1. FORMIGLI REAGISCE INCAZZATO AL CORSIVO DE “LA STAMPA” CHE SPUTTANA IL SUO SCOOP 2. VA GIU’ PESANTISSIMO IL GIORNALE DIRETTO DA MARIO CALABRESI: “TELEFONATA REGISTRATA CON L’OK DI BERLUSCONI PER ACCENDERE L’ENNESIMA MICCIA? LA TECNICA È DI QUELLE NOTE: UNA TELEFONATA, FATTA FILTRARE AD ORGANI DI INFORMAZIONE NON SOSPETTABILI DI SIMPATIE BERLUSCONIANE, IN CUI SI INSINUA UN INTERVENTO DI NAPOLITANO SULLA CASSAZIONE IMPEGNATA A GIUDICARE IL LODO MONDADORI” 3. FORMIGLI: “NOI NON CI PRESTIAMO A NESSUNA OPERAZIONE. NOI AVEVAMO LA VOCE DI BERLUSCONI. QUELLA VERA. E L'ABBIAMO MANDATA IN ONDA. NON È ACCETTABILE IL DOPPIOPESISMO DI CONVENIENZA: QUANDO LE DANNO I QUOTIDIANI, IN FORME A VOLTE POCO CREDIBILI, SONO NOTIZIE, SE LE DÀ ‘’PIAZZAPULITA’’, È FANGO NEL VENTILATORE O C'È QUALCOSA DI LOSCO”
1. â'HO LETTO UN CORSIVO VERGOGNOSO SU LA STAMPA..."
Corrado Formigli è intervenuto durante "Teleselezione" su Radio Ies condotto da Luca Telese
"Le polemiche di oggi contro Piazza Pulita mi amareggiano e mi indignano la nostra non è stata un'intercettazione ma un audio catturato da una telefonata in vivavoce. Una telefonata che descrive il quadro psicologico di Berlusconi nel momento in cui sta decidendo il destino dell' Italia e del Governo rispetto alle dimissioni dei suoi Ministri.
Ci sono due questioni che non tornano: se fosse una polpetta avvelenata di Berlusconi perche avrebbe cercato di vietare la messa in onda della telefonata? in secondo luogo come mai nessuno ha chiamato in redazione per sapere da noi com'era andata la questione?
Ho letto un corsivo vergognoso su La Stampa, tra l'altro non firmato, e credo che questo sia indicativo di qualcosa, in cui si attacca il lavoro di una squadra che ha fatto il suo lavoro. Ho sentito che Polito questa mattina si interrogava su a chi servisse questa operazione, dire che c'è da domandarsi quale sia l'intento vero, facendo intendere che noi ci saremmo prestati per un progetto più ampio.
Bene, noi non ci prestiamo a nessuna operazione. Quando i giornali svelano retroscena non ci poniamo il problema di capire i motivi che hanno spinto le testate a dare la notizia, semplicemente valutiamo l'interesse della vicenda. Spesso diamo per vere le frasi riferite di quarta mano ma se diamo la voce originale di Berlusconi non va bene, non è giornalismo questo? Quanto al deputato del Pdl non sappiamo quale fosse la sua motivazione, magari anche quella di farsi bello e non ci interessa: il giornalista che ha fatto il pezzo, Antonino Monteleone, ha chiesto di tenere la sua fonte coperta e io lo rispetto."
2. DICHIARAZIONE DI CORRADO FORMIGLI
Se i giornalisti che ci criticano avessero fatto il loro mestiere, avrebbero evitato di scrivere bugie, insulti inaccettabili e astruse accuse di combine. Bastava guardare con un minimo di attenzione la puntata di Piazzapulita. Oppure chiamare la nostra redazione. Chiedere: "Come è andata?".
Avrebbero ricevuto conferma del fatto che la telefonata non è stata intercettata. Che un parlamentare del Pdl voleva vantarsi dei suoi rapporti con Berlusconi. Soprattutto, avrebbero appreso che alle 20,50, a venti minuti dalla partenza di Piazzapulita, gli avvocati e i collaboratori di Berlusconi hanno provato a bloccare la messa in onda minacciando l'intervento di giudici e forze dell'ordine.
Uno dei problemi di questo Paese, forse, è quello di pensare che dietro a ogni immagine mandata in onda ci sia un calcolo politico, una logica luciferina. La verità è che spesso le notizie ti passano semplicemente accanto e tu devi avere l'abilità di coglierle.
Quella mandata in onda ieri sera durante la puntata di Piazzapulita era una notizia. E i giornalisti hanno il dovere di diffondere le notizie. Quando si assiste a una telefonata in cui un leader politico si mostra convinto di aver subito un torto dal Capo dello Stato, non si possono fare calcoli di convenienza. Non si può nascondere la notizia nel cassetto per paura di favorire chissà chi.
Una volta mandata in onda, si può commentare. Ma non è possibile non porsi nemmeno un dubbio: "Berlusconi davvero crede che Napolitano lo abbia fregato? E' per questo che ha fatto cadere il castello delle larghe intese?". Farsi delle domande: il nostro lavoro.
Leggiamo tutti i giorni meravigliosi retroscena sui principali quotidiani in cui si scrive "Berlusconi avrebbe detto...", "dal Colle fanno sapere che...". Ci si fanno titoli e colano fiumi di inchiostro sulle paroline sussurrate all'orecchio dei retroscenisti. Sarebbe abbastanza semplice chiedersi "cui prodest?".
Invece si applaude alla notizia. Noi avevamo la voce di Berlusconi. Quella vera. E l'abbiamo mandata in onda. Non è accettabile il doppiopesismo di convenienza: quando le danno i quotidiani, in forme a volte poco credibili, sono notizie, se le dà Piazzapulita, è fango nel ventilatore o c'è qualcosa di losco.
Corrado Formigli






