john elkann margherita agnelli

MARGHERITA E JOHN ELKANN, IN GUERRA TRA LORO, SAREBBERO SOCI (SENZA SAPERLO) NEI PARADISI OFFSHORE - LO CERTIFICA UNA SENTENZA DI UN TRIBUNALE DEL LUSSEMBURGO – I PANAMA PAPERS PIAZZANO ANCHE MARGHERITA NEI SEGRETI ESOTICI DEI CAPITALI OFFSHORE, CON "UNA PIRAMIDE DI ALMENO CINQUE SOCIETÀ ESTERE, CON SEDI DAL DELAWARE ALLE ISOLE VERGINI, TUTTE ANONIME" - LA RIVELAZIONE DELL’ESPRESSO SU NUOVE SOCIETA’ OFFSHORE CHE RISULTANO COLLEGABILI A JAKI. LA PIÙ INTRIGANTE È LA FANCYDANCE TRADING INC - LA DIFESA: “NULLA DI ILLEGALE”

ELKANN, SPUNTANO NUOVE SOCIETÀ OFFSHORE. LA DIFESA: «NULLA DI ILLEGALE»

Estratto da www.calcioefinanza.it

 

lapo ginevra e john elkann

Dai Panama Papers emergono nuove società offshore che risultano essere collegabili a John Elkann. Si tratta – scrive il settimanale L’Espresso in un lungo articolo – di compagnie anonime collocate nei più rinomati paradisi fiscali, diverse dalle società estere già identificate e menzionate negli atti giudiziari dell’indagine di Torino sulle presunte frodi fiscali imputate all’attuale numero uno del gruppo Exor e presidente di Stellantis.

 

I documenti scoperti da L’Espresso svelano un’altra parte, segreta fino a oggi, delle tesorerie esotiche ereditate da John e dai suoi fratelli, Ginevra e Lapo. La più intrigante di queste compagnie ha un nome fantasioso, Fancydance Trading Inc: è una società a tassazione zero con sede alle British Virgin Islands.

 

JOHN ELKANN FIAT

La Fancydance è una società totalmente anonima. A schermare l’ignoto proprietario è Johannes Matt, che lavora in Lichtenstein e viene indicato negli atti giudiziari italiani come fiduciario della famiglia Agnelli-Elkann. Si tratta della stessa persona che gestiva almeno un’altra offshore, sempre alle Isole Vergini, che custodiva soldi della nonna di John Elkann.

 

Il capitale sociale di Fancydance è diviso in diecimila azioni, che non hanno un valore nominale prefissato, per cui può fluttuare nel tempo. Sempre nel 2012, tutte le azioni passano a un fondo estero, chiamato Conegliano Private Equity. Otto mesi dopo, nel 2013, vengono trasferite in un’altra cassaforte finanziaria del Liechtenstein, denominata Bendel Fund. Entrambi i fondi portano ancora una volta a John Elkann.

 

JOHN ELKANN - LINGOTTI ORO

Le carte non specificano l’attività della Fancy dance. Di sicuro investe parecchio danaro, se si considera che il sotto-fondo controllato dagli Elkann dichiara, nel 2017, di attribuire un valore di 92mila euro a una quota di appena lo 0,04% della società, che dovrebbe quindi avere un patrimonio netto di 231 milioni. Una cifra che appare confermata fino al 2019, quando la famiglia disinveste sia da Fancydance sia dai fondi di private equity Conegliano e Bendel, quelli che ne erano stati azionisti.

 

Contattato da L’Espresso, l’ufficio stampa di John Elkann ha confermato questa ricostruzione, sottolineando che lui non ha commesso alcun illecito. Fancydance Trading Inc rientra nelle partecipazioni di un fondo d’investimento che i fratelli Elkann hanno regolarmente inserito nelle loro dichiarazioni fiscali dall’anno del decesso della nonna Marella Caracciolo Agnelli (2019). I fratelli hanno regolarmente adempiuto ai propri obblighi dichiarativi su ogni partecipazione detenuta, è la risposta integrale.

 

john elkann ferrari. 5

I Panama Papers rivelano l’esistenza anche di altre compagnie offshore finora sconosciute. Vilanda Capital Limited è il nome originario di una società delle solite Isole Vergini Britanniche controllata da Margherita Agnelli, la figlia di Gianni e Marella. Tra i suoi documenti, c’è anche una delle prime cause civili intentate da Margherita contro i tre figli. Quella vertenza riguarda una piramide di almeno cinque società estere, con sedi dal Delaware alle Isole Vergini, tutte anonime.

 

Margherita Agnelli ha acquisito il controllo della capogruppo nel 2004, dopo la morte del padre e il successivo accordo ereditario (poi rinnegato) con la madre. I suoi legali contestano di aver scoperto che una società cassaforte, chiamata Buckingham Talcott Inc, è stata liquidata e tutti i suoi beni sono stati assegnati alla Exor, accusata di aver tenuto nascoste quelle carte. Il tribunale respinge le richieste della Vilanda, spiegando che la liquidazione era stata decisa dagli azionisti dell’epoca di comune accordo.

 

john elkann ferrari. 3

Nel dicembre 2022, Margherita Agnelli è tornata poi a denunciare John, Lapo e Ginevra Elkann, questa volta alla Procura di Torino, accusandoli di avere nascosto all’estero una grossa parte dell’eredità, attraverso i trust delle Bahamas (e finti regali di gioielli milionari della nonna) e di avere così frodato anche il fisco italiano. Adesso i giudici italiani, per la prima volta, le danno ragione, almeno per ora. Beninteso: in attesa dei futuri processi, John Elkann e tutti gli altri indagati vanno considerati innocenti.

 

I SEGRETI DEGLI AGNELLI: MARGHERITA E JOHN ELKANN SOCI (SENZA SAPERLO) NEI PARADISI OFFSHORE

Andrea Monticone per www.torinocronaca.it

 

Nel complesso gioco dell’Eredità Agnelli capita anche che madre e figlio, Margherita e John Elkann, in guerra tra loro, siano soci senza praticamente saperlo (o meglio: uno di loro non lo sapeva...). E una sentenza di un tribunale del Lussemburgo certifica di questa curiosa disputa nella disputa.

john elkann ferrari. 2

 

Alla fine sembra questa la rivelazione più succosa dello scoop annunciato dal settimanale L'Espresso sull'Eredità Agnelli e il tesoro all'estero. "Nuova società offshore, finora sconosciute, che risultano essere collegabili a John Elkann" scrive il settimanale che fu già di proprietà del Gruppo Gedi, ossia di Elkann stesso, riguardo documenti dei Panama Papers, l'inchiesta internazionale compiuta da un pool di giornalisti a partire dalla "cassaforte" dello studio Mossack Fonseca a Panama.

 

Nella realtà i nomi citati - Joahnnes Matt e Christian Bolleter - di due uomini di fiducia di John Elkann compaiono già negli atti del sequestro di 74,8 milioni di euro disposto dalla Procura di Torino nei confronti di John, Lapo e Ginevra Elkann, indagati per truffa ai danni dello Stato ed evasione fiscale in merito al patrimonio ereditato dalla nonna Marella.

john elkann ferrari. 4

 

Tra cui i fondi custoditi da una società con sede nelle Isole Vergini Britanniche - Paese a tassazione zero -, la Fancydance Trading Inc. Rappresentante della società è lo studio Tremaco in Liechtenstein, già noto in questa vicenda, con direttore Bolleter. Mentre Matt sarebbe il fiduciario che ha "schermato" la proprietà della Fancydance. Da cui, nel 2012, tutti i capitali - secondo i Panama Papers Marella Agnelli aveva un patrimonio personale di 5,8 miliardi di euro, di cui circa 900 milioni sono stati rintracciati all'estero e 230 sarebbero quelli riconducibili alla Fancydance e passaggi successivi - passano al fondo Conegliano, da qui al Bendel Fund in Liechtenstein. "Nessuna irregolarità" e tutto assolutamente denunciato al Fisco, alla morte di Marella nel 2019, garantisce un portavoce degli Elkann.

 

john elkann margherita agnelli

Questa "rivelazione" potrebbe ora interessare la Procura di Torino, come nel 2016, ai tempi della prima parte delle rivelazioni dei Panama Papers, quando emersero i nomi di undici torinesi, ma non gli Agnelli-Elkann, e proprio in quell'anno l'Espresso era diventato di proprietà di Gedi. Perché anche questa società si inserisce in quel quadro di beni e fiduciarie di cui Margherita Agnelli dopo l'accordo con la madre Marella, in cui rinunciò a tutte le quote societarie ereditabili in cambio di un miliardo e 200 milioni, sostiene di essere stata all'oscuro.

 

Eppure proprio i Panama Papers piazzano anche a lei nei segreti esotici dei capitali offshore, con una "una piramide di almeno cinque società estere, con sedi dal Delaware alle Isole Vergini, tutte anonime". Dopo la morte del padre Gianni Agnelli - i cui beni esteri sarebbero transitati in due fondi, già noti, Providence I e Providence II -, lei avrebbe ereditato la capogruppo di queste cinque società, la Vilanda. Ma i suoi legali, in una causa in Lussemburgo contro i tre figli, avrebbero trovato una tale Buckingham Talcott Inc, messa in liquidazione e i beni trasferiti alla Exor Group, nascondendolo alla Vilanda. Ma la risposta dei giudici è che la liquidazione sarebbe avvenuta per decisione "degli azionisti di comune accordo". Ergo, tramite Vilanda, lei stessa che ignorava di essere socia del figlio?

john elkann - stellantis

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO