nobel accademia jean claude arnault katarina frostenson

SVEZIA PORCELLA – LA VERGOGNA DEL MANCATO NOBEL PER LA LETTERATURA È DESTINATA A DURARE: “CI SENTIAMO RESPONSABILI”, DICE KRISTINA LUGN, MEMBRO DELL’ACCADEMIA E AMICA DI KATARINA FROSTENSON – A STOCCOLMA IN MOLTI SI CHIEDONO COSA NE SAPESSE LA MOGLIE DI JEAN CLAUDE ARNAULT, IL WEINSTEIN DELLA LETTERATURA – I TRENT’ANNI DI MOLESTIE A STUDENTESSE, IMPIEGATE E PRINCIPESSE ERANO UN SEGRETO DI PULCINELLA…

Marco Imarisio per il “Corriere della Sera

 

KRISTINA LUGN

«Lei è già un classico». Kristina Lugn, poetessa e membro dell’Accademia svedese, indica i libri sul primo scaffale della sua libreria. L’opera omnia di Katarina Frostenson, sua amica e collega, in questi giorni tornata a essere semplicemente una «moglie di». Del fotografo francese Jean-Claude Arnault, l’uomo dello scandalo che ha sporcato l’immagine della più antica e conosciuta istituzione di Svezia dopo la monarchia.

 

katarina frostenson con jean claude arnault

«Tanti anni fa, lui ha lasciato la famiglia per amor suo. Diventando un uomo alla costante ricerca della visibilità ma obbligato a vivere all’ombra della grandezza della sua donna». Abitano tutti a poche centinaia di metri uno dall’altro. In appartamenti pagati e curati dall’Accademia che fanno un cerchio concentrico intorno al Den Gyldene Freden, il ristorante dove i membri della ristretta cerchia si ritrovano ogni giovedì.

accademia svedese

 

Kristina Lugn accetta qualche minuto di conversazione informale. «Ci sentiamo in qualche modo responsabili», dice. La vergogna del mancato Premio Nobel per la Letteratura del 2018, saltare un giro per riparare la reputazione dell’Accademia, è destinata a durare. I trent’anni di molestie e violenze sessuali imposte da Arnault a studentesse, aspiranti scrittrici, impiegate, persino a membri della famiglia reale, erano un segreto da Pulcinella scandinavo.

 

katarina frostenson

Al punto che molti a Stoccolma oggi si chiedono se la moglie del presunto Weinstein della letteratura sapesse. E se abbia contribuito ad agevolare la propensione generale al silenzio. Lugn non si sottrae alla domanda. Ma risponde a modo suo. «Noi membri dell’Accademia siamo un club a vita, tutti legati per sempre. Abitiamo un mondo nostro. Quell’uomo non era uno di noi, non era un nostro problema. Quindi, fino a prova contraria, io continuerò ad avere fiducia in Katarina».

jean claude arnault

 

Il fango non risparmia nessuno, neppure a queste latitudini. Adesso che nomi e cognomi delle vittime e del carnefice sono pubblici, il rispetto generale che ha circondato finora la figura di Katarina Frostenson, ammessa all’Accademia a soli 39 anni, la più giovane di sempre, poetessa amatissima in patria, è destinato a svanire. Sul sito di un tabloid campeggia un articolo che scandaglia i suoi versi alla ricerca di chissà quale prova, e siamo solo all’inizio.

 

I quotidiani ipotizzano un’accusa di corruzione nei suoi confronti. Perché non c ’è solo sesso estorto dal marito in ogni modo possibile. Ci sono anche i soldi. Tanti. Un’altra ragione della sospensione del più nobile dei Nobel risiede nelle continue fughe di notizie sul nome del vincitore, che negli ultimi dodici anni si sono verificate sette volte.

PREMIO NOBEL

 

E l’inchiesta interna dell’Accademia ha stabilito che dietro c’era la longa manus di Arnault, il quale poteva sapere in anticipo da una persona sola. L’assegnazione del Nobel per la Letteratura è un appuntamento fisso delle agenzie di scommesse. Nel 2008, uno degli anni incriminati, vinse a sorpresa lo scrittore francese Jean-Marie Le Clézio. Nei due giorni precedenti l’annuncio vennero fatte così tante puntate sul suo nome che la quota scese da 75-1 a 2-1. Ladbrokes, leader mondiale del settore, sospese le giocate su un autore che nessun esperto aveva mai inserito tra i papabili.

 

JEAN CLAUDE ARNAULT

I diciotto membri dell’Accademia svedese hanno a disposizione ogni anno 2,6 milioni di euro per finanziare progetti culturali. Quelli che spettavano alla Frostenson sono stati destinati in gran parte a Forum, il circolo letterario aperto nel 1995 da Arnault nel centro di Stoccolma. Ebba Witt-Brattstrom, docente universitaria di letteratura, è stata per trent’anni moglie di Horace Engdhal, uno dei membri più influenti dell’Accademia, segretario permanente dal 1999 al 2009, grande amico di Arnault.

 

«Quell’uomo non era una eccezione», dice facendo riferimento all’aspetto economico dello scandalo. «E neppure sua moglie». Quanto alle molestie, Witt-Branstrom racconta che una volta fece notare i comportamenti scorretti del fotografo francese. L’allora marito le rispose di smetterla con le sue paranoie da femminista.

 

KATARINA FROSTENSON E JEAN CLAUDE ARNAULT JEAN CLAUDE ARNAULTJEAN CLAUDE ARNAULT

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO