BRUNETTA: “L’INTERESSE PERSONALE SU FALCOGNANA C’È MA LO SCENARIO CHE LA DISCARICA LASCIA PRESAGIRE È DA INCUBO”

Riceviamo e pubblichiamo:

Lettera 1
Caro direttore,
l'interesse personale c'è ed è bene dichiararlo subito. La mia casa è a poco più di un chilometro dalla cava che potrebbe essere trasformata in una mega discarica di rifiuti urbani, in sostituzione dell'impianto ormai saturo di Malagrotta. Lo scenario che la nuova discarica di Falcognana lascia presagire è da incubo. Centinaia di mezzi pesanti su strade già intasate, inquinamento delle falde e degli affluenti del Tevere, rumore e disagi, terreni agricoli in stato di abbandono, valori immobiliari ridotti a zero.

A complicare le cose nell'area circostante la possibile discarica ci sono alcuni dei luoghi simbolo della cristianità: dalla chiesetta del Quo Vadis, alle catacombe di San Callisto, al santuario del Divino Amore. E poi un parco archeologico, una riserva naturale, una rete idrica delicata, svincoli stradali non adeguati, grandi insediamenti residenziali, centri di ricerca scientifica e di cura sanitaria di profilo internazionale.

Il contrasto a nuove infrastrutture a Roma è esercizio facile ed espone alla accusa di essere colpiti dalla sindrome del nimby. Not in my back yard, mai nel mio cortile. È una sindrome pericolosa e contagiosa, che spinge a contrastare ogni nuova iniziativa per la sola ragione che lede un minuto interesse personale. Spero di non esserne affetto, ma qualche dubbio viene anche a me. Lascio ad altri l'esercizio del no, ma vorrei ricordare alcune delle domande che ho fatto e che ancora sono senza risposta. La prima domanda è: sono state prese in considerazione le possibili conseguenze di questa decisione?

Dopo lunghi anni di approfondimenti tecnici su come affrontare il dopo Malagrotta immagino che esistano studi scientifici di impatto ambientale, sulla salute pubblica, sulla sostenibilità delle vie di accesso, sull'inquinamento dell'aria e delle falde, sulle modalità di prevenzione da infiltrazioni della criminalità organizzata, sull'interoperabilità dei dati con i sistemi informativi del tracciamento del ciclo dei rifiuti. Bene. Non mi sembra scandaloso chiedere di poterli leggere. Se invece mi sbaglio e questi studi non sono stati fatti allora aspettiamo che siano completati prima di prendere ogni decisione.

La seconda domanda è: tutte le autorizzazioni necessarie sono state richieste? Le autorizzazioni regionali rilasciate tra il 2003 ed il 2012 alla discarica Ecofer Ambiente di Falcognana fanno esplicito riferimento ad un impianto per il fine vita delle auto rottamate, i rifiuti urbani sono un'altra cosa. Se di nuovo, le carte sono in ordine quale è il problema del Commissario straordinario, Goffredo Sottile, a metterle a disposizione di tutti?

Ascoltando le pochissime dichiarazioni pubbliche del sindaco Ignazio Marino, e del governatore della Regione Nicola Zingaretti non si ha l'impressione di un quadro delle autorizzazioni chiaro. Se gli accertamenti e le autorizzazioni sono in corso mi aspetto che gli uffici della Regione e del Comune marcino a pieno ritmo pur nel caldo e nel periodo agostano.

La terza domanda è: le imprese attive nel ciclo dei rifiuti a Roma hanno espresso la loro valutazione? Mi aspetto che siano in prima battuta gli operatori del settore a compiere una prima analisi dei problemi e delle possibili soluzioni. Quali sono le imprese, quali sono le loro valutazioni, quali i loro interessi e gli interessi dei loro azionisti? I proprietari della cava di Falcognana hanno chiesto loro di trasformare il sito in megadiscarica? Il terreno deve essere comprato o espropriato perché altri gestiscano la discarica?

Anche qui il silenzio di Sottile lascia dubbi e qualche sapore amaro. La quarta domanda è: esistono soluzioni alternative? Non tanto in termini di siti. Questo infatti sposterebbe solo più in là il problema. No, la domanda più importante è se in base alle tecnologie, alle soluzioni organizzative, industriali, logistiche o infrastrutturali esistenti è possibile evitare non solo questa ma qualsiasi nuova discarica stile Malagrotta. Domande tutte molto semplici, ragionevoli, ai limiti dell'osservazione banale ma alle quali il dottor Sottile continua a sfuggire. La quarta è più complessa. Roma può davvero fare a meno di una nuova Malagrotta?

La risposta è sì. La Road Map per raggiungere, entro la fine del 2016, il 65% della raccolta differenziata, il recupero del 20% dei rifiuti come combustibile da destinare all'impiego negli impianti esistenti, del 10% come frazione organica stabilizzata da reimpiegare e meno del 5% trasferito ad una discarica di servizio è stata definita sulla base degli obiettivi individuati dal "Patto per Roma" e dalle misure stabilite dai decreti del ministro dell'Ambiente dello scorso governo, Corrado Clini, del 3 gennaio 2013 e del 25 marzo 2013.

In particolare gli obiettivi e le misure dei decreti del ministro Clini richiedevano e richiedono iniziative coerenti da parte delle amministrazioni per la conclusione delle procedure autorizzative di impianti che sono in attesa da mesi e qualche volta da anni. Le misure stabilite in modo puntuale e perentorio dai decreti sono state attuate in modo parziale, soprattutto nella parte che riguarda la piena utilizzazione degli impianti esistenti ed il completamento delle procedure di autorizzazione giacenti presso la Regione.

E allora, in conclusione? Carte non in ordine, scarsa trasparenza, carenza di autorizzazioni, superficialità degli studi di valutazione degli impatti, inerzia burocratica e politica nel prendere qualsiasi decisione, affossamento delle soluzioni alternative. Credo che il problema non sia Falcognana ma il governo dei rifiuti a Roma, la gestione dell'intero ciclo amministrativo e industriale dello smaltimento. In queste condizioni un blitz di Ferragosto, a Falcognana come altrove, non è accettabile e non sarà accettato. Prima le carte in tavola e poi la discussione sul merito.

Prima il via alla Road Map di Clini, se necessario rivista, integrata, aggiornata, per allineare la gestione dei rifiuti solidi urbani di Roma alle direttive europee ed alle leggi nazionali, e poi la discussione sul dopo Malagrotta. Uscire dall'emergenza rifiuti significa eliminarne la causa principale: l'inadempienza nelle autorizzazioni chieste, anche da anni, per il reticolo di impianti che costituirebbero la soluzione alla chiusura di Malagrotta.

La mia battaglia sulla discarica all'Ardeatina è partita dalla difesa della mia casa, della mia famiglia e sono pronto a fare un passo indietro se alle mie domande troverò risposte soddisfacenti. Pronto a dare il mio convinto sostegno alla discarica di Falcognana se qualcuno saprà convincere me, ma soprattutto tutti i cittadini romani, che è la strada migliore e non il frutto di cattiva burocrazia o di emergenze colpevoli e procurate.
Renato Brunetta
Presidente dei deputati del Pdl

Lettera 2
Si parla del "letargo della Farnesina per la crisi egiziana".....invece per i Maro' sta sveglia? amandolfo (StC)

Lettera 3
Porcellum: per favore qualcuno ricordi agli italiani che quelli che non lo vogliono piu' sono gli stessi che lo hanno approvato per il "godimento" di tutti i "capi" partito che hanno spadroneggiato con liste "nani & ballerine" !!! am

Lettera 4
Caro Dago,
seguendo uno dei tanti articoli sull'abolizione dell'IMU, scopro che il nostro esecutivo include anche un viceministro a nome Baretta: a quando un posto a Serpico?
Saluti.
Derek W.

Lettera 5
Dago da 30 anni almeno Boldi/Cipollino è il giusto metro per capire l'abisso politico / culturale in cui siamo sprofondati, e la cenetta da Puny a Portofino purtroppo dice che la luce è ancora lontana...
Anne

Lettera 6
Dago darling, visti i continui allarmismi e piagnistei della Coldiretti, pare ormai certo che nessuno dei suoi dirigenti abbia mai letto la favola di Esopo "Al lupo, al lupo". Dio ce la mandi buona e continui a farci proteggere da statisti accorti come i Letta.
Natalie Paav

Lettera 7
Nonno Na, la clemenza, Cav. Richiesta di precisazione. Rievocazione caso Moranino non è stato "sgub" Corriere, ma il 2 agosto scorso di Pietro Mancini nel suo, molto seguito, blog su Formiche.net. Si richiede a de Bortoli pubblicazione nota di precisazione ai sensi art.8 vigente legge sulla stampa. Pietro Mancini.
Lettera 8
Caro Dago,
Gli auguri non si negano a nessuno e, quindi, buon compleanno a Nanni Moretti. Ma, per carità, si smetta di definirlo grande regista, se non altro per non fare rivoltare nella tomba i vari Rossellini, Germi, Leone, De Sica, Monicelli eccetera. Non si fosse buttato a sinistra, il nostro, sarebbe stato considerato alla stregua di un Nanni Svampa, o del Moretti dI Trenitalia. Con tutto il rispetto per questi ultimi. P.S. E, come Palombella Rossa, di gran lunga meglio Lady Barbara in Rutelli.
ciao
Natalino Russo Seminara

Lettera 9
Caro Dago,
in tema di spread, vorrei ricordare a Brunetta un vecchio detto di Wall Street: "quando il vento è forte, anche i tacchini volano". Cioè, quando le banche centrali pompano liquidità nel sistema (come hanno fatto la Federal Reserve, la Bank of Japan e in altra forma la BCE), anche le nazioni più balorde riescono a vendere i loro titoli di stato senza fatica e lo spread scende. Eccolo qui il segreto del perchè nel 2011 lo spread italiano era alto e adesso è basso mentre noi siamo sempre uguali.
Ciao
Enzo

Lettera 10
Tutti felici e... contanti.
Forte dei Marmi, preavviso della multa di 41 euro per mancata esposizione del disco orario su stalli gratuiti.

Oggi è pubblicata in Gazzetta Ufficiale la possibilità di decurtare il 30% se paghi entro 5 giorni. Quindi da domani 21 agosto possiamo "risparmiare".
Contatto il comando della Polizia Municipale per chiarimenti e una gentilissima vigilessa mi comunica che devo attendere la notifica della multa e solo allora posso decurtare il 30%. Peccato che la notifica aumenti il totale di 14 euro. Detratti i poco più di 12 previsti dalla nuova norma, a chi va il vantaggio?

Non all'automobilista, che alla fine paga 2 euro in più, non al Comune che deve mettere in moto ricerche per individuare il proprietario, notificare l'atto e attendere mesi per ricevere in pratica la medesima somma che avrebbe ricevuto prima di attivare tutto l'ambaradam della notifica. Attivando invece la nuova norma direttamente fin dal preavviso della multa, l'utente avrebbe veramente il 30% di sconto e il Comune incasserebbe subito. Della serie tutti felici e... contanti!
Mezzosecondo

Lettera 11
Caro Roberto, l'articolo di Thomas Mackinson apparso su il "Fatto quotidiano" è l'ennesimo marchettone in favore del Viminale, il quale dopo la vergognosa vicenda della bimba Kazaka, ha dimostrato inaffidabilità, scorrettezza e omertà. Ne si può portare ad esempio dopo le gravissime vicende degli appalti per il Centro Elaborazione dati Nazionale del Viminale e dei 10 Milioni spariti dai Fondi per i luoghi di culto.

Vicende che hanno tentato di insabbiare. La fusione tra Carabinieri e Polizia, in un paese come l'Italia è pericolosa. Non dobbiamo MAI dimenticare i 156.000 fascicoli del Generale De Lorenzo, ne quelli anche più consistenti dell'Ufficio affari Riservati guidato dal Prefetto Umbro Federico D'amato.

Non va dimenticato lo scandalo Petroli della GdF, la vicenda dell'alto Commissariato del giudice Sica con la vicenda del Corvo di Palermo e quella dell' ufficio di via Nazionale del generale Pollari e di Pio Pompa. Consegnare una struttura potentissima frutto dell' unione di Ps e Cc nelle mani di un solo uomo significa perdere il controllo di uno degli organismi più delicati del paese, con conseguenze immaginabili.

Diverso è il discorso delle spese superflue, come ad esempio un numero assurdo di specialità sportive, di bande musicali, un dispendio di mezzi e di uomini operato da tutte le forze di polizia per le gare di equitazione anche a livello locale ecc. Certamente si deve arrivare ad una migliore suddivisione dei compiti.

E' assurdo che con l' evasione fiscale galoppante, la Guardia di finanza, con i suoi baschi verdi, sia utilizzata per compiti di ordine pubblico. Razionalizzare, risparmiare, ma sempre nella consapevolezza che troppo potere dà alla testa. Finché si traduce nelle gite e nelle casse di pesce del generale Speciale o nell'istituzione di un posto fisso dove qualcuno ha la barca è esecrabile ma non è grave per la democrazia, ma qual cos'altro si.
Vittorio Pietrosanti

 

MANIFESTAZIONE PDL A VIA DEL PLEBISCITO AGOSTO RENATO BRUNETTA MANIFESTAZIONE PDL A VIA DEL PLEBISCITO AGOSTO RENATO BRUNETTA NITTO PALMA LA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI SCHIFANI E BRUNETTA Emma Bonino bonino - alfanoSHALABAYEVAalma shalabayeva ipad I DUE MARO GIRONE E LATORRE SCONTRI IN EGITTOCarabinieriBEPPE GRILLO E MASSIMO BOLDI A PORTOFINO BEPPE GRILLO E MASSIMO BOLDI A PORTOFINO BEPPE GRILLO E MASSIMO BOLDI A PORTOFINO

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