andrea ceccherini tim cook

“PER NOI INDIPENDENZA È ANCHE NON RICEVERE FINANZIAMENTI PUBBLICI” - ANDREA CECCHERINI CHIUDE AL GOVERNO CHE TENTA DI AVVICINARSI ALL'OSSERVATORIO GIOVANI-EDITORI CON IL “PIANO MARTELLA” – “NON SIAMO MAI STATI COINVOLTI NELLA PROPOSTA RELATIVA AGLI ABBONAMENTI AI QUOTIDIANI CHE IL GOVERNO VUOLE PROPORRE NELLE SCUOLE E, SOLO PER RISPETTO ISTITUZIONALE, ATTENDIAMO…”

L'Osservatorio Giovani-Editori «Mai accettato finanziamenti pubblici»

Dal “Corriere della sera”

ANDREA CECCHERINI

 

L’Osservatorio permanente Giovani-Editori «in 20 anni di serio lavoro nelle scuole per sua policy di assoluta indipendenza non ha mai accettato alcuna forma di finanziamento pubblico governativo, e non è mai stato né sentito né coinvolto nel processo di stesura» della «proposta legislativa relativa agli abbonamenti a quotidiani e riviste che il governo intende promuovere nelle scuole». E quanto si legge in una nota dello stesso Osservatorio in riferimento all'articolo pubblicato ieri su Sussidiario.net nel quale si sottolinea che «in filigrana al "piano Martella" sembra scorgersi il profilo di un'importante centrale di networking lobbistico. L'Osservatorio è snodo da anni fra grandi editori nazionali e colossi internazionali».

tim cook e andrea ceccherini

 

L'Osservatorio, che porta avanti il progetto Il quotidiano in classe, afferma di «aver appreso solo ieri dalle agenzie di stampa della proposta legislativa» del Governo, e che «solo per rispetto istituzionale, attenderà di riferire le proprie opinioni in proposito ai rappresentanti istituzionali competenti, prima di renderle pubbliche».

 

da sx lucia aleotti, andrea ceccherini, tim cook e andrea riffeser monti

Assistenzialismo: la politica editoriale del “governo di Radio Radicale”

Stefano Bressani per www.ilsussidiario.net

 

Le misure in sostegno all’editoria in crisi – inserite nel Ddl di bilancio – sono esemplari – in modo concreto ed eclatante, sotto ogni profilo – dell’approccio di governo della maggioranza giallorossa. Una delle iniziative più impegnative assunte dal Conte-1 è stata l’apertura degli Stati Generali dell’Editoria, affidati all’allora sottosegretario alla Presidenza Vito Crimi (M5s). I lavori erano stati aperti la scorsa primavera direttamente dal premier (allora in versione gialloverde) e sono stati contraddistinti da un confronto molto sostanziale – e talora polemico – fra governo e player coinvolti (editori e giornalisti in primis).

 

andrea martella

Crimi ha posto e sempre difeso con fermezza la necessità di chiudere un’era lunga ed evidentemente obsoleta di “provvidenze statali all’editoria” (ultime quelle del “pacchetto Lotti” sotto i governi Renzi e Gentiloni). Al nocciolo: basta con i fondi pubblici a pioggia – di fatto arbitrariamente assistenzial-clientelari – a editori esistenti, in crisi perché non più competitivi sul mercato digitale; serve invece un ripensamento strutturale della domanda e offerta di informazione nella democrazia di mercato italiana. Quindi: occorre una verifica aggiornata di quali (futuri) editori e giornalisti sostenere, con quali strumenti di politica industriale di settore, per produrre quali media al fine di tutelare nel ventunesimo secolo il principio della libertà di stampa fissato dalla Costituzione nazionale del 1948.

 

laurene powell jobs andrea ceccherini

Simbolica di questo passo politico al massimo livello dell’esecutivo precedente è stata la decisione di interrompere il rinnovo automatico del finanziamento statale di Radio Radicale e ad altri media (fra questi Avvenire e Manifesto). Ora il governo giallorosso (presieduto dallo stesso premier Conte e sostenuto dallo stesso M5s in veste di forza di maggioranza relativa) sembra ostentatamente ignorare lo svolgimento degli Stati Generali: peraltro mai ufficialmente chiusi, ma solo interrotti dal ribaltone di governo. E in modo altrettanto politicamente ostentato, il piano inserito in manovra dal nuovo sottosegretario all’Editoria, Andrea Martella (Pd) riparte dal ripristino tel quel del finanziamento triennale a Radio Radicale: una testata di partito, che da 25 anni percepisce contributi pubblici ad aziendam, senza gara (e senza mai nessuna obiezione reale da parte dell’ex presidente dell’Anac, Raffaele Cantone), per svolgere un servizio pubblico in realtà già erogato dalla Rai con contratto di servizio finanziato dal canone.

andrea ceccherini laurene powell jobsANDREA CECCHERINI

 

L’altro momento portante del “piano Martella” è l’ipotesi di porre a carico del bilancio statale una parte importante del costo di futuri abbonamenti a media sottoscritti dalle scuole. L’azione sarebbe finanziata da parte della webtax di nuova istituzione.  Con implicazioni politico-economiche che non è difficile non intravvedere.

 

VITO CRIMITIM COOK SULL OSSERVATORIO GIOVANI EDITORI

Primo: viene finanziato il consumo e non l’imprenditorialità, tanto meno quella giovanile e innovativa. Secondo: viene inequivocabilmente incoraggiato l’acquisto di testate tradizionali, a supporto selettivo di editori e giornalisti “del passato”, con fini presuntivi di captatio in una fase ad alta probabilità di voto anticipato. In concreto: l’obiettivo sembra essere puntellare con i soldi dei contribuenti i ricavi dei grandi gruppi editoriali nazionali, pressoché tutti privati. Tutti quotati in Borsa, ma saldamente controllati da potentati finanziari (Intesa Sanpaolo per Rcs; famiglie Agnelli e De Benedetti per Repubblica e la Stampa; Confindustria per il Sole 24 Ore; famiglia Caltagirone per Messaggero, Mattino e Gazzettino; famiglia Rieffeser per Quotidiano Nazionale-Resto del Carlino-Nazione-Il Giorno). Sono tutti gruppi che versano in una crisi più o meno pesante: principalmente per la strutturale latitanza degli azionisti nell’investire nuovi mezzi e nuove idee nell’innovazione e nella competitività delle loro aziende su un mercato in cambiamento “disruptivo”.

andrea ceccherini jens weidmann

 

andrea ceccherini urbano cairo

Terzo e non ultimo: si affida a presidi e insegnanti delle scuole (ed è ancora da capire se solo quelle statali) il potere-responsabilità tutt’altro che “tecnico” di scegliere quali abbonamenti sottoscrivere. (Con la speranza – a questo punto – che siano i teorici “utilizzatori finali” – gli studenti – a suggerire un uso delle risorse non obbediente all’immoral suasion da parte di un governo zelante nel rinnovare il suo abbonamento a Radio Radicale).

 

andrea ceccherini laurene powell jobs

Quarto e ultimo: in filigrana al “piano Martella” sembra scorgersi il profilo di un’importante centrale di networking lobbistico. L’Osservatorio Permanente Giovani-Editori – con sede a Firenze – è snodo da anni fra grandi editori nazionali e colossi internazionali (compresi i nuovi giganti tech californiani), non esclusi big bancari come Intesa, UniCredit, Ubi e Mps, partner per i programmi di educazione finanziaria). Il marchio di fabbrica è il progetto “Il quotidiano in classe”. Un’esperienza – quella della diffusione mirata dei giornali a fini educativi nelle scuole superiori – che ha registrato ultimamente qualche valutazione problematica. Il Venerdì di Repubblica aveva infatti pubblicato già a inizio 2018 un’inchiesta in cui sollevava interrogativi di varia natura sull’iniziativa. Trascorso un anno, lo scorso febbraio il fondatore-leader dell’osservatorio, Andrea Ceccherini, ha deciso di perseguire per vie legali l’allora direttore di Repubblica, Mario Calabresi, e il giornalista Claudio Gatti. Legale dell’Osservatorio nella causa, per la cronaca, è il professor Guido Alpa: al cui studio è associato il premier Giuseppe Conte.   

andrea ceccherini sul palco (2)tim cook e andrea ceccherini a pitti uomo 2018 1tim cook e andrea ceccherini tim cook e andrea ceccherini a pitti uomo 2018 1

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?