andrea scanzi morgan

“L’AUTOLESIONISMO ASTIOSO DI MORGAN È SENZA PARI” – ANDREA SCANZI INFIERISCE SUL CANTAUTORE CACCIATO DA “XFACTOR”: “QUALCHE MERITO CE L'AVREBBE PURE. HA RAGIONE QUANDO DICE CHE SKY L'AVEVA SCELTO PER SALVARE UN FORMAT A FINE CORSA. ED È VERO CHE CONOSCE LA MUSICA. MA È UN MUSICISTA CHE GIRA A VUOTO DA DECENNI, CON POCO PUBBLICO E ANCOR MENO VENDITE, CHE PER QUESTO SI È RICICLATO COME ANIMALE TELEVISIVO. LA SUA NON È COERENZA, MA ISTINTO DI SOPRAVVIVENZA…” – VIDEO

 

Estratto dell’articolo di Andrea Scanzi per “il Fatto Quotidiano”

 

morgan

Ora che Morgan ha buttato a ramengo anche la generosa scialuppa offertagli da X-Factor, non si sa se criticare una volta di più quel che resta di un artista da tempo in disarmo, o piuttosto compatirlo (e tifare un po' per lui).

 

Stavolta Sky se l'è cercata: Morgan è sempre stato così, e dopo la sclerata volgare omofoba di fine agosto a Senilunte contro il pubblico andava allontanato seduta stante (è arrivata a capirlo persino la Rai meloniana, che con consueta miopia lo aveva messo in palinsesto). Sky ha invece sperato che la presenza di un “irregolare da discount” potesse ridestare un format asfittico ea fine corsa. Non è andata così, a meno che per “ridestare” si intende far cagnara a casaccio.

 

morgan fedez 2

Nella sua poco nobile ultima puntata, Morgan ha straparlato di complotti, attaccato Dargen D'Amico (chi?), inveito fuori onda contro Ambra, zimbellato Francesca Michielin per la “gaffe” su Ivan Graziani (e qui ha fatto benissimo). Ha pure perculato Fedez perché “depresso” (se non altro, ha chiesto scusa). La fragorosa Waterloo è stata completata con un'intervista frignona e al contempo megalomane concessa a Fanpage, dove ha recitato la solita parte di David Bowie troppo intelligente per essere compresa dalla vile plebe. Il suo autolesionismo astioso è senza pari. Che poi, in mezzo a questa sterminata babele di macerie, Morgan qualche merito ce l'avrebbe pure.

 

 

morgan

Ha ragione quando dice che Sky l'aveva scelto per salvare un format a fine corsa. Ed è vero che Morgan conosce la musica. Avrebbe anche un talento discreto, come pianista e finanziario come compositore. Purtroppo per lui, ma ormai pure per noi, le sue doti vengono sotterrate dal resto. Una scena per tutte: nel 2010, durante il monumentale monologo di Daniele Luttazzi a Raiperunanotte, la regia staccò spesso su un tizio insopportabile che cercava di rubare la scena attaccandosi baffi finti e fregandosene di quel che diceva Luttazzi. Ebbene, quel tizio insopportabile era proprio Morgan, instancabile “rovinatutto” in servizio permanente.

 

[…]

 

morgan si scusa con fedez

Come artista non indovina un disco dal 2003. Come cantante non ha mai avuto granché respiro, essendo dotato di una voce esanime (e oggi quasi inesistente). Dal vivo (e peggio dietro le quinte) si atteggia a Divo assai umorale, ma i suoi concerti quando va bene sono una lezioncina da maestrino prolisso e quando va male una frattura tremebonda di gonadi.

 

 

morgan

Morgan è sincero quando canta De André, ma il risultato è imbarazzante. Morgan si commuove davvero quando parla di Battiato, poi però si permette di attaccare la famiglia che ha osato scrivere sulla sua lapide il nome vero (“Francesco”) e non quello d'arte. Morgan prova meritoriamente a portare in prima serata Gaber ed Endrigo, ma è un divulgatore che non sa far innamorare (anzi).

 

Soprattutto: Morgan non ha scelto la nicchia per nobile coerenza. È un musicista che gira a vuoto da decenni, con poco pubblico e ancor meno vendite, che per questo si è riciclato (all'inizio con bravura) come animale televisivo. La sua non è coerenza, ma istinto di sopravvivenza.

 

Non è Piero Ciampi, ma un Marco Castoldi qualsiasi. Null'altro che l'Apollo Creed di Bugo. E neanche può fare la morale ad Annalisa. Se lei si è “venduta” al mainstream, Morgan ha fatto lo stesso con televisione e politica. E voler vendere per forza un disco è molto meno grave che reinventarsi pasionari di Meloni o cicisbeo di Sgarbi, pur di avere un immeritato quanto malinconico strapuntino di palinsesto e pecunia. Gli sia lieve il tramonto. Anzi: il tracollo.

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