IL FESTIVAL DEI GIUSTI – IL POLPETTONE CINESE DA 30 MILIONI DI DOLLARI, CON ADRIEN BRODY E TIM ROBBINS - LA FESTA PER IL CARO AMICO VERDONE, CON LA PROIEZIONE DEL DOCUMENTARIO “CARLO!” - L’INEDITO DI EDUARDO DE FILIPPO PRO PIANO MARSHALL - LA SORPRESA DI “ALÌ HA GLI OCCHI AZZURRI” DI CLAUDIO GIOVANNESI: IN BARBA ALL’OVVIETÀ DI UN CINEMA CHE NON FA CHE RIPETERE DA ANNI LE STESSE STORIE E GLI STESSI PERSONAGGI…

Marco Giusti per Dagospia

Terzo giorno di Festival di Roma. Piove. E c'è il derby. Per l'occasione Muller ha piazzato a sorpresa un polpettone di guerra cinese, Z "Yi Wu Si Er", o "Back to 1942" diretto da Feng Xiaogang, chiamato lo Spielberg cinese, ricchissimo, non solo per gli standard cinesi, visto che ha un budget di 30 milioni di dollari, ma ormai anche per quelli nostri, visto che si permette, oltre a due star americane come Adrien Brody nei panni di un fotografo di "Time" e Tim Robbins in quelli di un prete cattolico, veri eserciti in combattimento e masse sterminate di profughi che si muovono dalla provincia di Henan verso l'est per fuggire alla guerra e alla carestia.

Cose che non si vedono più da anni nel nostro cinema, per non parlare della fiction tv. Del resto il suo ultimo film, "Aftershock", ricostruzione un terremoto del 1976, ha incassato ben 100 milioni di dollari in tutto il mondo. Ovvio che per gli adoratori del camp cinese, ammesso che lo riconoscano come camp, il film è imbattibile, ricostruzione d'epoca perfetta, con aeroplani, treni, battaglie, con tanto di Chang Kai Shek e signora, la celebre Soong May-lin, elegantissima, che fanno il doppio gioco con gli americani incastrati da una guerra con il Giappone e da quella interna coi rivoluzionari del compagno Mao Zedong.

Il Generalissimo non riuscirà a mantenere il silenzio della stampa internazionale sullo Henan in preda alla fame, al cannibalismo, a una situazione di tragedia totale che coinvolge 30 milioni di cinesi. Né può dare colpa ai giapponesi, che non hanno ancora attaccato la provincia. Seguiamo sia il quadro generale dal 1942 in avanti, sia le piccole vicende di un gruppo di paesani e di padroni coinvolti nel grande esodo a causa della carestia. Coinvolti nel disastro anche un asino e un gatto che finiranno in pentola a metà film.

Un film da far vedere subito al sindaco Alemanno e alla dimissionaria Polverini come puro esempio di cinema di propaganda poco importa se comunista. Il film, pur con la sua potenza visiva, ha steso molti critici italiani presenti in Sala Sinopoli, che davano qualche segno di vita solo all'arrivo delle bombe degli aeroplani nemici. Fuori diluviava. Ma il Festival incassa due eventi italiani particolarmente riusciti.

La serata Verdone, con la proiezione del documentario "Carlo!" diretto da Gianfranco Giagni e dal critico del Messaggero Fabio Ferzetti e prodotto dal Marco Belardi di "Immaturi". Al di là del valore del film, un affettuoso ritratto dell'attore e regista, senza una vera linea di racconto, ma con molte interviste e molti materiali inediti privati, c'è anche un compleanno con un meraviglioso Massimo Troisi, l'evento ha funzionato come celebrazione ufficiale romana di un comico molto amato dalla sua città e arrivato intatto, più o meno come aveva iniziato, per freschezza, popolarità, forte identità ai 60 anni.

Del resto, dopo la morte di Trosi, la svolta politica di Moretti, la triste fine di Nuti, il cambiamento di Benigni dopo l'Oscar, l'unico comico puro rimasto di tutta una generazione è proprio Carlo Verdone e bene ha fatto a mantenersi dentro il suo tipo di cinema. Muller ha voluto un po' strafare piazzando prima della proiezione un pur interessante ritrovamento del Centro Sperimentale, un cortometraggio di 8 minuti interpretato da Eduardo De Filippo e fotografato da Aldo Tonti del 1948 nel quale il celebre attore napoletano spiega al popolo, soprattutto del Sud, l'importanza del Piano Marshall.

Il corto faceva coppia con un altro, totalmente identico come impostazione e significato politico che vedeva Eduardo, sempre affacciato al balcone, parlare con un non meglio identificato "Professore" dell'importanza di andare a votare. Senza nulla togliere all'importanza del restauro della pellicola, poco e niente ci faceva nella grande serata dedicata a Verdone, anzi deviava il pubblico verso un argomento, il Piano Marshall, forse non troppo sentito dai presenti. Presenti che volevano solo festeggiare affettuosamente Verdone, sentire le sue battute storiche, stringergli la mano.

L'altro evento della giornata è la presenza in concorso di un ottimo film italiano (strano, vero?), cioè "Alì ha gli occhi azzurri" di Claudio Giovannesi, piccolo diario di una settimana nella vita di un sedicenne di Ostia, Nader, nato in Italia da genitori egiziani, che passa da piccoli furtarelli con l'amico italiano Stefano a un difficile rapporto con la sua ragazza, Brigitte, anche perché la mamma non vuole che lui si fidanzi con una italiana.

Per aiutare Stefano che ha avuta una discussione in discoteca a causa della sua ex-ragazza, Nader ha tirato fuori il coltello e ha mandato all'ospedale un ragazzo rumeno. Ora, il fratello del ragazzo e altri tre bistecconi, cercano lui e Stefano per pareggiare i conti. Ma non è tanto la storia che conta, quanto il ritratto di un ragazzo che non sa bene a quale mondo appartiene, che si muove tra i fratelli musulmani e l'orgoglio di sentirsi romano in un'Ostia multietnica e violenta fotografata in maniera strepitosa da Daniele Ciprì, che non la smette di seguire i suoi personaggi incollato alla loro schiena.

Se Nader, con la sua voglia di essere italiano a tutti i costi, le sue lenti a contatto azzurre che mette e toglie in continuazione è il cuore della storia, tutti i personaggi, dai genitori dei ragazzi, il coatto padre di Brigitte che ha ricevuto una doppietta per il suo compleanno e seguita a sparare per festeggiare, quello di Nader buono e affettuoso che lavora a una pompa di benzina, alla sorella del protagonista, Laura, che finisce per innamorarsi di Stefano provocando il lato più musulmano dell'amico, hanno una loro precisa dimensione e forza.

Giovannesi, al suo secondo film, riunisce un realismo di ripresa alla Dardenne a quello umano, profondo di Rossellini e Zavattini, senza essere mai ovvio e banale, e riesce a tirar fuori da dei non attori una forza che non hanno gli attori maggiori del nostro cinema attuale. Un po' come i carcerati del "Cesare deve morire" dei Taviani. Come se le radici di un nuovo cinema ci arrivassero dallo sguardo sulla realtà che ci circonda, da volti di ragazzi, uomini e donne che non conosciamo, ma che ci sembrano più interessanti dell'ovvietà di un cinema che non fa che ripetere da anni le stesse storie e gli stessi personaggi. "Alì" è un film che ha grandi possibilità di premi e successi in questo Festival.

 

o “Back to 1942” diretto da Feng Xiaogang,orsi verdonedes17 prof mario verdone signoradvddtll07 carlo verdone fi giuliaEDUARDO DE FILIPPO“ALÌ HA GLI OCCHI AZZURRI” DI CLAUDIO GIOVANNESI“ALÌ HA GLI OCCHI AZZURRI” DI CLAUDIO GIOVANNESI“ALÌ HA GLI OCCHI AZZURRI” DI CLAUDIO GIOVANNESI“ALÌ HA GLI OCCHI AZZURRI” DI CLAUDIO GIOVANNESI“ALÌ HA GLI OCCHI AZZURRI” DI CLAUDIO GIOVANNESI“ALÌ HA GLI OCCHI AZZURRI” DI CLAUDIO GIOVANNESI

Ultimi Dagoreport

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)