TANTO CARO MI FU QUESTO ERMO FILM – GLI INDUSTRIALI MARCHIGIANI STANZIANO OLTRE 2 MLN SU 8 PER L’OPERA DI MARTONE SU LEOPARDI: È LA PRIMA VOLTA CHE I PRIVATI FINANZIANO IN MANIERA RILEVANTE UN FILM…

Cristina Battocletti per il "Sole 24 Ore"

«The major event», l'evento filosofico e letterario più significativo. Così John Gray dalle pagine del «New Statesman» aveva recensito il 26 settembre scorso la recente traduzione dello Zibaldone per il mondo anglosassone a cura di Michael Caesar (intervistato per noi da Elisabetta Rasy, «Domenica», 3 novembre, pagina 26) e Franco D'Intino per la Penguin Books. Una figura, Giacomo Leopardi, molto cara a «Domenica», che ancora prima (copertina del 21 aprile) aveva lanciato una traduzione di un numero ristretto di pagine dell'opera - 200 su oltre 4mila - a opera di Tim Parks (già per Donzelli editore/Yale University Press).

Domani Mario Martone finirà di girare a Roma, dopo dodici settimane di riprese, Il giovane favoloso, il cui intento è quello di restituire un'immagine del pensatore recanatese in linea con gli anglosassoni e con «Domenica»: un filosofo moderno, oppositore del pensiero razionale, anti innatista, la cui identità filosofica, oggi esaltata dal plauso internazionale, era stata oscurata in Italia dalla tirannide dell'Idealismo.

Un film che potrebbe essere importante per la cultura italiana in casa e all'estero e che segna una svolta anche per la più grossa operazione di tax credit, di oltre 2 milioni di euro, realizzata in Italia da privati, cui ha partecipato l'eccellenza dell'industria marchigiana. «Dopo l'operazione folle e coraggiosissima di Noi credevamo (2010), pellicola risorgimentale per i 150 anni dell'unità d'Italia, Martone e io abbiamo maturato una famigliarità con il film storico, in cui nessuno si cimenta più - spiega Carlo Degli Esposti, produttore del film -. Così dopo il successo di pubblico (un incasso di un milione e mezzo di euro in Italia) abbiamo scommesso su Leopardi, sulle cui Operette Morali Martone aveva lavorato per il teatro».

Essendo una pellicola in costume, Il giovane favoloso prevede un budget di 7 milioni e 500mila euro, finanziato con uno dei contributi più grossi del Mibac degli ultimi anni, un milione 250mila euro, 2 milioni da Rai cinema, 2 milioni dei privati e il resto Palomar, cui si potrebbe aggiungere un produttore estero. L'operazione più rilevante per la sua novità è quella del coinvolgimento massiccio del capitale privato.

«È stato il presidente della regione Marche, Gian Mario Spacca - puntualizza Degli Esposti - grazie all'avvocato Paolo Tanoni ad aprirci le porte della Fondazione Marche». Quest'ultima è un'entità privata, la cui missione è lo sviluppo economico e la valorizzazione del territorio, attraverso il turismo e la cultura. Costituita nel gennaio 2009 da un manipolo di imprenditori della regione adriatica e capitanata da Francesco Merloni, segue start up, sostiene e promuove la ricerca e l'innovazione tecnologica e scientifica.

Da una riunione in un ristorante di Ancona è nata la scintilla tra il regista napoletano e i membri della Fondazione. «Martone ci ha affascinato con la sua conoscenza di Leopardi - spiega Mario Pesaresi, vicepresidente esecutivo e tra i fondatori dell'ente -. Tutti gli italiani conoscono i suoi versi, ma non la sua natura vitale ed estrosa».

Un Leopardi, interpretato da Elio Germano, lontano dunque dal poeta ingobbito dallo "studio matto e disperatissimo", dal versatore romantico particolarmente vicino alle ubbie adolescenziali. Ironico, socialmente spregiudicato, con pochi rapporti stabili, Leopardi aveva trascorso, indigente, gli ultimi anni nella casa di un amico a Napoli, dove era morto tra l'altro, da goloso qual era, per un'indigestione (Massimo Gatta, Domenica, 27 gennaio, pag. 40).

«Poiché non si trovava bene con la cucina partenopea, diede ordine al cuoco di cucinare le ricette marchigiane, conservate ora nel museo di Napoli. Attraverso il film potrebbero facilmente entrare nel patrimonio enogastronomico italiano - auspica Pesaresi -. Oltre a recuperare il 40% dell'investimento grazie al tax credit e all'orgoglio di essere marchigiani, speriamo che il film di Martone sia un veicolo di sviluppo culturale e turistico».

Un ragionamento che fa discutere i puristi del cinema, ma che ha confortato negli anni altre regioni, dove le film commission sono più attive, come Piemonte, Puglia e Friuli Venezia Giulia, con un indotto che ricade anche sulla forza lavoro e sulle maestranze locali chiamate a intervenire per la pellicola. Basti pensare al caso della fiction Tv Elisa di Rivombrosa, grazie a cui Castello Ducale di Agliè, set principale delle riprese, ha visto incrementare le frequentazioni esponenzialmente (8.500 nel 2003, 57mila nel 2006, 92mila nel 2004).

La passione di Cristo di Mel Gibson in un solo anno, dal 2003 al 2004 ha provocato un aumento di presenze a Matera pari al 40%, nonostante la cittadina lucana fosse patrimonio dell'Unesco già dal 1993. Mine vaganti di Ferzan Ozpetek nel 2010 ha fatto registrare in Puglia un balzo del 20% degli arrivi rispetto al 2005. Vedremo cosa succederà a Recanati, Osimo, Loreto e Macerata, dove è stato girato - oltre che a Firenze, Roma e Napoli - Il giovane favoloso. Mancano ancora dei fondi al budget che la Fondazione si è impegnata a raggiungere entro fine anno.

«Noi facciamo da capofila tra gli imprenditori anche fuori la Fondazione - specifica Pesaresi -. Siamo rimasti molto impressionati soprattutto dalla complessità e dalla precisione dell'industria cinematografica, la cui pianificazione è molto simile a quella d'impresa. In un momento di crisi come questo, investire nel cinema culturale non è una mossa pioneristica ma intelligente».

 

 

MARTONE b f d d b c eb a a f XL GERMANO BUCtNJEIAAA PXk large jpegelio germano elio germano interpreta giacomo leopardi elio germano giacomo leopardi silvia sp ge pagespeed ce IExpjVUTp

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...