2021divanogiusti3006

IL DIVANO DEI GIUSTI - SARETE CONTENTI DI TROVARE SU PRIME UN FILM EPOCALE COME “L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’ESSERE” DI PHILIP KAUFMAN CON DANIEL DAY LEWIS DIVISO TRA UNA GIOVANISSIMA JULIETTE BINOCHE E UNA ULTRASEXY E IRRESISTIBILE LENA OLIN AL SUO PRIMO FILM AMERICANO – SU IRIS C’È L’ORMAI IMBARAZZANTE “LA SCHIAVA”, DOVE LANDO BUZZANCA TEORIZZA CHE L’UNICO MODO PER SOPPORTARE IL RAPPORTO CON L’ALTRO SESSO E PRENDERSI COME MOGLIE UNA SCHIAVA. È SALVATO DALLO STREPITOSO DECALOGO CHE DETTA LANDO BUZZANCA ALLE DONNE: “PRIMO NON ROMPERE I COGLIONI” – VIDEO

 

 

daniel day lewis lena olin l'insostenibile leggerezza dell'essere

Marco Giusti per Dagospia

 

Mentre “Evangelion: Death (True) 2” rimane ieri saldamente in testa alla classifica dei film italiani più visti con altri 55 mila euro per un totale di 110 mila euro in due giorni e l’unico film italiano in top ten, “School of Mafia”, precipita al decimo posto con un totale di 46 mila euro (disastro, eh?), sarete contenti di trovare in streaming su Prime un film epocale come “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Philip Kaufman con Daniel Day Lewis diviso tra una giovanissima Juliette Binoche e una ultrasexy e irresistibile Lena Olin al suo primo film americano.

 

Tratto dal libro di Milan Kundera, che Dago lanciò in Italia ai tempi arboriani di “Quelli della notte”, non è solo un grande film, ma un documento importante perché ci lavorarono anche registi cechi importanti per fornire una esatta ricostruzione del fermento culturale degli anni sessanta di Praga e l’orrore dell’invasione russa del 1966.

 

daniel day lewis lena olin l'insostenibile leggerezza dell'essere 2

Milos Forman non lo volle girare, perché aveva ancora amici e famiglia a Praga, ma molto aiutò Kaufman e il suo sceneggiatore, Jean-Claude Carriere, nella ricostruzione della città del tempo. La prima scena che girò Lena Olin nel film è proprio quella più hard dove è nuda con Daniel Day Lewis. E ce la ricordiamo tutti.

 

l'insostenibile leggerezza dell'essere 4

Stasera in chiaro in prima serata è quasi un evento l’arrivo dell’horror-romantico/acquatico ultrapremiato a Venezia, e agli Oscar “La forma dell’acqua” di Guillermo Del Toro, Rai Uno 21, 15, con Sally Hawkins fenomenale come la ragazza innamorata del mostro acquatico, Doug Jones, inseguiti da un cattivissimo Michael Shannon nell’America razzista degli anni’60, Octavia Spence che ruba la scena a tutti, Richard Jenkins cartellonista sfigato pazzo per Audrey Hepburn.

 

peninsula

Quando in un film metti assieme una creatura mostruosa e una donna, si sa più o meno come vanno a finire le cose. Come nei suoi due grandi horror spagnoli, Del Toro costruisce un horror politico legato a un preciso momento storico, la conquista dello spazio, le lotte per i diritti civili in Alabama. Pieno di ben precisi riferimenti cinematografici e musicali, il film è una delizia per gli spettatori più cinefili, ma è anche, come abbiamo detto, una grande favola romantica.

 

no problem

 

Iris si spara alle 21 “L’uomo che uccise Don Chisciotte” di Terry Gilliam con Adam Driver e Jonathan Pryce, che non vale forse il bellissimo progetto maledetto del Don Chisciotte di Terry Gilliam con Johnny Depp e Jean Rochefort, che divenne un film a se stante, ma segna comunque la fine di un incubo.

 

v per vendetta

Cine 34 si lancia su due film scritti, diretti e interpretati da Vincenzo Salemme, “No Problem” con Sergio Rubini e Giorgio Panariello alle 21 e “Cose da pazzi” con Maurizio Casagrande e Carlo Croccolo subito dopo. In “No Problem”, scritto da Salemme assieme al toscano Ugo Chiti, si toccano, pur con leggerezza, due tasti importanti di questi tempi, la costruzione della famiglia allargata e multietnica e la lettura popolare della fiction televisiva come proiezione di famiglia ideale.

catherine spaak lando buzzanca la schiava

 

Canale 20 alle 21, 05 ripropone “V per vendetta” di James McTeigue con Natalie Portman e Hugo Weaving mascherato, Rai Due alle 21, 20, ha finalmente un buon film d’azione come “Man on Fire” di Tony Scott con Denzel Washington, Dakota Fanning, Radha Mitchell, Christopher Walken e Mickey Rourke.

 

La perla stracult della prima serata è però “Peninsula” o “Train to Busan2” di Song-ho Yeon con Dong-won Gang, Rai 4 alle 21, 20, sequel ufficiale del fondamentale “Train To Busan”, col suo bel carico di zombie sul treno e nelle stazioni quattro anni dopo il primo fatto.

 

l'insostenibile leggerezza dell'essere 2

Non scommette molto su “Point Break” nella versione firmata da Ericson Core con Edgar Ramirez, Luke Blacey, Ray Winstone e Delroy Lindo, Italia 1 alle 21, 20, né su “Il mio nome è Modesty” di Scott Spiegel, Spike alle 21, 30, con Alexandra Staden come la spia pop Modesty Blaise che già venne interpretata (non con grande successo) da Monica Vitti diretta da Joseph Losey.

 

l’uomo che uccise don chisciotte

Mi interessano di più su Cielo alle 21, 15 “The Colony” di Jeffrey Remfroe con Laurence Fishburne, Kevin Segers e Bill Paxton, e su Rai Movie alle 21, 10 il più drammatica “Beate” di Samael Zarmandili con Donatella Finocchiaro, Paolo Pierobon e Maria Roveran.

 

l'insostenibile leggerezza dell'essere 2

Altro evento, ma della seconda serata, La7 alle 22, 30, è il passaggio di “Diaz” di Daniele Vicari con Elio Germano, Claudio Santamaria, Jennifer Ulrich, film prodotto da Fandango e da Rai Cinema, che avrebbe dovuto avere una finestra su un canale Rai, e che invece chiude le serate introdotte da Andrea Purgatori su La7, “Atlantide”, ricordando i vent’anni che ci separano dai fatti di Genova ai tempi del G8. Ma c’è forse stato un direttore di rete della Rai che ci abbia pensato?

bella ciao documentario di giusti torelli e freccero 9

 

E qualcosa mi dice che nemmeno “Bella ciao”, il documentario che girai per la Rai Due di Carlo Freccero a caldo, malgrado il passaggio a Cannes, le prime pagine dei giornali e tutto il casino sviluppato verrà mandato in onda su una rete generalista. Come non lo fu allora.

 

Fa ancora paura, mi sa, come “Diaz” che, girato dieci anni fa, affronta non solo una ferita tuttora aperta, e dimostra, assieme a “Acab” di Stefano Sollima o a “Sulla mia pelle” di Alessio Cremonini, che il nostro cinema, quando vuole, è perfettamente in grado di raccontare la realtà. “Diaz”, forte della presentazione a Berlino, è una ricostruzione fedele e precisa dei giorni di Genova e della “macelleria messicana” operata dalla polizia prima alla scuola Diaz e poi nel carcere di Bolzaneto.

 

catherine spaak lando buzzanca la schiava

 

E’ un film importante, perché dopo una prova di violenza così assurda, tutte le speranze di “un mondo migliore possibile” di una intera generazione di ragazzi si sono infrante. E il conto lo paghiamo ancora adesso, vent’anni dopo. E il disastro, e questo “Diaz” lo racconta benissimo, non è stato solo italiano, ma europeo. Perché a Genova c’erano tedeschi, spagnoli, francesi. E la repressione poliziesca si è abbattuta su tutta una generazione di ragazzi europei.

 

Certo, non fa un grande onore alla Rai non trovare uno spazio per trasmettere “Bella Ciao” o “Diaz” quando passano, lo vedete da voi, ogni sorta di filmetti inutili… Magari, però, anche stasera a “Diaz” preferite l’horror giapponese “Zombie contro Zombie” di Shinichiro Ueda con Yuzuki Akiyama, Takuya Fujimura, Rai 4 alle 23, 20, o l’ennesima replica del “Graffiante desiderio” di Sergio Martino con Vittoria Belvedere e Serena Grandi, Cielo alle 23, 15, che magari sarà diventato un po’ meno graffiante ormai.

 

bella ciao documentario di giusti torelli e freccero 8

Più interessante, lo sappiamo, il bel giallo nordico “Insomnia” di Christopher Nolan con Al Pacino che non dorme da giorni, settimane, forse mesi e va a caccia di un serial killer, Iris alle 23, 40. Da non perdere, e credo che sia una prima assoluta in tv, il bellissimo film di Roberto De Paolis “Cuori puri” con Selena Caramazza e Simone Liberati, Barbora Bobulava e Edoardo Pesce, Rai Movie, una love story di periferia, diciamo Tor Sapienza, girata con molto cuore, che parecchio piacque alla Quinzaine di Cannes qualche anno fa.

 

source code

Nel film, Stefano, Simone Liberati è un venticinquenne testacalda ma buono che alterna lavoretti poco producenti a amici balordi e una pessima situazione coi genitori. Agnese, Selene Caramazza, è una diciottenne normale con una mamma troppo possessiva e supercattolica, Barbora Bobulova, che l’ha obbligata a giurare castità assoluta fino al giorno del matrimonio. Capirai…

 

on the road

Bello anche il thriller fantascientifico “Source Code” di Duncan Jones, il figlio regista di David Bowie, Rai Uno alle 23, 50, con Jake Gyllenhall che per cercare di evitare un’esplosione letale su un treno deve ritornare nel tempo proprio su quel tremo e capire dove sia la bomba e chi sia il bombarolo.

 

 

daniel day lewis l'insostenibile leggerezza dell'essere

Nella notte le vostre passioni cinefile si possono appagare con “Effetto notte” di François Truffaut con Truffaut stesso, Jacqueline Bisset, Nike Arrighi, Rete 4 alle 00, 35. Non è dello stesso genere proprio uno dei rari film sui nazistelli romani, “Teste rasate” di Claudio Fragasso con GianMaria Tognazzi, Giulio Base, Franca Bettoja e un grande Francesco Acquaroli ancora sconosciuto, Cine 34 alle 00, 45.

 

Tanti anni fa ci prendemmo una cotta per “Sindrome cinese” di James Bridges con Jane Fonda, Michael Douglas, Jack Lemmon che ora è finito su La7 alle 2, 20 e non ricordiamo più bene neanche di cosa tratti. Chiuderei con tre film di un certo interesse.

 

Il curioso “On the Road” del brasiliano Walter Salles con Sam Riley, Garrett Hedlund, Kristen Stewart, Iris alle 3, 30, L'"On The Road" del brasiliano Walter Salles, sceneggiato da José Rivera e da Roman Coppola (che non lo firma in quanto coproduttore), che è esattamente quello che ci aspettavamo.

 

 

 

diaz il film

 

Attento, carino, educato, anche quando la bella Kirsten Stewart fa la sua bertolucciata acchiappando i piselli dei giovani protagonisti, Garreth Hedlund nei panni di Sal/Kerouac e il bonazzo Sam Riley in quelli di Dean/Neal Cassady, ma alla fine un po' privo di vita, senza invenzioni particolari.

 

lando buzzanca la schiava

Notevoli i cammei di Viggo Mortensen come William Burroughs e di Steve Buscemi come gay ancora coi baffetti di "Boardwalk Empire" (gaynunsepovede). Poi l’ormai imbarazzante “La schiava” di Giorgio Capitani, Iris alle 3, 30, dove Lando Buzzanca teorizza, scappando dalla moglie Catherine Spaak e dall’amante Adriana Asti, che l’unico modo per sopportare il rapporto con l’altro sesso e prendersi come moglie una schiava.

 

Considerato film antifemminista e supermaschilista, anche se Capitani sosteneva che i critici non ne avessero capita l’ironia…, è salvato a tratti dallo strepitoso decalogo che detta Lando alle donne: “Primo non rompere i coglioni”. O da Gordon Mitchell come aviatore nazi che dice sempre Lutwaffe! Luttwaffe! E Lando gli risponde con un “Ma Lutwaffanculo!”. Infine il fantasy-horror prodotto da Claudio Argento e non amato da nessuno “Luci lontane” di Aurelio Chiesa con Tomas Milian, Laura Morante e William Berger. L’ho visto? No.

effetto notteeffetto notte lena olin l'insostenibile leggerezza dell'esserejuliette binoche daniel day lewis l'insostenibile leggerezza dell'essere lena olin l’insostenibile leggerezza dell’essere source codebella ciao documentario di giusti torelli e freccero 10bella ciao documentario di giusti torelli e freccero 2bella ciao documentario di giusti torelli e freccero 3bella ciao documentario di giusti torelli e freccero 4bella ciao documentario di giusti torelli e freccero 5lena olin l’insostenibile leggerezza dell’essere l'insostenibile leggerezza dell'essere bella ciao documentario di giusti torelli e freccero 7l'insostenibile leggerezza dell'essere 8on the road natalie portman v per vendettacatherine spaak lando buzzanca la schiava 2juliette binoche l'insostenibile leggerezza dell'esserelena olin l’insostenibile leggerezza dell’esserev per vendettasergio rubini vincenzo salemme no problem diaz il film jonathan pryce l’uomo che uccise don chisciottecuori puripeninsula l'insostenibile leggerezza dell'esserelena olin l’insostenibile leggerezza dell’essere sindrome cinesediaz il film 2diaz il film 3v per vendetta lena olin daniel day lewis l'insostenibile leggerezza dell'esserezombie contro zombie daniel day lewis juliette binoche l'insostenibile leggerezza dell'esserelena olin l’insostenibile leggerezza dell’essere 2juliette binoche lena olin l'insostenibile leggerezza dell'esseresindrome cinese natalie portman v per vendetta juliette binoche daniel day lewis l'insostenibile leggerezza dell'essere

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nicola fratoianni giuseppe conte elly schlein matteo ricci

DAGOREPORT – BUONE NOTIZIE! IL PRIMO SONDAGGIO SULLO STATO DI SALUTE DEI PARTITI, EFFETTUATO DOPO LA SETTIMANA DI FERRAGOSTO, REGISTRA UN CALO DI 6 PUNTI PER FRATELLI D'ITALIA RISPETTO ALLE EUROPEE 2024 (IL PARTITO DELLA MELONI, DAL 29% PASSEREBBE AL 23) - A PESARE È LA SITUAZIONE ECONOMICA DEL PAESE, DALLA PRODUTTIVITÀ CALANTE DELLE IMPRESE A UN POTERE D’ACQUISTO AZZERATO DAI SALARI DA FAME - IL TEST DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, CHE CHIAMA ALLE URNE 17 MILIONI DI CITTADINI,   POTREBBE DIVENTARE UN SEGNALE D'ALLARME, SE NON LA PRIMA SCONFITTA DELL’ARMATA BRANCAMELONI - A PARTIRE DALLE PERDITA DELLE MARCHE: IL GOVERNATORE RICANDIDATO DI FDI, FRANCESCO ACQUAROLI, È SOTTO DI DUE PUNTI RISPETTO AL CANDIDATO DEL CAMPOLARGO, IL PIDDINO MATTEO RICCI - LA POSSIBILITÀ DI UN 4-1 PER IL CENTROSINISTRA ALLE REGIONALI, MESSO INSIEME ALLA PERDITA DI CONSENSI ALL'INTERNO DELL'ELETTORATO DI FDI, MANDEREBBE IN ORBITA GLI OTOLITI DELLA DUCETTA. NEL CONTEMPO, DAREBBE UN GROSSO SUSSULTO AI PARTITI DI OPPOSIZIONE, SPINGENDOLI AD ALLEARSI PER LE POLITICHE 2027. E MAGARI FRA DUE ANNI LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SARÀ RICORDATA SOLO COME UN INCUBO...

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - GENERALI, MEDIOBANCA, MPS, BPM: NESSUN GOVERNO HA MAI AVUTO UN POTERE SIMILE SUL SISTEMA FINANZIARIO ITALIANO - MA LA VITTORIA DI OGGI DEI CALTA-MELONI PUÒ DIVENTARE LA SCONFITTA DI DOMANI: “SENZA UN AZIONARIATO DI CONTROLLO STABILE IN GENERALI, NON BASTERÀ LA SBILENCA CONQUISTA DI MEDIOBANCA PER METTERE AL SICURO LA GESTIONE DEL RICCO RISPARMIO ITALIANO (800 MLD) CHE TUTTI VORREBBERO RAZZIARE” - L’ULTIMA, DISPERATA, SPERANZA DI NAGEL GIACE TRA I FALDONI DELLA PROCURA DI MILANO PER L'INCHIESTA SULLA TORBIDA VENDITA DEL 15% DI MPS DA PARTE DEL MEF A CALTA-MILLERI-BPM – UNA SGRADITA SORPRESA POTREBBE ARRIVARE DAGLI 8 EREDI DEL VECCHIO - PIAZZA AFFARI? SI È FATTA GLI AFFARI SUOI: METTERSI CONTRO PALAZZO CHIGI PUÒ NUOCERE ALLA SALUTE DI UNICREDIT, BENETTON, MEDIOLANUM, FERRERO, LUCCHINI, UNIPOL, ENTI PREVIDENZIALI, ETC. – L’ERRORE DI NAGEL E GLI ''ORRORI'' DI DONNET: DA NATIXIS AL NO ALLO SCAMBIO DELLA QUOTA MEDIOBANCA CON BANCA GENERALI…

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)