- ANCHE A BENIGNI, NEL MEZZO DEL CAMMIN DELLA SUA VITA, TOCCA FARE I CONTI CON LA SELVA OSCURA DELL'AUDITEL. TUTTA COLPA DI “TUTTO DANTE”: RAI2 SPROFONDA AL 4,5% A FRONTE DI UNO SHARE GARANTITO DEL 15% E UN INVESTIMENTO DI 5,8 MILIONI DI EURO - EPPURE DOVEVA ESSERE IL BIGLIETTO DA VISITA DELLA COMPETENZA MANAGERIALE DI GUBITOSI - E PER ROBERTACCIO, ORMAI UN VELENO PER IL BOTTEGHINO DOPO “PINOCCHIO” E “LA TIGRE E LA NEVE”, COMINCIA A RITIRARSI ANCHE LA LUCROSISSIMA SPIAGGIA TELEVISIVA

1. DAGOREPORT
Doveva essere il biglietto da visita della competenza manageriale di Luigi Gubitosi, il rilancio della moribonda Rai2, il segno tangibile del nuovo corso interventista sui palinsesti da parte del direttore generale della Rai.

Ma Tutto Dante di Roberto Benigni ha tradito le attese e rischia di trasformarsi in un campo minato sul cammino di Gubitosi, gia' orfano di Rigor Montis ma in iperattivismo sul piano industriale dell'azienda, in questa fase di profondo vuoto politico. Solo un mese fa Gubitosi e il suo fedelissimo Fabrizio Piscopo, direttore generale della Sipra, assicuravano agli investitori pubblicitari che lo share minimo garantito per Tutto Dante sarebbe stato almeno del 15 per cento.

Malafede o dilettantismo? Certo e' che il dato del 4,5 per cento nel quale Benigni e' sprofondato, appare paradossale a fronte di un investimento di quasi sei milioni di euro (5,8). Chissà se a qualcuno verrà in mente di sollevare la questione di fronte alla Corte dei Conti per quello che potrebbe configurarsi come un evidente danno erariale, come quelli denunciati dal Codacons per sprechi e investimenti sbagliati da parte dei predecessori di Gubitosi.

2. ANCHE BENIGNI CADE SULL'AUDITEL, FLOP MILIONARIO
Renato Franco per "Il Corriere della Sera"

Anche a Benigni, un po' oltre il mezzo del cammin della sua vita - ne ha 60 tondi -, tocca fare i conti con la selva oscura dell'Auditel. Colpa di Dante, che lo trascina nei gironi infernali dello share al ribasso.

Ascolti in discesa per il suo «TuttoDante» su Rai2. Partito dall'8,5% Benigni si è inabissato fino al 4,5%. Deluse le attese. Delusa la rete, che sperava in altri numeri, almeno il 15%. Invece niente. Facile dire, anche con il senno di prima, che un prodotto registrato, rispetto a uno live desta meno interesse.

Le serate che stanno andando in onda sono infatti le registrazioni di «TuttoDante 2012», realizzate a Firenze la scorsa estate. Un successo da settantamila spettatori. In piazza, non in tv. Tanto che il direttore di Rai2 Teodoli nei giorni scorsi non ha escluso che il programma possa essere spostato in seconda serata.

Operazione costosa per le casse della Rai. Si sussurra di un contratto da 5,8 milioni di euro per le 12 serate. Cinquecentomila euro a puntata. Parecchio. Certo, si può sottolineare come sia stata un'operazione coraggiosa - come tutte le operazioni culturali - quella di portare uno spettacolo così in prima serata su una rete del servizio pubblico. Però, sempre per il discorso del servizio pubblico, forse questo progetto, in tempo di crisi, è costato un po' troppo alla Rai.

A Benigni - che ha fatto svoltare parecchi Sanremo, pure presentandosi in groppa a un ronzino - è andata comunque bene. Doppio incasso. Quello delle serate live di Firenze, quello delle serate dead su Rai2. Questa volta il pubblico ha premiato il valor civile del comico solo con una medaglia con un buco d'argento. Succede.

3. GUAI SE L'EVENTO TIMBRA IL CARTELLINO
Nanni Delbecchi per "Il Fatto Quotidiano"


Il declino degli ascolti del Tutto Dante di Roberto Benigni, sceso nel giro di un mese dal poco entusiasmante 8.5 di share del debutto al molto deludente 4.5 di mercoledì scorso, è una favola delle molte morali.

Si potrebbe obiettare che non si può fare Dante a puntate, come se la Commedia fosse un serial; si potrebbe aggiungere che mai e poi mai si dovrebbe proporlo in versione registrata, annacquando il genio improvvisatore di Benignaccio. Ma forse la lezione ultima è un'altra: se parliamo di grandi ascolti, ormai in tv funziona solo l'Evento, quello con la maiuscola.

Oggi che su internet si può vedere tutto dappertutto, l'Evento è il solo attimo superstite in cui il video dà ancora la sensazione (alquanto illusoria, ma questo è un altro discorso) di partecipare a un rito collettivo.

L'Evento è come la Fine del mondo: si ripete sempre, purché sia irripetibile. Ha funzionato con Benigni in versione prenatalizia (La più bella del mondo, 44 di share per la Rai, contratto plurimilionario per Benigni); ha funzionato con Celentano, con Saviano e con Fiorello. Per questo Raidue ha fatto lo stesso errore di Raitre quando si è messa a inflazionare Saviano. Se l'Evento diventa un'abitudine, il Divo della Provvidenza rischia grosso: alla Provvidenza non piace timbrare il cartellino.

4. IL DANTE DI BENIGNI SU RAIDUE NON FUNZIONA
Alessandra Comazzi per "La Stampa"

La televisione è strana. E' un po' femmina, mistero senza fine bello. Quando Benigni lesse Dante su Raiuno, il canto di Paolo e Francesca, fu audience commovente, e tutti a dire vedi il pubblico italiano è pronto. Esperienza e sensazione ripetuta con «La più bella del mondo», Benigni e la Costituzione italiana, altri 10 milioni di spettatori. Benigni dunque è amatissimo. Ma se il suo Dante lo legge, un canto a settimana, su Raidue, allora gli ascolti si volatilizzano, e restano per gli affezionati.

Per carità, sempre un milione 300 mila sono stati mercoledì gli spettatori che hanno seguito il XV dell'Inferno, il canto di Brunetto Latini. E quasi un milione e mezzo di persone che stanno ad ascoltare il nostro Sommo non sono così poche. In cifre assolute. Se confrontate a quelle di un teatro, di una piazza, poi. Ma impallidiscono ricordando antichi fasti. Forse perché un conto sono Paolo e Francesca e il loro amore disperato. Un altro sono, uno dopo l'altro, i canti politici, impegnati. Come, per l'appunto, quello dove Dante ricorda il suo maestro, Brunetto Latini, con il quale è indulgente, nonostante lo sbatta all'inferno. «Se tu segui tua stella, non puoi fallire a glorioso porto».

Ascoltarlo è un piacere e un rimpianto: quando Roberto Benigni dice Dante, immediato è anche il rammarico, il «regret», come dicono i francesi e i piemontesi, e pure gli inglesi. Ma non ci poteva essere qualcuno, ai tempi del liceo, che ce lo spiegasse così, quell'alieno? Lui, Dante, è talmente grande che persino i ragazzotti di ogni scuola d'Italia ne intuiscono la forza tremenda, la resistenza nei secoli (Manzoni ispira molte più riserve).

Ma di lì a studiarlo veramente, ce ne corre. E dunque va detto comunque grazie a Benigni e a Raidue, che ripropone in prima serata, 12 puntate per 12 canti, dall'XI al XXII dell'Inferno, lo spettacolo girato la scorsa estate in piazza Santa Croce a Firenze, regista Stefano Vicario, fotografia di Massimo Pascucci e il debutto della spidercam, che si muove nello spazio tridimensionale, da cielo a terra, velocemente e silenziosamente, in alto fino a 42 metri. E riprende Firenze. La vorrei vedere tutta con quella spidercam lì, l'Italia. Rai5 ritrasmette l'indomani alle 19,15.

 

 

ROBERTO BENIGNI SPETTACOLO SULLA COSTITUZIONE jpegbenigni roberto jpegROBERTO BENIGNI AI PIEDI DELLA STATUA DI DANTE A FIRENZEROBERTO BENIGNI Gubitosi Luigi Luigi Gubitosi LUIGI GUBITOSI DORMIENTE benigni danteBENIGNI TUTTO DANTE A PIAZZA SANTA CROCE FIRENZEdante alighieri divina commedia

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…

riarmo armi pedro sanchez elly schlein giorgia meloni giuseppe conte donald trump

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI! DUE SVALVOLATI SI AGGIRANO PER L’EUROPA: PEDRO SANCHEZ E ELLY SCHLEIN – CON LA NATO MORENTE (TRUMP SOSTIENE CHE L'ARTICOLO 5, CARDINE DELL'ALLEANZA, SI DEBBA "INTERPRETARE"), I DUE SINISTRATI DEL PSE, CHE INSIEME AL PPE SOSTENGONO LA MAGGIORANZA URSULA, MINACCIANO DI STACCARE LA SPINA DICENDO "NO" AL RIARMO UE: UN "NO" CHE SAREBBE UN REGALONE ALLA GIORGIA DEI DUE MONDI CHE NON VEDE L'ORA DI DIVENTARE LA STAMPELLA DEL PPE (DOVE E' ATTESA A BRACCIA APERTE: AL VERTICE DELL'AJA HA SEDOTTO A COLPI DI SMORFIE TRUMP SUI DAZI AL 10% ALL'UE) - LA MOLLA DI TANTO TAFAZZISMO GEOPOLITICO DI ''FALCE & MART-TELLY'' È IDEOLOGICA, TROVANDOSI STRETTA TRA L'INCUDINE DEI RIFORMISTI PD E IL MARTELLO A CINQUESTELLE DI CONTE, CHE L'HA SCAVALCATA A SINISTRA A SUON DI MANIFESTAZIONI, SLOGAN E PROCLAMI "ARCOBALENO", SORPASSANDO PERFINO AVS - E TRA I DUE LITIGANTI, LA DUCETTA SE LA GODE... 

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO