chiara valerio

SCRIVE, CURA, CONDUCE, DIRIGE: E’ CHIARA VALERIO, L’AVATAR FEMMINILE DI WALTER VELTRONI - RITRATTONE AL CURARO DE "IL GIORNALE" DELLA PREZZEMOLINA INTELLO': "HA OCCUPATO TUTTI I GANGLI DELLA COMUNICAZIONE CULTURALE SULL'ASSE MINIMUM FAX, NAZIONE INDIANA, NUOVI ARGOMENTI, NICOLA LAGIOIA, RADIO 3, REPUBBLICA, EINAUDI E VA AVANTI FINO ALL'EINAUDI, NONOSTANTE BERLUSCONI. HA DIRETTO LA PRIMA EDIZIONE DEL SALONE DEL LIBRO DI MILANO, UNO DEI PIÙ TRAGICI FALLIMENTI DELL'EDITORIA IN ITALIA..."

Luigi Mascheroni per “il Giornale”

 

CHIARA VALERIO 55

Funziona così. Per dire. Chiara Valerio chiama Teresa Ciabatti, la quale poi ricambia intervistandola per quattro pagine su «7» del Corriere della sera, a pubblicare nella collana «PassaParola» che dirige per Marsilio, dove ospita, tra gli altri, sia Carlotta Vagnoli (con la quale colloquia su l'Espresso e che presenta al Salone del libro di Torino) sia Michela Murgia (dalla quale viene intervistata sull'Espresso e insieme alla quale mette in scena lo spettacolo Istruzioni per l'uso al teatro Carcano di Milano, la cui direzione artistica è di Lella Costa, che prima o poi pubblicherà per «PassaParola»)

 

CHIARA VALERIO 67

sia Annalisa De Simone, che a sua volta invita Chiara Valerio e Teresa Ciabatti all'Italian Pavilion per la mostra del cinema di Venezia, istituzione con cui lavora Chiara Tagliaferri (moglie di Nicola Lagioia e amica di podcast di Michela Murgia), e dove quest' anno era in giuria Nadia Terranova, mentre su Radio 3 Chiara Valerio invita nella sua rubrica «L'isola della sera» sia Carlotta Vagnoli sia Michela Murgia sia Teresa Ciabatti e tutte insieme scrivono un racconto per l'antologia Le Nuove Eroidi e uno per l'antologia I figli che non voglio, tirando dentro anche Nadia Terranova e Loredana Lipperini, e così mentre su Repubblica e la Stampa si recensiscono a vicenda- la Murgia scrive del libro della Ciabatti la quale invece parla di quello della Valerio che viene intervistata dalla Lipperini - poi tutte scrivono dei libri che escono da Solferino, cinghia di trasmissione editoriale della sinistra di penna e di potere, e intanto fanno una settimana estiva in vacanza al festival dell'Istituto Italiano di Cultura di New York e una invernale alla Nuvola di Roma per la fiera della piccola e media editoria, ma in realtà una sorta di convention ombra del Pd, «Più libri più liberi». Curata da Chiara Valerio.

MICHELA MURGIA CHIARA VALERIO

 

La domanda a questo punto è: ma chi è Chiara Valerio?

 

Originaria di Minturno-Scauri, stazione ferroviaria sulla tratta Roma-Formia-Napoli (si parte dalla provincia e si conquista la Città delle donne, fermata a Trastevere con dependance veneziana a Dorsoduro) per avere 44 anni in effetti ha già fatto moltissimo. Forse troppo.

 

È matematica, con un dottorato all'Università Federico II di Napoli sul tema del calcolo delle probabilità, insegnante (lei si auto considera «un eccellente prodotto della scuola italiana»), scrittrice, giornalista, traduttrice, direttrice artistica, curatrice editoriale, conduttrice radiofonica, è nel Comitato editoriale della rivista Nuovi Argomenti, lavora per il teatro, ha diretto la collana «narrativa.it» per Nottetempo- casa editrice per un femminismo senza confini - ha scritto il soggetto di un film di Nanni Moretti e uno di Gianni Amelio il grande cinema di tinelli e di silenzi - ha diretto la prima edizione del Salone del libro di Milano, uno dei più tragici fallimenti dell'editoria in Italia, ed è il motivo per cui adesso le hanno affidato la fiera di Roma (in nome dello stesso principio per cui in Italia chi fa fallire un giornale viene promosso per azzopparne un altro), ha pubblicato dodici libri di cui cinque con Silvio Berlusconi (Einaudi) e oggi è editor-in-chief del settore Narrativa di Marsilio, co-autrice di Concita De Gregorio, curatrice del programma Ad alta voce di Rai Radio 3, è invitata in tv, scrive per Vanity Fair, per il mensile Amica, collabora con l'Espresso, Domani, la Repubblica e la Stampa...

CHIARA VALERIO

Ernst Jünger, che è morto a 102 anni, ha fatto meno cose.

 

Ma cosa è Chiara Valerio? Per Mario Desiati, premio Strega, suo amico - che come lei ha trovato nella fluidità di genere il viatico per interpretare lo spirito dei tempi, e fare carriera - Chiara Valerio è la mente più brillante della cultura italiana (l'ha scritto su il Post, quotidiano online noto per la leggerezza con cui passa i pezzi), mentre per il Sole24Ore, altra testata con cui in passato ha lavorato, «è una delle persone più nascostamente influenti della sua generazione». Ecco, la parola giusta è «influente». Di fatto, un upgrade di influencer.

 

Avatar femminile di Walter Veltroni, cuspide dell'amichettismo intellettuale romano proiettato su scala nazionale, Chiara Valerio - estetica del pulloverino, outfit giansenista, occhialino da studentessa di teologia e abilissima nelle relazioni sociali - negli anni ha occupato tutti i gangli della comunicazione culturale sull'asse minimum fax - Nazione Indiana - Nuovi Argomenti - Nicola Lagioia - Radio 3- Repubblica - Einaudi e oggi è la sciamana dell'agro pontino, sacerdotessa della grande chiesa che passa da Che Guevara e arriva fino all'amica Teresa, passando per Paolo Repetti e Sandra Petrignani arriva a Propaganda Live e va avanti fino all'Einaudi, nonostante Berlusconi.

Chiara Valerio

 

Se la sinistra romana è il salottismo della cultura italiana, l'inner circle di Chiara Valerio ne è il privé.

 

Ospiti del suo «Più libri più libri», dove se per sbaglio invitassero uno scrittore di destra verrebbe giù l'EUR: Roberto Saviano, Lisa Ginzburg, Carlotta Vagnoli, Nicola Lagioia, Edoardo Albinati, Zerocalcare, Ascanio Celestini, Michela Murgia, Zoro, Gipi, Fumettibrutti, Elly Schlein - che è il corrispettivo politico di Chiara Valerio, Lesbo is fantastic, pi-greco e buonismo a chilometro zero - Teresa Ciabatti, Nadia Terranova, Igiaba Scego, Monica Cirinnà, Miguel Gotor, Ginevra Bompiani, Valeria Parrella, Marino Sinibaldi, Loredana Lipperini, Jonathan Bazzi, Viola Ardone e soprattutto Paolo di Paolo, di Paolo, di Paolo, di Paolo, di Paolo...

 

Nume tutelare: Serena Dandini.

 

Murgia Dandini Ciabatti Chiara Valerio

Almeno Christian Raimo nel suo radicalismo ha mantenuto una coerenza intellettuale, mentre Chiara Tagliaferri sembra più compiaciuta del suo phon che di qualsiasi opzione politico-ideologico.

 

Perché l'amichettismo e lo spoil system non vanno bene a destra, ma a sinistra sono un assioma. La matematica è politica.

 

Però la politica, è questo matematico, apre tutte le porte, i festival, i giornali, i talk show, le rassegne, i premi, le collane...

 

Come dice il mio amico di Spritz al Select, «una volta gli schwrittori guardavano solo al proprio ombelico, oggi al loro ombelIo».

 

Look queer, maîtresse-à-penser, terzomondismo di seconda scelta e romanzi dell'ioioio.

Chiara Valerio che sforna prefazioni. Chiara Valerio che firma editoriali. Chiara Valerio in visita di cortesia sul set del film di Nanni Moretti. Chiara Valerio che presenta Gian Arturo Ferrari.

 

Chiara Valerio che difende la Murgia che difende Saviano.

chiara valerio

Chiara Valerio che cita Lady Oscar come chiave di lettura del disvelamento omosessuale di Pasolini (sic), «Chiara Valerio ricorda Patrizia Cavalli», Chiara Valerio ospite della notte stellata al Maxxi - non c'è manifestazione cui manchi sotto il cielo romano - Chiara Valerio ospite a Positano, ospite al Festival della Filosofia, ospite a Romaeuropa, ospite all'Auditorium con Serena Dandini, ospite al Circolo dei lettori con Mario Calabresi...

 

Se in Italia c'è un festival nel raggio di un gettone di presenza, il calcolo della probabilità dice che Chiara Valerio ci sarà.

Chiara Valerio

 

Gin tonic, abuso di emoticon su Instagram, spocchia mascherata da simpatia e Gita al faro di Virginia Woolf. Là dove non può Nadia Terranova arriva Viola Ardone. Là dove non arriva la Murgia, arriva Chiara Valerio.

 

E adesso scusate, noi andiamo a rileggere il pezzo su il Post in cui Chiara Valerio e Mario Desiati raccontavano di quanto - loro siano colti e intelligenti. «Un vero ritratto dell'amicizia». E soprattutto dell'intellighenzia italiana.

CHIARA VALERIO

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....