lisa martignetti ragazza dei cimiteri funerali funeral planner

“IL FUNERALE È IL GIORNO IN CUI SIAMO PROTAGONISTI DELLA NOSTRA VITA: È GIUSTO PIANIFICARLO” – LISA MARTIGNETTI, CONOSCIUTA SUI SOCIAL COME “LA RAGAZZA DEI CIMITERI”, FA LA FUNERAL PLANNER. CIOÈ AIUTA LE PERSONE A ORGANIZZARE IN VITA IL LORO ULTIMO SALUTO – “SI SCEGLIE L'OUTFIT, IL CATERING, IL BIGLIETTO DI INVITO E LA PLAYLIST. I PIÙ RICHIESTI SONO I PINK FLOYD E I NIRVANA” – “C’È CHI MI HA CHIESTO ALL’USCITA, SUL SAGRATO DELLA CHIESA, LO SPARO DEI CANNONI. E CHI NON VUOLE LA BENEDIZIONE: MI È CAPITATO DI DOVER FERMARE IL PRETE…”

Caterina Stamin per www.lastampa.it

 

Lisa Martignetti funeral planner

«La mia mamma svolge un lavoro unico: si prende cura di persone speciali». Rebecca ha solo 10 anni e come tutti i bambini insegna agli adulti a vedere il mondo in maniera semplice. Sua mamma, Lisa Martignetti, sui social si presenta come “la ragazza dei cimiteri” e quando aveva solo sei anni sfogliava le pagine del giornale della sua città, l’Eco di Bergamo, per leggere i necrologi: «Amavo immaginare le storie dei defunti».

 

Quella bambina, che ha sempre amato i cimiteri, oggi ha realizzato il suo sogno: a quarant’anni è una funeral planner, un mestiere ancora sconosciuto che, come spiega bene Rebecca, consiste nell’aiutare le persone a pianificare in vita il loro ultimo saluto. Niente di macabro, sottolinea Lisa, «è il ciclo della vita: come si organizza un compleanno o un matrimonio, lo stesso è per il funerale». Si sceglie assieme a lei l’outfit, la playlist e si stila una lista degli invitati. «È prevista anche la “black list” – sottolinea Martignetti – chiedo sempre alle persone chi vogliono invitare così come chi non vogliono che sia presente quel giorno: ricordiamoci che il funerale è il giorno in cui siamo protagonisti della nostra vita».

 

lisa martignetti

Lisa, che odia la parola “condoglianze” e preferisce “vi abbraccio”, farà esattamente come promesso: si prenderà cura non solo del defunto, ma anche di chi ha amato nella vita. «C’è chi fa le corna quando mi vede passare sul carro funebre e c’è chi si pulisce le mani dopo che ci presentiamo. Io li invito a salutarci e dico col sorriso che prima o poi avranno bisogno di noi: è la realtà dei fatti».

 

Lisa, ha sempre sognato di diventare una funeral planner?

«Ho studiato in un istituto professionale con indirizzo turistico, volevo fare l’hostess e sono diventata l’hostess degli ultimi viaggi (ride). Finite le scuole superiori volevo fare l’università e diventare anatomo patologo, ma alla fine ho fatto la commessa per qualche anno, poi l’assistente alla poltrona, finché non ho scelto di intraprendere la strada che ho sempre amato».

 

Da dove nasce questo interesse?

lisa martignetti 2

«Sono appassionata di cimiteri da quando sono bambina, perché ho avuto la fortuna di avere una famiglia che mi ha portato oltre. Voglio dire, si tende a lasciare i bambini lontano da questi luoghi, invece mia nonna Melinda fin da piccola mi ha portata nei cimiteri: mio padre, gemello, ha perso la sorella quando aveva poco più di quattro anni e noi andavamo a farle visita. Mio nonno mi ha sempre raccontato che il mio primo istinto è stato quello di raccogliere i vasi caduti. Sono rimasta a bocca aperta la prima volta che ho portato mia figlia al cimitero perché ha fatto la stessa cosa».

 

Quando ha scelto di trasformare quella passione in un mestiere?

lisa martignetti 1

«Mio padre era un operatore funebre. Ha fatto tutt’altro per 20 anni poi, quasi per scherzo, un suo amico gli chiese: “Angelo, vieni ad aiutarmi?”. All’inizio l’ha fatto per arrotondare, poi ha mollato tutto ed è diventato operatore funebre. Per lui è stata una vocazione e io gli ho sempre proposto di aprire insieme un’onoranza funebre ma lui ha sempre risposto: “No, preferisco morire felice”».

 

Qual è il senso di quella frase?

«Nel 2017 a mio padre è stato trovato un tumore e nel 2019 se n’è andato. Quando sapeva che stava per morire, mi ha consigliato di provare a fare qualche vestizione prima di mollare il mio lavoro per intraprendere questa carriera. Un giorno mi ha sorpreso dicendomi: “Sediamoci e pianifichiamo il mio funerale”. Io avevo 37 anni. È stata una prova difficilissima, soprattutto quando mi ha detto: “Questo è l’abito che indosserò”».

 

lisa martignetti 3

Era la prima volta che pianificava un funerale?

«Sì, mi ha dettato tutte le condizioni: mi raccomando la cravatta, mi ha detto i brani che aveva scelto per l’ingresso e per l’uscita dalla chiesa e anche il tipo di cassa e l’imbottitura. Prima di lui avevo fatto solo tre vestizioni: non avevo ancora la manualità. Quello è stato di fatto il mio primo funerale».

 

Da lì ha iniziato la sua carriera: ci spiega in cosa consiste fare la funeral planner?

«Sono una consulente. Io dico sempre che nella morte c’è molta intimità: quando ti viene affidata una vita, mi prendo cura dei ricordi e della storia per chi rimane. Inizio la consulenza con una chiacchierata con la persona che mi chiede aiuto, non le faccio scegliere la bara, ma stiliamo insieme una sorta di lista di desideri di come uno vuole essere ricordato. Pianificare un funerale è un atto d’amore verso se stessi ma soprattutto verso chi si ama: in un momento dove non si capisce nulla e c’è tantissima burocrazia, sapere cosa vuole il defunto aiuta. E poi nella vita abbiamo tutto organizzato, perché deve essere strano pianificare anche il nostro ultimo saluto?».

 

lisa martignetti, la ragazza dei cimiteri

Come ha iniziato le consulenze?

«Tutto è cominciato raccontando il mio lavoro sui social, dove parlo della Signora, la morte, con delicatezza. Racconto l’amore che provo per il mio lavoro, invitando le persone a ragionare e a non prenderci in giro o considerarci macabri. Mai avrei immaginato un riscontro così: ho tante richieste e la mia community rispetta e capisce il mio mestiere».

 

Cosa scelgono le persone?

«Innanzitutto l’outfit: c’è chi sceglie di stare sul classico, quindi le donne il loro vestito preferito e gli uomini un abito, ma anche chi si sbizzarrisce con colori, cappelli o occhiali. Poi si sceglie il catering, il biglietto di invito e di ringraziamento e, ovviamente, la playlist».

 

E quali sono gli artisti preferiti?

«C’è chi chiede musica classica ma anche chi vuole i Pink Floyd o i Nirvana. Tra gli italiani prediligono Venditti, Battiato, Baglioni o Tiziano Ferro. Molti di loro condividono con me direttamente le loro playlist su Spotify».

lisa martignetti, la ragazza dei cimiteri 3

 

Qualche richiesta bizzarra?

«C’è una mia amica che vuole delle mongolfiere appese al soffitto. Ma c’è anche chi mi ha chiesto all’uscita sul sagrato della chiesa lo sparo dei cannoni. E poi chi non vuole la benedizione: mi è capitato di dover fermare il prete».

 

Anche per il funerale si stila una lista di invitati?

«Certamente, nel mio modello di pianificazione funebre è prevista anche la “black list”: chiedo alle persone chi vogliono invitare, così come chi non vogliono che sia presente quel giorno. Sogno la cartellina tra le mani come i pr fuori dalle discoteche (ride). Ma ricordiamo che il funerale è il giorno in cui siamo protagonisti della nostra vita: è giusto pianificare anche questo».

lisa martignetti, la ragazza dei cimiteri 2

 

Tocca a lei: come sarà il suo funerale?

«Vorrei tutti gli invitati vestiti di nero, con un accessorio colorato. Sarà fighissimo ma niente spoiler: ho paura che le persone mi copino».

lisa martignetti, la ragazza dei cimiteri 1

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...