ora legale - ficarra e picone

IL CINEMA DEI GIUSTI - “L’ORA LEGALE” DI FICARRA E PICONE È IL MIGLIOR FILM ITALIANO DELLA STAGIONE. E ANCHE IL PIÙ POLITICO E DIVERTENTE - HA UN GRAN RITMO E UNA POSIZIONE MORALE DI ALTO LIVELLO CHE È RARO TROVARE IN UN FILM ITALIANO, NON SOLO COMICO

Marco Giusti per Dagospia

 

ORA LEGALE - FICARRA E PICONEORA LEGALE - FICARRA E PICONE

“Vota Patané senza chiederti il perché”. “Questa è una giornata bellissima per la nostra martoriata Sicilia! Yes, weekend!”. Ci siamo. L’ora legale di Ficarra e Picone è, credo, il miglior film italiano della stagione. E anche il più politico e il più divertente. Almeno finora.

 

Ficarra e Picone, assieme a Checco Zalone e Maccio Capatonda, sono i comici italiani più liberi e intelligenti adesso in circolazione. Molto cresciuti in questi ultimi anni, come già aveva dimostrato il loro ultimo film, Andiamo a quel paese.

 

Inoltre, non devono rispondere a qualche produttore prepotente, perché i film se li producono e dirigono da soli, hanno pure prodotto buoni film non comici, come Perez e Indivisibili di Edoardo de Angelis. Non hanno bisogno di qualche sceneggiatore arraffone, ma hanno scritto il loro film assieme all’emergentissimo Nicola Guaglianone (Jeeg Robot), allo stesso De Angelis, a Fabrizio Testini.

ORA LEGALE - FICARRA E PICONE  ORA LEGALE - FICARRA E PICONE

 

Hanno da parecchio lo stesso musicista dei film di Marco Bellocchio, cioè Carlo Crivelli, che compone per loro delle partiture complesse e non ricicla tre o quattro temi da film comico. E un ottimo direttore della fotografia come Ferran Paredes Rubio. I loro film, fin dall’inizio, sono pieni di grandi comici siciliani, da Gigi Burruano a Toni Sperandeo, da Pino Caruso a Nino Frassica a Leo Gullotta, passando per nomi piccoli e piccolissimi.

 

Questo rispetto per la scena comica siciliana, da Franco e Ciccio/Maresco e Ciprì in giù (o in su), questa attenzione per la scrittura di un film e per la scelta di temi non banale, qui addirittura tentano la commedia politica alla Luigi Zampa, ne fanno qualcosa di speciale nel panorama del nostro spettacolo, spesso così ripetitivo. In questo loro ultimo film, ambientato nella ridente cittadina di Pietrammare, che in realtà è Termine Imerese, scelta non a caso come simbolo del degrado della nostra politica e della corruzione, oltre a loro, si muovono ben 90 attori, e quasi ognuno ha una sua coloritura, un suo spessore.

 

ORA LEGALE - FICARRA E PICONE   ORA LEGALE - FICARRA E PICONE

C’è il losco sindaco Patané, Toni Sperandeo, pronto a ricandidarsi forte dei piaceri che ha fatto e che è pronto a ripetere nel paese. C’è il parroco, Leo Gullotta, che ha pure costruito un bed&breakfast per le sue pecorelle alla faccia dell’Imu. I vigili, Antonio Catania e Sergio Friscia, che in anni e anni di attività, hanno solo tolto le multe piuttosto che farle. L’ex-delinquente, Francesco Benigno, che si arrangia come parcheggiatore abusivo, un lavoro quasi onesto.

 

Proprio in questo tipico paese siciliano, anzi italiano, arriva, come da titolo, l’ora legale, nel senso proprio della legalità, visto che il sindaco uscente Patané si ritrova indagato e vince, a sorpresa di tutti, lo sfidante Natoli, interpretato da Vincenzo Amato, l’attore dei film di Crialese, onesto, probo e pure imparentato con i due protagonisti.

 

ORA LEGALE - FICARRA E PICONE    ORA LEGALE - FICARRA E PICONE

Talmente onesto che, una volta eletto, non vedrà in faccia nessuno, soprattutto i parenti, e deciderà di riportare la legalità in un paese dove la legalità non l’ha mai voluta davvero nessuno. Così i vigili devono fare i vigili, i preti devono pagare l’Imu sulle proprietà non adibite a culto, le fabbriche fetenti devono attenersi alle regole ambientali, gli ambulanti devono mettersi in regola, le guardie forestali devono lavorare, come i dipendenti comunali e non oziare al bar, e gli stessi baristi, cioè Ficarra e Picone, pagare le licenze e il suolo pubblico.

 

Ora, dei due protagonisti, Salvo, Ficarra, non solo non ha mai seguito nessuna regole, ma ha fatto pure campagna per l’avversario Patané. Questo non significa però che non salga sul carro dei vincitore (“Io non salgo sul carro dei vincitore, lo guido proprio”) e non cerchi di far valere il suo ruolo di cognato, attutendo la voglia di legalità del nuovo sindaco (“Usa legalità come intercalare, come noi usiamo minchia”).

 

ORA LEGALE - FICARRA E PICONE ORA LEGALE - FICARRA E PICONE

Valentino, invece, Picone, non solo ha votato il cognato, ma sostiene la sua linea dura per il ritorno della legalità. Poco a poco, però, tutto il paese, parenti compresi, non ne potranno più di legalità, di raccolta differenziata, di raccattare le cacche dei loro cani, inoltre con la chiusura della fabbrica e dei locali non in regola con le licenze, la gente inizierà a perdere il posto e crescerà la voglia di tornare al vecchio modello di corruzione al ritmo di “In questo paese non è mai funzionato niente e è sempre andato tutto bene”.

 

La favola, nerissima, vede anche l’arrivo di un uomo di stato, Alessandro Roja, che farà da tramite tra Roma, la mafia, i potentati locali presentandosi ai cittadini con un “Come cazzo vi è venuto di votare uno onesto?”. La parte più comica, ovviamente, è la prima, sia il grande inizio francocicciesco con i due amici divisi nel far propaganda per il nuovo sindaco e con un Toni Sperandeo fenomenale, sia la successiva situazione della svolta legalitaria del paese.

 

Tony Sperandeo Tony Sperandeo

Ovvio che ci sia qui un funzionamento alla Quo vado?, che si nutre di comicità negativa con il parassita, statale o comunale, che cerca di trovar vantaggio col nuovo corso politico. La seconda parte, cioè lo scivolamento nella realtà dell’abitudine alla corruzione e al malaffare, ha dei toni giustamente polemici ma, a volte, un filino retorici. Dove Quo vado? scivolava un po’ nel buonismo finale, L’ora legale ha esattamente il problema opposto, funzionale sì sulla carta, ma non sempre sullo schermo.

 

alessandro rojaalessandro roja

Mal di poco, però, perché il film ha sempre un gran ritmo e una posizione morale di alto livello che è raro trovare in un film non solo comico italiano. Ficarra e Picone fanno ridere più nel costruirsi come amici-nemici, ma funzionano benissimo sempre. Lasciando inoltre generosamente molto spazio ai tanti comici che circolano in ogni scena e mettendo in bocca a questo o quel personaggio vere frase estrapolate da discorsi davvero sentiti dai politici locali sulla “martoriata Sicilia”. In sala dal 19 gennaio. 

 

Ultimi Dagoreport

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)