IL CINEMA DEI GIUSTI – T’AMO PIO, BOVA! – ‘’COGLIONE! TESTA DI CAZZO! MA VAFFANCULO, VA! IN POCHE PAROLE ’NO STRONZO!’’ - IN “BUON GIORNO PAPÀ”

Marco Giusti per Dagospia

Coglione! Testa di cazzo! Ma vaffanculo, va! In poche parole 'no stronzo! Tutti complimenti per Raoul Bova, che in nessun film della sua carriera è stato mai maltrattato così pesantemente. Lui se li prende tutti, docilmente, senza reagire. Non solo. Si mostra nel pieno della sua fragilità, si trucca occhi e capelli fin dai titoli di testa (molto carini), si mostra a letto in mutanda con pacco all'aria assieme all'amico scemo prendendosi pure l'epiteto di frocio da parte del grande Marco Giallini, ormai diventato il nuovo Mario Brega della commedia italiana.

Qualsiasi cosa si possa dire, nel bene e nel male di questo "Buon giorno papà", opera seconda di Edoardo Leo, che gioca tra il realismo parolacciaro romano di Max Bruno, cosceneggiatore e soggettista, il brizzismo delle produzioni Lucisano, cioè il voler piacere a tutti e il Moccismo di ritorno col personaggio piacione del protagonista, bisogna notare che più che una commedia è un film sullo stato di star di Raoul Bova. Un regalo per i suoi fan, più o meno femmine più o meno etero, che lo vedranno in tutto il suo candore e nel pieno dell'esibizione del suo corpo.

Basterebbe pensare al finale dove, per recuperare la figlia che non conosceva, l'incantevole Rosabell Laurenti Sellers, figlia del regista del non dimenticato "La casa 4", che gli si è presentata a sedici anni alla porta di casa rovinandogli la vita, si scatena in una corsa per le strade di Orvieto.

Inquadrato in piano sequenza nello sforzo fisico, Bova si concede totalmente come Cornel Wilde in "The Naked Prey" (ok, è una citazione troppo cinéfila, ma per chi ha visto il flm con Cornel Wilde nudo per due ore inseguito da mille tribù africane è il massimo).

Insomma, al di là del valore della sua recitazione, è un vero divo. E ciò basta. Anche perché sotto questa ottica, quello che sembrava il lato più debole del film, rispetto a un Marco Giallini vecchio rockettaro che fa il nonno materno della ragazzina, al giusto Edoardo Leo come amico scemo che da sempre divide casa con lui, a una perfetta Nicole Grimaudo come maestrina di ginnastica che risolverà la situazione sentimentale del protagonista scopatore da una notte e via, diventa invece il suo aspetto più curioso.

Far ruotare tutto attorno a un personaggio quasi inesistente, non capisci se è buono o cattivo, non capisci cosa pensa, cosa sente, e facendogli ruotare tutto attorno metterlo a nudo nella sua essenza di star di un cinema che funziona solo grazie ai caratteristi, oltre a Giallini è grandissima, come sempre, Paola Tiziana Cruciani.

Svelandone, da subito le funzionalità, visto che Bova lavora in una azienda attiva nel product placement, piaga di ogni film italiano (e non). "Sei uno di quelli che rovinano i film con la pubblicità?", gli chiede poco generosamente la figlia. Ma Bova è anche l'unico motivo, per molti, per andare al vedere il film, che alla fine ha una storia carina, ma, dopo "Scialla", non proprio nuovissima.

Nello sviluppo di questo candore, capiamo anche quanto la nostra commedia si sforzi, con difficoltà, di rinnovarsi non riuscendo però a trovare sempre le storie e le strade giuste. In qualche modo Leo e Max Bruno si sforzano più di farci capire questa difficoltà che di costruire una vera e propria storia credibile.

Lasciando così solo abbozzate le possibile sottostorie che toccano, i genitori in crisi di Bova, l'amico che vive lì ma non si capisce cosa faccia e cosa voglia da lui. Solo il nonno rock di Giallini, Enzo dei Giaguari, è perfetto e funzionale perché è costruito come un vecchio personaggio da commedia all'italiana. Ma è all'interno della sua difficoltà di racconto e nel far ruotare tutto intorno alla star, spesso ridicolizzata, che il film trova la sua originalità. Nel bene e nel male. "Ma perchè ci ha detto froci?", si domandano i due amici sorpresi a letto da Giallini. In sala dal 14 marzo.

 

BUONGIORNO PAP LOCANDINA BUONGIORNO PAP BUONGIORNO PAP BUONGIORNO PAP BUONGIORNO PAP BUONGIORNO PAP

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio giorgia meloni giancarlo giorgetti alberto nagel milleri caltagirone

FLASH! – ENTRO LA FINE DI LUGLIO, AL MASSIMO ENTRO L’8 SETTEMBRE, ARRIVERÀ IL VERDETTO DELLA PROCURA DI MILANO SULL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO BPM, ANIMA SGR, LA DELFIN DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO E CALTAGIRONE AD ACQUISTARE IL 15% DI AZIONI MPS ATTRAVERSO BANCA AKROS, MERCHANT BANK DEL BPM SU SPECIFICO MANDATO DEL MINISTERO DEL TESORO DI GIORGETTI – UN VERDETTO CONTRO L’OPERAZIONE MPS È RIMASTO L’ULTIMA SPERANZA PER MEDIOBANCA E GENERALI DI NON FINIRE NELLE FAUCI DI CALTARICCONE…

donald trump tulsi gabbard vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVONO LE AGENZIE DI SPIONAGGIO A TRUMP E PUTIN? - ANZICHÉ PROTEGGERE LA SICUREZZA DELLO STATO, ANTICIPANDO RISCHI E CRISI, OGGI LA MISSIONE DI CIA E FBI IN AMERICA E DI FSB, SVR, GRU IN RUSSIA, È DI REPRIMERE IL DISSENSO CONFERMANDO IL POTERE - CIRO SBAILÒ: ‘’PER LA PRIMA VOLTA, IL VERTICE POLITICO NON SI LIMITA A INDIRIZZARE: PUNTA A SVUOTARE LA FUNZIONE DELL’INTELLIGENCE, RIDUCENDOLA A UNA MACCHINA DI STABILIZZAZIONE POLITICA AD USO PERSONALE...’’

ali larijani khamenei vladimir putin xi jinping

A TEHERAN QUALCOSA STA CAMBIANDO – SI NOTANO CURIOSI MOVIMENTI NEL SISTEMA DI POTERE IRANIANO: MENTRE RICOMPAIONO VECCHI VOLPONI COME ALI LARIJANI, STA NASCENDO UN NUOVO CENTRO DECISIONALE NON UFFICIALE, A GUIDARE LE MOSSE PIÙ DELICATE DEL REGIME. I PASDARAN PERDONO QUOTA (LA LORO STRATEGIA È FALLITA DI FRONTE ALL’ANNIENTAMENTO DI HEZBOLLAH, HAMAS E ASSAD), AVANZA UN “CONSIGLIO OMBRA” DI TRANSIZIONE, CON IL CONSENSO DI KHAMENEI – “L’ASSE DEL MALE” CON RUSSIA E CINA PROSPERA: TEHERAN HA BISOGNO DELLE ARMI DI PUTIN E DEI SOLDI DI XI JINPING. ALLA FACCIA DI TRUMP, CHE VOLEVA RIAPRIRE IL NEGOZIATO SUL NUCLEARE…

matteo salvini luca zaia giorgia meloni

DAGOREPORT – COSA SI SONO DETTI GIORGIA MELONI E LUCA ZAIA NELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI, TRE SETTIMANE FA? - TOLTA SUBITO DI MEZZO L'IDEA (DI SALVINI) DI UN POSTO DI MINISTRO, LA DUCETTA HA PROVATO A CONVINCERE IL “DOGE” A PRESENTARE UNA SUA LISTA ALLE REGIONALI IN VENETO MA APPOGGIANDO IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA (ANCORA DA INDIVIDUARE) - MA TRA UNA CHIACCHIERA E L'ALTRA, MELONI HA FATTO CAPIRE CHE CONSIDERA ZAIA IL MIGLIOR LEADER POSSIBILE DELLA LEGA, AL POSTO DI UN SALVINI OSTAGGIO DELLE MATTANE DI VANNACCI – UN CAMBIO DI VERTICE NEL CARROCCIO EVOCATO NELLA SPERANZA CHE IL GOVERNATORE ABBOCCHI ALL’AMO...

elly schlein giorgia meloni beppe sala ignazio la russa maurizio lupi marcello viola

DAGOREPORT - NESSUNO VUOLE LE DIMISSIONI DI BEPPE SALA: DA SINISTRA A DESTRA, NESSUN PARTITO HA PRONTO UN CANDIDATO E TRA POCHI MESI A MILANO COMINCIANO LE OLIMPIADI MILANO-CORTINA – MA SALA VUOLE MANIFESTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA UNO SCATTO DI DIGNITÀ, UN GRIDO DI ONESTÀ, UNA REAZIONE D'ORGOGLIO CHE NON LO FACCIA SEMBRARE  ''LU CIUCCIO 'MIEZZO A LI SUONI'' - L’UNICO A CHIEDERE IL PASSO INDIETRO DEL SINDACO È IGNAZIO LA RUSSA, CHE INVECE UN CANDIDATO CE L’HA ECCOME: MAURIZIO LUPI. METTENDO SOTTO LA SUA ALA IL PARTITO DI LUPI, "NOI MODERATI", ‘GNAZIO SOGNA IL FILOTTO: CONQUISTARE SUBITO IL COMUNE DI MILANO E NEL 2028 LA REGIONE LOMBARDIA – MOLTO DELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA DIPENDERÀ DALLA DECISIONE DEL GIP, PREVISTA PER MERCOLEDI': SE IL GIUDICE NON ACCOGLIERÀ LE RICHIESTE DEI PM (CARCERE O DOMICILIARI PER GLI INDAGATI), LA BUFERA PERDERÀ FORZA. VICEVERSA…

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM