carosello 3

NON C’È PIÙ IL CAROSELLO DI UNA VOLTA – AL GIORNO D’OGGI LE PUBBLICITÀ IN TELEVISIONE CI OFFRONO UNO SCORCIO SULLA SOCIETÀ MODERNA CHE I PROGRAMMI TV NON RIFLETTONO – I PUBBLICITARI SVOLGONO UN’ENORME QUANTITÀ DI LAVORO SUL NOSTRO LINGUAGGIO QUOTIDIANO PER INDIVIDUARE LE PAROLE E LE IMMAGINI CHE POSSONO AVERE EFFETTO SU DI NOI - NEGLI ULTIMI ANNI L'IDEOLOGIA SI È FATTA SENTIRE SUI TEMI DI GENDER, ORIENTAMENTO SESSUALE, BODY POSITIVITY E CHI PIÙ NE HA PIÙ NE METTA, MA C’È ANCHE CHI RIMANE PIANTATO SUI “VALORI TRADIZIONALI”…

Luca Doninelli per “Il Giornale”

Carosello

 

Un certo vezzo intellettuale, eredità del passato, guarda alla pubblicità, soprattutto a quella televisiva, come a qualcosa di negativo. L'espressione «interruzione pubblicitaria» (deprecata, specie se inserita durante la programmazione di un bel film) trattiene un filo di ideologia che mi ricorda i vecchi tg in b/n, quando il Ventennio di Mussolini veniva chiamato «parentesi fascista».

 

pubblicita progresso a new york

Ma la realtà, il tempo, la storia sono un'altra cosa, e ben di rado, per non dire mai, si danno parentesi o interruzioni. Le pubblicità tv, viste nel loro insieme, ci offrono una narrazione abbastanza onesta del nostro mondo così com' è: meglio, spesso, dei telegiornali e degli innumerevoli talk show e tribune politiche che ci opprimono sempre con le stesse facce. C'è insomma meno circo mediatico, meno finzione nelle pubblicità che nelle trasmissioni impegnate. E il tempo, con il suo scorrere e con i cambiamenti che opera in noi tutti, vi lascia la sua traccia meglio che altrove. I soliti noti in tv devono sempre passare in sala trucco, la pubblicità no.

pubblicita' del supermercato con coppie omosessuali in russia

 

La realtà è complicata e la pubblicità non lo nasconde mai. Negli ultimissimi anni l'ideologia (che è un fattore della realtà e non lo si può eliminare) si è fatta sentire ad esempio sul tema del gender. C'è chi non fa mistero di presentare i propri prodotti a un pubblico sessualmente più ampio di quello tradizionale, con maschietti dello stesse sesso che si baciano, coppie lesbiche, oltre a molti single.

 

Il catalogo delle differenze di gender è molto più lungo, si sa, ma qui si tratta di vendere qualcosa, e si vende qualcosa a chi è presente nella società in numero considerevole. Si vende ai corpi, non alle anime. Nulla da dire sul movimento Lgbtq, però chi vende si deve chiedere: quante sono le «elle»? Quanti i «gi»? Eccetera. Un po' cinico, se vogliamo, ma la realtà è cinica. Il proliferare di supermercatini urbani (Carrefour, Sma ecc.) e di lavanderie a gettoni 2.0 - realtà non destinate, almeno all'origine, alle famiglie tradizionali - ci dice che non è solo ideologia.

 

pubblicita' coca cola ungheria 2

Naturalmente c'è chi resiste fieramente e vuole imporre ancora la famiglia classica riunita intorno a una merendina, i suoi baci avidi sotto l'acquazzone, le sue nonne amorevoli e il suo esercito di strafighe: funziona ancora per le auto di lusso, i profumi, gli aperitivi, gli snack, ma non sembra destinato a durare a lungo.

 

Il corpo umano «reale» sembra volersi imporre sempre (soprattutto dopo la dieta ingrassante del Covid-19) sul fascismo delle linee perfette e sul fascino anoressico delle grandi firme. Tutti i corpi sono belli, tutti siamo belli, anche se è meglio perdere qualche chilo. Deliziose pubblicità (amo fra tutte quella di Vinted) ci presentano ragazze bruttine o finto-bruttine ma simpaticissime, con voci vere, anti-strafiga (la strafiga è pagata per sussurrare) che fanno cose vietate alla mia generazione, come vendere i vestiti usati sul web (mi raccomando la disinfezione!) o farsi belle con una crema o un balsamo, senza bisogno di ritocchi. L'ideologia del momento è: ciascuno è bello così com' è, e comunque meglio simpatici che belli (difficile riciclare i bellissimi in chiave di simpatia).

pubblicita rasoio pro pelo 8

 

Il cinismo obbligatorio - non morale ma professionale - si palesa talvolta allo stato puro: per esempio in diverse pubblicità di disinfettanti per la casa, aspirapolvere e prodotti igienizzanti che promettono l'eliminazione di batteri e virus (virus: si badi) ossia la disinfestazione da ogni genere di fantasmi, il principale dei quali è il Covid. Ed ecco, immancabile, la raffigurazione di questi agenti patogeni in forma di Coronavirus.

 

Più interessante è l'evidente, enorme quantità di lavoro e di ricerca (inclusi test, focus group ecc.) che i pubblicitari devono svolgere sul nostro linguaggio quotidiano per individuare le parole e le immagini che possano meglio agire sui nostri neuroni. Volti che compaiono per un nanosecondo in modo che quell'unica espressione istantanea (perlopiù allusiva) rimanga impressa in noi, e che presuppongono la cestinazione di miliardi di altre immagini. Una ragazza ultramoderna che fa il brodo, una mamma sexy che, allusivamente, indica uno sgrassatore come segreto della propria pace domestica.

 

diesel campagna pubblicitaria

Poi ci sono le parole-chiave, talvolta dette, talvolta visualizzate. Quella del momento mi sembra «croccante». Verdure croccanti, pollo croccante, biscotti croccanti, gelati che fanno «croc» sotto i denti di una maggiorata - qui la strafiga è ancora d'obbligo. «Croccante» suggerisce l'idea di una resistenza tenue, di qualcosa che si oppone solo per rendere più lussurioso il momento della tua vittoria, e al tempo stesso di una quantità moderata di grassi.

 

E ci rivela il bisogno che abbiamo di uscire senza ulteriori dolori, senza troppi sacrifici aggiunti, da questo periodo così duro e incomprensibile. Sappiamo che non sarà così, che nuovi sacrifici e nuovi pezzi d'ignoto ci attendono. Ma proprio per questo è bene non dimenticare che nella vita di un essere umano non tutto può andar male allo stesso tempo, e che qualche vittoria facile, facile e simbolica, ci è necessaria. Proprio come è avvenuto nei recenti Europei di calcio.

 

nuova pubblicita coca cola

La pubblicità è destinata a tutti, non agli intellettuali e ai garantiti in genere, perciò sa queste cose meglio di loro.

 

 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...