massimo giletti

GILETTI: "IO CONTRO FAZIO? SIAMO DAVIDE CONTRO GOLIA, IL TG1 CHIUDE CON UN TRAINO DEL 26%, IO PARTO CON IL 4%. MILENA GABANELLI? SPERO VENGA A LA7. BRIZZI? SE 10 DONNE DICONO STESSA COSA, QUALCOSA DEVE ESSERCI. MA SI RISCHIA DI FAR FINIRE TUTTO IN UN CALDERONE UNICO, DOVE NON CI SIA DISTINZIONE TRA MOLESTIE E AVANCE"

Da ‘Radio Cusano Campus

 

Massimo Giletti è intervenuto questa mattina ai microfoni di ECG, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Università degli Studi Niccolò Cusano.

 

massimo giletti

Giletti sulle prime due puntate di "Non è l'Arena" su La 7: "Il bilancio è importante, siamo entrati in una domenica che obiettivamente per La 7 era spenta, che faceva una media di 1.80, 1.90. Riuscire a fare in due puntate una media di oltre 7.5 è una vera forza. Vuol dire che c'è attenzione e che anche quel tipo di programma, di contenuto, inizia a trovare spazio anche la Domenica, che solitamente è dedicata alle grandi fiction, al grande intrattenimento.

 

Un vero bilancio, poi, potrà farsi solo col tempo. E' lunga, ogni settimana c'è grande attenzione sulla domenica. E' stata una soddisfazione, per me, costringere un Ministro a intervenire in diretta per chiarire un qualcosa che andava chiarito. Costringere un Ministro a telefonare in diretta è un segnale positivo per me. Far tv è anche questo. Noi siamo una nicchia. Quando si diceva Giletti contro Fazio, io l'ho fatto provocatoriamente, ma in realtà è Davide contro Golia, non c'è paragone. Il Tg1 finisce con un traino del 26, io parto col 4".

 

fabio fazio walter veltroni 6

Sulle difficoltà di Rai 1: "Il tracollo di Rai 1 non mi appartiene più. E' una storia passata. Mi spiace, io a quella rete ho dato tantissimo, ci sono stato tanti anni. I numeri sono quelli, sono impietosi, parlano chiaro. La somma della domenica rispetto allo scorso anno è molto lontana. La Rai è pagata col canone dei cittadini, bisogna stare attenti agli investimenti, alle strategie. Poi se in questo Paese nessuno è mai responsabile, allora giriamoci dall'altra parte. Nell'era Bernabei la tv era molto politicizzata, c'erano i sistemi della prima Repubblica, però i manager avevano la capacità di dire ai politici che dovevano fermarsi, perché avrebbero deciso loro cosa sarebbe accaduto all'interno della Rai. Ora invece si rischia di essere completamente dipendenti dalla politica".

 

Sul caso Brizzi: "Penso che se dieci donne dicono le stesse cose qualcosa dev'esserci. Ma il rischio di far finire tutto in un calderone unico, dove non ci sia distinzione tra molestie ed avance, è palese. Mi disturba il silenzio di tutte le grandi attrici. Non c'è una grande attrice che sia intervenuta in questo dibattito. Non puoi fare la vaga. Quando sei una donna importante e famosa puoi avere la forza di dire di no. Quando invece sei una ragazzina per te il sistema diventa un rischio. Comunque la situazione Brizzi saranno i magistrati a chiarirla. E' vergognosa la legge che c'è in Italia, perché non si permette alla donna di denunciare la violenza se son passati sei mesi".

milena gabanelli e la sua ultima puntata di report 3

 

Su Milena Gabanelli: "Spero che venga a La 7. Sarebbe un arricchimento di quello che ormai sta diventando il vero servizio pubblico in Italia. Spero che la Gabanelli venga da noi. Il problema però è più alto rispetto alla Gabanelli. Ho la sensazione che vogliano normalizzare l'informazione. Vogliono togliere quei volti che hanno credibilità al palcoscenico di questi mesi in cui si vota. C'è una responsabilità chiaramente politica".

 

Sulla Juventus: "Quando vinci tanto arriva un po' di appagamento. Probabilmente alcuni giocatori non hanno più la stessa fame. Sarà difficile uscire da queste difficoltà. Servirebbe anche qualche accorgimento tattico a centrocampo. Mi chiedo se abbia senso giocare a 2 e non proteggere la difesa con un uomo in più. Le due squadre più importanti, al momento le favorite, sono Napoli e Roma".

massimiliano allegrI

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?