vittorio grilli gaetano caputi autostrade

C'È SEMPRE UN “DOMANI” PER L’EX MINISTRO VITTORIO GRILLI! DAL DOSSIER AUTOSTRADE A QUELLO PER LA RETE UNICA TIM, CÈ SEMPRE LO ZAMPINO DEL SUPERCONSULENTE DELLA BANCA AMERICANA JP MORGAN. SONO TUTTI AFFARI GESTITI ANCHE DALLA CABINA DI REGIA DI PALAZZO CHIGI. DOVE GRILLI HA UN VECCHIO AMICO: IL CAPO DI GABINETTO DI GIORGIA MELONI, GAETANO CAPUTI - L'ARTICOLO DEL QUOTIDIANO DI EMILIANO FITTIPALDI

VITTORIO GRILLI

Estratto dell’articolo di Vittorio Malagutti per “Domani”

 

Sulle autostrade italiane piovono dossier, piani, progetti di futuribili affari miliardari. Il piatto più ricco, com’è ovvio, è quello di Autostrade per l’Italia, in sigla Aspi, tornata sotto controllo pubblico nel 2022.

 

Usciti di scena i Benetton, liquidati con 8 miliardi di euro quattro anni dopo la catastrofe del Ponte Morandi, la quota di maggioranza del gruppo è passata a Cassa depositi e prestiti (Cdp), affiancata con il 24,5 per cento ciascuno da due fondi, l’americano Blackstone e l’australiano Macquarie.

matterino dogliani - gruppo fininc

 

Da qualche mese, però, le cronache finanziarie raccontano di un possibile ritorno di fiamma di imprenditori privati, pronti a prendere il posto in tutto o in parte anche del socio di Stato. […] In prima fila ci sarebbe il gruppo che fa capo al piemontese Beniamino Gavio […]. Mesi fa, però, un articolo dell’agenzia di stampa Bloomberg ha tirato in ballo, senza ricevere smentite, anche Matterino Dogliani, meno conosciuto […], ma pure lui da tempo attivo nella gestione di alcune tratte autostradali. Da Palazzo Chigi non sono mai arrivati segnali chiari di apertura a una trattativa. Lo stesso vale per Cdp. La giostra delle voci però non si ferma. […]

 

Beniamino Gavio

Il regista di questa offensiva è Vittorio Grilli, un banchiere ben conosciuto nei palazzi della politica che ha frequentato assiduamente per almeno un quarto di secolo, prima come alto burocrate, nel ruolo di ragioniere generale dello Stato, poi direttore generale del Tesoro e infine anche al vertice del Mef, ai tempi del governo di Mario Monti, fino ad aprile del 2013.

 

GAETANO CAPUTI

Appena uscito dai ranghi governativi, l’ex ministro dell’Economia è stato ingaggiato dalla grande banca americana JP Morgan di cui ora è uno dei top manager in Europa, nonché presidente anche per le attività italiane. In fatto di Autostrade, Grilli vanta almeno un precedente importante, visto che proprio l’istituto Usa fece da consulente ai Benetton nella lunga trattativa che portò la famiglia veneta a vendere Aspi alla cordata di Cdp con Blackstone e Macquarie.

 

[…] Adesso si lavora per un bis. Questa volta con i privati che puntano a tornare in sella a una società che garantisce profitti copiosi. Grilli […] anche dopo l’avvento della destra di governo è riuscito in fretta a trovare un approdo sicuro alle scrivanie che contano.

 

DARIO SCANNAPIECO

Amici ed estimatori non mancano di certo, ma il banchiere di JP Morgan può contare anche su un peso massimo come Gaetano Caputi, che Giorgia Meloni ha voluto a Palazzo Chigi come suo capo di gabinetto. Caputi è un alto burocrate di lungo corso e ha avuto modo di conoscere bene Grilli.

 

Il rapporto tra i due data almeno dai primi anni Duemila, quando Caputi entrò al Mef come vice capo di gabinetto, mentre il futuro ministro era già da tempo alla Ragioneria dello Stato. Entrambi hanno fatto molta strada. Caputi è uno degli allievi migliori di Vincenzo Fortunato, il gran commis che affiancò ben tre ministri dell’Economia, Giulio Tremonti, Mario Monti e lo stesso Grilli.

Si può bene dire, quindi, che adesso Caputi rappresenta la continuità con un passato di cui fa parte anche Grilli, amico, tra gli altri, anche di Mario Draghi.

 

GAETANO CAPUTI

Prima ancora che tornasse d’attualità il dossier Autostrade, la coppia di potere ha avuto modo di incrociarsi anche su un altro affare estremamente delicato dal punto di vista politica. Un affare miliardario come la vendita della rete di Tim, su cui si sono esercitati senza venirne a capo almeno gli ultimi cinque governi.

 

L’operazione è andata in porto nell’autunno scorso con il via libera decisivo di Roma. Alla fine, l’ha spuntata il fondo americano Kkr, che prenderà il controllo della rete, affiancato, però, dal Tesoro con una quota del 20 per cento. […] Ebbene, proprio Grilli ha assistito il compratore Usa come consulente nella interminabile trattativa che ha preceduto la firma di un contratto che vale una ventina di miliardi.

 

VITTORIO GRILLI

Dall’altra parte del tavolo, […] c’era un pacchetto di mischia assortito in cui spiccava il ruolo di Caputi. È toccato a lui, dare un contributo decisivo al negoziato curando i rapporti con il ministero dell’Economia di Giancarlo Giorgetti. Adesso la posta in palio porta l’insegna di Autostrade e l’impressione diffusa negli ambienti finanziari è che la partita sia solo agli inizi. Grilli chiama e alla fine, a dire l’ultima parola, sarà Palazzo Chigi, dove vigila Caputi. Ancora lui.

matterino dogliani - gruppo fininc

vittorio grilli. antonio fazio

GAETANO CAPUTI

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: HA SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” CHE AL QUOTIDIANO DI CONFINDUSTRIA RICORDANO PIÙ PER I CONTENZIOSI E LE RICHIESTE DI BONUS CHE PER I RISULTATI EDITORIALI O FINANZIARI...

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”