CHI E’ DAVVERO MASSIMO BOSSETTI – GLI INQUIRENTI SCAVANO NEL PASSATO DEL MURATORE LAMPADATO: AMICI, COLLEGHI, CONOSCENTI, ABITUDINI - PER GLI INQUIRENTI BOSSETTI PEDINAVA DI CONTINUO LA RAGAZZA

Fiorenza Sarzanini per ‘Il Corriere della Sera’

 

Amici, conoscenti, colleghi, anche la fidanzata dei 18 anni che racconta il momento in cui decise di lasciarlo. Nell’inchiesta sull’omicidio di Yara Gambirasio, carabinieri e polizia ricostruiscono le abitudini e la personalità di Massimo Giuseppe Bossetti, il presunto assassino. E nuove smentite arrivano alla versione fornita dal muratore e da sua moglie Marita Comi.

 

 bossetti arrestato per l omicidio di yara gambirasio bossetti arrestato per l omicidio di yara gambirasio

Piccole bugie che in questa storia possono però diventare elementi preziosi per sapere che cosa accadde prima e dopo la scomparsa della ragazzina. Come quella che riguarda la frequentazione del centro estetico «Oltremare» che nel 2010 si trovava proprio davanti alla villetta dei Gambirasio.
 

«Non avevo bisogno di fare la lampada, perché lavoro all’aria aperta», ha sostenuto Bossetti durante l’interrogatorio davanti al giudice nell’udienza di convalida. «Escludo che mio marito andasse in quel posto frequentemente, forse qualche volta ma molto raramente», ha rincarato sua moglie due giorni fa.

 

Affermazioni contraddette con decisione dal titolare del negozio: «Bossetti veniva almeno due volte a settimana, faceva la “doccia” total body e chiedeva che fosse sempre messa alla massima potenza». Che motivo avevano i coniugi di mentire sulla circostanza? Possibile che proprio in quelle occasioni il muratore abbia notato la ragazzina fino a farsi riempire la testa da lei?
 

massimo giuseppe bossetti il presunto killer di yara gambirasiomassimo giuseppe bossetti il presunto killer di yara gambirasio

Il quadro emerso fino ad ora sembra rafforzare il sospetto degli inquirenti di una fissazione che l’uomo avrebbe avuto per la vittima, fino a pedinarla, a spiarne le mosse prima di avvicinarla e portarla via. Certamente nei giorni precedenti la scomparsa Bossetti era davanti alla palestra mentre lei faceva ginnastica artistica. La difesa continua a negare che possa essere lui l’assassino.

 

Finora i legali non hanno contestato la validità del test del Dna, l’indagato ha soltanto dichiarato di non essere in grado di spiegare come mai il suo codice genetico potesse essere all’interno degli slip della vittima. Adesso, almeno a parole, avrebbero invece cambiato linea, sostenendo di poter fornire una giustificazione plausibile.

 

Bisognerà attendere l’eventuale ricorso al Riesame per scoprire quali carte abbiano in mano da giocare, ma non è affatto scontato che arrivi perché il rischio di una conferma dell’ordinanza di custodia cautelare, questa volta da parte di un collegio di giudici, potrebbe anche convincerli sull’opportunità di soprassedere per vedere le prossime mosse dell’accusa.
 

Le verifiche sono in corso. Perché l’indagato è apparso sulla scena dell’inchiesta soltanto la notte di domenica 15 giugno, quando il test del Dna ha fatto «Match» con «Ignoto 1». E dunque tutta la sua vita deve essere ora ripercorsa. Personalità, comportamento, ma anche legami familiari e amicali, patrimonio. La fidanzata di oltre 20 anni fa (lui aveva 18 anni, lei 15) sostiene che, quando lo lasciò, Bossetti le stava continuamente intorno, «girava sempre sotto casa».

yara gambirasio  d7a292f8d5e35ef475ed66a895b53186yara gambirasio d7a292f8d5e35ef475ed66a895b53186

 

Comportamenti che gli investigatori ritengono comunque normali per due adolescenti. Più importante è scoprire quanto accaduto nei mesi precedenti la scomparsa di Yara, in quelli successivi. Si deve capire se abbia sempre utilizzato soltanto le sue utenze, se possa aver avuto altri cellulari, se abbia talvolta usufruito di quello di sua moglie. Ma anche quali siti Internet abbia esplorato con maggiore frequenza, se abbia documentazione importante, se abbia custodito fotografie che possono essere collegate alla vicenda, quale materiale ha cancellato.
 

BossettiBossetti

E poi ci sono la Volvo V40 grigia, il furgone Iveco. Il primo confronto tra accusa e difesa è fissato per martedì presso il Ris di Parma quando sarà avviata l’analisi — alla presenza dei consulenti di tutte le parti — delle vetture di Bossetti e di quanto è stato sequestrato durante le due perquisizioni effettuate nella casa di Mapello dove vive con la moglie Marita Comi e i tre figli.

 

La madre di Yara al premio di Pesaro Maura GambirasioLa madre di Yara al premio di Pesaro Maura Gambirasio

In particolare saranno analizzati alcuni taglierini, i giubbotti alla ricerca di polveri da calce da confrontare con quelle che Yara aveva sui vestiti e nell’albero bronchiale, circostanza rilevata nell’autopsia che fa pensare a una contaminazione dovuta — come specifica la giudice Ezia Maccora nell’ordinanza di custodia cautelare — «al soggiorno della stessa in un ambiente saturo di tali sostanze ovvero dovuta al contatto con parti anatomiche (più facilmente mani) o indumenti indossati da terzi imbrattate di tali sostanze».
 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...