rosa olindo

“È INSOPPORTABILE CHE DUE PERSONE, PROBABILMENTE VITTIME DI ERRORE GIUDIZIARIO, STIANO SCONTANDO L’ERGASTOLO” – IL SOSTITUTO PROCURATORE GENERALE DI MILANO, CUNO TARFUSSER, CHIEDE LA REVISIONE DEL PROCESSO SULLA STRAGE DI ERBA, PER LA QUALE FURONO CONDANNATI ALL’ERGASTOLO, NEL 2011, OLINDO ROMANO E ROSA BAZZI: “FIN DAL PRIMO GRADO C’ERANO PROVE DELLA LORO INNOCENZA” – LA MOSSA È CLAMOROSA: NON SI ERA MAI VISTA L’ACCUSA CHE PONE DEI DUBBI SULLA COLPEVOLEZZA DEI CONDANNATI. ORA CHE SUCCEDE? – LE MACCHIE DI SANGUE SULLA MACCHINA, LA TESTIMONIANZA DI FRIGERIO E LA CONFESSIONE: LE COSE CHE NON TORNANO

Perché Rosa e Olindo non possono essere gli assassini

https://www.iene.mediaset.it/video/perche-rosa-e-olindo-non-possono-essere-gli-assassini_1250979.shtml

 

Estratto dell'articolo di Gianluigi Nuzzi per “La Stampa”

 

olindo romano e rosa bazzi

La strage di Erba, dopo aver già conquistato il primato di peggiore carneficina del nuovo millennio nel nostro Paese, colleziona un'altra inquietante peculiarità: un sostituto procuratore generale dopo aver letto gli atti chiede che il processo venga riaperto, affatto convinto che Rosa e Olindo siano davvero gli assassini di quei quattro innocenti ammazzati la sera dell'11 dicembre 2006 a Erba.

 

Un documento analitico, frutto di mesi di lavoro quello che il sostituto Cuno Tarfusser […] ha elaborato, dopo aver incontrato gli avvocati di Rosa e Olindo, i due che stanno scontando l'ergastolo dopo la pronuncia definitiva della Cassazione nel 2011. Una richiesta sollevata «in tutta coscienza per amore di verità e di giustizia e per l'insopportabilità del pensiero che due persone, probabilmente vittime di errore giudiziario, stiano scontando l'ergastolo».

rosa olindo

 

La conclusione è netta: «Fin dal primo grado c'erano prove della loro innocenza». Il documento è ora sulla scrivania del procuratore generale Francesca Nanni perché sta a quest'ultima decidere se vistarlo e trasmetterlo a Brescia per il vaglio della Corte d'Appello sull'eventuale revisione, oppure archiviarlo non ritenendolo condivisibile.

 

Nel documento Tarfusser valorizza elementi controversi su tutte le tre prove principali che portarono all'ergastolo. Si parte dalle macchie di sangue della vittima sull'auto usata dagli imputati, che sarebbe in realtà un effetto ottico, al riconoscimento e l'identificazione di Olindo da parte di Mario Frigerio, unico testimone della strage, che sarebbe compromesso dai "buchi" nelle intercettazioni e, da ultima, la confessione stessa della coppia che poi ha ritrattato.

 

L'auto accusa dei coniugi, per il magistrato, sarebbe «da considerarsi false confessione acquiescente», la testimonianza di Frigerio una «falsa memoria» legata al «peggioramento della condizione psichica» dell'uomo e alle «errate tecniche di intervista investigativa».

 

Osservazioni, sottolinea il magistrato, che «se approfondite e valutate, avrebbero già sin dal giudizio di primo grado potuto portare ad un diverso esito processuale».

il servizio delle iene sull assoluzione di azouz e la prova della macchia di sangue 8

 

[…] Tarfusser ha cioè maturato dubbi sull'istruttoria ancora prima di valutare le "nuove prove" che gli avvocati di Rosa e Olindo hanno raccolto negli ultimi anni, contando su numerosi consulenti ed esperti. Sembra infatti che Tarfusser si sia sorpreso di numerosi dettagli a iniziare dal fatto che Rosa e Olindo vennero sentiti addirittura da quattro pubblici ministeri.

Per capire la portata di questa mossa di Tarfusser è forse davvero la prima volta dal 1930, con l'entrata in vigore del nuovo codice di procedura penale nella storia della nostra giustizia, che un sostituto procuratore generale – e quindi chi rappresenta l'accusa – ponga dei dubbi sulla colpevolezza dei condannati, sollecitando la revisione e la riapertura del dibattimento. In genere, infatti, è l'imputato a chiedere un nuovo processo.

 

famiglia castagna

[…] si tornerebbe a quelle ore, alla sera delle atrocità, a quei 76 colpi inferti con spranghe e due coltelli, l'11 dicembre 2006 quando in una delle palazzine di via Armando Diaz 25 a Erba vennero ammazzate quattro persone: Raffaella Castagna (30 anni), il figlio Youssef Marzouk di appena due anni, la nonna del bimbo, Paola Galli di 60 anni, e una loro vicina, Valeria Cherubini di 55 anni che viveva con il marito Frigerio al piano superiore, in una mansarda.

 

Ed è proprio Frigerio l'unico a rimanere in vita. E questo grazie a una assai particolare malformazione congenita alla carotide che gli impedisce di dissanguarsi. E così Frigerio diverrà il testimone chiave dell'accusa, quello che, recuperate le forze, punterà l'indice contro Rosa e Olindo.

il servizio delle iene sull assoluzione di azouz e la prova della macchia di sangue 14

 

I due, a gennaio del 2007, confesseranno la strage con parole da pelle d'oca. Quando i pm chiedono a Rosa: «Il bambino perché lo ha ucciso?», lei senza battere ciglio risponde: «Perché urlava… (…) perché piangeva e mi dava fastidio… mi aumentava il mal di testa quando lo sentivo». Olindo: «No, è stato come ammazzare un coniglio, se l'è meritata».

 

OLINDO E ROSA1

Rosa e Olindo andranno poi a ritrarre, accusando di esser stati indotti a confessare, senza però essere creduti. Olindo: «Non ho fatto altro che dirgli le notizie apprese tramite i giornali» mentre la procura osserva come nei ricordi dei due messi agli atti abbondino «particolari significativi riferibili solo da soggetti che abbiano effettivamente vissuto la scena del crimine».

 

FABIO SCHEMBRI - LE IENE

A questo punto, diventa importante non solo che venga fatta chiarezza ma che questo avvenga in tempi rapidi e in modo definitivo. Non si possono lasciare le vittime e i loro parenti rimasti in vita con dubbi di questo tipo. In pochi giorni, al massimo una o due settimane, il procuratore di Milano Nanni deciderà se vistare e condividere le venti pagine firmate da Tarfusser dopodiché bisognerà capire se e cosa faranno i giudici a Brescia. Anche perché è sempre stato ritenuto improponibile solo ipotizzare che gli autori della strage siano da cercare tra le persone che non abitavano nella stessa palazzina e le prove contro Rosa e Olindo ad oggi sono state sempre ritenute granitiche e tali da convincere giudici di ogni ordine e grado.

servizio delle iene sulla strage di erba 1azouz marzouk raffaella castagna servizio delle iene sulla strage di erbaservizio delle iene sulla strage di erba 2erba olindo rosa le iene monteleone intervista bonafedela iena antonino monteleone e la testimone della strage di erbala iena antonino monteleone e la testimone della strage di erba 6servizio delle iene sulla strage di erba 4erba olindo rosa le iene ROSA E OLINDOOLINDO ROMANO ROSA BAZZIle intercettazioni di olindo e rosa le iene 10le intercettazioni di olindo e rosa le iene 2le intercettazioni di olindo e rosa le iene 3le intercettazioni di olindo e rosa le iene 1le intercettazioni di olindo e rosa le iene 4le intercettazioni di olindo e rosa le iene 5le intercettazioni di olindo e rosa le iene 7le intercettazioni di olindo e rosa le iene 6il servizio delle iene sull assoluzione di azouz e la prova della macchia di sangue 10il servizio delle iene sull assoluzione di azouz e la prova della macchia di sangue 1GIOVANNI TARTAGLIA A LE IENE

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)