“APOCALYPSE MURDOCH” DI GLAUCO BENIGNI, 19° PUNTATA - È L'ORA DI FARE I CONTI: MA QUANTO VALE DAVVERO L'IMPERO DI MURDOCH? È IN GRADO DI SALDARE I DEBITI? - IL FUTURO DELLO SQUALO È LEGATO ALL'UMORE DEI BANCHIERI: SE SOLO UNO DI LORO PERDE LA CALMA, È LA FINE - LUI CERCA DI RASSICURARLI: “NON COMPRO PIÙ NIENTE” - COMPRIME I COSTI, MA “SKY” È LA VERA SPINA NEL FIANCO - IL COLPO IN AUSTRALIA...

Videoblog di Glauco Benigni
http://www.youtube.com/user/glaucobenigni/featured

Il libro è acquistabile online
http://www.bandashop.it/product.php?id=18


"OK MURDOCH ... ORA FAI VEDERE I CONTI"...
Nell'autunno 1990 cominciano a circolare i primi dati pubblici sul valore delle proprietà News Corp., ed è la prima effettiva occasione in cui Murdoch è costretto a ad aprire i suoi cassetti più segreti. Lo fa a denti stretti, ma lo fa. Lo deve fare. Innanzitutto sventola sotto il naso dei suoi creditori la sua library di diritti: libri, programmi tv, film, ai quali vanno aggiunte tutte le licenze Tv che possiede.

Sono circa 9 miliardi di dollari australiani, che dovrebbero generare una rivalutazione di un altro miliardo e mezzo nel prossimo anno. Negli ambienti finanziari lo osservano un po' freddini: OK i diritti sono ‘beni', ma un po' «virtuali». Alla Fox allora fanno i conti velocemente: gli Studios, piu' i canali Tv, piu' le emittenti possedute... sono altri 6 miliardi di dollari australiani. O no?

Qualcuno fa notare che, a fronte di un calo dei profitti del 50%, segno di una profonda crisi del mercato, queste valutazioni valgono poco, sono just accounting gimmickry (‘trucchetti di contabilità'), li definisce l'«Economist». Il problema resta. Quanto vale la News Corp.?
Anche lo scenario di riferimento è molto nebbioso: la recente flessione della pubblicità sta ridisegnando i valori dell'industria mediatica. Due anni prima Murdoch ha pagato 2,8 miliardi di dollari per la Triangle Publications ed è entrato in possesso della «Tv Guide», il maggiore settimanale di informazione sui programmi Tv in Usa, che tira milioni e milioni di copie a ogni uscita. Ma attualmente non vale più di 2 miliardi di dollari. E se continua così?

In ogni caso, nella provincia britannica figurano un paio di gioielli: «The Sun» e «The Times». Se Murdoch vendesse i giornali inglesi porterebbe a casa probabilmente 5 miliardi di dollari australiani. Quindi? Quindi OK, l'assett copre l'indebitamento, ma...
Murdoch ha un altro fortissimo mal di pancia. Gli è provocato dai debiti a breve termine. Ai ‘cagnacci' della Securities and Exchange Commission americana risulta che in meno di un anno deve restituire 2 miliardi di dollari australiani (l'anno precedente erano solo 500 milioni).

La gran parte di questo debito può essere rinegoziato, ma qualche banchiere più nervoso di altri potrebbe chiedere l'estinzione nei tempi stabiliti, innescando un effetto domino catastrofico. In sostanza, fin quando tutti mantengono la calma va bene, ma se qualcuno rivuole i soldi, costringe tutti gli altri a saltare alla giugulare di Murdoch.

Che guaio. Eppure RKM ha sempre avuto un buon rapporto con i suoi banchieri: li incontra regolarmente e ha convinto quasi ognuno di loro a nominare un responsabile dedicato alle relazioni con la News Corp. «Va bene, fratelli, non compro più niente», sembra abbia detto in molti di questi incontri, «anzi, comincio a vendere dei pezzi». E promette che nel prossimo anno raddoppierà i profitti. «Abbiamo la pentola», dice in quei giorni ai giornalisti, «adesso ci dobbiamo mettere dentro un po' di ciccia».

Lo sostiene anche un piccolo colpo di fortuna: la Mgm/Ua Communications rifiuta la sua offerta da 1,3 miliardi di dollari. «State tranquilli, state tranquilli, non compro più niente. Lo shopping è finito». È il mondo però che non è tranquillo in queste settimane. Saddam ha invaso il Kuwait, Bush sr. si prepara ad attaccarlo e se le cose vanno per le lunghe gli interessi andranno alle stelle.

Agli inizi di ottobre Murdoch comincia a dare i primi segnali del nuovo corso. Non vende ma «comprime» i costi, iniziando dall'Australia. Quattro quotidiani del mattino e della sera vengono fusi in due: a Melbourne il «The Sun News Pictorial» confluisce nell'«Herald» per dar vita al «The Herald Sun», mentre a Sydney il «The Daily Telegraph» e il «Daily Mirror» si uniscono e nasce il «The Daily Telegraph Mirror». Sembrano solo manovre di piccolo cabotaggio, segnali di inversione di rotta in attesa delle rivelazioni che tutti aspettano il mese prossimo, quando ci sarà l'assemblea annuale della News Corp. ad Adelaide.

«È tempo di grandi decisioni», rassicura Murdoch in un'intervista Tv, «bisogna fronteggiare i cambiamenti quando avvengono. Se non si fa ci possono essere problemi più seri». Nel frattempo la situazione si sta aggravando in Inghilterra, dove un emendamento al Broadcasting Bill potrebbe costringere Murdoch a ridurre la sua quota in Sky al 20% entro la fine del 1992, e ciò significherebbe la chiusura. Con l'andar del tempo Sky appare essere la vera spina nel fianco. I suoi costi di lancio, quasi 100 milioni di sterline, hanno dissanguato l'intero gruppo, ma sono soprattutto le sue perdite settimanali, 2 milioni di sterline, che terrorizzano gli investitori e i creditori.

Dall'annuncio dei risultati di bilancio si è alzata un'ondata di vendite delle azioni del gruppo, soprattutto sul mercato australiano. A Sydney il titolo ha toccato il livello più basso degli ultimi quattordici anni, bruciando 2 miliardi di sterline. Nel giro di due settimane ha perso un quarto del proprio valore e in meno di un anno si è dimezzato. A preoccupare il mercato australiano è anche il progetto di Murdoch di emettere azioni speciali senza diritto di voto.

Tali azioni servirebbero a raccogliere capitale in una data futura, senza modificare pero' il controllo della famiglia, che possiede ( a quel tempo) il 44%. Ciò non piace e oltretutto esiste un veto della Borsa australiana a simili operazioni. Ma Murdoch insiste e minaccia di abbandonare Sydney e trasferire tutto su Londra e New York, dove peraltro è già quotato.

Lo scontro con le Autorità australiane potrebbe costargli molto caro. Il Governo laburista ha chiuso un occhio sul fatto che Murdoch possiede il 65% dei media della nazione, pur essendo ormai cittadino americano dal 1985, ma a dicembre, sollecitato dalle Autorita' di Borsa, potrebbe sollevare la questione. I pareri degli analisti sono inevitabilmente discordanti.

«La ristrutturazione della divisione tipografica», dice George Sutton della Barclays de Zoete Wedd Australia, «dovrebbe consentire al gruppo di trovarsi in una posizione di forza dalla quale beneficiare di qualsiasi miglioramento del clima economico». Non sono d'accordo gli analisti della City londinese, dove si dice invece che «la pressione sul gruppo è destinata a crescere e non a diminuire. Ciò rende sempre meno probabile una riduzione del debito».

«Nell'immediato non possiamo far niente nel mercato azionario. Quello che possiamo fare è concentrarci sui profitti in tutti i nostri affari». In una affollatissima assemblea annuale, il 23 ottobre 1990 ad Adelaide, Murdoch cerca di rassicurare i 300 convenuti centrando il suo intervento sui progetti a medio termine, sull'assett che definisce of lasting and outstanding value (‘di durevole e eccezionale valore') e sulla rinegoziazione del debito a lungo termine.

«Siamo abbastanza realisti da riconoscere i problemi quando nascono per trasformarli in opportunità [...].Le banche che ci prestano denaro sono sempre, e scrupolosamente informate, sullo stato e sui progressi delle operazioni. Altrimenti si sottrarrebbero». Cioè: se non si preoccupano loro, che hanno i conti sotto gli occhi, perché dovreste preoccuparvi voi?

In ogni caso Murdoch mette ai voti l'emissione di azioni senza diritto di voto, dopo aver comunicato di aver - inspiegabilmente - ottenuto il parere favorevole dell'Australian Stock Exchange e una sola voce, sebbene autorevole, si leva contro. È quella del rappresentante della Amp (Australian Mutual Provident), un partner istituzionale che possiede il 3%. Ma non basta. Rupert in sostanza vince il round in casa, tant'è che ottiene un effetto di dimensioni assolutamente insperate: il titolo, dopo i suoi commenti e dichiarazioni, fa un salto del 54% in un solo giorno, passando a 6,10 dollari australiani per azione.

19/ Continua...


APOCALYPSE MURDOCH - PRIMA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-ogni-settimana-due-miliardi-di-persone-leggono-38253.htm

APOCALYPSE MURDOCH - SECONDA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-2-puntata-chi-ha-finanziato-lo-squalo-38304.htm

APOCALYPSE MURDOCH - TERZA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-3-puntata-il-clan-dei-murdoch-attraversa-38422.htm

APOCALYPSE MURDOCH - QUARTA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-4-puntata-squalo-sul-lavoro-pesce-lesso-38486.htm

APOCALYPSE MURDOCH - QUINTA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-5-puntata-la-terza-moglie-wendi-deng-che-ha-38535.htm

APOCALYPSE MURDOCH - SESTA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-6-puntata-lo-squalo-compare-in-116-mln-di-38596.htm

APOCALYPSE MURDOCH - SETTIMA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-7-puntata-il-pulcino-che-divenne-un-cane-terrier-laustralianism-di-rupert-38667.htm

APOCALYPSE MURDOCH - OTTAVA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-8-puntata-lodio-di-ted-turner-fondatore-38720.htm

APOCALYPSE MURDOCH - NONA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-9-puntata-quando-blair-chiam-prodi-per-permettere-a-38760.htm

APOCALYPSE MURDOCH - DECIMA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-10-puntata-come-inizi-tutto-il-melbourne-herald-il-38823.htm

APOCALYPSE MURDOCH - UNDICESIMA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-11-puntata-1968-un-canguro-alla-conquista-di-londra-38941.htm

APOCALYPSE MURDOCH - DODICESIMA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-12-puntata-durante-lo-scandalo-watergate-murdoch-sceglie-la-39263.htm

APOCALYPSE MURDOCH - TREDICESIMA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-13-puntata-i-primi-fallimenti-negli-usa-a-causa-39374.htm

APOCALYPSE MURDOCH - QUATTORDICESIMA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-14-puntata-dopo-la-delusione-della-warner-il-colpaccio-39498.htm

APOCALYPSE MURDOCH - QUINDICESIMA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-14-puntata-il-bucaniere-murdoch-schiera-nelletere-usa-la-39560.htm

APOCALYPSE MURDOCH - SEDICESIMA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-16-puntata-lo-squalo-addenta-un-pesce-troppo-grosso-39616.htm

APOCALYPSE MURDOCH - DICIASSETTESIMA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-17-puntata-dallintuizione-di-un-giornalista-inglese-piove-dal-39695.htm

APOCALYPSE MURDOCH - DICIOTTESIMA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-18-puntata-da-paperone-a-paperino-il-1990-lanno-39795.htm


 

RUPERT MURDOCH CON IL SUN A TRENTATRE ANNI DI DISTANZARUPERT E WENDI DENG MURDOCHRUPERT MURDOCH RUPERT E WENDI MURDOCH CON LE FIGLIE RUPERT MURDOCHrupert murdoch 50rupert murdochRupert Murdoch

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO