LA VITA, IL VOLO E LA CADUTA IN PICCHIATA DI CLAUDIO GRIGOLETTO, ASSASSINO DELLA BELLA HOSTESS BRASILIANA MARILIA

Paolo Berizzi per "La Repubblica"

Al campo volo della Gtr Aviation Training venti minuti al comando di un ultraleggero sopra il lago di Garda costano 50 euro.

La vita della segretaria Marilia Rodrigues Silva Martins, per il capo, il pilota, l'amante, il padre del bambino che la donna portava in grembo, doveva valere molto meno. «Ti faccio il ciuffo» gigioneggiava via radio con l'assistente di pista il top gun Claudio Grigoletto: giovedí scorso, erano le 9.30, poche ore prima dell'omicidio di Gambara, e lui, brillante alla cloche, si preparava ad atterrare col suo Pioneer 200 sul corridoio d'erba di Bedizzole.

Marilia era già in ufficio. Era stata la sua ultima notte sul divano letto di fronte alla scrivania. Giacigli improvvisati per lei, bellissima e parcheggiata qua e là, come un fantasma da mostrare di giorno e nascondere la notte.

«A volte quella ragazza aveva dormito anche qui, su una brandina, nella club house», dice Angelo Bonatti, il responsabile dell'aviosuperficie intitolata al generale Silvio Scaroni dove Grigoletto faceva l'istruttore prima di volare in picchiata dentro il precipizio della follia.

Sull'aereo trasportava due passeggeri, solito giro del Garda. Due come le donne che il «Grigo», lo chiamavano così i colleghi dei cieli, teneva appese alle sue ali prima dell'abisso. Marilia, l'amante segretaria al quinto mese di gravidanza. E Jessica, la moglie e madre dei suoi due figli, l'ultima è nata un mese fa. Due profili femminili sovrapponibili e diversi, storie opposte che si intrecciano, che si aggrovigliano.

«Non ho un fisico da sballo, per alcune persone sono antipatica - si sfoga su Fb Jessica lo scorso 26 agosto - Non potrò mettermi mini abiti o tacchi 20 ma ho lo mie bimbe e sicuramente danno più emozioni di tacchi o bellezza!». Aveva capito tutto, la moglie, si preparava allo scontro finale con l'amante, forse pensava che avrebbe persino vinto, prima che la sconfitta lacerasse tutti.

C'è Marilia e c'è Jessica. Una i tatuaggi veri, l'altra quelli all'henné. Una sicura del suo fascino sudamericano, esibito, da torcicollo in un ambiente, quello dell'aviazione leggera, dove gli industrialotti bresciani comprano il loro aeroplanino e citano D'Annunzio. «Chi vola vale, chi non vola non vale, chi vale e non vola è un vile». Spiegaglielo al Grigo il concetto di viltà. E alla moglie che adesso scrive che non vuole parlare con nessuno. Jessica, che non è affatto brutta ma si sente tale, che ha perso una battaglia ma non la guerra.

Mai messo il tacco 20, lei; l'altra invece lo indossava anche per volare. Anche per scendere dall'aereo che non è proprio la cosa più comoda. «Me la ricordo
bene, il 14 luglio. Giornata "Pilota per un giorno", organizzata dalla Gtr, una delle due società di Grigoletto. Il primo volo - racconta ancora Angelo Bonatti - l'ha fatto lei. Ho dovuto aiutarla a scendere dall'aereo perché i tacchi sprofondavano nell'erba. Ecco, diciamo che non passava inosservata».

Il capo e la segretaria. Sempre insieme perché sia la Gtr che la Alpi Aviation do Brazil - 14 mila euro di debiti - erano nate da poco e bisognava lanciarle sul mercato. A Brescia i voli pratica e le licenze per pilotare. In Brasile i "pezzi", gli ultraleggeri da piazzare, 60 mila euro per il Pioneer, un giocattolino capace di trasportare due persone per 1000 chilometri facendoti spendere molto meno di una Porsche.

«Che avessero una relazione lo si sapeva, o comunque lo immaginavi » - raccontano altri piloti sulla spianata di Bedizzole, 14 aerei infilati negli hangar pronti per la gitarella della domenica. I pranzi all'Antica Pieve di Pontenove, le notti dove capitava, a volte in hotel, più spesso in ufficio, ma ultimamente lei, Marilia, si lamentava, era depressa perché il top gun con l'hobby degli affari non la pagava. Minacciava di andare via dall'Italia, di tornare in Brasile e non prima di avere parlato con la moglie, «così magari mi tratti un po' meglio», ripeteva al capo da cui aspettava un figlio.

Che tipo è Claudio Grigoletto? Perché uno che sostiene di avere portato in giro per il mondo aerei da 200 tonnellate a 32 anni perde la testa così? «Un pilota alla sua età dovrebbe essere all'apice della carriera» - dicono al campo volo dove Grigo si presentava con la berlina scura e l'assistente brasiliana. Già, e perché lui era finito qui, a fare l'istruttore a gettone come al Luna park? Che cosa non ha funzionato?

Pilota professionista, questo è certo. Per il resto bisogna stare a quanto diceva lui
in giro. Si fregiava del titolo di comandante di aviazione generale, a chi volava con lui ricordava di avere pilotato gli F16 per sei anni come militare italiano della Nato negli Stati Uniti. Poi, i cargo, le lunghe tratte, Tokyo, Pechino, India. Poi ancora gli aerotaxi dell'Aliven.

«Voglio fare impresa», dice un giorno il barone dei cieli, padre comandante dei vigili del fuoco, la passione che scoppia perché da piccolo abitava vicino a Linate. «Si era messo in testa di diventare un colosso dell'aviazione moderna, diceva che gli ultraleggeri sono il futuro».

Allievi da formare pochini, aerei venduti così e così. In compenso Grigo aveva caricato a bordo le due donne coi tatuaggi, quella con la «mini» e il «tacco 20», e quella che si faceva forte delle bambine. Volo spericolato. Una gravidanza impossibile da accettare. Alla fine, anche volando, si è dimostrato vile.

 

Claudio Grigoletto marilia MARILIA GRIGOLETTO CON LA moglie omici marilia rodrigues marilia rodrigues claudio grigoletto CLAUDIO GRIGOLETTO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)