the founder

IL CINEMA DEI GIUSTI - ''THE FOUNDER'' SUL CREATORE DI MCDONALD'S È SCRITTO BENISSIMO, GIRATO COME SI DEVE, E RECITATO ALLA GRANDE DA MICHAEL KEATON, CHE INCARNA PERFETTAMENTE LA SIMPATICA AVIDITÀ DA DOPOGUERRA ANNI ’50 CHE POSSIAMO FACILMENTE RIVEDERE IN TRUMP, MENTRE I DUE STUPIDOTTI FRATELLI MCDONALD CERCAVANO DI SEGUIRE UN SOGNO HOLLYWOODIANO

 

 

Marco Giusti per Dagospia

 

The Founder di John Lee Hancock

 

the  founderthe founder

Ecco. Con l’arrivo di Trump alla Casa Bianca quello che ci vuole è un bel film sulla rapacità del capitalismo e sulla costruzione del sogno americano. Diciamo la storia dell’impero dei McDonald’s. Esemplare per capire come arrivare al successo in America partendo da un hamburger e da un nome.

 

Scritto benissimo da Robert Siegel, diretto con professionalità da John Lee Hancock e recitato alla grande da Michael Keaton, The Founder, che uscirà in America la prossima settimana, ma da noi è uscito giovedì scorso, spiega perfettamente come i McDonald’s riuscirono a imporsi non solo in America, ma in tutto il mondo.

the  founder the founder

 

Il fondatore del titolo non è uno dei fratelli McDonald’s, Dick e Mack, interpretati qui dai perfetti Nick Offerman e John Carroll Naish, due ragazzoni sempliciotti che avevano ideato sia la costruzione del panino con le giusti dosi di ketchup, mostarda, due pezzi di cetriolini, giusta cottura del manzo, sia il modello di cucina espresso, in modo da avere il tuo hamburger in 30 secondi di attesa, sia il design della filiale modello con i grandi archi gialli e la scritta.

 

the   founder   the founder

Il fondatore è invece certo Ray Croc, appunto Michael Keaton, sciagurato venditore porta a porta di oggetti sperimentali, come il multimixer per fare contemporaneamente più frappé. Ray Croc è il primo a capire che la chiave dell’impero sta nel portare in tutta l’America il modello della filiale McDonald’s, con tanto di marchio e arcate, e l’hamburger venduto in tempi rapidi.

 

Ragionando da commesso viaggiatore, Croc espande le filiali in Illinois e poi negli altri stati, ma non riesce da solo né a staccarsi dai McDonald’s per un vecchio contratto poco redditizio, per lui, né a volare più in alto per le scarse conoscenze di affari imprenditoriali. Così, solo quando entrano in scena le banche, nella figura di un investitore, interpretato da B.J.Novak, le cose si faranno più chiare. Croc può vendere un sogno, il McDonald’s, ma la forza del marchio è nulla senza l’acquisizione dei terreni dove costruire le filiali.

 

L’affare è nei terreni, non nei negozi. Solo grazie a questo accordo con le banche, Croc può davvero espandersi. E tagliar fuori dal bussiness i due fratelli soffiandogli tutto grazie a un nuovo contratto e a due assegni con cifre allora altissime, ma che saranno spiccioli rispetto alla torta finale dell’impero.

 

the  founder   the founder

Keaton incarna perfettamente tutta l’avidità tipicamente americana di Croc, una simpatica avidità da dopoguerra anni ’50 che possiamo facilmente rivedere in Trump, mentre i due fratelli stupidotti cercavano di seguire un sogno hollywoodiano, per questo si erano spostati a San Bernardino, di un ristorante pulito dove fare per bene i loro panini e usare vero gelato e non polverine.

 

Magari, Keaton è troppo simpatico per interpretare il mostro che doveva effettivamente essere questo Croc, ma quando molla gelidamente la moglie Laura Dern, o quando scappa con la nuova moglie Joan, Linda Cardellini, lo vediamo perfido e deciso. E lo sarà nel costruirsi un ruolo, il fondatore, appunto, quello che ha costruito il numero 1 dei McDonald’s, che non gli appartiene praticamente in nulla.

the  founder  the founder

 

E le foto e i video finali che ci mostrano il volto e la voce del vero Croc sono abbastanza chiari del tipo di personaggio che il film sta raccontando. Non male. Ora, però, vogliamo anche un film su Farinetti. In sala.

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...