mohammad mokhber ali khamenei ebrahim raisi

IL NUOVO PRESIDENTE IRANIANO È MOHAMMAD MOKHBER, IL VICE DI RAISI CHE AVRÀ L’INCARICO AD INTERIM FINO ALLE NUOVE ELEZIONI-FARSA – ANCHE LUI, COME IL PREDECESSORE MORTO DOPO UNO SCHIANTO IN ELICOTTERO, È RITENUTO MOLTO VICINO AD ALI KHAMENEI. E TE CREDO: È LA GUIDA SUPREMA A DECIDERE CHI GOVERNA (E ESEGUE I SUOI ORDINI) A TEHERAN – IL REGIME HA GIÀ ANNUNCIATO CHE “NON CI SARANNO VUOTI” E ANNUNCIA CINQUE GIORNI DI LUTTO: TEME CHE LE PROTESTE SI RINVIGORISCANO…

1. CHI È MOKHBER, NUOVO PRESIDENTE DELL'IRAN AD INTERIM

Mohammad Mokhber,

(ANSA) - Mohammad Mokhber, fino ad oggi primo vicepresidente dell'Iran, ricoprirà fino a quando si terranno nuove elezioni il ruolo di Ebrahim Raisi, scomparso dopo che l'elicottero sul quale viaggiava si è schiantato nel nord ovest del Paese.

 

Secondo la Costituzione iraniana, in caso di morte improvvisa del presidente, il primo vicepresidente assume infatti la carica ad interim, con l'approvazione della Guida suprema, mentre nuove consultazioni presidenziali dovranno essere tenute in cinquanta giorni.

 

ebrahim raisi con un ritratto di khamenei nel 2022

Nato nel 1955 a Dezful, nell'ovest del Paese, Mokhber è ritenuto, com'era anche lo stesso Raisi, molto vicino ad Ali Khamenei, la Guida suprema dell'Iran, che nel sistema politico della Repubblica islamica ricopre il ruolo di capo dello Stato mentre il presidente è il capo del governo.

 

Nominato primo vicepresidente dopo la vittoria di Raisi alle elezioni del 2021, Mokhber visitò Mosca lo scorso ottobre assieme ad una delegazione di funzionari iraniani che accettò di fornire missili superficie-superficie e droni all'esercito russo, secondo quanto riporta Reuters sul suo sito.

 

Ebrahim Raisi

Della stessa delegazione facevano parte anche due alti funzionari delle Guardie della rivoluzione iraniana e un funzionario del Consiglio supremo di sicurezza nazionale. Nel 2010, l'Unione Europea ha incluso Mokhber in un elenco di individui ed entità sanzionati per un presunto coinvolgimento in "attività nucleari o missilistiche balistiche" mentre due anni dopo il suo nome è stato cancellato dalla lista.

 

Nel 2013, il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha aggiunto ad un elenco di entità sanzionate 37 società supervisionate da Mokhber e anche Setad (Setad Ejraiye Farmane Hazrate Emam - Quartiere generale degli ordini esecutivi dell'Imam), un fondo di investimento legato alla Guida suprema, istituito su ordine del fondatore della Repubblica islamica, l'ayatollah Ruhollah Khomeini, di cui l'attuale vicepresidente era stato in passato il capo. Mokhber ordinò a funzionari di vendere e gestire le proprietà del fondo, presumibilmente abbandonate negli anni turbolenti che seguirono la rivoluzione islamica del 1979, e di destinare la maggior parte dei proventi in beneficenza.

 

LA MORTE DI EBRAHIM RAISI - VIGNETTA DI ELLEKAPPA

2. IRAN, CINQUE GIORNI DI LUTTO PER LA MORTE DI RAISI

(ANSA) - Il leader iraniano Khamenei ha annunciato cinque giorni di lutto nazionale la morte del presidente Raisi. Il leader iraniano ha definito la scomparsa del presidente Raisi un "amaro incidente": Raisi, ha aggiunto, era "una persona amichevole, sincera e preziosa che era instancabilmente al servizio del popolo e anche dei funzionari che lo accompagnavano".

 

Lo riporta la tv di Stato. Khamenei ha inoltre confermato che il primo vicepresidente, Mohammad Mokhber, assumerà la responsabilità dell'amministrazione fino alle prossime elezioni presidenziali. "Il vicepresidente è incaricato di organizzare le elezioni presidenziali, insieme ai capi del Parlamento e della magistratura, entro 50 giorni, in base alla Costituzione", ha spiegato.

Mohammad Mokhber,

 

3. IRAN: BAGHERI KANI NUOVO MINISTRO ESTERI

(Adnkronos) - Ali Bagheri Kani è stato nominato ministro degli Esteri dell'Iran. Già vice di Hossein Amir Abdollahian, morto ieri in un incidente in elicottero insieme al presidente Ebrahim Raisi, era stato capo negoziatore per il programma nucleare di Teheran. In passato aveva anche ricoperto l'incarico di capo del Consiglio supremo per i diritti umani della Repubblica Islamica.

 

4. LE MOSSE DI TEHERAN PER BLINDARE IL REGIME

Estratto dell’articolo di Stefano Stefanini per “La Stampa”

 

Ali Khamenei

[…]  Il regime non è apparentemente a rischio finchè reggono due assi portanti. Il primo è la repressione dura dell'opposizione interna la quale ha trovato una bandiera aggregante nella condizione della donna […]. Il secondo è il nemico esterno, cioè Israele e gli Stati Uniti, contro cui mobilitarsi.

 

La mobilitazione fa passare in secondo piano protesta e dissenso e quindi dà indirettamente una mano alla repressione. La politica del confronto è strumentale al potere iraniano e aveva trovato in Ebrahim Raisi il perfetto interprete ed esecutore.

 

Mohammad Mokhber e Mikhail Mishustin

[…] Era questo, non semplicemente il fatto di essere un duro nella repressione e un falco in politica estera, a farne un pilastro del regime. Se un pilastro dell'architettura teocratica è venuto bruscamente e inaspettatamente meno […]  bisogna evitare che il soffitto crolli.

 

La lunga notte di Teheran aveva poi due problemi da affrontare. Il primo era di far assorbire la scomparsa del Presidente, salvo miracoli di ritrovamento alla popolazione iraniana, preparandola ed incanalando le reazioni verso il lutto anziché l'eventuale accendersi, o riaccendersi, di focolai di protesta.

 

ebrahim raisi visita una base delle guardie della rivoluzione

Vedremo se e quanto l'operazione sia riuscita: certo il lutto di massa non mancherà. Il secondo era di mettere rapidamente in posizione i puntelli d'emergenza per sostituire il pilastro Raisi. Vedremo con chi. L'ultima cosa da attenderci è che nel dopo-Raisi emerga una politica estera iraniana diversa dalla politica estera di Ebrahim Raisi. In positivo questo/ vale anche per la tregua di fatto con Israele.

iraniani pregano per ebrahim raisi INCIDENTE ALL ELICOTTERO DI EBRAHIM RAISI iraniani pregano per ebrahim raisimeme sulla morte di ebrahim raisi 2ricerche dell elicottero di ebrahim raisi l elicottero di ebrahim raisi prima dello schianto corpi recuperati nell elicottero di ebrahim raisi

 

ebrahim raisi con vladimir putin nel 2023 ALI KHAMENEI hassan rouhani le foto delle vittime del massacro del 1988 in iran, mostrate durante una protesta contro raisi a new york nel 2022ebrahim raisi con un ritratto di khamenei nel 2022ALI KHAMENEI IN PREGHIERA PER LA FINE DEL RAMADAN

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....