CALCIO MARCIO - L’AFFARE S’INGROSSA: IL NETWORK INTERNAZIONALE POTREBBE AVER TRUCCATO ALMENO 22 PARTITE DELL’ULTIMA SERIE A - COINVOLTE TUTTE LE SQUADRE TRANNE INTER, MILAN, JUVE E PALERMO (RECORD PER IL CHIEVO) - I CALCIATORI CITATI SONO 35, PERSINO UN NAZIONALE COINVOLTO - LE AMMISSIONI DI ZAMPERINI, IL TALENT SCOUT DELLA CORRUZIONE (E DOMANI DAI PM TOCCA A DONI) - LATITANTE PER LA GIUSTIZIA ITALIANA IL MACEDONE ILIEVSKI, UNO DEI COLONNELLI DI “DAN” SEET ENG, CHE DA SINGAPORE GESTISCE L’ASSOCIAZIONE…

Luca Fazzo per "il Giornale"

Ed eccola, la «lista della spesa» in serie A dei clan delle scommesse. È il lato ancora segreto dell'inchiesta sul marcio nel calcio italiano, l'indagine della Procura di Cremona che all'alba di lunedì ha portato in cella Cristiano Doni ed altri gregari del network internazionale delle partite truccate. Nell'ordine d cattura contro Doni compaiono solo tre partite dell'ultimo campionato di A. Ma l'elenco completo degli incontri su cui stanno lavorando gli investigatori è ben più lungo e potenzialmente devastante.

Ventidue partite della serie A 2010-2011 sono sotto il tiro della polizia. Coinvolta quasi tutta la serie maggiore: delle venti squadre in campo, solo Inter, Milan, Juventus e Palermo non compaiono nelle partite dell'elenco. Ci sono invece squadre che ricorrono con frequenza: in testa a tutte il Chievo (sei partite sospette), seguito alla pari da Brescia, Bari, Lecce, Genoa e Bologna (quattro parte sospette).
Ventidue partite, trentacinque i calciatori citati, almeno un Nazionale azzurro.

È presto per dire cosa quaglierà questa terza tranche dell'indagine, perché le verifiche sono ancora agli inizi. Nell'elenco compaiono incontri già considerati sospetti, come Lecce-Lazio e Genoa-Roma, ma anche molti finora non sfiorati. E adesso si capisce molto bene perché questa ondata non partirà prima della fine del campionato: se questi numeri fossero confermati, l'impatto sarebbe devastante.

Intanto ieri iniziano i primi interrogatori per gli arrestati della retata di lunedì mattina. Alessandro Zamperini, il bel tenebroso del calcioscommesse, la promessa mancata delle giovanili della Roma divenuto infaticabile talent scout della corruzione in calzoncini e parastinchi, è il primo a venire interrogato: ed è anche il primo a cantare senza farsi troppo pregare. La galera è brutta, Natale è vicino: anche stavolta, come già dopo la prima ondata di arresti nel giugno scorso, il giudice Guido Salvini fatica a stare dietro al ritmo delle confessioni.

Accusato di essere divenuto una pedina dell'«Associazione» - il network delle scommesse a colpo sicuro gestito da Singapore da Tan Seet Eng ovvero «Dan» - Zamperini ammette tutto: sedici partite truccate. Fino all'ultima, quella dove Zamperini finalmente si è sentito dire di no: Gubbio-Cesena, la gara di Coppa Italia per cui offrì inutilmente duecentomila euro al difensore umbro Simone Farina.

Zamperini ieri poteva cercare di sminuire la faccenda dicendo che il tentativo con Farina era stata una idea sua. Invece ha ammesso senza reticenze che anche in quel caso il mandato gli era venuto direttamente dall'«Associazione»: per l'esattezza da Hristyian Ilievski, il macedone - oggi latitante per la giustizia italiana- che era uno dei colonnelli di «Dan» Seet Eng.

Dopo Zamperini, ieri sera confessa tutto anche Pippo Carrobbio, difensore dello Spezia ma cresciuto in quell'Albinoleffe che nelle carte dell'inchiesta appare un po' come il vivaio dei calciatori corrotti. Quando giocava nel Siena, Carrobbio scese in campo nella partita casalinga con il Piacenza, inspiegabilmente persa dai toscani: l'inchiesta ha appurato che nello stesso albergo del Piacenza alloggiava la sera prima del match ­ guarda un po'- il solito Hristyian Ilievski. Zamperini, Carrobbio e gli altri piazzisti dell'organizzazione possono dare, di questi scenari internazionali, solo piccoli tasselli. Ma almeno uno dei corrieri internazionali dell'organizzazione è finito nella retata di lunedì mattina, ed è sulle sue ammissioni che si gioca buona parte di questo versante dell'inchiesta. Domani intanto tocca a Cristiano Doni, il più illustre degli arrestati. Finora.

 

Cristiano DoniZamperiniPippo CarrobbioSimone Farinaguido salvini

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…