“ERAVAMO COTTI” - IL MESTO BILANCIO DI PRANDELLI SULL’ITALIA IN FINALE - BUFFON: “NON C’È MAI STATA PARTITA, ERANO TROPPO SUPERIORI A NOI, PER CUI IL RAMMARICO DI AVER PERSO È RELATIVO” - CHIELLINI: “SIAMO ARRIVATI SFINITI, SICURAMENTE. IL MIO INFORTUNIO E QUELLO DI THIAGO MOTTA LO DIMOSTRANO. A FINE STAGIONE FAI FATICA A RECUPERARE PARTITE DI UN´INTENSITÀ COME QUELLA CON LA GERMANIA. LA SPAGNA HA STRAMERITATO DI VINCERE”…

1- BUFFON NON CERCA SCUSE: "MAI IN PARTITA" - BALOTELLI SCAPPA NEGLI SPOGLIATOI. SQUADRA LOGORA: CHIELLINI SUBITO KO, POI SI ROMPE MOTTA

Francesco Saverio Intorcia per "la Repubblica"

Pirlo ha gli occhi rossi e trattiene le lacrime per un po´, prima di arrendersi. Bonucci è una fontana, non la smette di singhiozzare. Balotelli furioso lascia il campo per primo, senza aspettare la premiazione, spintona un dirigente che cerca di persuaderlo, poi riappare qualche minuto dopo sorseggiando qualcosa da una bottiglietta di vetro. Poi si siede sull´erba, le mani incrociate, e piange lì, beccato dalla telecamera, prima che Prandelli vada ad accovacciarsi, parlargli, dargli una carezza.

Nocerino ha le mani dietro la schiena, come sull´attenti, Chiellini lo sguardo di pietra e le braccia conserte, Barzagli sta più lontano, da solo, mentre Diamanti si mangia nervosamente un´unghia e Buffon, attonito, gioca con un dito sul labbro, prima di stringere a sé Prandelli nella scena più bella. Il ct che ha appena consolato tutti, anche De Rossi («Eravamo cotti», il sussurro al centrocampista), si lascia andare con la testa sul petto del gigante e capitano.

Tocca al numero uno il bilancio: «Stasera non c´è stata partita, purtroppo. Sono stati troppo superiori a noi, per cui il rammarico di aver perso è relativo. Quando ti scontri con una forza come la Spagna di adesso riesci ad accettare più serenamente la sconfitta». Aveva detto che l´Italia non avrebbe vinto l´Europeo.

Eppure dopo la vittoria sulla Germania non voleva accontentarsi: non firmo per il secondo posto, il suo diktat. Adesso, però, Buffon si guarda indietro e sorride: «Secondo me abbiamo disputato un grosso torneo, è stata una bellissima cavalcata. È chiaro, quando sei in finale vuoi vincere, questo era l´auspicio di tutti. Ma è anche vero che in finale trovi i più forti e questa Spagna ha un valore inestimabile. Ringrazio di cuore i tifosi, non ci hanno mai abbandonato. Per noi è stato un orgoglio quello che abbiamo fatto. Poi quando incontri qualcuno più forte di te, non resta che applaudirlo. Mi auguro solo che ci sia più attenzione verso la Nazionale: è un patrimonio di tutti, l´unico veicolo che riesce a portare un po´ di gioia nelle case dei tifosi».

Giorgio Chiellini invece è il ritratto della delusione, la sua finale è durata venti minuti, poi si è fermato per il terzo infortunio negli ultimi cinquanta giorni. «Mi sono fatto male in un punto diverso rispetto al problema che ho accusato contro l´Irlanda, probabilmente il mio organismo è stanco. Sul gol non avevo ancora avvertito il problema, è che loro avevano una marcia in più. C´è tanta amarezza per come è andata la partita. Siamo arrivati sfiniti, sicuramente. Il mio infortunio e quello di Thiago Motta lo dimostrano. A fine stagione fai fatica a recuperare partite di un´intensità come quella con la Germania. La Spagna ha strameritato di vincere, non siamo riusciti a giocarcela come all´esordio a Danzica, ma nessuno può rimproverarci di non aver messo il massimo impegno».

Anche il difensore bianconero prova a guardare avanti: «Stiamo lavorando da metà maggio, abbiamo fatto tante belle cose, questo torneo dev´essere il punto di partenza per un futuro vincente. Questa per la maggior parte di noi era la partita più importante della carriera. Credevamo davvero di riuscire a vincere il trofeo, ma bisogna ammettere che la Spagna ha meritato sul campo questa vittoria».

Tra le istantanee, ancora le lacrime di Leonardo Bonucci, indagato nel calcioscommesse, e qui a caccia di un riscatto personale: «Perderla così fa male. La Spagna ha dimostrato di essere più forte, ma potevamo avere un approccio migliore. Contro squadre di questo livello non puoi regalare niente. Devi sempre essere attaccato all´osso e non mollarlo mai. Nella ripresa siamo entrati in campo con un´altra cattiveria. Ma la parata di Casillas su Di Natale e l´infortunio di Thiago Motta ci hanno tagliato le gambe. Forse il carattere c´è mancato e giocando ogni tre giorni siamo arrivati con le pile scariche».

Bonucci è stato graziato dall´arbitro, un suo tocco di braccio era da rigore netto. «Beh, fra quattro e cinque, meglio averne presi quattro...»

 

 

 

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