polizia controlli coprifuoco

TANTO RIMANDARE PER ARRIVARE A NUOVE STRETTE: VENERDÌ ALTRE REGIONI POTRANNO ENTRARE IN ZONA ROSSA E SI IPOTIZZA DI ANTICIPARE IL COPRIFUOCO ALLE 20 (O ALLE 19) - A FRENARE IL RICORSO AL LOCKDOWN GENERALIZZATO È IL FRONTE APERTURISTA, I CUI ESPONENTI SONO SOPRATTUTTO NELLA LEGA, IN FORZA ITALIA E IN ITALIA VIVA - L'ALTRA POSSIBILITÀ SU CUI SI LAVORA È LA SERRATA DEI NEGOZI ALMENO DOVE SONO CHIUSE LE SCUOLE…

Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”

 

milano coprifuoco

Per piegare le varianti del Covid-19, sempre più veloci e insidiose, un'altra stretta è all'orizzonte. È la dolorosa presa d'atto del governo, che sull'onda dell'allarme degli scienziati si prepara a una settimana di vertici e decisioni.

 

Di ufficiale non c'è ancora nulla, ma il dilemma di cui si discute è l'opportunità di rafforzare ancora le misure di contenimento su scala nazionale, a pochi giorni dall'entrata in vigore (il 6 marzo) del nuovo Dpcm firmato da Mario Draghi. Tra Palazzo Chigi e il ministero della Salute la preoccupazione è sempre più alta per i 20.765 nuovi contagi, i 207 morti, il tasso di positività che sale al 7,6% e le terapie intensive che si vanno riempiendo.

 

LOCKDOWN 1

Ma poiché i dati del weekend presentano un calo fisiologico a causa del minor numero di tamponi, il governo aspetta i numeri più aggiornati che arriveranno tra domani e mercoledì. Il presidente del Consiglio è determinato ad accelerare e ha convocato per oggi pomeriggio la cabina di regia politica. Draghi non ci sarà, toccherà ai ministri Speranza, Gelmini, Giorgetti, Patuanelli, Franceschini e Bonetti e al sottosegretario Garofoli fare il punto con gli esperti del Cts e con il commissario all'emergenza, Figliuolo.

 

coronavirus – controlli a bologna

 Obiettivo: procedere a un «attento monitoraggio della situazione» nazionale, per poi decidere se l'andamento della curva epidemiologica e l'accelerazione della campagna vaccinale, che Draghi ritiene «cruciale», richiedono o meno nuove misure di contenimento. La filosofia del Dpcm in vigore fino al 6 aprile affida ai presidenti delle Regioni e ai sindaci la responsabilità di adottare misure più restrittive.

 

Ma ora, visto che il virus non accenna a rallentare la corsa, sì impone la necessità di uniformare le regole e valutare il rafforzamento della fascia gialla nazionale. Una nuova stretta che potrebbe partire già nel fine settimana. E c'è da discutere con gli scienziati del Cts se il parametro dei 250 casi su 100.000 persone, già applicato per le scuole, sia quello giusto per far scattare in automatico la zona rossa: le Regioni sono molto critiche, perché disincentiva a fare i tamponi.

TERMOSCANNER PER I CONTROLLI ANTI COVID IN AEROPORTO

 

Per il ministro della Salute bisognerebbe dare un altro (energico) giro di chiave, per diminuire le relazioni tra le persone e consentire agli ospedali di riprendere fiato. In tv da Lucia Annunziata Roberto Speranza ha condiviso la sua ansia con gli italiani: «Mi aspetto che l'impatto delle varianti possa far crescere ancora la curva».

 

Venerdì, sulla base del monitoraggio, altre Regioni potranno entrare in zona rossa e a quel punto gran parte dell'Italia sarà sottoposta a forti misure di contenimento. Eppure potrebbe non bastare, perché se si vuole far correre la campagna vaccinale bisogna tenere a freno i nuovi contagi. Oltre all'indice di positività, balzato al 7,6%, bisogna tenere d'occhio la progressività con cui il virus si muove e bisogna decidere quali possano essere le nuove misure da applicare, visto che il Covid-19 e la variante inglese, che risulta predominante, colpiscono in modo molto diverso da un territorio all'altro.

 

controlli coronavirus stazione termini roma 1

L'idea è che il divieto di circolazione, ora fissato dalle 22 alle 5, possa essere anticipato di due o tre ore. A frenare il ricorso al lockdown generalizzato è il fronte aperturista, i cui esponenti sono soprattutto nella Lega, in Forza Italia e in Italia Viva. Ma il tema è aperto. Un mese fa il presidente Stefano Bonaccini aveva proposto una zona arancione nazionale, che i governatori avevano respinto. Ma adesso anche tra a destra gli umori stanno cambiando, perché la corsa del virus fa paura. La subordinata è il lockdown solo nei fine settimana, per impedire quel che resta della movida.

 

controlli carabinieri via aurelia foto mezzelani gmt04

L'altra possibilità su cui si lavora è la serrata dei negozi almeno dove sono chiuse le scuole. Questo per evitare che i ragazzi facciano le lezioni scolastiche da casa al mattino e al pomeriggio si ritrovino nei centri commerciali, col rischio di assembrarsi e contagiarsi a causa della variante inglese che «sceglie» i più giovani. Oggi il ministro dell'Istruzione Bianchi vedrà gli esperti del Cts e dell'Iss per valutare insieme tutte le possibili soluzioni. Diversi governatori premono per la più estrema: chiudere tutte le scuole, in tutta Italia.

Ultimi Dagoreport

massimo martinelli azzurra francesco gaetano caltagirone guido boffo roberto napoletano

FLASH! – MISTERO BOFFO! È DURATO APPENA UN ANNO GUIDO BOFFO ALLA DIREZIONE DE “IL MESSAGGERO”, CHE SARÀ AFFIDATA AD INTERIM AL DIRETTORE EDITORIALE MASSIMO MARTINELLI – BOFFO FU UNA SCELTA DI AZZURRA CALTAGIRONE, IN BARBA A PAPÀ CALTARICCONE – ALLA SCADENZA, ESATTAMENTE DOPO UN ANNO, IL CONTRATTO DI BOFFO NON È STATO RINNOVATO – NEL CUORE DI CALTA C’È IL RITORNO DI ROBERTO NAPOLETANO, ATTUALE DIRETTORE DE “IL MATTINO” DI NAPOLI, ALTRO QUOTIDIANO DEL GRUPPO CALTAGIRONE…

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)