
KATIA RICCIARELLI, EX MOGLIE DI PIPPO BAUDO, SI SFOGA CON “GENTE” DOPO LA MORTE DEL CONDUTTORE: “NEGLI ULTIMI SEI ANNI NON HO POTUTO PARLARE CON LUI, NON SAPEVO NEMMENO DEL SUO STATO DI SALUTE. IL MOTIVO? DOVETE CHIEDERE AL CERCHIO MAGICO ATTORNO A LUI. PER SENTIRLO DOVEVO PASSARE ATTRAVERSO LA SUA ASSISTENTE DINA. CREDO CHE PIPPO NON AVESSE ATTORNO A LUI LE PERSONE GIUSTE. UNA VOLTA MI DISSE DI AVERLE INTESTATO DUE APPARTAMENTI A ROMA. GLI CHIESI COME MAI. RISPOSE: ‘È BUONA E MI STA VICINO’. QUESTO FA CAPIRE TUTTO” – “LA SCOMPARSA DI PIPPO L’HO APPRESA DALLA TV. NESSUNO HA AVUTO L'ACCORTEZZA DI TELEFONARMI – IL CONTROPELO DI CANDELA
GIUSEPPE CANDELA SU "X"
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Ricciarelli non parlava con Baudo da anni. Avevano rotto male (non serve entrare nei dettagli ma ci siamo capiti). Sono giorni che si indigna perché un minuto dopo la morte non hanno avvisato una che non vedevano e sentivano da anni. A volte sarebbe meglio tacere.
KATIA RICCIARELLI
Estratto dell’articolo di Giovanni Terzi per “Gente”
«Ho un grande, immenso dolore nel cuore». Queste le prime parole di Katia Ricciarelli, moglie per 18 anni di Pippo Baudo, il re della tv
scomparso il 16 agosto a 89 anni. L'abbiamo raggiunta all'indomani della morte del conduttore. La voce di Katia è commossa, il dolore lo si percepisce anche per telefono; una brutta caduta in casa le ha reso complicati gli spostamenti.
«Pippo Baudo è stata una persona importante nella mia vita e il nostro è stato un amore vero durato quasi vent'anni». Era il 18 gennaio del 1986 quando a Militello in Val di Catania - un meraviglioso borgo siciliano di 6 mila abitanti nella Val di Noto oggi dichiarato patrimonio dell'umanità dall'Unesco e città natale del conduttore - si celebrò il matrimonio da sogno tra i due artisti.
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«Tutto il paese era esploso di gioia e di festeggiamenti e si era raccolta attorno a noi tanta gente comune che voleva festeggiare le nozze», ci confida Katia. «Ho il ricordo, chiaro e nitido, che avevano affittato i balconi della città ai fotografi perché scattassero le immagini dall'alto mentre ci recavamo alla cerimonia».
Il vostro è stato un matrimonio che ha fatto sognare l'Italia.
«È stato così, effettivamente. E io, Pippo, l'ho amato moltissimo e non l'ho mai dimenticato. A ogni mio compleanno, il 18 gennaio, ho sempre aspettato una telefonata, anche due semplici parole, ma nulla».
Tornando ai giorni nostri: come le è stata comunicata la scomparsa del suo ex marito?
«L'ho appresa dalla televisione: nessuna delle persone che stavano attorno a lui ha avuto l'accortezza di telefonarmi per avvisarmi, da loro ho ricevuto solo silenzio».
Aveva dichiarato in una trasmissione televisiva che «se dovesse mai avere bisogno di me, lui lo sa, io correrei al suo fianco in qualsiasi momento». Questo non è accaduto, come mai?
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«lo l'ho chiamato molte volte e, tranne in un'occasione in questi ultimi sei anni, non ho potuto parlare con lui; non sapevo nemmeno del suo stato di salute e la sua morte è stata per me improvvisa e inaspettata. Per quanto riguarda la motivazione di questo atteggiamento dovete chiedere al cerchio magico attorno a lui e questo amplifica il mio dolore. Per sentirlo dovevo passare attraverso la sua assistente Dina. Credo che Pippo non avesse attorno a lui le persone giuste. Una volta mi disse di averle intestato due appartamenti di Roma. Io rimasi colpita e gli chiesi come mai. Mi rispose: “È buona e mi sta vicino”. Questo le fa capire tutto”.
La sento molto addolorata per questo...
«Moltissimo anche perché a giugno del 2020 ci fu il nostro ultimo incontro all'arena di Verona, per la Turandot».
E come fu quell'incontro?
«Bellissimo: un lungo e dolce abbraccio. Mi sono detta che magari l'avrei rivisto e invece nulla».
E nemmeno la figlia Tiziana ha sentito?
«A oggi no. Con lei ho sempre avuto un rapporto educato, ma non ci siamo mai sentite fino all'incontro al Teatro delle Vittorie, davanti alla salma del padre».
E il figlio Alessandro, avuto nel 1962 da Mirella Adinolfi?
«Lui è stato riconosciuto da grande e l'ho incontrato. Un uomo che ha molto sofferto e che ha ferite importanti dentro di sé, ma che amava profondamente il suo papà».
Parliamo del vostro rapporto: come vi siete conosciuti lei e Pippo?
«Nelle varie trasmissioni televisive in cui ero ospite. Mi mandava sempre grandi mazzi di rose rosse: era un uomo molto galante. Mi ricordo ancora, nel 1985, la mia partecipazione come ospite al Festival di Sanremo, presentato da Pippo, con una canzone, Il profumo del tempo, scritta da Amedeo Minghi e arrangiata da Ennio Morricone».
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katia ricciarelli mara venier giorgio assumma alla camera ardente di pippo baudo 8
KATIA RICCIARELLI E TIZIANA BAUDO - CAMERA ARDENTE DI PIPPO BAUDO