migranti ambientali

HANNO CREATO UN CLIMA INFAME- IL FALLIMENTO DEL VERTICE DI MADRID E QUELLO CHE IL MONDO FINGE DI NON VEDERE - NON È SOLO QUESTIONE DI TEMPERATURE, DESERTIFICAZIONE E INNALZAMENTO DEI MARI. C’E’ ANCHE IL PROBLEMA DELLE MIGRAZIONI – IL LIBRO SUI PROFUGHI DEL CLIMA BY FRANCESCA SANTOLINI E LA PRESENTAZIONE AL TEATRO VALLE CON RUTELLI, LUCA BERGAMO, MONICA MAGGIONI, PAOLO MESSA – L’EX SINDACO DI ROMA RICORDA LE PAROLE DI AURELIO PECCEI (FONDATORE DEL CLUB DI ROMA): “PER AVERE RISULTATI IN CAMPO AMBIENTALE BISOGNEREBBE CHE I POLITICI VENGANO ELETTI OGNI 12 ANNI”

Chiara Pizzimenti per www.vanityfair.it

 

migranti

Il vertice Cop25 di Madrid è finito con fallimento che, nelle carte, è scritto come un nulla di fatto con un auspicio per il futuro, ma che in realtà è un disastro. Sulla questione clima non è stato ascoltato l’allarme degli scienziati e degli ambientalisti. Non è contata la forza...

 

Il vertice Cop25 di Madrid è finito con fallimento che, nelle carte, è scritto come un nulla di fatto con un auspicio per il futuro, ma che in realtà è un disastro. Sulla questione clima non è stato ascoltato l’allarme degli scienziati e degli ambientalisti. Non è contata la forza dei movimenti di piazza guidati da Greta Thunberg. Niente ha cambiato la posizione degli stati che non vogliono tagliare emissioni e nemmeno sostenere finanziariamente i paesi più vulnerabili.

 

Il tempo è questione fondamentale e ogni rinvio è una sconfitta, ma Madrid ha rinviato tutto al 2020. Entro la fine del prossimo anno, tutti i paesi dovranno presentare nuovi Piani nazionali per non superare la soglia di non ritorno dell’aumento della temperatura globale. Con i piani attuali, si arriverebbe a + 3,2 gradi entro fine secolo, gli studi scientifici dovrebbero essere al massimo 1,5.

 

 

greta thunberg a torino 8

«La scienza è chiara, ma la si sta ignorando, qualunque cosa accada non ci arrenderemo mai» ha twittato Greta. «Sono deluso dei risultati di Cop25. La comunità internazionale ha perso un’importante opportunità per dimostrare maggiore ambizione per combattere la crisi climatica. Ma non dobbiamo arrenderci e non ci arrenderemo» ha detto il Segretario generale dell’Onu Guteress.

migranti

 

A frenare maggiormente i negoziati sono stati il Brasile, l’Arabia Saudita, l’Australia, l’India, la Cina, il Sudafrica, ma anche gli Usa che ufficialmente usciranno dagli accordi di Parigi solo il 4 novembre 2020.

 

 

Non è poi solo questione di temperature, desertificazione e innalzamento dei mari. Ci sono anche le conseguenze di questi eventi. Su tutti le migrazioni. «Dove questi fenomeni accadono in società fragili e in economie in via di sviluppo», spiega Francesca Santolini, autrice di Profughi del Clima, edito da Rubbettino, «provocano spostamenti forzati perché alcune zone diventano inabitabili, senza il potenziale ritorno in patria delle migrazioni che seguono conflitti».

greta thunberg a torino 7

 

Tutta l’area del Sahel, nell’Africa subsahariana, è a rischio desertificazione e questo comprometterà il 40%, secondo i modelli della Fao, dell’agricoltura in Africa. Chi parte da qui è profugo del clima, senza uno status nel diritto internazionale come hanno invece i rifugiati. «Non hanno diritto d’asilo, sono equiparati a migranti economici».

 

luca bergamo francesca santolini monica maggioni francesco rutelli

L’intervento non può essere che sulla causa, quindi il cambiamento climatico, non nella gestione degli arrivi dei barconi. Spiega Francesca Santolini: «Già oggi 9 migranti su 10 arrivano dall’area del Sahel e il decimo viene dal Bangladesh, uno dei paesi più colpiti dal cambiamento climatico con livello di inondazione come mai nel passato. Sono già migrazioni legate al cambiamento climatico e diventeranno così imponenti che l’unico modo di intervento è sulle cause».

 

francesca santolini profughi del clima

Tutto cambia, anche nelle migrazioni, in base alla temperatura globale che si raggiunge e a quanto si riescono di conseguenza a ridurre le emissioni di gas serra. «Le migrazioni sono parte costitutiva della natura umana, ma noi oggi abbiamo di fronte una situazione anomala e inedita dal punto di vista meteo-climatico. Il nostro modello di sviluppo con l’utilizzo dei combustibili fossili ha portato a una concentrazione dei gas serra nell’atmosfera mai accaduta. Manca poi un approccio scientifico alla gestione dei fenomeni, compreso quello delle migrazioni».

francesca santolini

francesca santolinifrancesca santolini profughi del clima 1francesca santolinifrancesca santolini francesco rutellivalentina bisti francesca santolini

Ultimi Dagoreport

FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO, CHICCO ALZA I TACCHI E SE NE VA – IL CONTRATTO SCADE A FINE 2026 MA A LUGLIO C’E’ LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI – PARE CHE QUESTA VOLTA NON CI SIA DI MEZZO IL DIO QUATTRINO, BENSI’ QUESTIONI DI LINEA POLITICA (GIA' NEL 2004 MENTANA FU PRATICAMENTE “CACCIATO” DAL TG5 DOPO UN VIOLENTISSIMO SCAZZO CON SILVIO BERLUSCONI E I SUOI “DESIDERATA”, E FU SOSTITUITO DAL SUO VICE MIMUN…)

meloni macron merz starmer trump iran usa attacco bombardamento

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI STA SCOPRENDO CHE VUOL DIRE ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI UN PAESE CHE NON HA MAI CONTATO UN TUBO: PRIMA DI PROCEDERE AL BOMBARDAMENTO DEI SITI IRANIANI, TRUMP HA CHIAMATO IL PREMIER BRITANNICO, KEIR STARMER, E POI, AD ATTACCO IN CORSO, HA TELEFONATO AL TEDESCO MERZ. MACRON È ATTIVISSIMO COME MEDIATORE CON I PAESI ARABI: FRANCIA, REGNO UNITO E GERMANIA FANNO ASSE NEL GRUPPO "E3", CHE TIENE IL PALLINO DEI NEGOZIATI CON L'IRAN  – L’AFFONDO DI RENZI: “LA POLITICA ESTERA ITALIANA NON ESISTE, MELONI E TAJANI NON TOCCANO PALLA”. HA RAGIONE, MA VA FATTA UN’INTEGRAZIONE: L’ITALIA È IRRILEVANTE SULLO SCACCHIERE GLOBALE, INDIPENDENTEMENTE DA CHI GOVERNA...

donald trump mondo terra brucia guerra iran nucleare

DAGOREPORT – BENVENUTI AL CAOS MONDIALE! AL DI LA' DEL DELIRIO DI PAROLE, ANNUNCI E BOMBARDAMENTI DI TRUMP, C’È LA DURISSIMA REALTÀ DEI FATTI. L’ATTACCO ALL’IRAN AVRÀ CONSEGUENZE POTENZIALMENTE DEVASTANTI IN OGNI ANGOLO DEL MONDO – UN'EVENTUALE CHIUSURA DELLO STRETTO DI HORMUZ FAREBBE SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, CON CONTRACCOLPI ENORMI SULLA CINA (PRIMO CLIENTE DEL GREGGIO IRANIANO) E DANNI PESANTI SULL'EUROPA – I TRE POSSIBILI SUCCESSORI DI KHAMENEI SONO TUTTI PASDARAN: SE MUORE LA GUIDA SUPREMA, IL REGIME DIVENTERÀ ANCORA PIÙ OLTRANZISTA – UN'ALTRA FACCIA DEL BUM-BUM TRUMPIANO E' LA FRATTURA NEL PARTITO REPUBBLICANO USA: L'ALA “MAGA” CAPITANATA DA JD VANCE SI SENTE TRADITA DAL TRUMP BOMBAROLO (L’HA VOTATO PERCHÉ SI OCCUPASSE DI FAR TORNARE "L'ETA' DELL'ORO" IN AMERICA, NON PER BUTTARE MILIARDI DI DOLLARI PER ARMI E INTELLIGENCE IN UCRAINA E ISRAELE)

giorgia meloni francesco acquaroli antonio tajani matteo salvini donald trump

DAGOREPORT: A CHE PUNTO È L'ARMATA BRANCA-MELONI? TORNATA SCORNATA DAL G7 MENO UNO (TRUMP SE NE FOTTE DI LEI E DELL'EUROPA), I PROBLEMI REALI BUSSANO ALLA PORTA DI PALAZZO CHIGI. A PARTIRE DALL'ECONOMIA: LA GUERRA IN MEDIORIENTE POTREBBE FAR SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, E CONSEGUENTE AUMENTO DI OGNI PRODOTTO - AGGIUNGERE LA LOTTA CONTINUA CON SALVINI, LA PIEGA AMARA DEI SONDAGGI NEI CONFRONTI DEL GOVERNO E LA POSSIBILE SCONFITTA NELLE MARCHE DEL SUO FEDELISSIMO ACQUAROLI: IL PD CON MATTEO RICCI E' IN VANTAGGIO DI 5 PUNTI E LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA DI ANTICIPARE IL VOTO NELLE MARCHE A SETTEMBRE – SULLE ALTRE QUATTRO REGIONI, LA FIAMMA E' INDECISA SUL TERZO MANDATO CHE FAREBBE FELICE ZAIA IN VENETO, DESTABILIZZANDO IL PD IN CAMPANIA. MA IERI, PRESSATO DA VANNACCI, SALVINI HA PRESO A PRETESTO IL "NO" DI TAJANI, PER SFANCULARE VELOCEMENTE (E SENZA VASELINA) I SUOI GOVERNATORI, ZAIA E FEDRIGA - IL ''NO'' DI TAJANI ERA TRATTABILE: L'OBIETTIVO E' LA FUTURA PRESIDENZA DELLA REGIONE LOMBARDIA (IL CANDIDATO ''COPERTO'' DI FORZA ITALIA È..)

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...