IL FESTIVAL DI RAVELLO, CARO A BRUNETTA, SOFFRE UN CALO DI PUBBLICO E D'INTERESSE - LA SEDE DEL PRI FINISCE IN MANO ALLE BANCHE

A cura di Gianluca Di Feo e Primo De Nicola per "l'Espresso"

1 - GIUSTIZIA SPIRAGLIO PER SILVIO
D. L. - Sarà sciolto in autunno il nodo legato allo spacchettamento del reato di concussione previsto dalla legge Severino sull'anticorruzione. La Cassazione, nell'udienza del 24 ottobre, chiarirà quali sono i limiti tra il reato di «concussione per costrizione», come modificato dalla riforma, e quello, appena introdotto, di «induzione indebita a dare o promettere utilità».

La pronuncia sarà centrale per il processo Ruby che ha visto condannato in primo grado Silvio Berlusconi a sette anni per prostituzione minorile e concussione per costrizione, con interdizione perpetua dai pubblici uffici. Lo spacchettamento del reato ha portato, infatti, all'abbassamento delle pene per chi è condannato per induzione indebita, senza più la pena accessoria dell'interdizione, e termini più stretti per la prescrizione.

Se la Cassazione allargherà le maglie del reato di induzione indebita il processo Ruby potrebbe uscirne azzoppato: a Berlusconi potrebbe essere riconosciuta la riqualificazione in appello del reato di concussione per costrizione in quello meno grave dell'induzione indebita. Un'ipotesi che alleggerirebbe la sua posizione, a prescindere dall'altra accusa di prostituzione minorile.

2 - DELLA VALLE FACCI SOGNARE
M. La. - Quando nel 2002, Diego Della Valle rilevò la Fiorentina dopo il fallimento della gestione di Vittorio Cecchi Gori, a Palazzo Vecchio, l'allora assessore allo Sport Eugenio Giani lo scambiò per il patron di Valle Verde. E in questi dieci anni non è mai scoccato l'amore tra i fiorentini e i fratelli Diego e Andrea Della Valle. Ma il bel gioco del campionato scorso e l'acquisto del top player tedesco Mario Gomez hanno elettrizzato Firenze. I Della Valle sono i nuovi signori della città e della Toscana. E dal sindaco Matteo Renzi al governatore Enrico Rossi, tutti puntano sui fratelli Tod's per investimenti che vadano oltre il calcio. Ad esempio nell'arte. Stile Colosseo.

3 - MATTEOLI ALL'INFERNO
M. La. - Il fiume Cecina, da dove Dante nell'Inferno fa iniziare la Maremma, è nel destino dei fratelli Altero e Giuliano Matteoli. L'ex ministro ha più volte raccontato come da ragazzo marinava la scuola per andare a tuffarsi nel Cecina mentre Giuliano, presidente del Circolo nautico, società che gestisce il nascente mega porto turistico di 800 posti,
è da tempo nell'occhio del ciclone. Per il Cecina (fiume). Sì, perché quel mega porto sarebbe un danno ambientale enorme secondo fior di ambientalisti. Da Italia Nostra al Wwf. Tra gli oppositori anche Salvatore Settis e Stefano Rodotà. Matteoli junior insiste: «Dietro la realizzazione del porto ci sono anni di studi e ricerche».

4 - COME S'AGITA RENATO
E. A. - Mare agitato. È la brutta sorpresa che Renato Brunetta ha trovato a Ravello, dove trascorre parte dell'estate nella sua villa a Casa Rossa. Il Ravello Festival, che scandisce il ritmo mondano del borgo e di cui l'attuale capogruppo Pdl alla Camera è presidente, è sotto attacco. Un volantino anonimo chiede le dimissioni di Secondo Amalfitano, segretario della Fondazione e direttore di Villa Rufolo dove si svolgono serate e concerti: Amalfitano, già consigliere di Brunetta quand'era ministro, era sindaco del paese quando il ministro comprò casa. Un duo inossidabile, ora sotto tiro: il Festival soffre un calo di pubblico e d'interesse, i ravellesi si dicono snobbati.

Si aggiunga il vergognoso episodio d'inizio agosto, quando una decina di giovani musicisti della Belfast youth orchestra sono stati derubati nei camerini di Villa Rufolo. Grande imbarazzo. In più, l'irrisolta questione dell'Auditorium Niemeyer: mal gestito e mantenuto tuttora privo di servizio bar e ristorazione. Pure l'affidamento del giocattolo alla fondazione brunettiana è in forse: annunciato dal sindaco Giorgio Vuilleumier, poi congelato per vizi di forma. Un tormento che neanche una bella iniziativa come il Concerto all'alba dell'11 agosto sul Belvedere di Villa Rufolo ha potuto lenire.

5 - BOLOGNA LADRONA
A Bologna andare in bicicletta rischia di costare più di un'auto blu. Lo sostiene la vicepresidente del Consiglio comunale Paola Francesca Scarano (Lega), vittima di sei furti
di bici in un mese. Con beffa: perché i ladri sono entrati senza scrupoli nel cortile del Comune, luogo sorvegliato da telecamere e sede anche della Polizia municipale. «È vergognoso», è sbottata la Scarano, «non ha senso promuovere l'uso della bici a Bologna senza combattere chi le ruba». F. Lo.

6 - FLOP A 5 STELLE
A. Be. - Niente più articolo 18: lo dice il governo Letta e lo conferma il Pd bocciando alla Camera un ordine del giorno relativo al decreto lavoro presentato dal Movimento 5 Stelle. L'ordine del giorno, che impegnava il governo semplicemente a «valutare la possibilità di rivedere la nuova disciplina dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, restituendo a questi ultimi le garanzie», è stato bocciato con i voti non solo del Pdl ma anche del Pd, venendo sostenuto solo dai deputati di M5S e Sel. A nulla è valso l'appello strappalacrime dell'onorevole grillino Davide Tripiedi ai deputati del Pd. «Oggi è il mio compleanno: fatemi questo favore, votatelo e fate la prima cosa di sinistra di questa legislatura».

7 - ALFANO PINOCCHIO
V. C. - Un paradosso politico-burocratico firmato dal governo Monti e un'ennesima fonte di imbarazzo per l'attuale vicepresidente del Consiglio Angelino Alfano: 14 milioni di euro di denaro pubblico gettati al vento in nome del risparmio di denaro pubblico. È la storia kafkiana del Tribunale di Chiavari, finito sotto la scure della spending review taglia-tribunali minori nonostante la sede nuova di zecca, pronta per essere inaugurata e inserita nella "cittadella giudiziaria" accanto al carcere e al commissariato di polizia.

La battaglia per salvare il tribunale, che serve 140 mila persone sparse in una trentina di comuni del Tigullio, in provincia di Genova (fra gli altri Rapallo, Santa Margherita e Sestri Levante), coinvolge da circa un anno tutta la politica e la società civile, con manifestazioni e occupazioni a getto continuo. Ma la mossa geniale è stata quella di Claudio Muzio, sindaco pdl di Casarza Ligure che, dotato di buona memoria, ha scritto al suo leader Angelino Alfano: «In campagna elettorale sei venuto a Chiavari e ti sei impegnato a salvare il Tribunale se il Pdl fosse stato al governo. Al governo ci siamo andati. Mantieni la promessa».

8 - EDERA ADDIO
A. Be. - Era l'ultima sede centrale di un partito della prima Repubblica rimasta aperta: ora è andata in mano alle banche. Il Partito repubblicano italiano ha dovuto cedere gli uffici di Roma, un grande appartamento nello stesso stabile dove viveva Giulio Andreotti. I debiti contratti negli anni hanno costretto il partito guidato da Francesco Nucara a lasciarlo in mano alle banche, che vantavano qualche milione di euro di crediti. Dalla facciata non è stata ancora rimossa la storica insegna tricolore. Ma l'Edera non abita più lì.

9 - CROCETTA D'ORO
A.Be. - La giunta regionale siciliana costa, per le indennità dei propri componenti, cinque volte quella della Lombardia. Confrontando il bilancio 2013 della Regione siciliana con quello della Lombardia, infatti, emerge che Rosario Crocetta e i suoi assessori costano 2 milioni 331 mila euro all'anno, contro i 442 mila del Pirellone. E il governatore siciliano resta tra i presidenti di regione meglio pagati.

Dalla Regione Crocetta percepisce per il proprio incarico 81 mila euro lordi (il 10 per cento in meno rispetto allo scorso anno): soldi che vanno sommati ai 230 mila che il governatore riceve da Palazzo dei Normanni come deputato regionale. Totale? 311 mila euro lordi all'anno. Ben più del lombardo Roberto Maroni, che percepisce per i due incarichi di presidente della Giunta e di consigliere regionale 208 mila euro lordi all'anno, e del toscano Enrico Rossi (154 mila). Ma anche più del presidente degli Stati Uniti. Barack Obama, infatti, ha diritto a un'indennità di 400 mila dollari, ma ha rinunciato al 5 per cento, per cui il suo stipendio annuo è di 380 mila dollari: che corrispondono a circa 287 mila euro.

10 - IZZO A BOCCA ASCIUTTA
D. L. - L'ex vicecapo della polizia Nicola Izzo non avrà, almeno per ora, alcun risarcimento dal Viminale. Il Tar ha dichiarato inammissibile il ricorso con il quale aveva chiesto i danni e l'annullamento della relazione della commissione ministeriale incaricata il 12 novembre 2012, dall'allora ministro Cancellieri, di far luce sulla denuncia anonima che aveva segnalato irregolarità nell'assegnazione degli appalti del Viminale, tra cui quello per il Cen, il nuovo centro di elaborazione dati di Napoli, per il quale Izzo è indagato per turbativa d'asta.

La commissione era giunta alla conclusione che nell'assegnazione degli appalti del Viminale c'erano state irregolarità, sottolineando la necessità di modificare l'iter che porta alla scelta delle ditte. La lettera del "corvo" aveva indotto Izzo a rassegnare le dimissioni e la procura di Roma ad aprire una ulteriore inchiesta, nel frattempo archiviata. Per i giudici del Tar la relazione non è un provvedimento amministrativo, ma un atto conoscitivo che non poteva essere impugnato.

11 - TIRRENICA NEL GUADO
M.La. - Doveva essere pronta entro il 2016, ma per la sorpresa dei turisti che popolano le spiagge da Capalbio a Bolgheri l'autostrada Tirrenica, di cui si parla da quasi mezzo secolo, è ferma. I cantieri ci sono solo nel tratto laziale da Civitavecchia a Tarquinia. Motivo? Il no della Regione Toscana ai lavori finché la Sat, la società che dovrà costruire l'opera, non presenterà un progetto unitario.

Il tratto che manca all'appello è quello da Ansedonia a Fonteblanda, il cosidetto nodo di Orbetello, su cui Sat ed enti locali non hanno trovato l'intesa. Ma Antonio Bargone, presidente di Sat, assicura che a settembre invierà alla Regione il nuovo tracciato, che si snoda tra la ferrovia e la vecchia Aurelia. Mentre dalla Maremma si annunciano nuove polemiche, a Firenze la Regione sembra decisa a dire sì. Nel qual caso, assicurano in Sat, fra 7-8 mesi i lavori riprenderanno. E nel 2018 l'opera dovrebbe essere realizzata.

12 - DANIELA PER DUE
G. Fed. - Una voce maschile che consiglia, suggerisce, corregge. Qualcuno ha pensato fosse Silvio Berlusconi. Del resto la tesi che Daniela Santanché sia ormai l'unica a parlare per conto del "grande capo" di Arcore è molto in voga di questi tempi. E invece no: a stare accanto alla "pitonessa" del Pdl durante le sue interviste telefoniche è Alessandro Sallusti. La coppia non è solo affiatata nella vita, ma anche nel lavoro.

Le loro posizioni coincidono talmente che la pasionaria berlusconiana non muove passo senza confrontarsi con il suo compagno. E quasi ogni volta che rilascia un'intervista, al suo fianco c'è il direttore de "Il Giornale". È lui che le suggerisce come evitare le trappole, superare i passaggi delicati. La linea no; quella è chiara a entrambi: difendere a spada tratta il Cavaliere a costo di risultare più realisti del re. O della regina, qualora davvero il testimone passasse alla figlia Marina.

 

 

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