christian de sica cinepanettone

IL CINEMA DEI GIUSTI - ECCOLO, AL GRIDO DI “ISIDE FAMMI NA POMPA!” O “ASUNCIÒN, PORTAMI ’NA PERA CHE ME SCOGLIE IL MANTECATO DE MAMMA”, QUESTO “SUPERVACANZE DI NATALE”, MONTAGGIONE DEI 33 CINEPANETTONI A CAVALLO DEI DUE SECOLI - UN CAPOLAVORO ULTRASTRACULT DEL PEGGIO, CIOÈ DEL MEGLIO, DEI GRANDI FILM NATALIZI: È UN DELIRANTE, FAVOLOSO OMAGGIO ALL’ARTE COMICA DEI VANZINA, DI NERI PARENTI, DI BOLDI E DE SICA

 

Marco Giusti per Dagospia

 

de sica boldi

Guerra dei Cinepanettoni parte Due. “A buzzicona!” – “A frocione!”. Eccolo, al grido di “Iside fammi na pompa!” o “Dammi la ciuffona che ti faccio viaggà in business class” o “Dichiare il secondo” o “Asunciòn, portami ’na pera che me scoglie il mantecato de mamma”, questo Supervacanze di Natale, montaggione dei 33 cinepanettoni a cavallo dei due secoli targati Aurelio e Luigi De Laurentiis e scelti e montati da Paolo Ruffini.

 

DE SICA BOLDI 1

Un capolavoro ultratrash e ultrastracult del peggio, cioè del meglio, dei grandi film natalizi che vedono protagonisti soprattutto Christian De Sica e Massimo Boldi. Caciara assoluta al ritmo di “Moonlight Shadows” dove non c’è donna che non venga apostrofata come “troia” o “vecchia”, non c’è alcun rispetto per gli omosessuali, e magari si ride anche per questo, che ha fatto già incazzare un po’ tutti, soprattutto Neri Parenti (“voglio i soldi!”), gli stessi Boldi e De Sica, che hanno fatto causa per “concorrenza sleale”, e che intasa il già intasatissimo mercatino del cinema italiano natalizio al punto che se Star Wars: L’ultimo Jedi occuperà 850 sale, circa 1500, ma probabilmente di più, saranno occupate da cinepanettoni, più o meni veri o apocrifi con Boldi e De Sica.

 

DE SICA BOLDI

Un delirio. Ma anche un’operazione teorica godardiana, mo’ vaglielo a spiegare…, banalizzata un po’ dalle frasi “alte” di Einstein-Pound-Kant-ecc. che accompagnano il tutto, e delle quali non c’era assolutamente bisogno. Perché banalizzano l’operazione cercando di renderla più nobile.

 

Perché sono i pezzi dei film, proprio le battute volgarissime e amate dal pubblico, “Frocio?! No, papà… bisex..”, le situazioni eccessive, da Boldi che scia nudo sulla tazza del cesso a Belen che si spoglia per fare uscire Ghini e Panariello dalle sabbie mobili, a parlare da sole.

 

EZIO GREGGIO - JERRY CALA - MASSIMO BOLDI - CHRISTIAN DE SICA

Quel che viene fuori così, con un montaggio che prende molto dal linguaggio veloce di You Tube, ma anche da “Blob” e da “Stracult”, perfino da “Stupidissima”, celebre programma di montaggio Mediaset voluto da Carlo Freccero che faceva la stessa operazione coi film supertrash della commedia sexy con Edwige Fenech e Gloria Guida prodotti da Luciano Martino, è un delirante, ma favoloso omaggio all’arte comica dei Vanzina, di Neri Parenti, di Boldi e De Sica e di tutti gli altri protagonisti dei cinepanettoni passati.

 

Al suo meglio, direi che è quello che avrei potuto fare io vent’anni fa, cioè ai tempi di quando Blob era Blob, con una decina di giorni di montaggio scatenato. Perché il cinepanettone di De Laurentiis ha ripreso, forse inconsciamente, l’eredità della commedia sexy e del cinema scorreggione degli anni ’70 mischiandola col genere comico vacanziero della commedia classica dei film di Camillo Mastrocinque e di Steno.

nadia rinaldi

 

Puntando su un politicamente e comicamente scorretto che oggi fa davvero effetto. E, puntando tutto sul sesso, sulle battute sui cazzi, le fregne, i culi, su scopate che non vanno mai a buon fine, ha ottenuto negli anni l’odio sistematico di tutta la critica bacchettona e moralista dei due secoli e la grande liberazione in sala di un pubblico popolare e in gran parte maschile che non attendeva altro dal cinema.

 

Limitando le donne a ruoli da bella figa del momento con esibizione di tette e culo come da copione, a parte una Nadia Rinaldi che qui la fa da padrona, o da attrice di coproduzione, del tutto anonima, e giocando tutto sulle chiappe nude di Boldi, sulle situazioni di incastro fisico nelle docce, su cacate che finiscono sulla faccia dei protagonisti, e pur dichiarando ogni anno la ricerca di una commedia più borghese e tranquilla senza volgarità, il cinepanettone ha lievitato un genere, iniziato dai Vanzina e ripreso poi da Enrico Oldoini e quindi da Neri Parenti, che magari oggi è difficilmente riproponibile, ma che offre un ritratto ben preciso dell’Italia di questi ultimi trent’anni.

sabrina ferilli (2)

 

Un genere dove convive la volgarità di una italietta che sogna di essere come i potenti del tempo, Berlusconi-Craxi-Agnelli-perfino Trump, di fare Milano-Cortina in due ore e 27 minuti, che si ferma alla visione del culo e delle tette della bella di turno per dimostrare una sorta di interesse sessuale, ma che è infinitamente più attratto dalla risata pesante delle scene di incularella tra Boldi e De Sica. Ahi!

 

E in questo film, che a torto pensavo fosse una sorta di Supertotò, tutto questo prende vita e forma un corpo unico ben preciso che ci spiega molto della situazione attuale del nostro paese e delle contraddizioni del nostro cinema, non solo di quello popolare. Inutilmente, nella conferenza stampa di stamattina, Mario Sesti, Andrea Minuz e Dario Salvatori cercavano di fornire un commento alto, di classe, al film. Non ce ne è affatto bisogno. Il film, e il genere, parlano da soli. Sono sotto i nostri occhi.

MASSIMO BOLDI E NERI PARENTI

 

Ci dispiace solo perché non vediamo le grandi scene con Sabrina Ferilli e Christian De Sica, perché c’è poca Megan Gale, perché avremmo voluto qualcosa in più di Enzo Salvi o di Merry Christmas, ma il cuore del genere è totalmente centrato, perché Boldi e De Sica la fanno da padroni, come i film di Vanzina e di Parenti. Perché solo mettendo insieme una serie di situazioni analoghe che si ripetono negli anni viene fuori questo ritratto grottesco di ciò che siamo e di quello di cui abbiamo riso.

 

carlo e enrico vanzina foto andrea arriga

Senza essere Francesco Piccolo che scrive di quando andò a vedere in sala un cinepanettone. Senza voler fare del moralismo sullo scandalo di Fausto Brizzi, che scrive gran parti di questi film. Certo. Oggi, forse, non sarebbe più possibile essere così selvaggi e pesanti in una commedia. O così liberi. Ma questo è il nostro cinema comico. In sala dal 14 dicembre. Buon Natale.        

 

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…