giuseppe busia marco travaglio

"ATTENDIAMO CHE MELONI O I SUOI DOCENTI CI PRESENTINO UN POVERO CHE GIRA CON UN ROTOLO DI 3 O 10MILA EURO IN TASCA" - MARCO TRAVAGLIO VA ALL'ATTACCO DELLA PROPOSTA DELLA LEGA: "FRA I TANTI PROBLEMI DEI POVERI, NON CI ERA MAI VENUTO IN MENTE IL TETTO AI CONTANTI" - IL PRESIDENTE DELL'ANAC, GIUSEPPE BUSIA, CONFERMA I DUBBI: PIÙ CRESCE IL TETTO NELL'USO DEL CONTANTE E TANTO PIÙ SI HA UN INCREMENTO DELL'ECONOMIA SOMMERSA, DEL LAVORO NERO E DELL'EVASIONE FISCALE”

1- BALLE IN MASCHERA

Estratto dell’articolo di Marco Travaglio per “il Fatto quotidiano”

 

marco travaglio

[…] Fra i tanti problemi dei poveri, non ci era mai venuto in mente il tetto ai contanti, che Monti portò a 1.000 euro, Renzi a 3mila, Conte a mille, Draghi a 2mila e ora la destra vuol alzare fra i 3mila e i 10mila. Anche perché i 5 milioni di lavoratori che guadagnano meno di 10 mila euro l'anno difficilmente se li portano tutti in saccoccia.

MARCO TRAVAGLIO

 

E i poveri ancor più poveri che non lavorano e non guadagnano neppure quelli possono permettersi il lusso di ignorare il tetto, perché non rischiano di sforarlo per mancanza di contanti.

 

A meno che non si mettano a spacciare droga, o a chiedere il pizzo nei negozi, o a fare gli spalloni, o a rubare nelle case, o a svaligiare banche, nel qual caso non sarebbero più poveri.

 

Quindi attendiamo con ansia che Meloni o i suoi docenti ci presentino un povero che gira con un rotolo di 3 o 10mila euro in tasca. […]

 

2 - GIUSEPPE BUSIA "ALZARE IL TETTO AL CASH È DANNOSO LO USANO SOLO SPACCIATORI ED EVASORI"

Paolo Baroni per “la Stampa”

 

GIUSEPPE BUSIA

«Alzare il tetto del contante? Il mercato non lo richiede, perché oltre certi importi ormai non si paga più cash, a meno che non si tratti di attività illegali o di economia sommersa» risponde il presidente dell'Autorità anticorruzione, Giuseppe Busia. Che mette in guardia dal rischio «di rivedere di continuo le soglie, posto che le imprese negli anni hanno fatto degli investimenti sui pagamenti digitali per attrezzare i loro sistemi, a partire dall'utilizzo dei pos, e ora sarebbe utile una stabilità normativa, anche per sfruttare l'investimento fatto.

giuseppe busia

 

E comunque - aggiunge - occorre andare avanti con la digitalizzazione dei pagamenti per tutti, compresa la pubblica amministrazione, senza pensare ovviamente di abolire il contante che resta pur sempre utile per le transazioni più piccole o per andare incontro alle abitudini delle persone più anziane».

 

Presidente, dal 2023 anziché scendere da 2 mila a 1.000 euro la soglia del contante potrebbe salire a quota 10 mila, che ne pensa?

«Non voglio entrare nel terreno della politica, mi limito a segnalare alcune evidenze scientifiche. La prima riguarda la diffusione dei pagamenti elettronici: sebbene durante la pandemia questi siano cresciuti, siamo ancora indietro. Stando ad uno studio della Bce, l'Italia è sotto la media europea.

 

Giuseppe Busia PRESIDENTE ANAC

Un altro aspetto che emerge è che la domanda di pagamenti elettronici cresce al crescere delle cifre e quindi il bisogno del mercato di pagare in contanti si riduce al crescere della cifra. In pratica tanto più si alza la cifra, tanto meno il tetto è richiesto, perché la gente oltre certi importi, normalmente (se non ci sono altre ragioni) usa sempre di più la moneta elettronica».

 

giuseppe busia 1

Ma alzare il tetto del cash aiuta i poveri come sostiene il governo o facilita evasione e mafia, come dicono in tanti dall'opposizione?

«Bisogna essere onesti: la fissazione di un tetto non riduce la corruzione in quanto tale, perché le tangenti sicuramente non si pagano con contributi tracciabili. Da questo punto di vista l'efficacia della soglia è molto relativa, e oggi per corrompere ci si serve di pagamenti che non sono neanche in denaro, ma passano attraverso consulenze, favori e modalità molto più sofisticate.

 

anac

Però, dal punto di vista scientifico, ci sono studi della Banca d'Italia, ma anche di altri soggetti, che evidenziano come tanto più cresce il tetto nell'uso del contante e tanto più, a parità di altre condizioni, si ha un incremento dell'economia sommersa, del lavoro nero e dell'evasione fiscale».

 

Una delle considerazioni che viene fatta è "chi può mai girare con una valigetta con dentro 10mila euro"?

«Ben pochi. A voler pagare grandi cifre in contanti possono essere spacciatori, evasori o quanti sfruttano il lavoro in nero. Ci può essere qualche turista proveniente dall'estero, come paesi dell'Est o paesi Arabi, che hanno l'abitudine di pagare in contanti anche spese notevoli. Ma è un ambito molto ristretto».

 

contante

 

Alla luce della vostra esperienza come si possono contrastare attività illecite e corruzione?

«Qui c'è un'area in cui non si può e non si deve fare alcun passo indietro perché sarebbe sbagliatissimo: il tracciamento di pagamenti che riguardano denaro pubblico.

Mi riferisco all'area dei contratti pubblici, che noi presidiano, ma in generale a tutti pagamenti delle provvigioni pubbliche.

 

LA FINE DEL CONTANTE

Per questi non solo vanno usati gli strumenti elettronici, dai bonifici alle carte di credito, ma bisogna fare in modo di accrescere la tracciabilità. Per tale motivo stiamo investendo molto sulla digitalizzazione: è un fattore essenziale, perché è un elemento di modernizzazione del Paese e poi garantisce rapidità, controllabilità, trasparenza nell'utilizzo del denaro pubblico e quindi risparmi sia di tempo che di denaro».

 

Voi cosa state facendo in questo campo?

«Stiamo investendo molto sulla Banca nazionale dei contratti pubblici, strumento che ci invidiano in Europa e per cui siamo stati anche premiati. La nostra Banca dati è stata inserita come priorità nel Pnrr: il suo rafforzamento è strumento abilitante per gli investimenti.

 

evasione fiscale 2

Tutta la spesa pubblica legata alla realizzazione delle opere e all'acquisto di beni e servizi viene tracciata, dal momento della programmazione a quello dell'effettuazione della gara sino all'ultima fattura. Con la gara digitale si risparmia tempo, si semplifica la vita delle amministrazioni e delle imprese.

 

Inoltre, aumentando la concorrenza, si premiano gli operatori migliori, aprendo il mercato anche alle piccole e medie imprese. Il digitale in questo campo ci consente di fare in fretta e di controllare meglio, riducendo i rischi di riciclaggio, corruzione, e infiltrazione della criminalità organizzata.

evasione fiscale 3

 

Insomma, agevoliamo le imprese e insieme favoriamo l'interesse pubblico, consentendo alle amministrazioni di comprare al meglio. La banca dati è inoltre consultabile liberamente da tutti: consentendo ai cittadini di verificare come vengono spesi i loro soldi, si assicura maggiore partecipazione civica e accresce la fiducia nelle istituzioni».

evasione fiscale 1evasione fiscaleevasione fiscale 2

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?