1. UN ANNO, IL 2014, E UN NATALE DA GETTARE NEL CASSONETTO. PER CINEMA ITALIANO E LA SUA MASSA DI COMMEDIE È STATO UN DISASTRO. ANCHE MEZZO ANNUNCIATO. RISPETTO AL 2013, DOVE SI CONTAVANO I 50 MILIONI DI INCASSO DI ‘’SOLE A CATINELLE’’ CON CHECCO ZALONE, SIAMO A UN MENO 7 PER CENTO DI INCASSO, 573 MILIONI DI EURO CONTRO 618, E CI MANCANO BEN 6 MILIONI DI SPETTATORI IN SALA, 91 MILIONI CONTRO I 97 DI QUANDO C’ERA CHECCO 2. IL 2014 VEDE LA VITTORIA DI UN FILM ABBASTANZA MODESTO COME ‘’MALEFICENT’’ CON ANGELINA JOLIE CON LE CORNA DA STREGA CATTIVA, CON UN ICASSO DI 14 MILIONI, SEGUITO DA ‘’UN BOSS IN SALOTTO’’ DI LUCA MINIERO CON LA COPPIA PAOLA CORTELLESI-ROCCO PAPALEO, CON 12.311 E IL GENIALE ‘’WOLF OF WALL STREET ‘’DI MARTIN SCORSESE CON 11.959

Marco Giusti per Dagospia

 

barbara d urso in versione malefica di maleficientbarbara d urso in versione malefica di maleficient

Sono stati un anno, il 2014, e un Natale stupefacente. Per cinema italiano e la sua massa di commedie è stato praticamente un disastro. Anche mezzo annunciato. Rispetto al 2013, dove si contavano i 50 milioni di incasso di Sole a catinelle con Checco Zalone, siamo a un meno 7 per cento di incasso, 573 milioni di euro contro 618, e ci mancano ben 6 milioni di spettatori in sala, 91 milioni contro i 97 di quando c’era Checco.

 

maleficientmaleficient

Il 2014 vede infine la vittoria di un film abbastanza modesto come Maleficent con Angelina Jolie con le corna da strega cattiva, 14 milioni seguito da Un boss in salotto di Luca Miniero con la coppia Paola Cortellesi-Rocco Papaleo, 12.311 e il geniale Wolf of Wall Street di Martin Scorsese con 11,959.

 

Lo Hobbit. La battaglia delle cinque armate, grazie all’incasso natalizio, è quarto con 11,377, Interstellar quinto con 10,643, e Il ricco, il povero e il maggiordomo sorpassa con gli incassi di ieri di un soffio, 10,783 contro 10,312, Sotto una buona stella di Carlo Verdone. Seguono il reboot di Spiderman 9, 170, Hunger Games, 8,9 e Transformers a 8,7.

 

MALEFICIENT 2MALEFICIENT 2

Anche se pure per Aldo, Giovanni e Giacomo, che venivano dai 22 milioni di La banda dei Babbo Natale si può cantar grande vittoria, la vera disfatta è per i post-old-pre-meta-cinepanettoni italiani. Navigano tutti sotto i 5 milioni, come se si fossero divisa l’eredità di Aurelio De Laurentiis, i bei tempi che faceva 28 milioni con Natale sul Nilo, gemma cinepanettonesca insuperabile diretta da Neri Parenti.

 

UN BOSS IN SALOTTO UN BOSS IN SALOTTO

Parliamo di Un Natale stupefacente, Ma tu di che segno 6?, anche di Ogni maledetto Natale. Magari si deve fare il conto col costo di ogni singolo film, ma certo non arrivano neanche ai 10 milioni di Colpi di fulmine e Colpi di fortuna, i due primi post-cinepanettoni di De Laurentiis con Lillo e Greg, ma anche con Christian De Sica. Al punto che si rimpiangono pure gli 8 milioni del cinepanettone di Fausto Brizzi dell’anno scorso, Indovina chi viene a Natale?

 

WOLF OF WALL STREET ORGIA SULL AEREO PER LAS VEGAS WOLF OF WALL STREET ORGIA SULL AEREO PER LAS VEGAS

La verità è che sarebbe ora di finirla col cinepanettone e questa guerra inutile di quattro film uno sull’altro e ricominciare a produrre con maggiore accortezza. Peccato che non sia andato benissimo nemmeno Il ragazzo invisibile di Gabriele Salvatores, perché era una bella scommessa. Un film di genere per ragazzini, addirittura di supereroi. Magari andava programmato a gennaio e non nel mischione natalizio.

 

WOLF OF WALL STREET ORGIA SULL AEREO PER LAS VEGAS WOLF OF WALL STREET ORGIA SULL AEREO PER LAS VEGAS

Da tempo, infatti, funzionano meglio i film che escono a gennaio, come Un boss in salotto, liberi dalla concorrenza fratricida. E, sicuramente, funzionerà meglio la favola di Alessandro Siani, Si accettano miracoli, da oggi in sala, in quanto senza concorrenza diretta di altre commedie e totalmente indirizzato al pubblico del sud (e dintorni). E quello lo prenderà comunque.

 

Ma il disastro della nostra commedia parte da più lontano, perché sono andati malissimo, sotto i 5, ma anche sotto i 3 milioni, film pensati per il grande pubblico. Diciamo che Tutto molto bene di Paolino Ruffini, solo 1.8, ha sofferto di aver aperto la stagione quando faceva ancora troppo caldo per andare al cinema, e, anche se era meglio girato, faceva meno ridere del film precedente di Paolino, arrivato con sorpresa di tutti a 6 milioni.

paolo ruffini sotto le lenzuola (97)paolo ruffini sotto le lenzuola (97)

 

paolo ruffini sotto le lenzuola (96)paolo ruffini sotto le lenzuola (96)

Certo ha ridotto di molte le fortune del ragazzo d’oro Frank Matano, pensato da tutti come nuovo Zalone, che presto vedremo in un film con Claudio Bisio e un suo film prodotto da Taodue. Anche il più sofisticato Soap Opera di Alessandro Genovesi con Fabio De Luigi e Ricky Memphis, 1,8, è stato un flop, pensando anche al costo dell’impresa e all’impegno di un cast più complesso.

 

Ma è stato un flop anche Fratelli unici con Raoul Bova e Luca Argentero, 2,1, mentre un film sulla carta forte come Confusi e felici di Max Bruno con tanto di Claudio Bisio protagonista  si è fermato a 3,7. Perfino il più fortunato e riuscito Scusate se esisto con Paola Cortellesi, la star dei nostri maggiori incassi, molto amata dal pubblico, ha fatto poco più di 5 milioni, cioè la metà rispetto ai suoi film precedenti.

 

E le uniche novità del 2014, parlando di commedie, sono alla fine state delle opere prime dai risultati inaspettati come Smetto quando voglio di Sydney Sibilia e La mafia uccide solo d’estate di Pif. Anche se il grosso pubblico, nella confusione cinepanettonesca, si aggrappa ai volti noti di Aldo, Giovanni e Giacomo come una certezza, è abbastanza chiaro che la strada vada verso il rinnovamento, sia questo proveniente dal web, dalla radio, dalla tv di nicchia, e molto ci aspettiamo dagli sviluppi cinematofrafici di gruppi come The Pills o The Jackal, o di singole webstar, che hanno invecchiato di botto la scena comica dei quaranta-cinquantenni e che rappresentano un buon punto di ripartenza per la nostra commedia.

Fratelli UniciFratelli Unici

 

Senza perdere, ovviamente, le nostre radici comiche. Sul fatto poi che si producano solo commedie e che questo possa non essere una grande idea da industria cinematografica internazionale né una grande idea quando troppe commedie si accavallano fra di loro nelle uscite riducendone le possibilità, la dice lunga l’incasso a sorpresa di oltre 7 milioni di un film come Il giovane favoloso di Mario Martone, ma anche la presenza di piccoli film “intelligenti” dove ci par di vedere un linguaggio di cinema, come Perfidia di Bonifacio Angius.

tre tocchi marco giallini luca argentero foto dal film 2 midtre tocchi marco giallini luca argentero foto dal film 2 mid

 

A parte, il caso di un film massacrato a livello distributivo, come Tre tocchi di Marco Risi, che meritava ben altro trattamento e poteva essere un buon ponte tra commedia e cinema d’autore. Mi auguro che tra qualche anno il cinema di Marco Risi venga riscoperto, come ai tempi della commedia dei padri, da qualche dotto critico francese e che la giustizia venga ristabilita. Intanto non ci resta che aspettare Siani e Zalone e accettare i loro miracoli.

 

 1. MALEFICENT (incasso: € 14.063.557)

 2. UN BOSS IN SALOTTO (incasso: € 12.311.441)

 3. THE WOLF OF WALL STREET (incasso: € 11.959.019)

 4. LO HOBBIT 3 (incasso: € 11.340.626)

 5. IL RICCO, IL POVERO E IL MAGGIORDOMO (incasso: € 10.747.232)

 6. INTERSTELLAR (incasso: € 10.635.967)

 7. SOTTO UNA BUONA STELLA (incasso: € 10.312.789)

 8. THE AMAZING SPIDER-MAN 2 (incasso: € 9.170.539)

 9. HUNGER GAMES 3 (incasso: € 8.900.389)

10. TRANSFORMERS 4 (incasso: € 8.701.491)

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...