alberto veronesi beppe sala

“E’ UNA VENDETTA POLITICA, FARÒ CAUSA” - ALBERTO VERONESI, FIGLIO DEL FAMOSO ONCOLOGO UMBERTO, LICENZIATO DAL FESTIVAL DI TORRE DEL LAGO PER AVER DIRETTO BENDATO LA BOHEME IN POLEMICA CON L’AMBIENTAZIONE SESSANTOTTINA DEL REGISTA GAYRAL: “NON È SCRITTO DA NESSUNA PARTE CHE PRESENTARSI MASCHERATI SIA UN CRIMINE! NON VOLEVO CONDIVIDERE LO SFREGIO DI VEDERE IL CAPOLAVORO DI PUCCINI TRA PUGNI CHIUSI E BANDIERE ROSSE” - MA È LO STESSO CHE, COME DAGO DIXIT, È STATO PER ANNI ISCRITTO AL PD E CHE NEL 2016 SI È CANDIDATO A MILANO NELLA LISTA DI BEPPE SALA?

Estratto dell'articolo di Giuseppina Manin per “la Repubblica”

 

«Questo è un licenziamento ideologico. Non posso accettarlo. Mi presenterò a ogni recita. E se sul podio ci sarà un altro, chiederò i danni per lesa immagine».

alberto veronesi con la benda a torre del lago

 

La lettera con cui la Fondazione Puccini lo solleva dall’incarico di dirigere le prossime rappresentazioni di Bohème al Festival di Torre del Lago, non va giù a Alberto Veronesi. Tanto più che il sostituto c’è già, il maestro Manlio Benzi, parmense, con alle spalle una solida carriera lirica. Le motivazioni del licenziamento?

«Risibili. Sarei arrivato in ritardo a una prova. Non esiste che uno venga mandato via per questo».

 

Oltre al ritardo, ci sarebbero però altri cinque punti che le vengono contestati... «Sciocchezze. Si dice che avrei fatto delle dichiarazioni prima dello spettacolo, e non è vero. Si parla di mancanza di fiducia. Che vuol dire?».

 

alberto veronesi bendato a torre del lago dirige la boheme 1

Forse che dirigere con la benda sugli occhi per non vedere quel che succede in scena non è proprio regolamentare?

«Ma non è scritto da nessuna parte che presentarsi mascherati sia un crimine! L’ho fatto perché non volevo tirarmi indietro, ma neanche condividere lo sfregio di vedere il capolavoro di Puccini tra pugni chiusi e bandiere rosse».

 

Ma lei non sapeva che l’ambientazione dell’opera era nel Maggio francese?

«Si, ma avevamo concordato con il regista che non ci sarebbero stati simboli politici, solo ambientalisti visto che alla fine la rivolta è riportata ai nostri giorni».

 

(...)

Non solo la sinistra, anche Massimiliano Baldini, responsabile della Cultura della Lega in Toscana, la accusa di sceneggiata politica.

«Baldini ce l’ha con me da quando ci eravamo sfidati alle amministrative di Viareggio.

Vecchi rancori».

 

La sua posizione politica è ondivaga, dal Pd al Terzo Polo, infine a Fratelli d’Italia.

«Eppure da giovane sono stato un contestatore anch’io. Portavo i capelli lunghi e qualche pugno chiuso l’ho alzato come tutti. Non ho vissuto il ’68 perché avevo 3 anni, ma poi ho militato nella sinistra. Sono stato anche espulso dal liceo per aver incitato a mettere una bomba sotto l’ufficio della preside».

alberto veronesi bendato a torre del lago dirige la boheme 2

(...)

 

LICENZIATO IL MAESTRO CHE HA DIRETTO BENDATO “CHIEDERÒ I DANNI”

Fulvio Paloscia per “la Repubblica”

 

Tre giorni fa, la lettera in cui la Fondazione Festival Pucciniano sfiduciava il direttore d’orchestra Alberto Veronesi dopo aver diretto la prima di Bohème, nel Gran Teatro di Torre del Lago, con gli occhi coperti da una benda. Un gesto di dissenso nei confronti del regista Christophe Gayral, che ha trasferito le avventure dei giovani e spiantati artisti nella Parigi del Sessantotto, del Maggio Francese.

 

(...)

Per Veronesi, il “licenziamento” è «immorale», una «vendetta strumentalmente politica» nei confronti del suo repentino spostamento dal centrosinistra al centrodestra.

alberto veronesi bendato a torre del lago dirige la boheme 3

«Dietro, ci sono membri del cda che hanno perso le elezioni a Lucca, con la vittoria del centrodestra». dice.

 

(...)

La Fondazione definisce «indecorosa » quella benda sugli occhi che ha provocato sonori dissensi da parte del pubblico. «Veronesi si è esibito in un pezzo di teatro comportamentale, in un’azione performativa che si è sovrapposta alla drammaturgia pucciniana, nuocendole davvero, al contrario della regia di Gayral » spiega il presidente, Luigi Ficacci. L’artista francese, già assistente di un regista star come Robert Carsen (che di opere attualizzate è un maestro) cosa dice a sua difesa? «Un allestimento tradizionale non parla più al pubblico che, dopo la pandemia, si è allontanato dalla lirica, e in Italia è necessario aggiungere le macerie culturali dopo 20 anni di Berlusconi. Dobbiamo fare dell’opera uno specchio in cui gli spettatori possano riflettersi».

 

alberto veronesi bendato a torre del lago dirige la boheme 7

Nel Sessantotto, aggiunge, «gli artisti sognavano di cambiare il mondo. Cosa ne è oggi di quella utopia»? Tranchant Veronesi. Che definisce la regia «comunista, contro il governo ». Ed in questa sua battaglia è supportato da Vittorio Sgarbi, che ha rivendicato come sua l’idea della “direzione bendata”: ieri il sottosegretario allo spettacolo è tornato a difendere il maestro invocando la Costituzione «che garantisce il dissenso ». Mentre giorni fa, nella conferenza stampa sul centenario pucciniano a Roma, sollecitato dal direttore d’orchestra (anche se La Bohème di Torre del Lago non fa parte degli eventi commemorativi) «e senza aver visto una prova dello spettacolo » aggiunge il regista, ha definito la lettura di Gayral «un bestemmia».

 

alberto veronesi bendato a torre del lago dirige la boheme 6

«Quella lamentela pubblica di Veronesi progettata ad arte per spingere Sgarbi alla polemica è uno dei motivi della rescissione del contratto e non il ritardo di 55 minuti alla prima prova d’insieme — spiega il presidente della Fondazione — indicato dal maestro come elemento scatenante. C’è stato un atteggiamento inquietante. Prima Veronesi ha chiesto di cambiare il cast ancora prima di iniziare le prove, poi l’ostilità alla regia il cui progetto era noto da febbraio, ci hanno spinto a chiedergli formalmente di tener al contratto.

 

alberto veronesi

Lui non ha mai risposto». E perché, se le idee di Gayral erano note sin da febbraio, Veronesi non ha dichiarato subito le sue perplessità? «Il regista ha disatteso gli accordi — risponde il maestro — Le sue indicazioni hanno preso una piega diversa nel corso delle prove, e troppo tardi per lasciare il podio. Il presidente di fronte alla mia richiesta di rispettare l’accordo su regia e scene, secondo cui non ci sarebbe stata nessun riferimento ideologico politico, mi ha risposto diffidandomi di parlare dello spettacolo». La benda sugli occhi? «Afferma la discriminazione dei teatri d’opera nei confronti dei direttori d’orchestra. Non si capisce perché si condannano con ammenda e detenzione quelli che imbrattano i monumenti, mentre sui registi che stuprano i capolavori della lirica tutti stanno zitti».

alberto veronesi bendato a torre del lago dirige la boheme 5alberto veronesi alberto veronesi bendato a torre del lago dirige la boheme 4

Ultimi Dagoreport

marina paolo berlusconi antonio tajani ursula von der leyen antonio angelucci

DAGOREPORT – GETTATA DALLO SCIROCCATO TRUMP NEL CESTINO DELL'IRRILEVANZA, MELONI ARRANCA IMPOTENTE, E SI SPACCA PURE LA FAMIGLIA BERLUSCONI: ALL’EUROPEISTA MARINA SI CONTRAPPONE IL TRUMPIANO ZIO PAOLO (TRA I DUE C’È STATO UN BOTTA E RISPOSTA TELEFONICO CON CAZZIATONE DELLA NIPOTINA: MA TU, CHI RAPPRESENTI?) – UNICO MINISTRO DEGLI ESTERI EUROPEO AD ESSERE IGNORATO DAL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO MARCO RUBIO, TAJANI E' IMPOTENTE DAVANTI ALLE SBANDATE ANTI-UE DI SALVINI (IN COMPAGNIA DI MARINE LE PEN) E AL CAMALEONTISMO-BOOMERANG DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI", FINITA "ESPULSA'' DALL'ASSE MACRON-MERZ-TUSK – E QUANDO RICICCIA LA QUESTIONE DEL MES (L'ITALIA E' L'UNICO DEI 27 PAESI EU CHE NON L'HA RATIFICATO), SI APRE UNA NUOVA CREPA TRA FORZA ITALIA E LEGA – L’ASSALTO DI “LIBERO” E “TEMPO” A URSULA VON DER LEYEN (IL MELONIZZATO ANGELUCCI È TORNATO SALVINIANO?) - UNICA SODDISFAZIONE: FINCHE' L'ALTERNATIVA SI CHIAMA ELLY SCHLEIN, GIUSEPPE CONTE E FRATOIANNI-BONELLI, IL GOVERNO DUCIONI CAMPA TRANQUILLO...

andrea delmastro emanuele pozzolo

FRATELLI D'ITALIA HA ESPULSO EMANUELE POZZOLO! - IL PARLAMENTARE GIÀ SOSPESO DAL PARTITO, IMPUTATO PER PORTO ABUSIVO DI ARMI PER LA SPARO DEL CAPODANNO 2024, HA RACCONTATO A "REPORT" LA SUA VERITA’ SULLA VICENDA (PER POI FARE DIETROFRONT: "MAI DATO INTERVISTE, MI HANNO REGISTRATO") - POZZOLO HA CONTRADDETTO LE VERSIONI DEGLI ALTRI PARTECIPANTI ALLA FESTA, SOSTENENDO CHE DELMASTRO ERA PRESENTE AL MOMENTO DELLO SPARO - DONZELLI, CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA, AVEVA CONVOCATO IL DIRETTIVO DEL PARTITO CHE HA DECRETATO ALL'UNANIMITÀ L’ESPULSIONE DI POZZOLO...

pupi avati antonio tajani

DAGOREPORT! PUPI, CHIAGNE E FOTTI – ASCESE, CADUTE E AMBIZIONI SBAGLIATE DI PUPI AVATI, “CONSIGLIERE PER LE TEMATICHE AFFERENTI AL SETTORE DELLA CULTURA” DI ANTONIO TAJANI - IL REGISTA CHE AI DAVID HA TIRATO STOCCATE ALLA SOTTOSEGRETARIA AL MIC, LUCIA BORGONZONI, È LO STESSO CHE HA OTTENUTO DAL DICASTERO FONDI PER OLTRE 8 MILIONI DI EURO TRA IL 2017 E IL 2023 – L’IDEA DI UN MINISTERO DEL CINEMA AVALLATA DA TAJANI (“IL GOVERNO VALUTERÀ") PER TOGLIERE I QUASI 700 MILIONI DI EURO CHE IL MIC HA IN PANCIA PER PROMUOVERE, A SPESE DEI CITTADINI, IL CINEMA ITALICO – IL SEQUESTRO DEI BENI PER EVASIONE IVA DA 1,3 MILIONI CON L'INCREDIBILE REPLICA DI PUPI: “NON E’ UN BEL MOMENTO PER IL CINEMA ITALIANO...” - LA SUA SOCIETA', ‘’DUEA FILM’’, CHE DA VISURA PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA È IN REGIME DI CONCORDATO PREVENTIVO, DEVE A CINECITTÀ CIRCA 400 MILA EURO PER UTILIZZO DEGLI STUDI - L’86ENNE AVATI STA PER INIZIARE IL SUO 46ESIMO FILM (“NEL TEPORE DEL BALLO”) PER UN BUDGET DI 3,5 MILIONI CHE GODE GIÀ DI UN DOVIZIOSO FINANZIAMENTO DI RAI CINEMA DI UN MILIONE... – VIDEO

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…