dago oxford

CAFONAL DE’ NOANTRI – DAGO (CON REDAZIONE AL SEGUITO) VA A OXFORD PER RACCONTARE LA RIVOLUZIONE DEL WEB (BOMBASTICO REPORTAGE DI MASSIMO SESTINI PER “CHI”) – “SE VUOI CAMBIARE LE IDEE DI UNA PERSONA CON IDEOLOGIE, FILOSOFIE, LETTERATURA ETC. PERDI TEMPO, MA SE GLI DAI UN NUOVO STRUMENTO, DALLA LAMPADINA AL PERSONAL COMPUTER, DAL TRENO ALLO SMARTPHONE, CAMBI LA SUA ESISTENZA” - VIDEO

 

 

 

 

Valerio Palmieri per “Chi”

Foto di Massimo Sestini per “Chi”

 

l'intervento di dago al new college di oxford

Quando ha iniziato il suo discorso davanti agli studenti della Oxford University Italian Society, Roberto D’Agostino si è emozionato come uno scolaretto. Il fondatore di Dagospia è stato invitato per illustrare la rivoluzione del web che lo vede protagonista e ha deciso di andarci in “gita premio” con la moglie, Anna Federici, e con i cinque ragazzi che lo affiancano in quello che è il più influente e irriverente sito d’informazione italiano.

 

giorgio rutelli anna federici dago

«Quando sono entrato a Oxford, in quella cattedrale del sapere, mi sembrava di essere in un film di Harry Potter», racconta Dago, «ho vissuto la favola di essere arrivato alla mia età in un posto che non avrei mai immaginato. Con il mio sito pensavo, al massimo, di essere invitato a Domenica in o dalla Palombelli».

dagospia and friends a oxford

 

D’Agostino, che dal 2000 gestisce Dagospia e che da quattro stagioni con Dago in the Sky racconta il nuovo mondo digitale, è stato chiamato a Oxford dopo Beppe Grillo e prima di Elsa Fornero (in calendario anche Paolo Sorrentino). Con la classifica dei tipi metropolitani anticipò negli Anni 80, a Quelli della notte, parlando della “Me Generation”, ciò che oggi avviene su Instagram, un mondo virtuale in cui tutti sono protagonisti come nei videogiochi, un moderno Olimpo dove affermare che “io esiste”, “io sono la mia fiction” e la peggiore jattura è l’anonimato.

 

dago con la redazione e gli studenti all'ingresso della dining hall dell'oriel college di oxford

Domanda. Che sensazione ha provato lungo il viaggio?

«Questo incontro è stato un “trauma” emotivo. Quando ho ricevuto l’invito, dopo aver appurato che non fosse uno scherzo, mi sono scapicollato a leggere 5-6 libri. Il testo originale era di 15 pagine, mi sentivo sotto pressione. A 70 anni ne ho viste di tutti i colori ma se vai in un’aula di Oxford ti viene ansia, gli esami non finiscono mai e oggi non è che vai in pensione e ti siedi su una panchina, vivi fino alla fine dei tuoi giorni una tensione che è vitale. Dagospia muore ogni sera e rinasce ogni mattina».

francesco galvanetto e dago togato

 

Che cosa le ha detto sua moglie quando lasciò tutto per fondare Dagospia?

«Dago nasce da una mia volontà esistenziale: a 50 anni, dopo aver collaborato con le maggiori testate nazionali, avevo una nevrosi perché non ero libero di scrivere le cose che mi interessavano. Così ho aperto Dagospia da solo, con dieci milioni di lire. Mia moglie è stata sempre al mio fianco, convinta che quella che avevo in testa fosse la cosa giusta. I colleghi mi deridevano: “Internet è come il borsello, una moda stagionale”. Dopo dieci anni la carta stampata è stata travolta». 

l'intervento di dago al new college di oxford 1

 

Perché un ragazzo deve studiare se un influencer prende 10 mila euro a post?

l'intervento di dago al new college di oxford 2

«Un ragazzo deve studiare perché la storia della civiltà umana si può ripercorrere attraverso gli oggetti che l’hanno trasformata: l’invenzione della ruota, la macchina fotografica, la lampadina, il treno, la pillola anticoncezionale, lo smartphone. Se vuoi cambiare le idee di una persona perdi tempo, ma se gli dai un nuovo strumento cambi la sua esistenza. Certo, il pensiero è azione, nulla è producibile che non sia pensato. Ma più ancora che i grandi movimenti artistici, le ideologie, la letteratura, sono gli oggetti che trasformano la storia e il nostro modo di vivere. Con la rivoluzione digitale non c’è bisogno di un’idea del mondo: occorre uno strumento per fare il mondo».

 

massimo sestini e dago

 

Il suo intervento è ricco di citazioni colte.

«Vengo da una famiglia proletaria, l’unico pezzo di carta che abbia conseguito è il diploma di ragioneria che mi ha permesso di entrare in banca a 20 anni. Era il 1968 e mi sono formato da autodidatta: mi piacevano Kerouac e Ginsberg, Beatles e Rolling Stones, quel cambiamento che ha dato vita a un nuovo soggetto sociale, “il giovane”, l’idea che un mondo diverso da quello dei genitori fosse possibile. Una decina d’anni dopo, finiti i maledetti Anni di piombo, cadute le ideologie, i ragazzi cominciarono a dividersi in tribù a seconda dei gusti musicali e a esprimersi con il look. Facevo il critico musicale, lo raccontai».

 

È difficile essere semplici.

«Come diceva Marcello Marchesi: “Fra la tesi e l’antitesi, preferisco la sintesi”. Su Dagospia faccio titoli lunghi dove c’è già scritta la notizia, così, scorrendo il sito, in dieci minuti sai  ciò che c’è da sapere. Se desideri approfondire, clicchi il pezzo».

 

I nativi digitali, tendenzialmente, ignorano la storia.

«Se vuoi conoscere la rivoluzione digitale devi sapere che la filosofia della Rete è nata dagli hippie californiani degli Anni 60 che predicavano la pace contro la guerra del Vietnam. Peace and Love. Facebook è basato sulla “negazione del nemico”. Infatti, puoi pigiare il tasto “mi piace”, ma non c’è “non mi piace”».

francesco persili riccardo panzetta dago alessandro berrettoni federica macagnone

 

Sostiene che nel futuro l’uomo interagirà sempre di più con le macchine, e i sentimenti?

dago a cena nella dining hall dell'oriel college di oxford

R. «Il principio della forza d’attrazione dei social è il suo uso di ordine emotivo. Oggi con Facebook, Twitter, Instagram scriviamo cose che non saremmo mai riusciti a dire, tutti vogliamo essere amati con i “like” e i “follower”. A uno youtuber venne chiesto: “Chi vuoi rappresentare?”. E lui: “Nessuno, voglio essere la pizza. Perché? Perché la pizza piace a tutti”. Il simbolo dell’umanità è un uomo in croce ucciso per le proprie idee. Facebook è un’utopia, ma la rivoluzione digitale ci dice che il nostro tempo è limitato e non possiamo passarlo a odiare qualcuno, meglio creare qualcosa di nostro. Ho smesso di combattere nelle redazioni e ho lavorato per affermare il mio sito e fare qualcosa per me stesso come fosse una terapia. Oggi sto molto meglio».

dago con la redazione (giorgio rutelli francesco persili federica macagnone riccardo panzetta alessandro berrettoni)anna federici federica macagnone riccardo panzetta francesco persili giorgio rutelli alessandro berrettoni francesco galvanetto dago mattia sisti

 

Dago goes to Oxforddago e anna in treno 1alessandro bongioanni mattia sisti dago allegra scattagliadago viene riconosciuto a oxforddago intervistato da federico gattidago all'exeter college di oxfordgiorgio rutelli dago riccardo panzetta francesco galvanettogli studenti di oxford aspettano dagodago togatol'arrivo di dago al new college di oxforddago al new college di oxforddago con gli studenti di oxford emma baldassarri alessandro bongioanni emma belletti francesco galvanetto mattia sisti veronica pagnoni piero albertidago con emma bellettimattia sisti dagodago legge memorie di un rinnegato di giampiero mughinianna federici e gli studenti di oxford durante l'intervento di dagodago e anna passeggiano a oxfordanna federici francesco galvanetto dago riccardo panzetta passeggiano al new college di oxforddago a oxford 1l'intervento di dago al new college di oxford 4

 

Dago e Luca Josi a passeggio per Oxford

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....