giovanna botteri

QUANTO È DIFFICILE RINUNCIARE ALLA LUCINA ROSSA DELLA TELECAMERA – A 67 ANNI GIOVANNA BOTTERI NON HA ALCUNA INTENZIONE DI ANDARE DAL PARRUCCHIERE: VA IN PENSIONE, MA SOLO DALLA RAI. TORNERÀ SU LA7 NEL PROGRAMMA DI GRAMELLINI “IN ALTRE PAROLE”: “È STATA UNA SCELTA NATURALE. DOVEVA ANDARE COSÌ. DEL RESTO SONO UNA DONNA LIBERA. SE HO AMICHE- COLLEGHE? FEDERICA SCIARELLI, QUESTA ESTATE CE NE ANDIAMO IN VACANZA SU UN’ISOLETTA GRECA” – QUELLA VOLTA CHE LA FIGLIA SARAH LA SALVÒ E…

Estratto dell'articolo di Maria Volpe per il "Corriere della Sera"

 

giovanna botteri si taglia i capelli in diretta 2

Scatoloni sparsi per casa, e molti altri in arrivo da Parigi. Qual è la prima cosa da pensionata che ha voglia di fare? «Un corso di surf. Stare in piedi sulla tavola e cavalcare le onde». Surf. Del resto da Giovanna Botteri, 67 anni appena compiuti, cosa ti vuoi aspettare? Certo non un corso di uncinetto. […]

 

Qualche giorno fa è tornata a casa, a Roma.

 «Sì, aspetto il camion con mobili e oggetti. Sono venuta via da qui, 25 anni fa: New York, Pechino, e ultima tappa Parigi che ho lasciato pochi giorni fa. Sono legatissima a questa casa, a Monteverde vecchio, è molto quartiere, mia figlia è andata qui a scuola […] Come mi sento? Come le divorziate che tornano sul mercato». 

[…]

giovanna botteri piange per i lacrimogeni 3

 

Si vuole innamorare […]? 

«Certo, sempre. L’età non vuol dire più niente». 

 

Professionalmente dove ha lasciato il cuore? 

«A Sarajevo. Sandro Curzi, direttore del Tg3, mi mandò lì. Mi disse due cose fondamentali: stai attenta e racconta quello che vedi. È un mantra ogni volta che parto». 

 

Cosa è successo a Sarajevo? 

giovanna botteri

«Mi ha segnato in modo profondo. Sul fronte c’erano grandi inviati, premi Pullitzer, io ero l’unica giovane donna con una figlia, un elemento diverso del classico gruppo dei corrispondenti di guerra: un “boy club” e poche donne ammesse e non erano madri. Il mio racconto era diverso da quello dei colleghi maschi che vedeva le cose in modo differente dal mio. Lo rivendico con orgoglio». 

 

Il suo racconto cosa metteva in luce? 

«Noi donne abbiamo cambiato la narrazione: abbiamo raccontato la guerra di chi la subisce e non dei grandi generali; delle madri che devono cercare il cibo e tenere i figli al sicuro; degli stupri etnici. Una esperienza talmente forte che è impossibile che ti lasci indenne. Lasci il tuo cuore, perché hai condiviso con tante persone cose terribili». 

GIOVANNA BOTTERI

 

Vivere la maternità così a distanza, la paura, l’ansia, la gestione della quotidianità della bambina. Chi l’ha aiutata? 

«Mio papà è stato fondamentale, lui mi ha aiutato tantissimo. Il fatto di avere una bambina è stato importante perché un figlio ti riporta sempre alla realtà. C’è un rischio in questo mestiere e c’è una adrenalina permanente, ma un bambino ti fa stare coi piedi per terra. Devi tornare a casa viva, devi tenere la testa lucida».

 

E se sua figlia le avesse detto “Mamma torna”? 

«L’ha detto, e sono tornata. Ero in Afghanistan con Maria Grazia Cutuli (giornalista del Corriere della Sera, uccisa nei pressi di Kabul, ndr). La sera mi ha chiamato la mia Sarah piangendo e io non mi sono aggiunta al convoglio di Maria Grazia, ho preso un’auto per l’aeroporto, per tornare a Roma. E mi sono salvata, la vita è incredibile. E raccontai questo episodio alla mamma di Maria Grazia». 

giovanna botteri

 

E così quando Sarah era adolescente lei è rimasta a Roma 

«Sì sono passata alla conduzione del Tg3, dovevo essere più presente con mia figlia. Quando hanno 3 anni, puoi delegare qualcosa, quando sono più grandi, ci devi essere». 

 

[…]

La pandemia vissuta in Cina deve essere stata tremenda. I sentimenti che ricorda? 

giovanna botteri foto di bacco (3)

«Tanta solitudine e angoscia. Un Paese fermo, sospeso, dove si parlava solo mandarino e non inglese, spesso con il filo spinato attorno alle case. Quando percorrevo il tratto di strada da casa all’ufficio avevo il terrore che mi fermassero per strada: ti provavano la febbre e se ne avevi anche poca , ti mandavano in un “Covid centre” e sparivi. Oltretutto con il fuso orario, io lavoravo sempre di notte e in quel buio l’angoscia cresceva». 

 

Peggio che stare sul fronte di guerra? 

«Lì, i nemici sai dove sono, a Pechino non sapevi dov’era il nemico». 

 

Arrivare a Parigi dopo la Cina dev’essere stato un grande sollievo 

giovanna botteri a domenica in 1

«È così. Parigi è un posto dolce, ho proposto anche tanti racconti di costume: a me è sempre piaciuto raccontare sia le cose terribili che quelle divertenti». 

 

Hanno cominciato a invitarla in tanti programmi di infoteinment 

«Ho grande stima del pubblico televisivo che giustamente si gode un po’ di leggerezza e ho grande stima dei colleghi che si occupano di questo, senza cadere nel trash. Non è facile. Penso a Matano, Venier, De Filippi: bravissimi […]». 

 

Una volta ha detto che New York è tosta 

giovanna botteri foto di bacco (2)

«È molto selettiva […] Se non ti abbatte, ti adotta dopo un anno. Allora è un bel vivere. A me piace molto New York, senti il cuore della città che batte 24 ore su 24: un senso di vita e possibilità infinite incredibili». 

 

[…]

Qualche tempo fa ci fu il caso-Striscia, poi chiarito: si faceva riferimento ai suoi capelli arruffati, e in generale al suo stile molto basico. Si arrabbiò, ci rimase male, si divertì? 

«In realtà io non so mai niente all’inizio, non sono sui social. Mi arrivano notizie confuse. Poi sono terrorizzata da “Striscia” perché penso sempre: se sono finita lì, qualcosa ho combinato. Di quell’episodio ricordo che cominciò a scrivermi tanta gente che era stata presa in giro per il proprio aspetto fisico. Ho capito che c’è un grande bisogno di essere accettati, di essere amati anche con le proprie imperfezioni. […]Diciamo che a maggior ragione ho voluto tenere il punto e dire: “se anche arrivo in tv così, imperfetta, coi capelli arruffati, va bene lo stesso”». 

giovanna botteri

 

Lei alta, bionda, occhi azzurri: che rapporto ha con il suo corpo, il suo aspetto fisico 

«Rapporto col corpo tipico delle triestine, atletiche, nuotatrici: manchiamo di grazia, diciamo la verità. Però siamo sempre lì, quando c’è bisogno di noi». 

 

Non parla mai d’amore.. 

«Si parla sempre d’amore, mia figlia è una figlia dell’amore […]». 

lilli gruber e giovanna botteri

 

Sua figlia Sarah è nata dal legame tra lei e il giornalista Lanfranco Pace, dal quale si è separata, e che è scomparso lo scorso novembre a 76 anni. Ex leader di Potere Operaio, accusato di essere un fiancheggiatore del «partito armato» delle Brigate Rosse, è stato a lungo latitante a Parigi. È stato complicato per lei tutto questo? 

crozza imita giovanna botteri

« […]Io asburgica e ingenuotta, lui abruzzese e  cinico. Io sono arrivata molto più tardi rispetto a quel suo passato. Non so davvero cosa ci ha unito, credo che l’amore sia questo: non capisci, non c’è ragione, ma accade. Dal nostro amore è nata Sarah ed è la cosa più bella. La storia è stata molto complicata. Io con Sarah piccola sono tornata a Roma a lavorare. Facevo su e giù con Parigi, poi non ce l’ho più fatta. Lui ha cominciato a collaborare con Il Foglio ed è cominciato il suo periodo di “ripensamento”. Anche Sarah ha avuto bisogno di capire. Ma non rinnego nulla». 

 

[…]

Ha una grande amica-collega? 

«Federica Sciarelli, siamo state assieme al Tg3, siamo amiche dentro e fuori dal lavoro. È una persona fantastica. Sono legata anche a Gabriella Simoni inviata di guerra di Mediaset, abbiamo condiviso tante cose». 

Ora che è tornata a Roma, con Sciarelli vi vedrete di più. 

giovanna botteri

«Certamente. Ad agosto andremo anche in vacanza insieme su un’isoletta greca». 

 

[…]

Lei e la Rai: decenni di servizio pubblico. Cosa pensa della Rai tra passato, presente e futuro 

«Mio papà lavorava alla Rai, per me la Rai è famiglia e resterà tale. La Rai sono tutti i giornalisti, le maestranze, non sono i dirigenti che vanno e vengono. La Rai ha guidato l’Italia nel dopoguerra, ha costruito l’alfabetizzazione, ha prodotto grandi sceneggiati, continua a informare e regalare sogni. E sarà sempre nel mio cuore». 

Giovanna Botteri

 

Suona come un addio, c’è qualcosa all’orizzonte? 

«“In altre parole”, direi che il pubblico mi rivedrà su una nuova rete....» 

Intende dire che tornerà nella squadra del programma di Massimo Gramellini, su La7?

«È stata una scelta naturale. Doveva andare così. Del resto sono una donna libera».

[…]

FABIO FAZIO GIOVANNA BOTTERIGIOVANNA BOTTERI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini elly schlein giuseppe conte bonelli fratoianni

DAGOREPORT - LA SCONFITTA MARCHIGIANA SE LA SONO CERCATA I PARTITI DEL CENTROSINISTRA – GRAN PARTE DEL 50% DEGLI ASTENUTI SONO I DELUSI DEI VARI E AVARIATI SCHLEIN, CONTE, FRATOIANNI, RENZI - NON PERVENUTI ANCHE GLI EFFETTI NELLE URNE DELLA PROSSIMA NASCITA DELLA COSIDDETTA “TENDA” CENTRISTA E RIFORMISTA - IL RISULTATO DELLE MARCHE, SE GALVANIZZERÀ I SOGNI DI GLORIA DEI FRATELLINI DELLA MELONI, POTREBBE COMPORTARE IL RISCHIO DI UN’EROSIONE DI VOTI NELLE REGIONI APPANNAGGIO DEL CENTRO-SINISTRA (SOPRATTUTTO LA CAMPANIA, DOVE PERDURA LO SCAZZO CON DE LUCA) - LE MARCHE SONO L’ENNESIMA PROVA CHE L’APPEAL DELLA SIGNORINA ELLY NON FUNZIONA: LE CAPACITÀ RETORICHE E MEDIATICHE DELLA DUCETTA SE LA MANGIANO CON UN SOL BOCCONE - DOPO LE REGIONALI, CERCASI QUALCUNO DEL PD CHE POSSIEDA LA LEADERSHIP DI BUCARE IL VIDEO CON UNA ORATORIA POPOLARE E TRASCINANTE...

raoul bova beatrice arnera

DAGOREPORT: RAOUL, UN TRIVELLONE ''SPACCANTE''! - DAGOSPIA PIZZICA IL 54ENNE BOVA ATTOVAGLIATO ALL'ORA DI PRANZO AL RISTORANTE “QUINTO”, A ROMA, IN COMPAGNIA DELLA FASCINOSA TRENTENNE BEATRICE ARNERA, CON CUI RECITA NELLA FICTION “BUONGIORNO, MAMMA”, ATTUALMENTE IN ONDA SU CANALE5 – GLI AVVENTORI DEL RISTORANTE NON HANNO POTUTO FARE A MENO DI NOTARE L'AFFETTUOSA INTIMITÀ TRA I DUE ATTORI: BACI GALEOTTI, ABBRACCI E CAREZZE FURTIVE FINO A UN INASPETTATO E IMPROVVISO PIANTO DI BOVA – DOPO LO SCANDALO DEGLI AUDIO PICCANTI INVIATI A MARTINA CERETTI, DIFFUSI DA FABRIZIO CORONA, CHE HANNO TENUTO BANCO TUTTA L’ESTATE, ORA QUEL MANZO DI BOVA SI RIMETTE AL CENTRO DELLA STALLA…

beatrice venezi

DAGOREPORT: VENEZI, IL "MOSTRO" DELLA LAGUNA – COME USCIRANNO IL MINISTRO "GIULI-VO" E IL SOVRINTENDENTE COLABIANCHI DAL VICOLO CIECO IN CUI SONO FINITI CON L’INSOSTENIBILE NOMINA DELLA “BACCHETTA NERA”? – IL “DO DI STOMACO” DEGLI ORCHESTRALI DEL TEATRO LA FENICE HA RICEVUTO LA SOLIDARIETÀ DEI PIÙ IMPORTANTI TEATRI LIRICI, DA LA SCALA DI MILANO AL SAN CARLO DI NAPOLI: CHE FARE? – CHISSÀ SE BASTERÀ LA MOSSA ALL’ITALIANA DI “COMPRARSI” LE ROTTURE DI COJONI COL VIL DENARO, AUMENTANDO LO STIPENDIO DEGLI ORCHESTRALI? – L’ARMATA BRANCA-MELONI DEVE FARE I CONTI NON SOLO CON IL FRONTE COMPATTO DEL MONDO SINDACALE LIRICO, MA ANCHE CON I 48MILA VENEZIANI RIMASTI A SOPRAVVIVERE NELLA CITTÀ PIÙ FATALE DEL MONDO. ABITUATI AD ALTI LIVELLI DI DIREZIONE D’ORCHESTRA, DA ABBADO A CHUNG, I LAGUNARI SONO SCESI SUL PIEDE DI GUERRA CONTRO LO SBARCO DELL’”ABUSIVA” VENEZI (I LAVORATORI DELLA FENICE HANNO ORGANIZZATO UN VOLANTINAGGIO CONTRO LA BIONDA VIOLINISTA)E GIULI E COLABIANCHI FAREBBERO BENE A RICORDARSI CHE I “VENESIAN” SONO POCHI MA IRRIDUCIBILI: I PRINCIPI NON SI COMPRANO. COME SI È VISTO NELLA LORO VITTORIOSA GUERRA CONTRO IL PASSAGGIO DELLE GRANDI NAVI DA CROCIERA NEL CUORE DELLA CITTÀ…- VIDEO

roberto cerreto

DAGOREPORT – MA GUARDA CHE COINCIDENZA! ROBERTO CERRETO, IL CONSIGLIERE PARLAMENTARE FINITO SOTTO INCHIESTA DISCIPLINARE (ANCORA IN CORSO) CON L’ACCUSA DI ESSERE L’AUTORE DI ANONIME E CALUNNIOSE LETTERE PER BRUCIARE ALTRI PRETENDENTI AL RUOLO DI VICESEGRETARI DELLA CAMERA, DAL 2022 RICOPRE ANCHE IL RUOLO DI CONSIGLIERE DEL CDA DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA – BENE: COME MAI IL VISPO CERRETO NON HA MAI MANIFESTATO, O QUANTO MENO INFORMATO, IL RETTORE DELL’ISTITUTO DEL VATICANO, ELENA BECCALLI, DI ESSERE PORTATORE DI INTERESSE SU UNA VICENDA GIUDIZIARIA CHE RIGUARDAVA LA SUA COMPAGNA, CHE HA CREATO QUALCHE IMBARAZZO ALL’UNIVERSITA’ CATTOLICA? AH, SAPERLO…

corte dei conti sergio mattarella giorgia meloni nicola gratteri matteo salvini elly schlein giuseppe conte guido carlino

DAGOREPORT - CHI SONO I VERI OPPOSITORI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI? L'AMMUCCHIATA SCHLEIN-CONTE? I MISSILI DI RENZI, "BAGNATI" PER LE SPACCONATE DEL PASSATO? QUEL SINDACATO DI PENSIONATI DI LANDINI? L’”ODIO E VIOLENZA” DI IMMAGINARI SINISTRELLI? I QUOTIDIANI DE SINISTRA? LA7? - CERTO, UN FATTO CHE DESTABILIZZA LA STATISTA DI COLLE OPPIO È LA VANNACCIZZAZIONE DI MATTEO SALVINI. MA IL VERO OPPOSITORE ALL'AUTORITARISMO DEL GOVERNO MELONI È IL COSIDDETTO DEEP STATE (QUIRINALE, MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, RAGIONERIA GENERALE, MILITARI, ETC) – LO SCONTRO CON GLI APPARATI ADDETTI AL CONTROLLO E ALLA VIGILANZA DEGLI ATTI DELL'ESECUTIVO VA AVANTI DA TRE ANNI: DAI RILIEVI CONTABILI DELLA CORTE DEI CONTI SULLE SPESE DEL PNRR AL PONTE SULLO STRETTO, ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO CHE E' RIUSCITA A COMPATTARE TUTTE LE CORRENTI DELLA MAGISTRATURA - PURTROPPO LA DUCETTA E' NATA ALLA GARBATELLA E NON IN AMERICA, DOVE LA DEMOCRAZIA PERMETTE DI ELEGGERE UN TIRANNO CHE FA FUORI TUTTI COLORO CHE OSANO CONTRADDIRLO...