1. LO AVEVAMO LASCIATO CON PROGETTI BELLICOSI, LO SCARPARO A PALLINI. STAVA PREPARANDO “UNA SQUADRA DI COMPETENTI”, PRIMA ANCORA CHE UN PARTITO, PER SOSTITUIRE GLI “INADEGUATI” DI RENZI. SONO PASSATI 50 GIORNI ED È ECCO COS’È ANDATO A DIRE IERI SERA A “PORTA A PORTA” IL DELLA VALLE: “RENZI? ABBIAMO UN OBIETTIVO FINALE CONDIVISO E DEGLI STEP DI PERCORSO CHE NON HO CONDIVISO”. POI SI È AUGURATO ELEZIONI “PRIMA POSSIBILE”, COSA CHE PROBABILMENTE SI AUGURA IN CUOR SUO ANCHE IL PREMIER 2. CERTO, SAREBBE FACILE RICORDARE CHE IN QUESTI 50 GIORNI NTV-ITALO, SOCIO DELLA VALLE, HA INCASSATO UN ROBUSTO SCONTO SULL’AFFITTO DELLA RETE FERROVIARIA DI FS 3. MA OGNI TANTO BISOGNA AVERE LA PAZIENZA DI GUARDARSI INDIETRO E RICONSIDERARE IL VALORE DELLE PAROLE DETTE DAI PERSONAGGI PUBBLICI. DOPO AVER APPRESO IERI SERA CHE DELLA VALLE E RENZIE HANNO “LO STESSO OBIETTIVO FINALE” (SPERIAMO BENE) NON RESTA CHE DERUBRICARE L’ANNUNCIO DI DUE MESI FA SULLA “SQUADRA DI COMPETENTI” AL RANGO DI GRANDISSIMA FANFARONATA. RICORDIAMOCENE, ALLA PROSSIMA SPARATA DELLO SCARPARO

Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia

 

 

1. I PALLINI SGONFI DI DIEGO DELLA VALLE

RENZI E DELLA VALLE A FIRENZE FOTO ANSA RENZI E DELLA VALLE A FIRENZE FOTO ANSA

Lo avevamo lasciato con progetti bellicosi, lo Scarparo a pallini. Ricordiamoli perché servono a misurare la caratura dell’uomo. Il 29 settembre, come riportava quel Corriere della Sera del quale è azionista per “sbaglio” (lo ha detto lui la scorsa settimana), Mister Tod’s stava preparando “una squadra di competenti”, prima ancora che un partito, per sostituire gli “inadeguati” di Matteo Renzi. Gli piacevano il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, l’ex manager di Luxottica Andrea Guerra e l’industriale Alberto Bombassei. Faceva un po’ il misterioso, ma a chi gli chiedeva lumi, lo Scarparo faceva capire che stava preparando qualcosa di grosso.

 

RENZI E DELLA VALLE A FIRENZE FOTO ANSA RENZI E DELLA VALLE A FIRENZE FOTO ANSA

Sono passati cinquanta giorni dalla dichiarazione di guerra a Renzie ed è ecco cos’è andato a dire ieri sera a “Porta a Porta” il Della Valle: “Renzi? Abbiamo un obiettivo finale condiviso e degli step di percorso che non ho condiviso”. Entrerà in politica? “No, ma le persone più visibili devono rendersi disponibili”. Poi si è augurato elezioni “prima possibile”, cosa che probabilmente si augura in cuor suo anche il premier (Corriere, p. 9).

 

Certo, sarebbe facile ricordare che in questi cinquanta giorni Ntv-Italo, società partecipata da Della Valle, ha incassato un robusto sconto sull’affitto della rete ferroviaria di Fs. Ed è sotto gli occhi di tutti che Visco ha continuato a fare il governatore di Bankitalia, mentre Andrea Guerra è stato ospite personale di Renzie nel viaggio in Australia.

ANDREA 
GUERRA 
boschi leopoldaANDREA GUERRA boschi leopolda

 

Ma ogni tanto bisogna avere la pazienza di guardarsi indietro e riconsiderare il valore delle parole dette dai personaggi pubblici. Dopo aver appreso ieri sera che Della Valle e Renzie hanno “lo stesso obiettivo finale” (speriamo bene) non resta che derubricare l’annuncio di due mesi fa sulla “squadra di competenti” al rango di grandissima fanfaronata. Ricordiamocene, alla prossima sparata dello Scarparo.

 

 

2. LO SCIOPERO QUASI GENERALE

ANNAMARIA FURLAN
ANNAMARIA FURLAN

Fra le tante stramberie alle quali ci tocca assistere in questo Paese c’è il “quasi sciopero generale”: “Jobs Act, intesa sui licenziamenti, reintegro soltanto in pochi casi. Sciopero Cgil-Uil, no della Cisl. Emendamento del governo sui provvedimenti disciplinari, un decreto dirà chi va a casa e chi resta. Renzi: l’accordo non toglie diritti ma alibi. La protesta non sarà il 5 dicembre, si cerca una nuova data” (Repubblica, p. 6). Corriere: “Sciopero generale, la Uil apre alla Cgil. Si discute sulla data del 5 dicembre, la Cisl punta alla mobilitazione unitaria del pubblico impiego” (p. 12). Stampa: “Sindacati più compatti sullo sciopero, si uniscono anche Uil e Ugl” (p. 2).

 

Annamaria Furlan, capo della Cisl, spiega a Repubblica: “Non ha senso fermare il Paese, la riforma sta migliorando. Faremo invece lo sciopero generale per il rinnovo del contratto del pubblico impiego” (p. 7). Insomma, “quasi sciopero generale” sul Jobs Act e sciopero generale di settore per il pubblico impiego.

 

 

3. MINORANZE MINORI

pippo civatipippo civati

Dopo essersi illustrate assai sul Jobs Act, le minoranze del Pd ci riprovano con la manovra finanziaria. Repubblica: “Legge stabilità, scontro nel Pd, adesso la minoranza chiede di dare bonus ai più poveri. I renziani: sono un altro partito? Presentati otto emendamenti. E intanto i grillini pensano a un asse. ‘Dialogo possibile con i dissidenti dem per aiutare famiglie e imprese’”. “Ma soltanto Civati è pronto alla scissione” (p. 8). Sulla Stampa renziana la risposta di Pittibimbo: “Renzi: la manovra riduce le tasse. Non va cambiata’. Il premier infastidito dal fuoco amico della minoranza e punta a fare l’en plein alle elezioni amministrative” (p. 4)

 

 

4. AL VOTO, AL VOTO!

la visita al campo rom di matteo salvini  12la visita al campo rom di matteo salvini 12

Domenica si vota in Emilia Romagna e in Calabria e gran parte dell’attenzione è sulla Lega di Salvini. Renzie non sta sereno: “Quell’appello al voto del leader pd, che per la prima volta teme le urne. La minaccia astensionismo in Emilia. Le sfide difficili di Veneto e Campania” (Corriere, p. 9). Repubblica: “Il partito dell’astensione avversario unico del Pd. La Lega sogna il podio davanti ai Cinque Stelle. Lo shock ‘spese pazze’ spinge i non votanti a far propaganda e Bonaccini rischia una vittoria ‘debole’. A destra Salvini sperimenta l’opa su Fi” (p. 11).

 

Francesco Guccini Francesco Guccini

Salvini si fa intervistare dal Corriere e mette le mani avanti: “Il programma di Lega e FI dovrà avere il sì della piazza. Nell’intesa anche le primarie. Mai con Alfano”. Poi gli chiedono: “Forza Italia la voterà? Dagospia dice che la invitano tutti tranne, fino alle elezioni, le reti Mediaset. I berlusconiani temono un sorpasso? Risposta navigata: “Berlusconi è un uomo che ha creato un impero e sa fare i conti. Sa dove va il consenso e dunque non credo ai bavagli” (p. 10).

 

 

5: AGENZIA MASTIKAZZI

Guccini, cantautore preferito del premier, si schiera con Sel in Emilia e il Corriere corre a intervistarlo. Domanda: “Renzi ha detto di essere un suo fan. Lei gli ha risposto che lo è pure Alfano. Non è stato caloroso”. Risposta: “Se è per questo, ha detto di essere mio fan anche il grande Dino Zoff” (p. 9).

 

 

6. ATTENZIONE, CADUTA MASSONI

mario monti intervistato da alan friedman 2mario monti intervistato da alan friedman 2

E’ in uscita il libro del vulcanico Gioele Magaldi “Massoni società a responsabilità limitata” (Chiarelettere) e il Cetriolo Quotidiano gli dedica un pezzo. Nel libro si parla delle “superlogge che governano il pianeta” e Magaldi fa i nomi di Mario Draghi, Giorgio Napolitano, Mario Monti, Fabrizio Saccomanni, Pier Carlo Padoan, Massimo D’Alema, Gianfelice Rocca, Domenico Siniscalco, Giuseppe Recchi, Marta Dassù, Corrado Passera, Ignazio Visco, Enrico Tommaso Cucchiani, Alfredo Ambrosetti, Carlo Secchi, Emma Marcegaglia, Matteo Arpe, Vittorio Grilli, Giampaolo di Paola, Federica Guidi. Berlusconi invece avrebbe creato una sua loggia personale, la “loggia del Drago” (Fatto, p. 2).

 

Giorgio  Napolitano Giorgio Napolitano

7. SULLA STRADA DEL QUIRINALE

Roberta Pinotti, una della candidate più accreditate per il Colle, è sempre alle prese con la storia del volo di Stato. Il Cetriolo quotidiano riporta: “Pinotti, il volo su misura. Nei tabulati Enav le ‘coincidenze’ tra Airbus e Falcon. Così il ministro è tornato a casa. Il servizio di ‘La7” conferma: le partenze dei due aerei ‘coordinate’ e la tratta Roma-Genova dove lei risiede” (p. 3). Il Giornale porta la notizia in prima pagina: “Indagato il ministro della Difesa? Il volo di Stato le tarpa le ali per il Colle. La procura non smentisce di aver indagato la titolare della Difesa (in odore di Quirinale). Giallo sugli orari dell’aereo militare che l’avrebbe aspettata per riportarla a casa” (p. 1).

 

IGNAZIO VISCO IGNAZIO VISCO

 

8. VIENI AVANTI MARINO

Aleggia sempre il fantasma del complotto nelle parole del sindaco-marziano di Roma, che ieri si è difeso in consiglio comunale. Repubblica: “Marino non si dimette, ma è contestato in aula. ‘Ho colpito lobby potenti’. Duro confronto con il Pd che vuole azzerare la giunta. Il sindaco: multe pagate, mi scuso solo per il divieto di sosta” (p. 12). Messaggero: “Il Pd: senza scossa non duri 3 anni. Ma il sindaco teme la crisi al buio. Il colloquio con Guerini: subito un forte cambio di passo e una giunta autorevole. Il primo cittadino frena: poche modifiche, la situazione potrebbe sfuggirmi di mano” (p. 3).

 

Sulla Stampa, Mattia Feltri scrive: “Circo minimo in Campidoglio. Marino incassa e resiste. Finisce in nulla la protesta multicolore contro il primo cittadino di Roma” (p. 7). Il Giornale apre un nuovo fronte: “Marino si salva con mille euro. Ma ora un furgone lo inguaia. Nuovo caso sulla bici: la terrebbe su un minivan per usarla pochi metri” (p. 5).

massimo dalema parle de son vin avec la sommelie??re ludivina wehmassimo dalema parle de son vin avec la sommelie??re ludivina weh

 

 

9. E MEDIOBANCA FREGÒ I LIGRESTOS

Depositate le carte dell’inchiesta sul “papello” con le richieste dei Ligresti per mollare Fonsai. Repubblica: “Caso Fonsai, così i Ligresti si fidarono del ‘papello’. Nagel: impegno solo morale”. Morale o immorale, visto che era tutto alla spalle delle autorità di vigilanza? “Ecco le carte dell’inchiesta depositate per la chiusura indagine. L’avvocato Rossello a Jonella che lo reclama: ‘Non lo do neanche morta’” (p. 29). Il Corriere la mette così: “Inchiesta Fonsai, il mistero del ‘papello’. Nagel: richieste illecite dai Ligresti”. Ok, ma la firma di Nagel sul papello? (p. 39). Prospettiva capovolta sul Fatto: “I Ligresti contro Nagel: ‘Lui dettò il papello’” (p. 13).

ROBERTA PINOTTI FA JOGGINGROBERTA PINOTTI FA JOGGING

 

 

10. NON FA SOSTA LA SUPPOSTA

Solite brutte notizie dal fronte delle banche. “Abi: meno prestiti, crescono le sofferenze. Ma i banchieri prevedono che nel primo trimestre del 2015 il flusso dei crediti tornerà a salire. L’associazione: la situazione resta grave però ci sono segni di miglioramento. Grazie alla Bce i mutui raggiungono il costo minimo da quattro anni” (Stampa, p. 29).

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