amici come prima boldi de sica

IL CINEPANETTONE E’ DIVENTATO COME IL PRESEPE: NON E’ NATALE SENZA BOLDI-DE SICA - VITUPERATI E DERISI PER DECENNI IL CAZZONE ROMANO E IL FANTOZZI MILANESE HANNO VINTO - DE SICA: “QUANDO INTERPRETAVO UN VIGILE IN UNO SPOT, DICEVANO CHE SEMBRAVO UN FASCISTA, MENTRE CLAUDIO AMENDOLA ERA DI SINISTRA PERCHÈ FACEVA LA PARTE DI UN OPERAIO: TUTTE STUPIDAGGINI. NOI, GRAZIE ANCHE AI VANZINA, ABBIAMO RACCONTATO E PRESO IN GIRO LA BORGHESIA DEGLI ANNI '80 MEGLIO DI MOLTI SCEMI CHE SI TRAVESTONO DA AUTORI” - BOLDI SULLA ROTTURA: “NON ABBANDONAI CHRISTIAN, MA DE LAURENTIS. AURELIO ERA MOLTO INGOMBRANTE

Pierluigi Diaco per "Oggi"

 

cast del film amici come prima (2)

Boldi-De Sica, De Sica-Boldi, Massimo e Christian: chiamateli come preferite, comunque di brand si tratta. La coppia di platino dei cinepanettoni che per trent'anni ha dominato i botteghini natalizi torna insieme dopo tredici anni. Il film si chiama "Amici come prima", è prodotto da Medusa e il regista è lo stesso De Sica. "Essere diretto da Christian e da suo figlio Brando è stato emozionante e divertente", ammette Boldi a Oggi.

 

AMICI COME PRIMA

Il sodalizio artistico - i due sono amici e complici da una vita, decine di film, risate, promozioni, viaggi, ma anche chiacchierate e confidenze - si era separato per motivi “squisitamente professionali”, assicurano. Certo, i più maliziosi avevano commentato la frattura scomodando diverse cause, prima fra tutte la presunta (e ingovernabile) competizione tra attori.

 

Verità o gossip?  Sono loro stessi a chiarire il pretesto della rottura e la molla che li ha spinti a tornare davanti alla stessa macchina da presa. “L’affetto e la stima non sono mai venuti meno”, racconta De Sica. Eccoli, dunque: il milanese e il romano, Cipollino pasticcione e il vanitoso seduttore, diversi e complementari, partner di scena in giro per il mondo, dall’Egitto ad Amsterdam, da Cortina a Gstaad, sempre accompagnati da donne bellissime (Sabrina Ferilli, Megan Gale, Anna Falchi, per citare le più note). Per Oggi scelgono di abbandonare la retorica e spiegarci l’effetto che fa ritrovarsi (di nuovo).

AMICI COME PRIMA

 

CHRISTIAN DE SICA

 

Cominciamo con un esercizio di sincerità: non siete amici come prima.

"Errore: Massimo e io siamo sempre stati amici. Non mi nascondo: ci rimasi malissimo quando lui se ne andò per lavorare con un altro produttore. Col tempo la delusione è passata...".

cast del film amici come prima (1)

 

Non mi dica che non conosce il rancore?

"Lo conosco, ma non mi appartiene. Non capisco la gente della mia età che si fa ancora attraversare dal rancore: è tempo perso".

 

Chi è Massimo Boldi per lei?

"Un caro amico e un compagno di vita professionale. Vivendo io a Roma e lui a Milano, non ci siamo mai frequentati fuori dal set. Ritrovarsi per girare "Amici come prima" è stata una gioia per entrambi, come se non ci fossimo mai persi di vista".

 

Cosa vi aveva diviso?

"Niente di personale. Massimo sentiva l'esigenza di prendere una strada diversa, io provai a farlo desistere, ma senza successo. Ho sempre rispettato le sue scelte".

AMICI COME PRIMA

 

Considera fallimentare l’esperienza da solista?

"Affatto. Ho girato film di grande successo, scritto un libro e continuato a recitare in teatro. Ammetto, però, che quando Massimo e io ci mettiamo insieme facciamo molto ridere. E sappiamo che il pubblico apprezza".

 

Siamo nell’epoca della rottamazione e della Terza Repubblica. Il cinepanettone è l’ultimo baluardo della Prima e della Seconda?

AMICI COME PRIMA

"Lo dicono in tanti, ma a me sembra una stronzata. Come quando interpretavo un vigile in uno spot e dicevano che sembravo un fascista, mentre Claudio Amendola era considerato di sinistra perchè faceva la parte di un operaio: tutte stupidaggini. Noi, grazie anche a Carlo ed Enrico Vanzina, abbiamo raccontato e preso in giro la borghesia degli anni '80 meglio di molti scemi che si travestono da autori. E poi, tutti sanno che nella vita non sono uguale ai personaggi che interpreto”.

AMICI COME PRIMA - SCENA DEL FILM .jpg

 

Ovvero?

"Non sono misogino, maschilista e nemmeno sbruffone. Per far divertire il pubblico ho imparato a prendere le misure con ruoli di quel tipo. Vogliamo dire una cosa con sincerità?".

 

La dica.

"Il diavolo fa più ridere di San Francesco. O no?".

 

Siamo un Paese volgare?

"I miei film non sono mai volgari. Lo sono molte altre cose che si vedono in giro".

CARLO VANZINA DIRIGE ex amici come prima

 

Per esempio?

“Tante, troppe. Non mi faccia dare i voti, la prego”.

 

Gli italiani sono volgari?

"Mai. Alcuni italiani si comportano da cafoni perché la qualità di ciò che vedono e ascoltano è molto bassa".

 

Christian De Sica e i social network: rapporto?

"Ottimo, mi diverto moltissimo sia su Instagram sia su Facebook. Dicono che quelli della mia età si stiano rincoglionendo per colpa della rete, ma non è vero: dipende dall’uso che ne fa il singolo”.

 

Un migliore amico ce l’ha?

AMICI COME PRIMA - BOLDI E DE SICA

"Più di uno. Tutti quelli che considero tali hanno una caratteristica in comune: sono molto simpatici. Uno si chiama Totò Gallo e lo conosco dal 1958,  un altro è Robertino Rossellini che frequento dal 1957. E poi, c’è Carlo Verdone, che è il fratello di mia moglie, Silvia. Un nuovo amico è il mio manager, Niccolò Petitto: gli voglio bene".

 

Ha lavorato anche in film americani, ma per tutti resta il vanitosone romano che sbanca il botteghino: dispiaciuto?

"No, lo capisco, ma è una semplificazione. Quell'iconografia ha avuto più successo perché i film di Natale rimango maggiormente impressi nella memoria della gente".

 

Sogna ancora di diventare un cantante affermato?

"Non c'è dubbio che cantare sia la cosa che mi piace di più. E credo di essere pure bravo. Lo scorso anno avevo inciso un album di canzoni natalizie che sarà riproposto anche nel 2018. Ho anche in programma un musical a teatro, ma è presto per parlarne”.

 

Come va con la malinconia? Ha imparato a gestirla?

AMICI COME PRIMA - SCENA DEL FILM

"L'ho accettata. Tutti i comici sono un po’ malinconici. Ho avuto il privilegio di conoscere Totò: in privato, a volte, aveva un aspetto quasi lugubre. La verità è che uno sceglie di fare l'attore perchè non si piace".

 

MASSIMO BOLDI:

 

“Mai più insieme”. Lei e De Sica siete proprio due bugiardi...

(ride) "A volte è meglio dire bugie buone, di quelle che non fanno male a nessuno... La nostra è un'avventura umana e professionale che parte dal lontano 1972: eravamo compagni di musica e di allegria. Da quell'anno non ci siamo più lasciati".

 

In verità ci sono stati tredici anni di silenzio.

boldi de sica

"Amicizia e stima non sono state mai in discussione. Il nostro percorso è anomalo: veniamo da due estrazioni familiari e culturali molto differenti. Lui è nato a Roma, in una famiglia di artisti, figlio del grande Vittorio. Io sono una persona semplice, di adozione milanese. Ho avuto il privilegio di fare questo mestiere e di incontrare Christian sulla mia strada. Malgrado le differenze, siamo riusciti a combinare tante belle cose insieme".

 

Chi è il più permaloso tra i due?

"Nessuno dei due. In amicizia l’onestà reciproca è il valore più importante. D'altronde il segreto del nostro successo è un’intesa che ha qualcosa di straordinario".

 

In che senso?

"Le pare facile diventare una coppia artistica?”.

 

È stato lei il primo a chiedere scusa all’altro?

"Nessuno ha dovuto chiedere scusa: non c'è stata una lite”.

massimo boldi christian de sica

 

Bugiardo.

“Voglio spiegare una volta per tutte: nel 2005, subito dopo la morte di mia moglie, sentii l'esigenza di voltare pagina. Dopo tanti anni passati a lavorare con la famiglia De Laurentis, volevo esplorare nuovi mondi, capire chi ero e cosa ero diventato. Aurelio De Laurentis era molto ingombrante: decideva cosa andava bene e cosa no nei copioni, interveniva nella sceneggiatura, metteva becco sulle parti da girare insieme e su quelle da recitare da soli. Ero un po’ stufo, solo. Accettai l'offerta di Medusa e mi misurai con un progetto soltanto mio. Non abbandonai Christian, ma De Laurentis”.

 

CHRISTIAN DE SICA SUI CINEPANETTONI

Come reagì De Sica?

"Ci rimase molto male. Fece di tutto per farmi cambiare idea, cercò di dissuadermi, ma non gli diedi retta”.

 

Si sente il simbolo di un Paese imbarbarito, come tanti critici hanno scritto per recensire i film di Natale?

"No. Non so se sono un simbolo di qualcosa, di sicuro rappresento l’italiano medio. E noi italiani viviamo il presente ricordando il passato o i tempi migliori che abbiamo già vissuto. Scontiamo l'eccesso di nostalgia".

 

Ma Boldi che fa a Natale?

"Da quando è morta mia moglie, lo passo con le figlie e con i nipoti. Cerchiamo di vivere le feste in famiglia con i parenti più stretti, quelli che sono rimasti. Ogni anno facciamo l'appello perchè qualcuno è salito in cielo o è momentaneamente indisposto".

folla in delirio per christian de sica

 

Maria Teresa, sua moglie, è scomparsa nel 2004: pensa mai a lei?

"Certo, anche se ormai sono passati quindici anni. Da allora sono successe tante cose, ho trovato la forza di reagire per dare un nuovo senso alla mia esistenza. La cosa più importante rimangono i miei figli. E sappia anche che penso di essere un uomo molto fortunato".

 

Perchè?

"Mi rendo conto che, invecchiando, ringiovanisco. Le spiego: l’involucro esterno regge meglio del mio mondo interiore. È una vera fortuna".

 

Cosa le fa paura?

"Morire. Ma non mi spaventa non esserci più, giuro: mi terrorizza smettere di vivere perchè credo che la vita sia meravigliosa".

 

Piange mai?

"Sono molto sensibile e mi capita spesso di versare sia lacrime di gioia sia di dolore".

 

de sica

Registi del cuore: Carlo Vanzina, Neri Parenti o Christian De Sica? Non sia paraculo...

"Il mio carissimo amico Carlo lo porto nel cuore, ma anche a Parenti devo molto. E voglio ringraziare Christian: in "Amici come prima" non ho goduto solo del suo talento, ma anche di quello sorprendente di suo figlio Brando. E' un ragazzo che ho visto nascere e crescere: vederlo capace di gestire un set mi ha commosso. Gli auguro il meglio".

 

Progetti in vista?

aurelio de laurentiis

"Mi piacerebbe solo continuare a fare quello che faccio. Vorrei lavorare fino alla fine dei miei giorni. Chi fa l'attore ha la fortuna di continuare a recitare fino alla morte. Ecco, questo è il mio progetto e il mio sogno".

Ultimi Dagoreport

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO

giorgia meloni antonio tajani maurizio casasco marina pier silvio berlusconi salvini

DAGOREPORT - TAJANI, UNA NE PENSA, CENTO NE SBAGLIA. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CI HA MESSO 24 ORE AD ACCORGERSI CHE GIORGIA MELONI HA STRACCIATO UNO DEI SUOI CAVALLI DI BATTAGLIA IN EUROPA: IL SUPERAMENTO DEL DIRITTO DI VETO. IL MINISTRO DEGLI ESTERI È RIUSCITO A PARTORIRE SOLO UNA DICHIARAZIONE AL SEMOLINO (“HA DETTO LA SUA OPINIONE, IO PENSO INVECE CHE SI DEBBA FARE QUALCHE PASSO IN AVANTI”), MENTRE È STATO ZITTO DI FRONTE ALLE INVETTIVE ANTI-RIARMO E CONTRO L’UE DEI PARLAMENTARI LEGHISTI. IL POVERINO È ANCORA STORDITO DALLA PROMESSA, SCRITTA SULLA SABBIA, CON CUI L'HA INTORTATO LA DUCETTA: SE FAI IL BRAVO, NEL 2029 TI ISSIAMO AL QUIRINALE AL POSTO DI MATTARELLA (E CI CREDE DAVVERO) – IN TUTTO QUESTO BAILAMME, TAJANI PROVA A METTERE LE MANI SULLA CONSOB CON UNA MOSSA DA ELEFANTE IN CRISTALLERIA: NOMINARE IL DEPUTATO AZZURRO MAURIZIO CASASCO. MA SI È DIMENTICATO DI COORDINARSI CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON L’HA PRESA BENE…