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OGGI COME TI SENTI? MI SENTO MOLTO SOCIAL - COME CAMBIA LA VITA L’UTILIZZO DELLE APP SUI TELEFONINI “INTELLIGENTI”: SONO 29 MILIONI GLI ITALIANI CHE SI CONNETTONO DALLO SMARTPHONE E NON SOLO PER CERCARE SESSO FACILE - L’85% HA MENO DI 35 ANNI

 

Greta Sclaunich per il Corriere della Sera

 

Camminano inquadrandosi nella videocamera dello smartphone e parlano, parlano, parlano. Ogni dieci secondi, però, si interrompono: ecco come riconoscere gli appassionati di Snapchat, l' app di messaggistica, dai normali utenti che si limitano ad usare il cellulare per lunghe chiacchierate telefoniche.

smartphonesmartphone

 

Una delle particolarità dell' app, infatti, è che i video possono durare al massimo dieci secondi. L' altra è che i contenuti spariscono al massimo dopo 24 ore. Più comodo di una chiamata (perché possono essere visualizzati da più persone), meno compromettente di un social tradizionale (perché, appunto, tutto ciò che viene pubblicato scompare). Snapchat ha un solo grande difetto: esaurisce megabyte e gigabyte alla velocità della luce. E no, non si può barare connettendosi via desktop: dell' app esiste solo la versione mobile. Snapchat fa parte della nuova generazione di social, quella basata sulle applicazioni da scaricare sui nostri smartphone. Quella che, appunto, senza smartphone non sarebbe mai potuta esistere.

 

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È nato prima lo smartphone o il social? A differenza del dilemma dell' uovo e della gallina in questo caso una risposta c' è, è sufficiente guardare le date ufficiali: il primato spetta ai social.

 

Bastano due nomi e due date: Facebook, 2004, e iPhone, 2007. Se la risposta è semplice, è la domanda ad essere sbagliata. Perché social e smartphone, in realtà, sono nati e si sono sviluppati insieme. Senza gli smartphone, i social non avrebbero avuto la diffusione che hanno oggi. Senza i social, gli smartphone non sarebbero così presenti nelle nostre vite.

 

Più gli smartphone migliorano (sia dal punto di vista della tecnologia, sempre più raffinata, che da quello dell' estetica, sempre più bella e pratica) più diventa semplice interagire sui social. Più i social migliorano (aggiungendo funzionalità, sviluppando nuovi servizi, diventando sempre più veloci ed efficaci) più tempo passiamo incollati ai nostri smartphone per sfruttare tutte le potenzialità che ci offrono.

il 43 per cento dei giovani e andato a sbattere mentre guardava il telefonoil 43 per cento dei giovani e andato a sbattere mentre guardava il telefono

 

I dati parlano chiaro: su 60 milioni di italiani circa 38 milioni sono utenti attivi su Internet e circa 29 milioni, quindi poco meno, lo sono da mobile. In percentuale, questo significa che poco più di sei italiani su dieci si connettono a Internet e poco meno di cinque su dieci lo fanno da dispositivi mobili.

 

Una forbice già stretta, ma che si restringe ancora se esaminiamo i dati relativi ai social: gli utenti italiani attivi sui social network sono 28 milioni, quelli attivi da mobile 24 milioni. La lista dei dispositivi che scegliamo di avere si è sviluppata di conseguenza: se il 60,5% degli italiani ha un pc portatile (e il 49,2% uno fisso), il 63,8% possiede uno smartphone.

 

corsia pedonale per utilizzatori di smartphone   cinacorsia pedonale per utilizzatori di smartphone cina

Nei 12 anni di Facebook e nei nove dell' iPhone abbiamo cambiato radicalmente il nostro rapporto sia con i social che con gli smartphone. Se all' inizio il social fondato da Mark Zuckerberg, nato negli Usa nel 2004 ma approdato in Italia solo nel 2008, lo usavamo soprattutto per tenerci in contatto con gli amici, con gli anni abbiamo iniziato ad utilizzarlo per parlare di noi (attraverso le nostre bacheche), per informarci e tenerci aggiornati sui nostri interessi (grazie a community e pagine fan), per parlare con gli amici (con le chat), per lavorare (tramite strumenti sviluppati dalla società come la piattaforma Facebook at work), per mostrare gli avvenimenti importanti (con le dirette streaming Facebook Live).

 

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Per ricordarci i compleanni (grazie alla funzione apposita), per ottenere tutte le informazioni su determinati eventi (con il calendario), per far sapere che stiamo bene (tramite i dispositivi di allerta in caso di emergenze come terremoti o attentati). Tutte funzioni che riguardano le nostre giornate nella loro interezza e che, quindi, non avrebbero potuto essere così presenti nelle nostre vite se non fossimo sempre connessi grazie agli smartphone.

 

Che servono a fare tutte le azioni appena elencate ma anche molto altro grazie ad una nutrita schiera di software ad hoc. Come ascoltare la musica sui siti di streaming, ordinare la cena grazie alle applicazioni di consegna di cibo, fare un regalo a un amico tramite i siti di ecommerce, prenotare un viaggio grazie alle applicazioni delle compagnie aeree e ferroviarie, conoscere persone nuove con le piattaforme di dating. E sì, certo, anche telefonare.

con snapchat le adolescenti guadagnano oltre cento dollari ogni oracon snapchat le adolescenti guadagnano oltre cento dollari ogni ora

 

Anzi, mandare messaggi vocali: più leggeri (si appoggiano a Internet e non alla rete telefonica), più brevi (proprio perché appoggiandosi alla Rete non consentono lunghi monologhi), più pratici (a differenza di una telefonata, il destinatario può ascoltarli quando vuole e può). Ecco perché intorno a noi vediamo, e vedremo, sempre più persone parlare allo smartphone. Magari aggiungendosi anche una coroncina virtuale in testa, come consentono di fare i filtri di Snapchat.

 

Chi lo bollava come «l' app del sexting», infatti, ormai dovrà ricredersi. Nell' ultimo anno l' applicazione, che non è un social vero e proprio ma è nata nel 2011 come software di messaggistica, ha fatto il boom. Sia per quanto riguarda il numero di utenti, cresciuti fino a toccare il traguardo di 150 milioni, che per quanto concerne le entrate, quadruplicate dal 2015 al 2016 (dovrebbero arrivare a circa 300 milioni entro la fine dell' anno). Senza dimenticare il tempo che gli utenti passano sulla piattaforma: in media 25-30 minuti ogni giorno, guardando qualcosa come 10 miliardi di video ogni 24 ore.

 

Una piattaforma matura e pronta per il grande salto: la quotazione in Borsa potrebbe arrivare a marzo. Intanto, il fondatore e ceo Evan Spiegel sta forse immaginando un futuro che vada oltre la messaggistica. Tanto che ha da poco cambiato il nome della società: da Snapchat a Snap, togliendo proprio la parola «chat» che ne limitava le ambizioni ad un solo ambito.

snapchat stories trasforma gli utenti in pornostarsnapchat stories trasforma gli utenti in pornostar

 

Non è l' unica svolta importante dell' app. Nei mesi scorsi si è «aperta» consentendo la pubblicazione di contenuti salvati nello smartphone. Prima, era possibile pubblicare solo video e immagini catturati in tempo reale. Per Snapchat si è trattato di una vera e propria rivoluzione. Che l' ha snaturata, forse. Ma l' ha aperta ad un nuovo target di utenti, soprattutto: la mossa le ha consentito di essere più comprensibile alle fasce d' età più alte. Trentenni in primis: lo zoccolo duro, infatti, ora è composto dagli under 35, che rappresentano l' 85% degli utenti.

 

oggi ci si lascia via facebookoggi ci si lascia via facebook

Anche in Italia, dove Snapchat conta su una community formata da circa 700 mila persone. Il 42% è formato da under 18, mentre i giovani tra i 18 ed i 24 anni sono il 30,9% e quelli tra i 25 e i 34 il 12,2%. Poi le percentuali scendono: i 35-44enni sono il 10,7% mentre gli over 45 solo il 3,6%. Aprirsi agli over 35 non significa solo ampliare la propria base di utenti ma conquistare quelli con più disponibilità economiche. Quelli che non solo vivono incollati al loro smartphone, ma tramite le app comprano e pagano servizi su servizi. Magari tramite selfie: nato grazie agli smartphone e diventano una tendenza grazie ai social, ora è il nuovo metodo di pagamento sviluppato da MasterCard.

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