gianrico tedeschi

IL NECROLOGIO DEI GIUSTI - ERA IMPOSSIBILE NON AMMIRARE LA GRAZIA, L’ELEGANZA, L’INTELLIGENZA, LA LEGGEREZZA DI GIANRICO TEDESCHI, SCOMPARSO OGGI ALLA TENERA ETÀ DI CENTO ANNI, QUALSIASI COSA FACESSE. FOSSE TEATRO CON LUCA RONCONI E GIORGIO STREHLER, FOSSE UN GRANDE SPETTACOLO MUSICALE O FOSSE CINEMA O FOSSE SOLO UNO DEI SUOI CELEBRI CAROSELLI DELLA SPERLARI, DOVE ARRIVAVA CON LA SCATOLETTA DELLE CARAMELLE E L’ARIA DA ZIO MATTO MA SIMPATICO – VIDEO

 

 

Gianrico Tedeschi rip

Marco Giusti per Dagospia

 

gianrico tedeschi

Era impossibile non ammirare la grazia, l’eleganza, l’intelligenza, la leggerezza di Gianrico Tedeschi, scomparso oggi alla tenera età di cento anni, qualsiasi cosa facesse. Fosse teatro con Luca Ronconi e Giorgio Strehler, fosse un grande spettacolo musicale alla Garinei e Giovannini, o fosse cinema con Mario Mattoli o Streno o Pasquale Festa Campanile o fosse solo uno dei suoi celebri caroselli della Sperlari, quelli dove arrivava con la scatoletta delle caramelle e l’aria da zio matto ma simpatico.

 

Quel tipo di leggerezza, di recitazione da teatro leggero che però lui adattava perfettamente a qualsiasi tipo di testo e di personaggio, se lo portava dietro fin da quando lo abbiamo notato al cinema, assieme ai grandi nomi del varietà del tempo, Walter Chairi, Ugo Tognazzi, Alberto Sordi.

 

gianrico tedeschi, giancarlo zarfati, alberto sordi bravissimo

Eccolo nei primissimi anni ’50 ne “Il padrone del vapore” di Mario Mattoli, il suo primo vero film, “Noi due soli” di Marino girolami, “Bravissimo” di Luigi Filippo D’Amico, dove gareggia in bravura con Alberto Sordi, “Caporale di giornata” di Bragaglia con Nino Manfredi o “”Non perdiamo la testa” di Mattoli con Ugo Tognazzi.

 

Lombardo come Tognazzi, agli inizi ha una vena surreale abbastanza particolare che si stempererà negli anni, ma che era perfetta per la commedia “minore” degli anni ’50 come lo sarà per i suoi primi caroselli, sarà anche, proprio a Carosello, il secondo Signor Veneranda, il celebre personaggio di Carletto Manzoni.

 

gianrico tedeschi pubblicita' sperlari 1

 

Certo, al cinema, con un fisico già nel dopoguerra da non giovane, coi capelli bianchi spettinati e un perfetto italiano da persona istruita, non poteva avere ruoli da protagonista, ma era piuttosto il pittore bizzarro, come ne “I pappagalli” di Bruno Paolinelli con Sordi, l’amico di Fred Buscaglione nel bellissimo “la cento chilometri” di Giulio Petroni, il superiore antipatico ne “L’impiegato” di Gianni Puccini con Manfredi, Arcangelo Bardacci ne “Il federale” di Luciano Salce con Ugo Tognazzi.

gianrico tedeschi, fred buscaglione la cento chilometri

 

Malgrado la grande attività teatrale di quegli anni, la sua presenza al cinema è quasi interamente dedicata alla commedia se non al cinema puramente comico di Mattoli&co. Fa qualche rara apparizioni in film “seri”, cone ne “La legge” di Jules Dassin, o in “Cartagine in fiamme” di Carmine Gallone o in “Adua e le compagne” di Antonio Pietrangeli, ma funziona meglio nel bianco e nero della commedia all’italiana.

 

gianrico tedeschi

Grazie alle sue eccezionali doti di adattamento, fa moltissima tv, sia negli sceneggiati, penso a “Scaramouche” con Domenico Modugno o “Demtrio Pianelli”, sia nel teatro filmato del tempo, “Processo a Gesù”, “Il gabbiano”, “L’acqua cheta”, con qualche stravaganza puramente televisiva, “Il gran simpatico” o “I proverbi per tutti”.

 

gianrico tedeschi pubblicita' sperlari 1

Ma è anche un magistrale Shylok ne “Il mercante di Venezia” in versione televisiva senza pensare a successi come “My Fair Lady” o “Bambole non c’è una lira”. Torna al cinema grazie a registi amici e intelligenti, come Steno o Pasquale Festa Campanile o Mario Monicelli, che hanno bisogno di attori veri da unire ai comici del momento o ai mattatori.

 

gianrico tedeschi, lando buzzanca l'uccello migratore

 Lo troviamo così in film anche molto diversi, “Brancaleone alle crociate” dove è Pantaleo, “Il merlo maschio” e “L’uccello migratore” con Lando Buzzanca, “La presidentessa” con Mariangela Melato, “Il mostro” con Johnny Dorelli, fino a film strampalati come “Ettore lo fusto” di Enzo G. Castellari o “Dottor Jekyll e gentile signora” con Paolo Villaggio e Edwige Fenech o “Frankenstein all’italiana” dove è il Dottor Frankenstein. Dopo gli anni ’80, a parte qualche rara apparizioni cinematografica, “Prestazione occasionale” di Sergio Rubini e “Viva l’Italia” di Roberto Andò, si rifugia completamente nel teatro, che proseguirà da vero maestro fino a “La compagnia degli uomini” nel 2011 diretto da Luca Ronconi, dove venne giustamente celebrato da tutto il mondo dello spettacolo.

gianrico tedeschi 1il versificatore gianrico tedeschi gianrico tedeschi pubblicita' sperlarigianrico tedeschigianrico tedeschigianrico tedeschi

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?