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IL CINEMA DEI GIUSTI - DOPO UN PRIMO FILM RIUSCITO SOLO IN PARTE, IVAN COTRONEO FA UN PASSO MOLTO PIÙ AMBIZIOSO. UN SECONDO FILM, ‘’UN BACIO’’, CON UN POTENZIALE PIUTTOSTO ALTO DI RIUSCITA NEL COINVOLGERE UN PUBBLICO DI MOCCIOSI ALLE PRESE CON GLI ETERNI TURBAMENTI GIOVANILI

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Un bacio di Ivan Cotroneo

 

Marco Giusti per Dagospia

 

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Brutto avere sedici anni e non sentirsi accettati per quello che si è. Brutto è costruirsi una famiglia di amici e scontrarsi poi con una realtà che non corrisponde ai nostri sogni. Dopo anni di sceneggiature di fiction di successo, da Tutti pazzi per amore a Una grande famiglia, dopo un primo film riuscito solo in parte, Ivan Cotroneo fa un passo molto più ambizioso. Un secondo film, Un bacio, che è anche un libro e un progetto educativo, visto che lo stesso regista e il suo cast stanno girando l’Italia con proiezioni per le scuole dove è previsto un dibattito sul film e sulle sue tematiche, amicizia, accettazione, omofobia, turbamenti giovanili.

 

Di fatto è  una storia d’amore a tre fra tre ragazzi molto diversi che cercano solo di costruirsi una propria identità all’interno di una cittadina di provincia, di un liceo, di famiglie fin troppo protettive. Un po’ sul modello del non dimenticato Noi siamo universo con Ezra Miller, Emma Watson, Logan Lerman. Da parte sua, Cotroneo ci mette molti balletti, coreografati da Luca Tommasini, che rendono il film quasi un musical, qualche animazione, un po’ sul modello di Tutti pazzi per amore.

 

Anche i suoi tre eroi sono ragazzi, come tanti, pronti a esplodere da un momento all’altro. E più si dichiarano, più sono a rischio. Lorenzo, interpretato da Rimau Grillo Ritzberger, è un ragazzo adottato da una famiglia operaia, Thomas Trabacchi e Susy Laude, che non vuole affatto nascondersi e cerca di vivere la propria omosessualità con naturalezza anche all’interno di una scuola, e di una provincia bigotta, che tenta in tutti i modi di isolarlo come “frocio”.

 

Blu, Valentina Romani, è figlia di un industriale e di una madre repressa che vorrebbe fare la scrittrice, Giorgio Marchesi e Simonetta Solder, ha un fidanzato più grande che vive a Milano e che l’ha portata a una brutta esperienza con più ragazzi che l’ha portata a essere considerata una “troia” dalle sue compagne di classe.

 

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Antonio, Leonardo Pazzagli, è invece il ragazzo più chiuso e perbene dei tre, gioca nella squadra di basket, ma suo fratello maggiore è morto in un incidente e ogni tanto lo viene a trovare di note, come nel bel film di Gus Van Sant Restless. Sono Blu e Lorenzo a convincere Antonio a unirsi a loro, a formare una famiglia di amici. E tutto andrebbe bene se Lorenzo non si innamorasse di Antonio e Antonio di Blu e tutta questa situazione non esplodesse.

 

Costruito con grande gusto da Cotroneo e con grande attenzione per i suoi eroi, Un bacio, esattamente come le sue fiction più riuscite, ha bisogno di un pubblico che dia vita al triangolo composto dai ragazzi. Al punto che è quasi un film aperto, da buttar giù e ricostruire dal suo pubblico di ragazzi.

 

ivan cotroneo e maria sole tognazziivan cotroneo e maria sole tognazzi

I tre ragazzi sono molto freschi, già delle piccole star, la fotografia di Luca Bigazzi e il montaggio di Ilaria Fraioli di gran gusto, le canzoni, che vanno dai New Order ai Placebo a Mika sono scelte perfettamente. L’ho visto in anteprima a Roma assieme a un numero impressionante di ragazzi e il film ha un potenziale piuttosto alto di riuscita nel coinvolgere il suo pubblico. Decisamente un bel passo avanti rispetto a La kryptonite nella borsa. In sala dal 31 marzo.

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