atalanta bayer leverkusen

L’ATALANTA E’ RIUSCITA FINALMENTE A ALZARE UN TROFEO MA SONO 8 ANNI CHE LA “DEA” GIOCA DA DIO! TRE TERZI POSTI IN CAMPIONATO, I QUARTI DI CHAMPIONS, TRE FINALI DI COPPA ITALIA, IL RISPETTO DI GUARDIOLA (“AFFRONTARE GASPERINI E’ COME ANDARE DAL DENTISTA”), GLI APPLAUSI DI KLOPP, ORA I COMPLIMENTI DI XABI ALONSO...

Paolo Condò per la Repubblica – Estratti

 

atalanta bayer leverkusen gasperini con la coppa

Se per molti anni abbiamo insistito sul fatto che all'Atalanta mancasse la conquista di una coppa per definire compiuto lo straordinario ciclo di Gian Piero Gasperini, non era certo per sminuirlo.

 

Quel che ha detto il tecnico subito dopo la conquista dell'Europa League, «quest'anno non hanno vinto solo l'Inter e la Juve, ha vinto il Bologna perché è arrivato in Champions e ha vinto il Verona perché si è salvato», è una verità da stampare a caratteri cubitali: vince chi raggiunge il proprio obiettivo, che non per tutti può essere lo scudetto.

 

Ma per quello che ha fatto nelle ultime otto stagioni l'Atalanta meritava una coppa, nel senso di un premio tangibile da esporre perché le prossime generazioni capiscano solo vedendolo l'eccezionalità di questo periodo. 

atalanta bayer leverkusen lookman

 

(...)

 

Per tre volte l'Atalanta era arrivata a Roma senza vedere il Papa: la deviazione irlandese — il cui peso specifico supera di netto una Coppa Italia, anche perché la rivale battuta è la squadra dell'anno in Europa — chiude il cerchio perfetto aperto quel giorno di ottobre del 2016, quando Gasperini in grave difficoltà scelse di giocarsi il futuro con una squadra di ragazzi. È più facile insegnare il coraggio quando il primo coraggioso sei tu.

 

atalanta bayer leverkusen gasperini con la coppa

Molte volte in questi otto anni Antonio e Luca Percassi devono essersi sorrisi nel ripensare a quei giorni, e a come la pazienza dimostrata dando un'altra chance al loro nuovo allenatore — dopo cinque giornate l'Atalanta era penultima — li abbia condotti a traguardi inimmaginabili. L'Europa League con partecipazione alla prossima Supercoppa, tre terzi posti in campionato, i quarti di Champions, tre finali di coppa Italia, il rispetto di Guardiola, gli applausi di Klopp, i complimenti di Xabi Alonso: tutto scorre, ma le memorie restano. Da mercoledì c'è una coppa ad attivarle per sempre.

 

È noto a tutti che per il complicato (ma non così tanto) meccanismo delle qualificazioni alle prossime coppe europee, la posizione in cui l'Atalanta chiuderà il campionato può aprire o meno alla Roma — sesta classificata comunque vada l'ultimo turno — un'ulteriore porta per la Champions League. Sperare che succeda è umano, perché sei iscritte alla coppa più nobile costituirebbero un fatto storico e prezioso per l'immagine competitiva del calcio italiano.

atalanta bayer leverkusen lookman

 

Premesso questo per evitare ipocrisie, l'Atalanta non ha alcun obbligo morale né convenienza economica nel rallentare: ci sono 5-6 milioni che ballano fra terzo e quinto posto sommando i premi piazzamento per il campionato con i diritti tv europei (la distribuzione è cambiata, non c'è più il cannibalismo indotto dal vecchio market pool), e dunque la Roma deve sperare nell'alta motivazione del Torino domenica a Bergamo — la Conference è vicina — più che nell'accondiscendenza di Lookman e compagni.

 

atalanta bayer leverkusen

Di certo un contingente di 9 squadre nelle coppe (6 più 2 più 1) implicherebbe una stagione con mezza Serie A in campo due volte alla settimana. Molto stimolante. Due anni fa la Roma vinse la Conference riallacciando un discorso lungamente interrotto. L'anno scorso siamo arrivati a tre finali: non ne abbiamo portata a casa nessuna, ma intanto c'eravamo.

atalanta bayer leverkusen gasperini

 

Quest'anno l'Atalanta ha vinto l'Europa League, la Fiorentina si gioca la Conference mercoledì, è opinione comune che l'Inter abbia sacrificato un posto nelle prime quattro della Champions per blindare lo scudetto e il ranking Uefa ci vede in testa. I problemi del nostro calcio restano pressanti, ma le sue potenzialità non sono da meno.

atalanta bayer leverkusen atalanta bayer leverkusen lookmanatalanta bayer leverkusen lookmanatalanta bayer leverkusen

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”