faulkner

LETTERATURA VISTA FAULKNER – UNA LONTANA INTERVISTA DEL GRANDE SCRITTORE AMERICANO CHE SVELA I SEGRETI DEI SUOI LIBRI, DELLA SUA SCRITTURA, LA CLASSIFICA DEI PIÙ GRANDI: THOMAS WOLFE

william faulknerwilliam faulkner

Estratto da “Il gioco dell’apprendista. Dieci domande con William Faulkner” pubblicato da “La Stampa

 

Popeye (in Santuario) è ispirato a un prototipo umano?

«No. Simboleggia semplicemente il male. Gli ho dato due occhi, un naso, una bocca e un cappotto nero. Era un’allegoria. Non è un buon libro. Mi sono sbagliato in quel ritratto perché per me era impossibile avere un approccio scientifico».

 

Popeye doveva avere delle caratteristiche simili al Satana di Milton?

«No. Questo significherebbe che un tratto è buono o cattivo di per sé. Bisogna guardare il risultato. Qualunque cosa che porti disperazione è sbagliata. La coerenza si misura solo con il risultato. Bisogna espandere il personaggio per farlo durare fino alla fine del libro».

 

william faulkner 3william faulkner 3

Qual è il suo miglior libro secondo lei?

«Beh, ‘Mentre morivo’ è stato il più facile e il più divertente. ‘L’urlo e il furore’ ancora continua a smuovermi. ‘Go down, Moses’ - l’ho cominciato pensando a una raccolta di storie brevi. Dopo la revisione sono diventate come sette diverse facce di una stessa cosa. È semplicemente una raccolta di storie brevi».

 

Come sceglie le parole?

«Nella foga di buttarle giù ne vengono fuori molte. Se ci torni sopra, ci lavori e suonano ancora vere allora lasciale».

 

In Le palme selvagge la tecnica che usa è automatica? Se è così, perché?

«Ho usato quella tecnica semplicemente come un espediente automatico per dare forma alla storia che volevo raccontare, la storia di due diversi tipi di amore. Un uomo che rinuncia a tutto per amore di una donna e un altro che rinuncia a tutto per fuggire dall’amore».

 

Che cosa sa del libro che verrà fuori prima di iniziare a scriverlo?

«Molto poco. Semplicemente comincio a scrivere. Il personaggio si sviluppa insieme al libro e il libro si sviluppa scrivendolo». [...]

 

william faulkner  1william faulkner 1

Ha scritto Santuario per attirare l’attenzione su di sé oppure è stata un’impresa seria?

(mortificato): «Il motivo principale era che avevo bisogno di soldi. Avevo già scritto due o tre libri che non avevano venduto. Scrissi ‘Santuario’ per vendere. Quando glielo inviai l’editore mi disse: “Oh Signore! Non possiamo pubblicarlo. Ci metteranno tutti e due in prigione!”.

 

Non era ancora arrivato il periodo del sangue e delle budella. Appena cominciarono a vendere dei libri così, decisero di pubblicare ‘Santuario’. Mi ripresi le bozze e dissi: “No”. Ero indebitato e obbligato per contratto con il mio editore e alla fine, con la sua continua insistenza, mi decisi a pubblicarlo. Lo riscrissi completamente. Bozze interamente rifatte. Per questo motivo non amavo quel libro e non lo amo ancora oggi».

 

Come trova il tempo per entrare in un’atmosfera e in uno stato d’animo che conciliano la scrittura?

WILLIAM FAULKNERWILLIAM FAULKNER

«Bisogna sempre trovare il tempo per scrivere. Chiunque dica che non ha tempo vive in una finzione. Da questo deriva l’ispirazione. Non aspettare. Quando hai un’ispirazione buttala giù in fretta. Prima la butti giù più forte sarà l’immagine. Non aspettare che passi per cercare di ricatturarne la sensazione e il colore».

 

Quanto tempo ci mette a scrivere un libro?

«Uno scribacchino te lo può dire. Il tempo varia. Ho scritto Mentre morivo in sei settimane, L’urlo e il furore in sei mesi, Assalonne, Assalonne! in tre anni».

 

Si dice che lei scriva due libri alla volta. È consigliabile?

«È ok, ma non se si ha una scadenza. Scrivete finché avete qualcosa da dire».

 

Qual è il miglior allenamento per scrivere? Corsi, esperienza, o cosa?

«Leggere, leggere, leggere. Leggere tutto – robaccia, classici, buoni e cattivi, e vedere come fanno. Come un falegname che lavora come apprendista e studia il maestro. Leggete! Assorbirete. Poi scrivete. Se è buono lo vedrete. Se non lo è, buttate tutto dalla finestra».

TOM WOLFE ELECTRIC KOOL AID ACID TEST TOM WOLFE ELECTRIC KOOL AID ACID TEST

 

Va bene copiare uno stile?

thomas wolfe thomas wolfe

«No. Se avete qualcosa da dire, usate il vostro stile. Sarà la storia a scegliere il suo stile narrativo. Quello che vi piace si manifesterà attraverso lo stile». [...]

 

Stiamo degenerando? (dal punto di vista letterario)

«No. Leggere è qualcosa di necessario, un po’ come il Paradiso o un colletto pulito, ma non è importante. Vogliamo la cultura, ma non vogliamo impegnarci troppo per averla».

 

Suona come una critica al nostro modo di vivere.

«La critica serve. Tutti vogliono aiutare le persone, convertirle al Paradiso. Scrivete per aiutare la persone. L’esistenza di questa classe di scrittura creativa va bene per impegnare il tempo e imparare a scrivere in un periodo della vostra vita in cui il tempo è la cosa più preziosa che possedete».

 

Qual è l’età migliore per scrivere?

«Dai trentacinque ai quarantacinque è il periodo migliore per scrivere romanzi, il fuoco non si è spento, l’autore conosce più cose. È una scrittura lenta e il fuoco dura di più. Dai diciassette ai ventisei anni è l’età migliore per scrivere poesia. Scrivere poesie è come andare sulle stelle – tutto il fuoco è condensato in una stella. La poesia più notevole la scrivono i giovani uomini».

 

E cosa ci dice di Shakespeare?

«Ci sono delle eccezioni. Scrisse tanto in gioventù e negli ultimi anni».

 

Perché ha smesso di scrivere poesie?

thomas wolfe thomas wolfe

«Quando scoprii che le mie poesie non erano granché ho cambiato strumento. All’età di ventuno anni pensavo che le mie poesie fossero belle. Continuai a scriverne quando avevo ventidue anni, ma a ventitré smisi. Credo che il mio strumento sia la narrazione. La mia prosa è in realtà poesia». [...]

 

Quali romanzi (di quale nazione) sono stati i più grandi romanzi del XIX secolo?

«Probabilmente quelli russi - ricordo più nomi russi che altri».

 

Quale peso bisogna dare alle critiche che appaiono sulla stampa?

«Le critiche sono strumenti del mestiere. Lo fanno per soldi. È meglio non fare troppa attenzione alle critiche sui giornali. Alcune valgono la pena di essere lette, ma sono poche».

ERNEST HEMINGWAYERNEST HEMINGWAY

 

Quali sono secondo lei i cinque più grandi scrittori contemporanei?

«1. Thomas Wolfe; 2. Dos Passos; 3. Hemingway; 4. Cather; 5. Steinbeck.

(A questa domanda uno degli insegnanti presenti in classe si girò e aggiunse, dopo che Faulkner ebbe finito la lista: «Mi dispiace che stiamo mettendo alla prova la modestia di Mr Faulkner».

 

LEVINE HEMINGWAYLEVINE HEMINGWAY

A quel punto Faulkner ripeté la lista in questo modo: «1. Thomas Wolfe – ha avuto un gran coraggio, scriveva come se gli restasse poco da vivere. – 2. William Faulkner. 3. Dos Passos. 4. Hemingway – non ha coraggio, non ha mai rischiato. Non ha mai usato una parola che il suo lettore dovesse andare a cercare sul vocabolario. 5. Steinbeck – una volta avevo grandi speranze per lui, adesso non so»).

 

Ultimi Dagoreport

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

donald trump volodymyr zelensky donald trump nobel pace

DAGOREPORT – DONALD TRUMP È OSSESSIONATO DAL NOBEL PER LA PACE: LE BOMBE DI NETANYAHU SU GAZA E I MISSILI DI PUTIN SULL’UCRAINA SONO GLI UNICI OSTACOLI CHE HA DI FRONTE – CON “BIBI” È STATO CHIARO: LA PAZIENZA STA FINENDO, LA TREGUA NON SI PUÒ ROMPERE E NON CI SONO PIANI B, COME HA RICORDATO AL PREMIER ISRAELIANO MARCO RUBIO (IN GRANDE ASCESA ALLA CASA BIANCA A DANNO DI VANCE) – DOMANI L’ACCORDO CON XI JINPING SU DAZI, TIKTOK, SOIA E NVIDIA (E STI CAZZI DI TAIWAN). IL PRESIDENTE CINESE SI CONVINCERÀ ANCHE A FARE PRESSIONE SUL SUO BURATTINO PUTIN? SE NON LO FARÀ LUI, CI PENSERÀ L’ECONOMIA RUSSA AL COLLASSO…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA")