1- ADESSO ABBIAMO UN BIZZARRO GOVERNO DI SAPIENTONI NATO GRAZIE ALLA ‘’CRAVATTA’’ DEI MERCATI E A UNA REGÌA QUIRINALIZIA DECISAMENTE BORDER LINE (EUFEMISMO) 2- ADESSO ABBIAMO UN ESECUTIVO COSIDDETTO DI LARGHE INTESE, CON DENTRO UN PAPA NERO DI NOME AIRONE PASSERA CHE VIENE DA LARGA INTESA E ALTRI TIPINI CHE HANNO TUTTI UNA LORO STORIA, CHE PUÒ PIACERE O NON PIACERE. MA VIVADDIO QUESTI HANNO UNA STORIA, HANNO STUDIATO, HANNO UN CURRICULUM DEL QUALE NON VERGOGNARSI 3- IL MARITO DETTA LA LINEA ALLA MOGLIE! SULLA ‘’STAMPA’’, SOLITO AVVINCENTE EDITORIALE EX CATHEDRA DI MARIO DEAGLIO (“NESSUNO SI SALVA DA SOLO”). QUESTA VOLTA TOCCA LEGGERLO PERCHÉ È PUR SEMPRE LO SPOSO DEL MINISTRO AL WELFARE ELSA FORNERO 3- CAMBIO DI REGIME, MANETTE AL SAN RAFFAELE! TREMA COMUNIONE & FATTURAZIONE, TREMA IL CAVALIER POMPETTA, TREMANO ALCUNI DEPUTATI A LIBRO PAGA, TREMANO SPEZZONI DEL SISTEMA POLLARI, TREMANO LO IOR, LINGOTTI TEDESCHI, BAGNASKO E BERTONE. ADESSO CI SI DIVERTE DAVVERO, A PATTO DI NON ESSERE TRA I FORNITORI DI DIN DON VERZÈ, IL PRETE À PORTER CHE DOVEVA TROVARE L’ELISIR DEI 120 ANNI PER IL BANANA

A cura di Minimo Riserbo e Pippo il Patriota (Special Guest: Dj Pepper)

1- QUESTIONE DI LIVELLO...
Traffichini, zoccole, lenoni, cocainomani, ignoranti, maleducati, profittatori, galoppini e miracolati vari. Quando intorno ai governi pascola uno zoo del genere, anzi, quando alcuni di questi animaletti diventano addirittura ministri, il primo messaggio che arriva alla nazione è che studio, sacrificio, dirittura morale e onestà personale (che è diversa dalla fedeltà feudale) non pagano. Anzi.

Adesso abbiamo un bizzarro governo di Sapientoni nato grazie alla ‘'cravatta'' dei mercati e a una regìa quirinalizia decisamente border line, per usare un eufemismo. Adesso abbiamo un esecutivo cosiddetto Monti, cosiddetto dei sacrifici, cosiddetto di larghe intese, con dentro un papa nero di nome Airone Passera che viene da Larga Intesa e altri personaggi che hanno tutti una loro storia, che può piacere o non piacere.

Ma vivaddio questi hanno una storia, hanno studiato, hanno un curriculum del quale non vergognarsi. La vera sfida, che i giornali non vi spiegheranno perché troppo intenti a calcolare costi e benefici per i propri padroni e direttori, è quella del buon esempio. Se questo governo dei Sapientoni saprà emarginare il suddetto zoo, se le aziende e le corporazioni e i mass media saranno costretti a mandare al loro cospetto solo gente di livello, e non la solita banda di traffichini servili e di arruffapopoli, pena il non riuscire a lavorare, a questo Paese sarà veramente garantita l'uscita non solo dal berlusconismo, ma proprio da se stesso.

2- POTERI MARCI IN MANOVRA...
La nomina di Airone Passera unisce o divide i Poteri Marci? Il bello delle fasi di transizione è che il potere impotente quasi si denuda nelle sue fratture, in attesa di ricomporsi secondo nuovi equilibri. Su Repubblica, che tratta bene il suo ex amministratore delegato, si ricorre a un antico espediente del mestiere: "I suoi detrattori, invece, ricordano i passi falsi degli immobili venduti al duo Bisignani-Farina, e gli improvvidi e generosi finanziamenti a personaggi poi finiti nella polvere, come l'immobiliarista Luigi Zunino e il finanziere Romain Zaleski" (p. 4). Anche se a Milano lo sanno tutti che Zaleski è amico di Abramo Bazoli.

Sul Corriere delle banche, pezzo onesto e competente di Sergio Rizzo: "Dall'ex manager Intesa a Gnudi, la rete dei (possibili) conflitti. I legami dei responsabili del vecchio e nuovo governo con il sistema bancario, l'impegno in Alitalia e nel gruppo ferroviario Ntv. Fornero lascia il consiglio della banca. Il titolare del Turismo via da Unicredit" (p. 11). Sulla Stampa, imbarazzante elogio di Airone Passera (p. 9).

Sul giornale di quel che resta della Confindustria, l'indimenticabile autore di "Padroni d'Italia", Roberto Napolitano, fa il vocione: "Sappiano però, il presidente Monti e il ministro Passera, che questo giornale misurerà, scelta dopo scelta, la loro azione di governo, e sarà guardiano inflessibile..." (Sole 24 Ore, p.1). Come lo è stato con il governo Berlusconi.

Gode il Giornale di Feltrusconi, finalmente libero di bastonare anche il governo. Titolo a tutta prima: "I nuovi padroni. Governo di larga (banca) Intesa. L'ingresso in squadra di Passera cambia lo scenario: vogliono comandare anche dopo il 2013. Era tutto scritto: il ribaltone preparato in estate" E poi il commento di Littorio Feltri: "Quando i lacchè battono gli speculatori" (p.1).

E gode parecchio anche il Cetriolo Quotidiano, che di fronte all'omologazione di Repubblica ha le praterie aperte a sinistra: "Dio, banche e famiglia. Nasce un governo di facce nuove e buoni propositi. Ma tra i ministri di Monti non mancano i conflitti d'interesse (Passera) e i poteri forti. Molto misurato e di buon senso l'editoriale di Antonio Padellaro, che non sparge bava per nessuno non dovendo, evidentemente, trasferirsi da nessuna parte.

3- T'ADORIAM MONTI DIVINO...
"Quello che nasce dalle macerie del berlusconismo è un buon governo del Presidente. La sua qualità tecnica è da elogiare. La sua intensità politica è da dimostrare. Ma se l'Italia ha ancora una chance per salvarsi, quella si chiama Mario Monti", parola di massimo Giannini su Repubblica (p.1).

"Ma, al di là dell'immagine, la sensazione positiva che offre il governo Monti si lega a quattro parole: credibilità, crescita, coesione e ricerca", scolpisce Mariopio Calabresi sulla Stampa (p.1)

4- IL PADRONE IN REDAZIONE (DEGLI ALTRI)...
Nel tentativo di accreditarsi ancora come uno dei registi della svolta, l'ingegner Cidibbì cazzulleggia sul Corriere della Sera (p. 19) per far sapere alla nazione che:
"Ora lo show è finito, ma anche il Pd ha deluso le mie aspettative"
"Ho passato la scorsa settimana tra Washington e New York" (ma aveva già fatto tutto Napolitano)

"Monti era l'unica scelta. Ho molta fiducia in lui"
"Ma la gente come me, che sono un democratico vero, spera che la tecnocrazia venga presto sostituita dalla politica".
Ok, può bastare.

5- IL MARITO DETTA LA LINEA ALLA MOGLIE...
Sulla Stampa, solito avvincente editoriale ex cathedra di Mario Deaglio ("Nessuno si salva da solo"). Questa volta tocca leggerlo perché è pur sempre il marito del ministro al welfare Elsa Fornero.

6- NON FA SOSTA LA SUPPOSTA...
L'importante è continuare a martellare in sottofondo, così intanto calano i consumi (e la crisi si avvita), ma politicamente l'euro-purga sembrerà meno violenta. Eccovi la razione quotidiana. "Pensioni arriva la riforma Monti-Fornero insieme a liberalizzazioni, Ici o patrimoniale" (Repubblica, p. 16).

7- CORAGGIO CAVALIER POMPETTA, LAVITOLA CONTINUA...
"Il Pdl pronto a ritornare in piazza. Il Cavaliere teme la "balcanizzazione" ed esautora Alfano nel partito". Parlerà lui, domani, alla Camera. Scrive Carmelo Lopapa che "ragiona come se nulla fosse accaduto, Berlusconi: "Il Pdl nei sondaggi è al 27%, mentre io sono al 35,7, pensate che la Merkel è al 31%".

8- CAMBIO DI REGIME, MANETTE AL SAN RAFFAELE...
Trema Comunione & Fatturazione, trema il cavalier Pompetta, tremano alcuni deputati a libro paga, tremano spezzoni del Sistema Pollari, tremano lo Ior, Lingotti Tedeschi, Bagnasko e Malacalza. Adesso ci si diverte davvero, a patto di non essere tra i fornitori di colui che doveva trovare l'elisir dei 140 anni per il Banana.

"Cal diceva: versavo i soldi ai politici". Un costruttore intercettato. I testi: buste tramite il mediatore. Dietro il fermo di Daccò le indagini su otto milioni di euro prelevati in contante e 168 incontri in quattro anni" (Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella, Corriere, p. 33).

"San Raffaele, bufera su don Verzè, tre milioni e mezzo spariti all'estero. Indagato per bancarotta. Perquisiti gli uffici della Regione. Fermato Daccò, intermediario protagonista di operazioni sospette. La procura temeva che stesse per trasferirsi in Israele. Nell'inchiesta altri nomi eccellenti" (Walter Galbiati, Repubblica p. 22). Mentre Alberto Statera ricapitola e mette insieme il libro nero di don Verzè: "Affari sporchi e bilanci taroccati, ascesa e caduta del prete tycoon all'ombra di potenti e spioni. Una patata bollente che ora brucia in tante mani: in primis quelle del presidente dello Ior" (p.23)

9- ABRAMO BAZOLI CERCA FUORI IL NUOVO PASSERA...
la prima banca italiana perde il proprio capo e ora a Nane Bazoli, con il suo fiuto reso magico dalle consuetudini con le botti buone, cerca il dopo-Passera. Come scrive bene Andrea Greco su Repubblica, "a giorni il presidente presenterà un candidato, esterno, alle cinque fondazioni grandi socie" (p. 319. I nomi più quotati sul quaderno delle giaculatorie di Abramo Bazoli sono Giampiero Auletta Armenise, Pietro Modiano, Victor Massiah. Oppure manager di gruppi stranieri come Vittorio Colao e Andrea Orcel.

10- IL CALCIO DELL'ASINO...
"Il fuori onda di Sarkozy: Silvio nei summit era patetico. Ma l'Italia lo ha amato" (Corriere p. 16).

11- MA FACCE RIDE!...
"Se Monti dicesse che tutta l'azione del governo Berlusconi è da buttare, come potrei votare la fiducia?" Renato Brunetta viene ancora intervistato dal Corriere (p. 17).

12- LA MORATORIA GIUDIZIARIA AI TEMPI DEL GOVERNO "TECNICO"...
"Mediatrade: "Berlusconi del tutto estraneo ai fatti" (Stampa, p. 25). Secondo il Gup, il Cavalier Pompetta all'epoca dei fatti non aveva alcun potere gestionale in azienda. Non è che ci volesse un genio a capirlo: era tutto preso dal governo e dal bunga bunga.

13- ORA D'ARIA...
Severino: "Le carceri come prima urgenza" (Stampa, p. 11). Speriamo che non riferisse ai suoi illustri clienti, ma alle migliaia di poveracci, immigrati e malati in cautelare - o vittime della Cirielli - che affollano le patrie galere.

 

I nuovi ministri del Governo Monti monti e napolitano Corrado Passera, Giovanna Salza, Luca MontezemoloNapolitano - BerlusconiALESSANDRO SALLUSTI VITTORIO FELTRI ANTONIO PADELLARO MASSIMO GIANNINI MARIO CALABRESI DEBENEDETTIMARIO DEAGLIO elsa forneroANGELINO ALFANO

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)