurimento a breve termine dell'interesse per quel testo. C'è poi da considerare la questione della «saturazione dei lettori, già bombardati da notizie sul Covid, che, quando dovevano dedicarsi alla lettura, preferivano cercare altro». 

 

Virologi Capodanno Covid

Da ultimo, ci spiega Gentile, «non sempre il libro di una personalità nota ha automaticamente successo; né la visibilità mediatica coincide necessariamente con la capacità di produrre bestseller o longseller». Ciò detto, è bello sapere che, di libri sul Covid, ne vedremo sempre meno sugli scaffali delle librerie. E non solo perché vendono poco, ma soprattutto perché, per fortuna, anche il Covid fa meno paura ed è diventato meno interessante.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?