CALCIOSCOMMESSE: ECCO IL MALLOPPO - NEI CONTI CIFRATI SVIZZERI COI NOMI DEI VINI DOC, PASSAVANO I SOLDI (DA SINGAPORE) CON CUI GLI “ZINGARI” E I BOLOGNESI CORROMPEVANO I CALCIATORI. BEPPE SIGNORI INDAGATO PER RICICLAGGIO IN SVIZZERA - GERVASONI AI PM SVELA LE TRAME SU LAZIO E CHIEVO, ZAMPERINI NON è RITENUTO CREDIBILE DAI PM - E POI PALERMO-BARI, I GUAI DEL NOVARA, LA VERA STORIA DI ATALANTA-PIACENZA E L’INCONTRO CON DONI - IL CONTRATTO A BETTARINI? LA SORELLA DEL DIRETTORE TECNICO VOLEVA VEDERE L´ISOLA DEI FAMOSI…

1- SPUNTA IL CONTO SVIZZERO CANNONAU SOLDI DALL´ASIA PER COMPRARE LE GARE...
Giuliano Foschini E Marco Mensurati per "la Repubblica"


Ha i nomi dei grandi vini doc italiani, ma è il tesoro del calcio scommesse italiano. La procura di Cremona, forse, ha trovato il malloppo. Nascosti in un istituto di credito svizzero, celati dietro fiduciarie di Panama, ci sarebbero i conti correnti cifrati dietro i quali in questi anni gli uomini di Singapore avrebbero fatto transitare il denaro che gli Zingari e i gruppi di scommettitori (in particolare i bolognesi che facevano capo a Beppe Signori) usavano per corrompere i calciatori italiani. I conti sono criptati e portano i nomi di vini: il Cannonau, per esempio, che non è un cannoniere sardo ma un rosso.

Il procuratore Roberto Di Martino ha già depositato una rogatoria in Svizzera chiedendo le movimentazioni dei conti. «Se la risposta è positiva, facciamo bingo» sospira un investigatore. Non è un caso che ieri il capo della procura di Cremona sorridesse al termine dell´interrogatorio di Luigi Sartor, il cassiere dei bolognesi. Sartor ha annunciato che non si opporrà alla rogatoria. Lo ha fatto al termine di cinque ore di interrogatorio che gli varranno probabilmente la libertà.

«Per me va bene così» ha detto il procuratore Di Martino, dando parere favorevole alla scarcerazione dell´ex difensore di Roma e Bologna. Sartor ha ammesso di aver fatto da tramite tra i singaporegni e il clan dei bolognesi. Di aver accompagnato gli asiatici da Signori. E di aver ricevuto pressioni fortissime, quasi minacce, quando a Singapore presero il bidone su Inter-Chievo, bidone piazzato ai bolognesi dal portiere Paoloni.

Sartor ha però giurato di non sapere nulla degli affari in corso tra gli asiatici e il clan Signori. Nulla sulle scommesse: «Quelli di Singapore - ha spiegato in sintesi ai magistrati - volevano comprare una squadra non di serie A ma di seconda fascia in Italia. Io provai a fare da intermediario. Li avevo conosciuti perché volevo andare a chiudere la carriera in Cina». La versione di Sartor non convince gli investigatori, ai quali però bastano le poche ammissioni per cementare le accuse al resto dell´associazione.

Il vero nocciolo del problema rimane dunque in Svizzera. Dove è in corso un´indagine a carico di Signori per riciclaggio. Non a caso la prima segnalazione a Cremona arriva proprio da Lugano dove una banca denuncia come "operazione sospetta" il trasferimento "di ingenti somme di denaro, attraverso un conto corrente riferibile alla società Clever Owerseas sa". Società che, attraverso una fiduciaria, secondo gli investigatori era riconducibile proprio a Signori e Sartor. «La Clever risulta di fatto amministrata dalla Società Fiduciaria Pieffeci professional consulting sas costituita dal commercialista Ragone e dallo stesso Sartor», «ma risulta traccia che anche Signori si sia recato a Lugano per l´apertura della società».

Sul conto in questione - dicono dalla Svizzera - vengono fatti due versamenti: uno di 289mila euro, il 2 novembre 2010, e l´altro di 343mila euro il primo marzo 2011. Entrambi i bonifici provengono da un deposito di Singapore. Nella settimana successiva sul conto intestato alla Clever, si legge nelle carte della procura di Cremona che «la metà di quanto versato veniva prelevato allo sportello della Banca Euromobiliare.

In seguito, venivano effettuate svariate operazioni a favore di conti cifrati riconducibili a Signori, all´ex giocatore Sartor e al suo commercialista Daniele Ragone. In almeno due casi, Signori riceveva 50mila euro e, in uno di questi, rigirava 20mila euro su un conto del terzo socio, Luca Burini», dipendente di una società di autoricambi di Forlì.

Questa della Clever sarebbe soltanto una delle storie dei conti criptati in Svizzera che potrebbero dare un retrogusto, un po´ troppo acido, al calcio italiano.
"Così gli slavi hanno corrotto Mauri, Milanetto e 7 del Lecce"

2- GERVASONI AI PM SVELA LE TRAME SU LAZIO E CHIEVO
Giuliano Foschini E Marco Mensurati per "la Repubblica"

Nomi, date, fatti precisi. Ecco i passaggi principali del verbale di Carlo Gervasoni, il primo pentito italiano dell´inchiesta del Calcioscommesse. Gervasoni - ex calciatore di Albinoleffe, Cremonese e Piacenza - viene considerato attendibile dagli inquirenti che hanno trovato finora solamente riscontri positivi a ogni sua affermazione.

LAZIO-GENOA E LECCE-LAZIO
«Quanto alla partita Lazio-Genoa, terminata 4-2, ho appreso da Gegic che gli slavi si incontrarono, lo stesso giorno della partita, che venne disputata alle 18, con Zamperini (giocatore-faccendiere ora agli arresti ndr) che poi li mise in contatto con Mauri, della Lazio. Successivamente so, sempre da Gegic, che gli slavi si incontrarono anche con Milanetto, del Genoa il quale a sua volta interessò altri giocatori della sua squadra. Gegic mi disse che il risultato concordato fu un over riferito al primo tempo.

Il risultato è stato raggiunto in quanto il primo tempo si concluse con il risultato di 1-1, appunto riferibile a un over per il primo tempo. Quanto alla partita Lecce-Lazio, Gegic mi disse che tramite Zamperini, lui e gli slavi si misero nuovamente in contatto con Mauri della Lazio per manipolare la suddetta partita. Successivamente avuto questo contatto con Mauri furono corrotti sei o sette giocatori del Lecce tra i quali ricordo solamente Benussi (che però giocava a Palermo ndr) e Rosati».

IL RUOLO DI ZAMPERINI
«Ho presentato io Zamperini a Gegic proprio perché quest´ultimo mi aveva chiesto di metterlo in contatto con qualcuno che avesse delle conoscenze con giocatori di Serie A (...) Era stato proprio Zamperini a chiederci se conoscessimo qualcuno disposto a "finanziare" la sconfitta di una squadra qualunque nei confronti della Lazio. In sostanza Zamperini aveva dei contatti con la Lazio e voleva sfruttarli economicamente».


La versione di Zamperini (ritenuto però meno attendibile dai pm) è diversa. Eccola: «Nell´aprile 2011 Mario Cassano (portiere del Piacenza ndr) con il quale avevo l´abitudine di parlare attraverso Skype, mi presentò attraverso il video Gervasoni (...) e mi disse che questa persona voleva mettermi in contatto con altre persone (...). Avevo comunque capito che questa richiesta si ricollegava alla mie conoscenze nell´ambito del calcio. Io ho dato la mia disponibilità (...) anche se non sapevo esattamente di che cosa si trattasse. Successivamente ho ricevuto una telefonata da parte di una persona che successivamente apprendevo chiamarsi Cristian (Hilievsky, uno degli «Zingari» arrestati ndr) questi mi disse che aveva necessità di conoscere quanto più possibile giocatori di calcio in quanto lui e altre persone intendevano proporre la manipolazione di alcune partite (...).

Non ho nulla a che fare con Lazio-Genoa. E´ vero che conosco Mauri della Lazio che è mio amico fraterno con il quale mi sento quasi quotidianamente. E´ anche vero che in occasione della trasferta della Lazio a Lecce l´ho incontrato brevemente nella reception dell´albergo che ospitava la Lazio di cui non so indicare il nome. Si è trattato comunque di un incontro di cortesia durante il quale non ho assolutamente trattato di argomenti riguardanti la manipolazione di partite».

PALERMO-BARI
«Un´altra partita di serie A combinata del campionato 2010/2011 è Palermo-Bari, 2-1, laddove il risultato concordato era di un over con sconfitta del Bari con almeno 2 gol di scarto. Si tratta di notizie che mi ha riferito Gegic (...) che mi disse era stato Carobbio a mettersi in contatto con i giocatori del Bari. Gegic mi riferì che erano stati corrotti i seguenti giocatori del Bari: Padelli, Bentivoglio, Parisi, Masiello Andrea e Rossi. Il risultato concordato non venne raggiunto in quanto Miccoli sbagliò il rigore che era stato volutamente provocato. Miccoli non sapeva nulla della combine».

IL CHIEVO
«Quando mi contattarono i fratelli Cossato (Michele e Federico entrambi ex Chievo, ndr) in prossimità della partita Atalanta-Piacenza mi rappresentarono di avere dei contatti nel Chievo, in particolare Pellissier e Eriberto. I due predetti consentivano ai fratelli Cossato di manipolare le partite del Chievo qualora se ne presentasse l´occasione. I fratelli Cossato mi confidarono che le loro giocate sarebbero avvenute su siti austriaci. I fratelli Cossato mi rappresentarono inoltre che tra i loro referenti c´erano anche altri calciatori che in passato avevano militato nel Chievo per poi passare ad altre società. Tra questi Italiano ».

I GUAI DEL NOVARA
«Quanto alla partita Chievo-Novara di coppa Italia anno 2010 di cui ho già riferito, ho appreso da Gegic che gli slavi offrirono 150mila euro ai giocatori del Novara perché perdessero con il Chievo con un over, risultato che venne effettivamente conseguito. Ricordo di avere appreso che gli slavi si incontrarono con Ventola (Nicola, ex Inter e Bari ndr) nell´albergo e consegnarono ad un albanese che giocava nel Novara (ora che me ne fate il nome confermo dovrebbe trattarsi dell´albanese Shala) la somma di circa 150mila che gli stessi divisero anche con altri giocatori, tra i quali il portiere Fontana».

L´ORIGINE DELLE SCOMMESSE
«Attorno al marzo del 2009 capitò la prima occasione di combinare una partita. Sto parlando di Pisa-Albinoleffe, poi terminata 2 a 0 (...). Io e Carobbio (altro giocatore dell´Albinoleffe arrestato ndr) abbiamo deciso di coinvolgere altri giocatori dell´Albinoleffe e cioè il portiere Narciso, Ruopolo, Conteh e Cellini. Ci fu una discussione al termine della quale Narciso e Cellini decisero di non aderire. Avevamo deciso di lasciare perdere, ma gli slavi si rifecero vivi e allora abbiamo deciso di aderire alla loro offerta coinvolgendo anche Caremi (...) Se non ricordo male gli slavi ci avevano anticipato 15.000 € a testa per ciascuno (...) La seconda partita che venne combinata più o meno con il medesimo schema è Salernitana-Albinoleffe, terminata 4-2»

LA VERA STORIA DI ATALANTA-PIACENZA
«L´incontro con Doni davanti agli spogliatoi c´è stato effettivamente. Io non sapevo neppure che lui fosse a conoscenza degli accordi (...). Fu lui ad avvicinarsi a me e a dire: "Siamo convinti di fare quello che dobbiamo fare?" e io rimasi piuttosto sorpreso. Cassano mi invitò a dire a Doni che, qualora ci fosse stato un rigore a favore dell´Atalanta, lo tirasse centrale (in maniera tale da consentire al portiere di non pararlo buttandosi di lato). Lo riportai (...). In occasione del primo rigore Doni tirò e scelse una traiettoria centrale».


3- IL CONTRATTO A BETTARINI? LA SORELLA DEL DT VOLEVA VEDERE L´ISOLA DEI FAMOSI...
Da "la Repubblica"
- Sfuggito agli scandagli dei giornalisti c´è un piccolo gioiello di genere disperso nell´inchiesta sul Calcioscommesse. È il resoconto dell´interrogatorio del presidente del Chievo Campedelli davanti alla procura della Figc. L´inquirente chiede chiarimenti sull´insolita scelta di mettere sotto contratto l´ex calciatore Bettarini come uomo immagine senza però dirlo a nessuno.

Come nacque la cosa? «La sorella del nostro direttore tecnico - spiega il presidente - avrebbe avuto immenso piacere a partecipare alla trasmissione, in qualità di pubblico presente negli studi televisivi, "L´Isola dei famosi" (...) Mi venne quindi l´idea di ricalcare quanto già fatto in precedenza con Gene Gnocchi». La cosa secondo Campedelli «non venne pubblicizzata perché il Chievo stava lottando per la salvezza e questo avrebbe potuto nuocere all´immagine di entrambe le parti». E il repentino licenziamento? «Quando venni a sapere del suo coinvolgimento nello scandalo scommesse decisi che era opportuno troncare ogni rapporto con Bettarini, al di là di ogni sua responsabilità».

 

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