mark rutte vladimir putin

EUROPA A TUTTO GAS! – IN OLANDA CI SONO 450 MILIARDI DI METRI CUBI DI GAS ESTRAIBILE: SI TRATTA DEL MEGA GIACIMENTO DI GRONINGEN, CHE IL GOVERNO DI MARK RUTTE VUOLE CHIUDERE NEL 2023. UNA MOSSA SUICIDA, NEL MOMENTO IN CUI PUTIN MINACCIA DI CHIUDERE TOTALMENTE I RUBINETTI – L’ULTIMA MINACCIA DI “MAD VLAD”: “IL PRICE CAP È UN TRUCCO SCORRETTO. NON FORNIREMO ENERGIA A QUEGLI STATI CHE IMPONGONO UN TETTO AI PREZZI…”

1 - GAS IL RICATTO DELLO ZAR

Giuseppe Agliastro per “La Stampa”

 

TETTO LA QUALUNQUE - BY CARLI

Niente forniture energetiche a chi adotta il price cap: è questo il nuovo ricatto energetico lanciato da Vladimir Putin all'Europa. Mentre Ue e G7 discutono di un possibile tetto al prezzo degli idrocarburi - coi cui proventi Mosca finanzia anche l'atroce invasione dell'Ucraina - il presidente russo definisce il price cap «un trucco scorretto» e lancia un duro avvertimento: «La Russia - dice - non agirà contro il buonsenso, pagando di tasca propria per il benessere degli altri. Non forniremo energia a quegli Stati che impongono un tetto ai prezzi dell'energia».

 

Putin ancora una volta usa il gas come strumento di pressione politica. Si dice pronto a fornire energia all'Europa, ma alle sue condizioni. E così, dopo aver definito «un atto di terrorismo internazionale» i presunti sabotaggi che hanno danneggiato i gasdotti Nord Stream e Nord Stream 2 - dei quali non si sa ancora assolutamente chi siano i responsabili - e dopo aver dichiarato che i «beneficiari delle falle» ai metanodotti «sono gli Usa» e i Paesi con rotte di approvvigionamento alternative, afferma che «la palla è nel campo dell'Europa» e che Mosca è «pronta a cominciare le forniture» utilizzando le condutture non danneggiate.

 

NORD STREAM

«Mosca è pronta a fornire gas attraverso una linea del Nord Stream 2» non danneggiata, dice Putin al Russian Energy Week Forum. Ma il Nord Stream 2 - costruito sui fondali del Baltico - non è mai entrato in funzione: è stato infatti bloccato da Berlino dopo che Mosca ha riconosciuto le autoproclamate repubbliche separatiste del Donbass, cioè poco prima che Putin ordinasse alle sue truppe di invadere l'Ucraina. Putin cerca insomma di aggirare le restrizioni economiche imposte alla Russia per la guerra.

 

PUTIN E IL GAS - BY EDOARDOBARALDI

«Nice try», "bel tentativo", è stato l'ironico commento della portavoce del governo tedesco, Christiane Hoffmann, che ha poi definito la Russia «un fornitore non più affidabile» e ha ricordato che i rubinetti del Nord Stream 1 erano stati chiusi da Mosca già ad agosto, quindi ben prima delle recenti falle.

 

La Russia ha giustificato quella mossa parlando di presunti problemi tecnici provocati dalle sanzioni, ma tanti credono che si tratti solo di un pretesto per bloccare il flusso di gas e aumentare così la pressione sull'Europa.

 

L'Ue sta cercando un modo per continuare a ridurre la propria dipendenza energetica da Mosca, frenare i crescenti costi degli idrocarburi (e delle bollette) e allo stesso tempo mantenere le sanzioni contro la Russia di Putin.

 

NORD STREAM

Intanto da Mosca calcano la mano: «Tornando alla domanda se l'Europa sopravviverà o meno con il volume di gas pompato negli impianti di stoccaggio sotterranei che hanno oggi, la risposta è molto semplice: nessuno può dare alcuna garanzia» , afferma Alexey Miller, l'ad del colosso russo del gas Gazprom.

 

Mentre Putin dichiara addirittura che «la popolazione» europea, «come nel medioevo, ha cominciato a fare scorta di legna da ardere per l'inverno».

 

Ma la Commissione europea è meno pessimista, e a fine settembre assicurava che anche «nell'eventualità di un'interruzione totale» delle forniture «dalla Russia, l'Ue nel suo complesso potrebbe affrontare un inverno con temperature medie grazie agli obiettivi di stoccaggio e al piano di riduzione della domanda adottato a luglio».

 

PUTIN E IL GAS - BY EMILIANO CARLI

Il presidente russo cerca di giocare pure la carta dell'empatia: «I cittadini europei comuni stanno soffrendo», dice colui che ha scatenato in Ucraina una guerra atroce in cui hanno perso la vita tantissimi civili. Poi, una volta preparato il terreno, sfodera una nuova proposta: «trasferire alla regione del Mar Nero il volume di transito perso lungo i gasdotti Nord Stream» e «creare in Turchia il più grande hub del gas per l'Europa».

 

Un'idea lanciata proprio alla vigilia dell'incontro tra Putin e l'autoritario presidente turco Erdogan in programma oggi in Kazakhstan. La Turchia ha buoni rapporti con Kiev, ma anche con Mosca nonostante gli interessi divergenti su molti fronti, e finora si è guardata bene dall'imporre sanzioni alla Russia per l'aggressione all'Ucraina. -

 

2 - L'OLANDA RIVALUTA IL MEGA GIACIMENTO

Sarina Biraghi per “La Verità”

 

mark rutte mangia un gelato a roma 5

Il prezzo del gas si fa in Olanda e, mentre in Ue si registra una drammatica emergenza, nei Paesi bassi si registrano crescenti surplus. Ma in Olanda non c'è soltanto il mercato di scambio del gas naturale, tra i più grandi e liquidi dell'Europa continentale, ma anche la più grande riserva di gas naturale europea, decima nel mondo.

 

Il suo valore raggiunge i 1.000 miliardi di euro. Il vasto giacimento si trova a Groningen, nella parte Nord-orientale del Paese e ha una capacità non sfruttata sufficiente a sostituire gran parte del carburante che la Germania una volta importava dalla Russia. Nei tempi d'oro, garantiva una produzione annua di 50 miliardi di metri cubi, un terzo di quello che tutta l'Ue importa dalla Russia e che potrebbe risolvere i problemi provocati dalla guerra con l'Ucraina.

 

giacimento gas groningen.

Invece, il governo olandese ha deciso di chiudere i pozzi e di interrompere le trivellazioni per la ricerca di gas naturale nella regione, nonostante la guerra in Ucraina e la carenza di forniture. Chiusura definitiva dell'impianto il 2023, malgrado la sua importanza, unita allo sviluppo di infrastrutture sufficienti per il trasporto e il commercio del gas, che ha aiutato il Ttf a conquistare la corona del mercato più grande d'Europa dal National Balancing del Regno Unito nel 2016.

 

PUTIN E IL GAS - BY EMILIANO CARLI

Alla base dello stop, le numerose scosse sismiche indotte causate dall'attività di estrazione del gas, che hanno danneggiato migliaia di case nella regione, mettendo a rischio l'incolumità dei residenti locali. Overschild, uno dei villaggi più colpiti, è un grande cantiere: l'80% delle case è stato demolito e ricostruito secondo le norme antisismiche.

 

Il comitato per la difesa dell'ambiente aveva stimato una perdita di valore del patrimonio privato immobiliare di Groningen di 1 miliardo di euro: impossibile vendere una casa che per anni aveva traballato.

 

giacimento di gas a groningen 3

Il giacimento, scoperto nel 1959, ha cominciato a far fluire gas nelle case olandesi nel 1963, rendendo l'intera provincia di Groningen la zona più ricca del Paese. Poi, però, negli anni Ottanta i residenti cominciarono a collegare le sempre più frequenti scosse all'estrazione di gas e il monitoraggio dimostrò la crescita esponenziale di questi terremoti indotti: oltre mille scosse fino a 3,6 gradi della scala Richter con epicentro a poche centinaia di metri dalla superficie.

 

giacimento di gas groningen

A gennaio 2014 la decisione di tagliare la produzione del giacimento di gas e di pagare chi era stato colpito dal terremoto: un risarcimento di 1,2 miliardi di euro, ripartito in 5 anni. Il ministero ha affermato che la produzione sarebbe stata ridotta dai 42,5 miliardi di metri cubi del 2014 ai 24 del 2021 fino alla chiusura definitiva nel 2023, come deciso lo scorso anno, dopo un'ulteriore ondata di proteste dei cittadini, dall'esecutivo di Mark Rutte.

mark rutte mucche

 

Dopo mezzo secolo dal primo pompaggio, a Groningen ci sono circa 450 miliardi di metri cubi di gas estraibile in riserva, per un valore di circa 1 trilione di dollari. Secondo Shell Plc, uno dei due principali partner coinvolti nella sua gestione, c'è spazio per estrarre circa 50 miliardi di metri cubi all'anno in più rispetto a quanto sta scorrendo attualmente.

 

Con la chiusura dei rubinetti del maxigiacimento l'Olanda perderà sia una fonte di flussi che una certa flessibilità per il mercato, ma soprattutto il ruolo di grande produttore dovendo poi «accontentarsi» di gas importato. Ecco perché la chiusura definitiva dell'impianto, ormai, non è più così certa.

 

Articoli correlati

L\'OLANDA STA METTENDO DELIBERATAMENTE A REPENTAGLIO L\'AUTONOMIA ENERGETICA EUROPEA...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO