EDITORIA IN LUTTO, SE NE VA IL “PADRONE” LIVIO GARZANTI: SCOPRÌ IL TALENTO DI PASOLINI E GADDA, PUBBLICÒ AUTORI COME JORGE AMADO, TRUMAN CAPOTE E GOFFREDO PARISE CHE S’ISPIRÒ A LUI PER SCRIVERE “IL PADRONE”

Da “la Stampa”

 

LIVIO GARZANTILIVIO GARZANTI

È morto in una clinica di Milano all’età di 93 anni l’editore Livio Garzanti. L’annuncio della scomparsa, avvenuto la notte scorsa, è stato dato dall’avvocato Marino Busnelli, su incarico della famiglia. Garzanti era stato ricoverato alcuni giorni fa. La camera ardente si terrà lunedì 16 febbraio, dalle ore 9 alle 12, nella Sala Garzanti, in via della Spiga 30 a Milano. Nel palazzo che ha ospitato la casa editrice alle ore 14, sempre di lunedì prossimo, si terrà la commemorazione civile di Livio Garzanti. Nel ’55 aveva lanciato Pier Paolo Pasolini pubblicando Ragazzi di vita.  

 

Figlio di Aldo Garzanti, dal quale eredita la direzione dell’omonima casa editrice, Livio Garzanti, classe 1921, comincia la sua attività già negli anni ’40 con la direzione della prestigiosa rivista culturale «L’illustrazione italiana», fondata dall’editore Treves. Nel 1952 arriva alla guida della Garzanti e nel 1955 lancia Pier Paolo Pasolini pubblicando Ragazzi di vita. Sempre grazie a lui arriva Quer pasticciaccio brutto di Carlo Emilio Gadda e Memoriale di Paolo Volponi. Nel 1961, alla morte del padre Aldo, diviene presidente della casa editrice e pubblica autori come Jorge Amado, Truman Capote e Goffredo Parise.

LIVIO GARZANTI  LIVIO GARZANTI

 

Sposato con Orietta Sala, nel 1973 conosce la scrittrice e politica Gina Lagorio, che sposa in seconde nozze. Alla sua morte, nel 2005, Livio Garzanti si ritira a vita privata. È autore di vari romanzi, tra i quali L’amore freddo. La sua passione per la filosofia e soprattutto per Platone si concretizza nel saggio Amare Platone: una riflessione sul Fedro, il dialogo del celebre filosofo greco nel quale si parla dell’amore, che Garzanti dedica alla Lagorio. È stato anche scrittore di vari romanzi, si laureò in filosofia. 

 

LIVIO GARZANTI LIVIO GARZANTI

Nel corso della sua vita, Livio Garzanti non è stato solo un editore di successo ma anche un raffinato autore di narrativa scrivendo libri come «L’amore freddo» (1980), «La fiera navigante» (1990), «Una città come Bisanzio» (1985), «Amare Platone» (2006). Goffredo Parise s’ispirò poi proprio a Livio Garzanti per scrivere «Il padrone» (1965). Nato a Milano il 1 luglio 1921, Livio Garzanti (il nome è dovuto a quello della città di origine del padre Aldo, Forlì che fu fondata dai romani con il nome Forum Livii) si laureò in filosofia all’università di Milano nel 1947 con una tesi sul trascendentalismo in Immanuel Kant con il professore Giovanni Emanuele Bariè.

 

Livio Garzanti si sposò giovane con Orietta Sala, da cui ebbe un figlio, Eduardo, chiamato così in omaggio al grande attore napoletano De Filippo. Si unì in seconde nozze con la scrittrice Gina Lagorio, conosciuta nel 1973. Nel 2005 quando lei venne a mancare, Livio si ritirò a vita privata, occupandosi di filosofia, in particolare di Platone. Si era poi risposato con Louise Michail, la sua attuale compagna.  

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