IL FESTIVAL DELLA PANTOMIMA - DOPO IL TIRA E MOLLA SUL CONTRATTO (120 MILA € ANNUI PIÙ BONUS E LIBERTÀ SULLA SCELTA DI COLLABORATORI, DATE E LOCATION), MÜLLER GRIDA AL COMPLOTTO E SI FA REGISTA OCCULTO DELLA PETIZIONE PRO DOMO SUA: “DOBBIAMO UNIRCI PER AIUTARE IL FESTIVAL DI ROMA AFFINCHÉ NON VENGA CHIUSO, QUELLO CHE POI VORREBBE ALEMANNO!” - ANSELMI: “LA SCELTA DI MÜLLER SI È RIVELATA UN BOOMERANG”…

Michele Anselmi per Dagospia

Come vogliamo chiamarlo? Uno scherzo di maggio? Il campionato italiano del rigiro della frittata? Ci mancava pure, dopo tutto quello che è successo in questi mesi, l'appello in favore di Marco Müller sottoscritto dal mondo del cinema. Meglio: da una parte di quel mondo del cinema, alla voce amici, parenti e premiati, interessata a far andare in porto comunque una faccenda, ormai imbarazzante. Da molti punti di vista.

La petizione è stata richiesta dallo stesso direttore del Festival di Roma, o di come accidente si chiamerà dopo la sua cura da cavallo, ormai sentendosi «non più sostenuto come all'inizio di questa avventura» (leggo da un articolo di Paolo Fallai sul "Corriere della Sera" di venerdì scorso). E ti credo!

A causa del ponte del 1° maggio c'è voluto qualche giorno per mettere insieme le firme, finora 155, naturalmente destinate ad aumentare per dare l'idea dell'emergenza, del passaggio cruciale, del fatto, insomma, che Marco Müller, da settimane nuovo direttore della cine-kermesse capitolina, l'uomo fortemente voluto dalla governatrice Polverini, dal sindaco Alemanno, dal banchiere Luigi Abete e dal presidente dell'Anica Riccardo Tozzi, oggi sarebbe stato messo nell'impossibilità di lavorare dai suoi stessi sponsor politici.

Di prima mattina, arriva la mail dettagliata così intitolata in rosso, tutto in maiuscolo:

IL CINEMA ITALIANO SI SCHIERA CON MARCO MÜLLER: DA BELLOCCHIO ALLA FERILLI, DA BERTOLUCCI A FIORELLO, DA OLMI A PAPALEO, DA ELISA A SALVATORES, OLTRE 150 I PRIMI FIRMATARI DELL'APPELLO.

Segue preoccupato appello tra virgolette, che proponiamo ai lettori di Dagospia in attesa che finisca domani sui giornali, con calda richiesta di pubblicazione. Dice (già con una bugia iniziale): «Abbiamo salutato con grande entusiasmo la nomina di Marco Müller a direttore del Festival del Film di Roma. Un fabbricante di festival e rassegne che torna nella sua città per costruire un modello nuovo di festival metropolitano.

Una piattaforma inedita e riconoscibile. Un appuntamento che cerchi un rapporto diverso con l'industria, gli spettatori, le forme espressive. La sua professionalità, il suo estro e la sua consolidata reputazione, messi al servizio della manifestazione romana, possono aprire una nuova e feconda fase del Festival. Il Roma Fest che diventa in modo ancora più evidente grande vetrina, laboratorio, tappeto rosso e luogo di riflessione per il cinema italiano e per quello internazionale. Roma capitale delle nuove storie da immaginare per il prossimo futuro.

«Per questi motivi ci rivolgiamo agli uomini politici e agli amministratori coinvolti nell'organizzazione di questo importantissimo evento affinché Marco Müller possa essere messo effettivamente nelle condizioni di garantire lo svolgimento di un'edizione 2012 ormai quasi troppo prossima.

Perdere altro tempo sarebbe una sconfitta per Roma e uno scacco durissimo per il cinema italiano. Una replica, non richiesta, di "Tanto rumore per nulla" sarebbe, a questo punto, insostenibile. E condurrebbe probabilmente alla morte dell'evento e alla cancellazione delle prospettive future». E via con le firme in ordine alfabetico, consultabili più in basso.

L'appello, come si diceva fortemente sollecitato dallo stesso Müller su richiesta di alcuni potenti produttori dell'Anica, dovrebbe servire a sbloccare una situazione che in realtà ha contribuito a bloccare lo stesso direttore, facendo richieste sempre più esose e improbabili, certo di sfangarla per diventare il nuovo cine-imperatore romano.

Invece le cose si sono complicate, nessuno sa più bene come uscire dall'impasse, alcuni dei soci fondatori della Festa che fu veltroniana stanno perdendo la pazienza a causa dei bizzosi diktat di Müller su compensi, date, sedi e collaboratori, sicché s'è deciso di chiamare alla mobilitazione "militante" il mondo del cinema.

Ma sulla base di un messaggio piuttosto insensato, spedito per sms, che appunto rovescia clamorosamente la frittata. Eccolo. «Entro domani mattina dobbiamo unirci per aiutare il Festival di Roma affinché non venga chiuso... Quello che poi vorrebbe Alemanno! Müller ha portato in commissione un piano finanziario molto inferiore a quello dell'anno scorso, nonostante questo stanno facendo guerra a Müller per affondare lui e il Festival. C'è bisogno del tuo nome perché questa notizia possa uscire sui giornali dopodomani. I primi firmatari sono 100. Da Bellocchio a Bertolucci, da Martone a Mastandrea e tanti altri. Se mi date un segno affermativo procedo a comunicarlo».

In prima linea, nella raccolta delle firme, Graziella Bonacchi e Francesca Calvelli, la prima famosa agente di attori, la seconda illustre montatrice. Naturalmente anche Müller ha spedito accorati sms ai big, spiegando, in sostanza che, dopo averlo scelto contro tutto e tutti, adesso il centrodestra vorrebbe farlo fuori. Vabbè.

In realtà, pure la dirigenza dell'Anica non sa più che pesci pigliare dopo essersi infilata in questo pasticciaccio brutto, mal partito e peggio gestito. Che si faccia o no, a ottobre o a novembre, oppure a ottobre e novembre, quello che fu prima Festa e poi Festival è diventato un boomerang per l'impagabile coppia Polverini-Alemanno; anche la dimostrazione che Müller, uomo brillante, colto e dalle mille risorse, forse non era la persona giusta per pilotare la kermesse capitolina.

Sarebbe stato un segno di saggezza, da parte del mondo del cinema italiano, almeno alla voce artisti, non farsi coinvolgere così maldestramente nel pastrocchio, in buona misura creato dal direttore sinologo, peraltro ancora senza contratto a causa delle sue richieste, tanto più di fronte al penoso spettacolo quotidianamente registrato dai giornali. Ma si sa: in Italia si corre sempre in soccorso del vincitore.

Le firme (Per adesioni: appellopermueller@gmail.com)

I firmatari:
1. Cesare Accetta (direttore della fotografia)
2. Stefano Accorsi (attore)
3. Michele Alaique (attore e regista)
4. Giorgio Albertazzi (regista e attore)
5. Gigio Alberti (attore)
6. Eric Alexander (regista e attore)
7. Aureliano Amadei (regista)
8. Yuri Ancarani (regista)
9. Pierpaolo Andriani (sceneggiatore)
10. Laura Angiulli (regista)
11. Amedeo Bacigalupo (produttore)
12. Franco Battiato (regista e compositore)
13. Marco Bellocchio (regista)
14. Bernardo Bertolucci (regista)
15. Marta Bifano (attrice)
16. Claudio Bigagli (regista attore e sceneggiatore)
17. Barbora Bobulova (attrice)
18. Anna Bonaiuto (attrice)
19. Alessio Boni (attore)
20. Francesco Borghi (attore)
21. Andrea Bosca (attore)
22. Tinto Brass (regista)
23. Paolo Briguglia (attore e regista)
24. Antonella Bussanich (regista e artista video)
25. Gianfranco Cabiddu (regista)
26. Francesca Calvelli (montatrice)
27. Felice Cappa (regista)
28. Massimo Cappelli (regista)
29. Carlo Carlei (regista e sceneggiatore)
30. Valentina Carnelutti (attrice)
31. Chiara Caselli (attrice)
32. Romeo Castellucci (regista)
33. Fabrizio Cattani (regista)
34. Valentina Cervi (attrice)
35. Simone Contu (regista)
36. Daniele Ciprì (regista)
37. Giorgio Conte (compositore e cantautore)
38. Tilde Corsi (produttrice)
39. Pappi Corsicato (regista)
40. Saverio Costanzo (regista)
41. Emanuele Crialese (regista)
42. Maria Grazia Cucinotta (attrice e produttrice)
43. Angelo Curti (produttore)
44. Felice D'Agostino (regista)
45. Tosca D'Aquino (attrice)
46. Giancarlo De Cataldo (sceneggiatore)
47. Pippo Delbono (regista)
48. Renato De Maria (regista)
49. Gianluca Dentici (VFX Supervisor)
50. Marco Dentici (scenografo)
51. Leonardo Di Costanzo (regista)
52. Gaetano Di Vaio (regista e produttore)
53. Elisa (cantante e musicista)
54. Roberto Faenza (regista)
55. Ennio Fantastichini (attore)
56. Antonello Faretta (regista)
57. Sabrina Ferilli (attrice)
58. Isabella Ferrari (attrice)
59. Elda Ferri (produttrice)
60. Beppe Fiorello (attore)
61. Lucio Fiorentino (regista e sceneggiatore)
62. Lino Fiorito (scenografo)
63. Maurizio Fiume (produttore e regista)
64. Flatform (registi)
65. Annalisa Forgione (montatrice)
66. Giogiò Franchini (montatore)
67. Edoardo Gabbriellini (attore e regista)
68. Giovanna Gagliardo (regista)
69. Giorgio Gallione (regista)
70. Alessandro Gassmann (regista e attore)
71. Giuseppe Gaudino (regista)
72. Massimo Gaudioso (sceneggiatore)
73. Marco Giallini (attore)
74. Mario Gianani (produttore)
75. Claudio Gioè (attore)
76. Enzo Gragnaniello (compositore e musicista)
77. Luca Guadagnino (regista e produttore)
78. Caterina Gueli (regista)
79. Alessandro Haber (attore)
80. Sabrina Impacciatore (attrice)
81. Stefano Incerti (regista)
82. Indinapolicinema (associazione)
83. Daniele Incalcaterra (regista)
84. Lorenza Indovina (attrice)
85. Fiorella Infascelli (regista)
86. Babak Karimi (montatore e attore)
87. Peppe Lanzetta (regista e attore)
88. Arturo Lavorato (regista)
89. Edoardo Leo (attore e regista)
90. Armin Linke (regista)
91. Guido Lombardi (regista)
92. Carlo Luglio (regista e sceneggiatore)
93. Stefano Lorenzi (regista e sceneggiatore)
94. Pietro Marcello (regista)
95. Vinicio Marchioni (attore)
96. Norma Martelli (attrice)
97. Mario Martone (regista)
98. Valerio Mastandrea (attore, regista e produttore)
99. Pippo Mezzapesa (regista)
100. Giovanna Mezzogiorno (attrice)
101. Lorenzo Mieli (produttore)
102. Enzo Monteleone (regista e sceneggiatore)
103. Salvatore Mereu (regista)
104. Stefano Mordini (regista)
105. Serafino Murri (regista)
106. Carlotta Natoli (attrice)
107. Anna Negri (regista)
108. Claudio Noce (regista)
109. Fabio Nunziata (montatore)
110. Ermanno Olmi (regista)
111. Amedeo Pagani (produttore)
112. Marco Antonio Pani (regista)
113. Gianfranco Pannone (regista)
114. Rocco Papaleo (regista e attore)
115. Sonia Peng (scenografa)
116. Roberto Perpignani (montatore)
117. Alessandro Pesci (direttore della fotografia)
118. Alessandro Piva (regista)
119. Michele Placido (regista e attore)
120. Silvia Polato (produttrice)
121. Jacopo Quadri (montatore)
122. Galatea Ranzi (attrice)
123. Michele Riondino (attore)
124. Alba Rohrwacher (attrice)
125. Alice Rohrwacher (regista)
126. Alessandro Roja (attore)
127. Gianni Romoli (sceneggiatore e produttore)
128. Gianfranco Rosi (regista)
129. Alessandro Rossetto (regista)
130. Fabrizia Sacchi (attrice)
131. Stefania Sandrelli (attrice e regista)
132. Piero Sanna (regista)
133. Gabriele Salvatores (regista)
134. Isabella Sandri (regista)
135. Giuliano Sangiorgi dei Negramaro (compositore e musicista)
136. Claudio Santamaria (attore)
137. Paolo Sassanelli (attore)
138. Greta Scarano (attrice)
139. Toni Servillo (attore e regista)
140. Elisabetta Sgarbi (regista)
141. Giovanni Soldati (regista)
142. Anna Sozzani (attrice)
143. Gianluca Tavarelli (regista)
144. Cinzia Th Torrini (regista)
145. Andrea Tidona (attore)
146. Mattia Torre (sceneggiatore e regista)
147. Riccardo Tozzi (produttore)
148. Thomas Trabacchi (attore)
149. Fabio Troiano (attore)
150. Pietro Valsecchi (produttore)
151. Grazia Verasani (sceneggiatrice)
152. Marco Visalberghi (produttore)
153. Maurizio Zaccaro (regista)
154. Zapruder filmmakersgroup (registi)
155. Paolo Zucca (regista)


LISTA AGGIORNATA ALLE ORE 10.00 DEL 2 MAGGIO

 

 

 

MARCO MULLER GIANNI ALEMANNO GIANNI ALEMANNO RENATA POLVERINI RENATA POLVERINI SABRINA FERILLI RICCARDO TOZZI MARCO BELLOCCHIO LUIGI ABETE BERNERDO BERTOLUCCI MAX Fiorello

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…