tiktok xi jinping donald trump

E CHI L’AVREBBE MAI DETTO CHE UN SOCIAL PER RAGAZZINI AVREBBE PERMESSO UN DIALOGO TRA TRUMP E XI JINPING – IL TYCOON, DOPO LA TELEFONATA CON IL PRESIDENTE CINESE, PROMETTE UNA NUOVA ERA DI COOPERAZIONE, MA TROVARE UNA QUADRA SU TIKTOK NON SARÀ FACILE: XI, PUR APRENDO AD ACCORDI PERCHÉ TEME I DAZI USA, HA ESCLUSO LA CESSIONE DEL SOCIAL ED È PROBABILE CHE FARÀ DELLE CONCESSIONI SOLO FORMALI AL PRESIDENTE STATUNITENSE – RESTA IL PROBLEMA DELLA BLINDATURA DEI DATI: ANNI FA SI ERA PROVATO A METTERLI SUL SERVER DELLA ORACLE, MA…

1 - TIKTOK LA VIA DI UN COMPROMESSO USA-CINA

Estratto dell’articolo di Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

 

DONALD TRUMP TIKTOK

TikTok oscurata alla mezzanotte di sabato per poche ore. Giusto il tempo per riempire le altre reti sociali, soprattutto X, di messaggi disperati di “esuli” e dimostrare quanto la piattaforma cinese abbia creato una vera dipendenza in molti dei suoi 170 milioni di utenti americani, soprattutto i giovani.

 

Poi è sceso di nuovo in campo Donald Trump con un post della sua Truth Social: ha annunciato che oggi, appena divenuto presidente, firmerà un ordine esecutivo che sospenderà per 90 giorni la messa al bando del social cinese decisa dal Congresso, in attesa di trovare una soluzione «che lasci TikTok attiva senza creare rischi per la sicurezza nazionale Usa».

 

TIKTOK XI JINPING

Nello stesso messaggio, Trump ha avanzato un’ipotesi di compromesso, visto che ByteDance, la proprietaria cinese di TikTok, rifiuta di venderla: una joint venture controllata al 50% da capitale americano. Operazione tutta da definire, ammesso ci sia una disponibilità cinese. E comunque anche in una joint venture paritetica ci deve essere uno che comanda. Ma intanto Trump ha chiesto già ieri mattina a TikTok e alle società che la ospitano nel loro app store (Apple e Google-Alphabet), di ripristinare subito il servizio, promettendo che l’ordine esecutivo che emetterà oggi escluderà esplicitamente ogni possibile penalità per la riattivazione.

 

trump chiede di salvare tiktok

La società cinese ha risposto positivamente alla richiesta di Trump e in serata gli utenti hanno riavuto la connessione con la rete.

[…] una questione che rischia di incrinare l’unanimità del mondo conservatore che Trump è riuscito a costruire attorno alla sua presidenza.

 

Mentre il suo consigliere per la Sicurezza Nazionale, Mike Waltz, affacciava, in un’intervista alla CNN, la possibilità di un accordo con la Cina che garantisca la sicurezza dei dati dei cittadini Usa senza un vero trasferimento della proprietà di TikTok e il deputato Jim Jordan, influente parlamentare trumpiano, si diceva disponibile a un nuovo intervento del Congresso per modificare la legge, lo speaker repubblicano della Camera, Mike Johnson ha ribadito che è necessario arrivare alla vendita di TikTok.

xi jinping

 

E al Senato il presidente della Commissione Servizi Segreti, Tom Cotton, che già sabato si era detto contrario ad ogni concessione a una rete definita strumento di spionaggio di un regime comunista, è tornato alla carica, stavolta con un altro senatore repubblicano, Pete Ricketts, affermando che «non esiste alcuna base legale per concedere qualunque tipo di estensione della messa al bando» della rete cinese, visto che la proprietà ha avuto otto mesi di tempo per trovare una soluzione.

 

DONALD TRUMP TIKTOK

Trump […] dopo il colloquio telefonico con Xi Jinping, promette una nuova era di cooperazione. Evidentemente Xi, pur aprendo ad accordi, visto che teme i dazi Usa, ha escluso la cessione di TikTok. Vista la vulnerabilità politica di Trump (ma anche dei democratici) agli umori degli utenti di TikTok (soprattutto i giovani, visto che, stando ai sondaggi, la maggioranza degli adulti, soprattutto repubblicani, è favorevole al bando), è probabile che Pechino faccia concessioni solo formali per consentire al presidente di salvare la faccia. Quanto al controllo dei dati, era stato già tentato anni fa mettendoli sui server della Oracle, ma nemmeno così è possibile garantire la loro blindatura.

 

shou zi chew, ceo di tiktok, al congresso americano 3

2 - LA DIPLOMAZIA DEL PING PONG SI SPOSTA ONLINE

Velia Alvich e Paolo Ottolina per “il “Corriere della Sera”

 

Dalla diplomazia del ping pong alla diplomazia di TikTok? Sarà un’app a tenere aperto il dialogo tra superpotenze? Donald Trump e Xi Jinping hanno già parlato venerdì al telefono di «commercio, fentanyl, TikTok».

Un’agenda solo in apparenza incongrua. Eppure chi nel 2014 poteva immaginare che un’app banale avrebbe avuto un ruolo chiave nello scenario geo-politico?

 

donald trump

[…] I primi a capire la forza di TikTok sono i produttori musicali poi nel 2020 arrivano la pandemia e i lockdown. Esplodono personaggi come Charli D’Amelio o l’italiano Khaby Lame. Per ByteDance cominciano anche i guai. L’India vieta l’app ai suoi 200 milioni di utenti. Negli Stati Uniti già a fine 2019 alcuni membri del Congresso chiedono all’intelligence di indagare sui rischi alla sicurezza posti dalle piattaforme cinesi.

 

A settembre 2020, l’amministrazione Trump prova a bloccare l’app. Un giudice dice no ma una valanga si è messa in moto. A fine 2022 il capo dell’Fbi Wray dice che il governo cinese potrebbe usare l’app per «operazioni di influenza» sul suolo americano.

Chew Shou Zi - ceo di TikTok

ll resto è cronaca recente. C’è un uomo che dice di poter fermare la valanga a mani nude e si chiama Donald Trump. Ma le trattative con i cinesi saranno complesse e non brevi.

Chissà che non sia «un’app di balletti» a fare quello che nel ’72 fece il ping pong per Nixon e Mao.

shou zi chew, ceo di tiktok, al congresso americano 1 shou zi chew, ceo di tiktok, al congresso americano 2tiktok usa usa e tiktokChew Shou Zi - ceo di TikTok

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...